Moratti e Tronchetti Provera chiamati a testimoniare da De Santis.

News, 25 ottobre 2012.


Nell'ambito del procedimento risarcitorio dei danni per violazione della sua privacy, Massimo De Santis chiede che siano convocati a testimoniare Massimo Moratti, Marco Tronchetti Provera, Caterina Plateo, Emanuele Cipriani e Giuliano Tavaroli; l'Inter invoca l'ennesima prescrizione. Quagliarella aggiusta il tiro delle sue dichiarazioni di stima per Zeman. Deschamps: Ho fatto un errore a lasciare la Juve, se potessi tornare indietro farei diversamente. Conte e i suoi ragazzi pensano già al Catania. Apprensione per un malore di Gouano.

De Santis chiama in aula Moratti e Tronchetti Provera - Con l'udienza svoltasi ieri al tribunale civile di Milano il procedimento intentato da Massimo De Santis all'Inter è entrato nel vivo: l'ex arbitro chiede di essere risarcito per i dossiers illegali commissionati dall'Inter e prodotti da Emanuele Cipriani su richiesta di Tavaroli, dossiers la cui redazione ha comportato, come riportato nel ricorso redatto dai legali di De Santis (avv. Paolo Gallinelli e avv. Federico Lucarelli), "un'illegittima attività investigativa ai danni del dott. De Santis (attraverso l'accesso ai tabulati telefonici delle sue utenze, monitoraggio costante su frequentazioni e spostamenti, investigazioni sulla sua persona e sui suoi familiari, amici e conoscenti, nonché controllo sulle sue attività patrimoniali)", attività che "ha leso i diritti inviolabili del medesimo (riservatezza, libertà personale e alla vita di relazione, inviolabilità del domicilio), costituenti, com'è noto, la categoria dei c.d. diritti personalissimi, quale specie di diritti soggettivi assoluti".
I legali di De Santis hanno chiesto la convocazione in aula di Massimo Moratti, di Marco Tronchetti Provera e di Caterina Plateo ex segretaria della Telecom che ha rivelato particolari sui dossiers nerazzurri, oltre che ovviamente degli stessi Cipriani e Tavaroli, dei quali è stata in ogni caso presentata tutta la documentazione relativa al processo Telecom. L'Inter, attraverso i suoi legali (avv. Luisa Beretta e avv. Silvia Trupiano), ha risposto sostenendo che la condotta è prescritta (c'era da dubitarne?) e soprattutto che vi sia un difetto di legittimazione: ritiene infatti che il club non sia responsabile dei dossiers (che, ricordiamolo, non riguardavano il solo De Santis, ma anche Moggi, Giraudo, la Juventus, la Gea, Foti...), per cui l'eventuale risarcimento andrebbe chiesto direttamente a Telecom; ciò in virtù del fatto che le fatture relative alla redazione del Dossier Ladroni non erano intestate all'Inter. Ma sappiamo che lo stesso Cipriani aveva testimoniato sotto giuramento che esse erano pagate dalla Pirelli proprio per proteggere la riservatezza dell'Inter ("Ci fu chiesto di fatturare a Pirelli per questioni di riservatezza e non coinvolgere direttamente l'Inter"); e Giuliano Tavaroli ha illustrato come l'input fosse venuto proprio dai vertici nerazzurri.
La difesa interista ha prodotto la condanna di De Santis al processo di Napoli su Calciopoli e la notizia della recente condanna al risarcimento nei confronti della Federcalcio, condanna emessa nei confronti dell'ex arbitro da parte della Corte dei Conti. I legali di De Santis hanno prodotto invece la sentenza della causa vinta, qualche settimana fa, contro l'Inter da Christian Vieri per i pedinamenti cui è stato sottoposto durante la sua militanza interista. Ora toccherà al giudice decidere sull'acquisizione dei documenti e sull'ammissione dei testi. Non si conosce ancora la data della prossima udienza.

Quagliarella aggiusta il tiro - Le anticipazioni dell'intervista a Fabio Quagliarella da parte del settimanale 'Chi' avevano messo a rumore molti tifosi bianconeri: le lodi a Zeman avevano fatto venire l'orticaria ad un ambiente che con Zeman non ha certo un buon rapporto. L'espresso desiderio di poter giocare un giorno con lui (unito, casualmente, alla tribuna contro il Nordsjælland) avevano anche scatenato voci di mercato in ottica gennaio. Ma Quagliarella sembra aver innestato la retromarcia e ieri, sul suo profilo Facebook, ha chiarito: "Volevo brevemente spiegarvi che le mie dichiarazioni a 'Chi' sono state mal interpretate. In particolare alla domanda su Zeman ho risposto come credo avrebbe fatto qualsiasi altro giocatore e cioè che è un allenatore che pratica un gioco molto offensivo che permette a tutti gli attaccanti di mettersi in ottima luce. Non sono intenzionato a lasciare Torino, città magnifica in cui mi trovo molto bene, e la Juventus con cui ho vinto, e voglio continuare a farlo, due trofei importantissimi come lo Scudetto e la Super Coppa.
Ora vi saluto, sicuro che abbiate capito ciò che intendevo dire, e inizio a concentrarmi sulla gara di domenica contro il Catania".


