Marotta: Cambiamo questo calcio! Cassarà: Calciopoli focalizzata sulla Juve.

News, 7 dicembre 2012.

Marotta: Bisogna mettersi in testa che nel nostro calcio si fa poca politica: è indispensabile occuparsi di governance e di una riforma della giustizia sportiva. Per la Juve in Coppa Italia, al ritorno di Conte allo Juventus Stadium, c'è il Cagliari. Per Pepe c'è un altro lungo stop. Cassarà: In Calciopoli l'attenzione si è focalizzata e individualizzata sulla Juventus, quando invece il malcostume non indossava la maglia di un solo colore. Buffon, Barzagli, Marchisio e Pirlo tra i 40 della Top 11 Uefa 2012: sono gli unici italiani. De Marco dirigerà Palermo-Juve; il big match Inter-Napoli affidato a Rizzoli.

Marotta: Un calcio da cambiare - Beppe Marotta è intervenuto ieri in collegamento telefonico con il programma 'Novanta minuti' su Raisport, nel quale oltre ad aver affrontato i soliti temi relativi al campionato e al calciomercato, ha soprattutto espresso le considerazioni sue (e della dirigenza bianconera) sul momento attuale del calcio italiano, che vive una crisi di immobilismo che gli ha fatto perdere posizioni e prestigio. Così ha illustrato la situazione Marotta: "Io credo che il nostro movimento calcistico in questo momento sia deficitario sotto tutti i punti di vista, non solo dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista politico, e dal punto di vista delle riforme. Quindi bisogna assolutamente ricollocarci in quello scenario che ci vedeva protagonisti negli anni Novanta e io auspico che tanto all'interno del movimento (e mi riferisco soprattutto nella serie A) ci siano sì dei confronti dialettici, ma sempre nel rispetto delle autorità, degli organismi e soprattutto anche dei tifosi, perché i tifosi sono coloro i quali vengono coinvolti maggiormente sia in termini di disponibilità economiche sia in termini di sacrifici e quindi assistere a scenari che tutto sommato non sono edificanti non fa bene al mondo del calcio: questo è il primo auspicio. Il secondo è legato alla mancanza di politica: sono parecchi anni che anche a livello di assemblee di leghe ci si trova soprattutto per dividere le risorse che questo movimento genera ma si fa poca politica. Quindi è il momento che a livello di governance, a livello di decisioni, a livello di riforma del codice di giustizia sportiva e di tantissime altre cose bisogna veramente mettersi in testa che si tratta di strumenti indispensabili, per salvaguardare quello che è il nostro patrimonio calcistico".
Sulla questione relativa alla presidenza della Lega di serie A ha spiegato: "Su questo argomento quanto prima sarà indetta un'assemblea nel corso della quale ci sarà, mi auguro, un ampio dibattito in merito a quelli che possono essere i candidati. Ritengo che questo non sia il momento in cui c'è una presa di posizione della Juventus o di altre società se non quella di un confronto aperto per indicare soprattutto quale possa essere il profilo del candidato alla presidenza. In questo momento a livello di governance c'è praticamente l'esaltazione dell'assemblea: è l'assemblea che è sovrana e quindi il presidente non ha praticamente un forte potere. E' chiaro che comunque l'obbligo, da parte della società, è quello di identificare un profilo di presidente che vada bene a tutte le società e soprattutto non limitarsi alla spartizione di quelle che sono le risorse economiche, ma guardare avanti con progettualità, quello che manca oggi".
Dalle sue parole emerge quindi il ritratto di una politica societaria che vuole essere di sprone al calcio italiano per uscire dall'impasse in cui una gestione poltronesca (a tutti i livelli) l'ha precipitato. Anche per non affondare insieme a lui. Cosa che questa giovane Juventus (nomen omen), in cui Marotta dice di sentirsi spesso il più vecchio, non può né vuole assolutamente permettersi.
Per quanto riguarda i temi legati più strettamente alla Juventus ha manifestato la sua grandissima soddisfazione per due eventi che hanno trovato proprio in questi momenti il loro compimento: il passaggio del turno di Champions League e la fine della squalifica di Antonio Conte: "Siamo molto felici per il passaggio del turno di Champions League anche perché la Champions è stata conquistata l'anno scorso con la vittoria dello scudetto e impedire all'allenatore, tra l'altro alla sua prima esperienza internazionale, di sedersi in panchina e provare quelle forti emozioni è una cosa che chiaramente è dispiaciuta a tutti; quindi il fatto di aver superato il turno significa permettere a Conte di sedersi in panchina nelle prossime partite e questo è un dato altamente significativo. Poi il suo ritorno coincide con una partita di campionato a Palermo, dove sicuramente non dobbiamo abbassare la guardia, cullarci sulla prestazione in Ucraina, ma dobbiamo capire che il Palermo vuole assolutamente sbaragliare la nostra corazzata; quindi dovremo stare molto attenti perché sono partite in cui loro non hanno niente da perdere e quindi possono trovare forti motivazioni. Ma anche qui il dato significativo è il ritorno di Conte perché è una cosa molto molto gradevole. Tutta la società si è messa a disposizione di Conte in questo frangente, noi abbiamo fatto 15 partite di campionato e 6 di Champions League senza l'allenatore in panchina: perciò essere primi in campionato e aver passato il turno di Champions è qualcosa di ancora più straordinario. Siamo felici e e orgogliosi di questo traguardo".
Prudenti le dichiarazioni sul mercato calcistico di gennaio, sia per l'elevato, eccessivo per i club italiani, costo che i grandi campioni (peraltro, a suo giudizio, quasi mai disponibili in questa finestra di trattative) hanno, sia per il tipo di gioco della Juve che al momento si basa sulla collaborazione di tutti e ciò rende meno indispensabile il tanto favoleggiato top player. Sottolinea la necessità di valorizzare i giovani portando, per quanto concerne la Juve, due esempi: Pogba e Marrone.