Deschamps: L'addio alla Juve fu un errore - Didier Deschamps, cuore e spirito baschi e bianconeri, ha guidato la Juve nel suo anno psicologicamente più complicato, quello della serie B, che per i giocatori, oltre che per i tifosi, non fu certo quella meravigliosa avventura che tanto piacque all'allora presidente (mai rimpianto) Giovanni Cobolli Gigli. Deschamps guidò con mano ferma la squadra, fatta dai resti dello squadrone che fu, rimpolpato con un po' di ragazzotti che avevano l'arduo compito di non far rimpiangere i vari Ibra, Vieira, Mutu, Cannavaro, Thuram, Zambrotta, e la condusse alla promozione; poi le divergenze con la dirigenza di allora portarono ad un'inopinata separazione. Un addio che ora Didì, col senno di poi, giudica un errore: "Ho fatto degli errori, ne faccio e ne farò ancora, spero il meno possibile - ha detto a Sky - però con un po' di distacco, di riflessione, sì, lo dico, ho fatto un errore, però ormai è passato del tempo, è così. Se potessi tornare indietro farei diversamente". Ma forse, con quella dirigenza, lo stesso Conte non sarebbe durato... Un Conte su cui così si esprime Deschamps: "Non lo conosco come allenatore, ma è una persona che ho conosciuto bene, in campo e fuori. E' un tipo competitivo, gli piace lottare, ha questo spirito della vittoria per tutti gli anni passati alla Juventus. Ha trasmesso questa mentalità ai giocatori che non l'avevano. La serie positiva della Juventus in campionato è qualcosa di straordinario".
E i buoni risultati della Juve gli fanno sempre piacere: "Ha ritrovato il suo posto, credo che la Juve avesse bisogno di tornare in alto sia in campionato che a livello europeo. Penso che il calcio abbia bisogno della Juve, perché la Juve ha una grande storia e rivederla in alto, a vincere titoli, è una bella cosa. Ma io non posso essere obiettivo quando parlo della Juve... per me è una bella cosa. Ha delle qualità che mi sembrano superiori alle altre. C'è un nuovo stadio con un ambiente caldo, la squadra sente i tifosi vicini".
Non ha visto la partita tra i bianconeri e il Nordsjælland ("guardavo la gara del Lille, perché ci sono giocatori che possono venire in Nazionale"), ma sull'opaca prestazione dei bianconeri qualche idea se l'è fatta, sia in relazione alla squadra che al contesto: "E' sempre più difficile a livello europeo. Sono usciti da questa partita col Napoli che era molto importante ed incontrando un avversario più debole pochi giorni dopo magari non c'era la stessa concentrazione, e poi anche Barcellona e Manchester hanno fatto fatica: Se a livello nazionale è dura, a livello europeo lo è anche di più".

Verso il Catania - Ad Antonio Conte il risultato della sfida con il Nordsjælland non è andato giù sin da subito e le poche fugaci inquadrature di Mediaset Premium che ritraevano il tecnico bianconero meditabondo sul bus lasciavano intuire tutta la sua delusione. E ieri ha portato già in tarda mattinata i suoi ragazzi a Vinovo per un lavoro defaticante di chi ha giocato e la normale attività degli altri. In vista c'è la trasferta di Catania: al di là della buona qualità della squadra etnea, i bianconeri in pochi giorni passeranno dal freddo danese al caldo della Sicilia; e anche l'insolito orario della gara di domenica (le 12.30) richiederà un'attenta programmazione di tutti i dettagli pre-gara per affrontare la sfida nelle migliori condizioni possibili. Per non far esclamare 'Clamoroso al Cibali!'
Per domenica si prevede un 'Massimino' tutto esaurito: già sature curve, tribuna B e settore ospiti; restano circa 1300 biglietti per tribuna A ed Elite.

Paura per Gouano - E' un momento sfortunato per i ragazzi che la Juve ha mandato a farsi le ossa in giro per l'Italia: è appena passata la grande ansia per Matteo Liviero, il quale a Perugia ha dovuto essere sottoposto ad un delicato intervento al rene destro (a causa di un trauma riportato in un fortuito scontro di gioco), che la preoccupazione si sposta su Prince-Désir Gouano, difensore centrale del 1993 in prestito al Lanciano. Al termine degli allenamenti di ieri il calciatore, rientrando negli spogliatoi, ha accusato un malore, con forte emicrania e dolori al petto (che potrebbero essere stati postumi di uno scontro in allenamento di due giorni fa). E' stato chiamato il 118 che ha trasportato il ragazzo al Renzetti, dove è stato sottoposto ad accertamenti e in seguito dimesso.La speranza è che tutto si risolva senza ulteriori problemi.


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