In Coppa Italia sarà Juve-Cagliari - Antonio Conte si è perso, a causa della squalifica, tutto il girone di Champions League, ma rientra in tempo per cominciare dall'inizio il percorso di Coppa Italia, il solo traguardo sfuggitogli l'anno scorso. E il debutto della Juve in Coppa Italia, mercoledì sera, coinciderà con il ritorno di Conte davanti alla sua bolgia dello Juventus Stadium, tre giorni dopo il suo rientro in panchina a Palermo. E i tifosi quella sera gli riserveranno senz'altro un'accoglienza speciale, che assommi in sé tutte le volte che lo avrebbero voluto vedere su quella panchina ed invece è mancato loro, chiuso com'era nella sua piccionaia dai vetri oscurati.

Un altro lungo stop per Pepe - Non accenna ad avere fine il periodo nero di Simone Pepe. Dopo alcune settimane in cui era sembrato pronto al rientro, che però saltava subito per problemi dell'ultima ora, ecco che ora il bollettino medico pubblicato sul sito del club porta brutte notizie sulle condizioni di Pepe, che sarà costretto a star fermo ancora a lungo: "Simone Pepe dovrà stare fermo ancora per lungo tempo - recita il bollettino medico - Nei giorni scorsi, il giocatore ha riportato un nuovo problema muscolare a livello del semimembranoso della coscia sinistra. Si tratta di una lesione di I-II° grado a livello della precedente area di lesione guarita con una fibrosi calcifica. Per evitare ulteriori recidive affronterà un periodo di completo riposo e cure e riprenderà quando le condizioni anatomiche e funzionali saranno completamente recuperate". Un brutto colpo per lui, ma anche per la Juve, della quale l'anno scorso l'esterno di Albano Laziale ha costituito un prezioso tassello. Quanto agli altri due assenti per motivi fisici nell'ultima convocazione, "Lucio presenta ancora dolore all’adduttore destro" e ancora ieri "ha fatto soltanto cure e lavoro riabilitativo in palestra", mentre "Bendtner riferisce dolenzia all’adduttore sinistro in fase di miglioramento rispetto ai giorni scorsi" e ieri "ha fatto lavoro differenziato in campo".

Cassarà: In Calciopoli attenzionata solo la Juventus - Se il giudice Casoria, nella sua sentenza aveva parlato della parzialità con la quale erano state "vagliate le vicende del campionato 2004/2005, per correre dietro soltanto ai misfatti di Moggi", non molto diverso è il quadro che emerge da un'intervista rilasciata dall'ex arbitro Cassarà (assolto nel processo di appello del rito abbreviato) a livesicilia.it. Questa è la conclusione a cui giunge l'ex fischietto palermitano: "Alla luce delle emergenze processuali ritengo che si potesse fare di più e chissà perché l'attenzione si è focalizzata e individualizzata sulla Juventus. Il malcostume non indossava la maglia di un solo colore. Diciamo che c'erano tutte le sfumature del grigio per dirla usando il titolo di un libro fra i più letti del momento. Da Nord a Sud, da Est a Ovest". Con un aspetto paradossale che lo riguarda: "Sono l'unico arbitro che, pur commettendo errori sul campo che hanno agevolato la Juve, non l'ha mai più incrociata. Eppure mi hanno associato a loro. È assurdo. Come uomo ho subito una violenza che mi ha fatto allontanare dal mondo del calcio. Il dolore, visto che nella vita ce ne sono di più gravi, può essere metabolizzato, ma la delusione è una macchia incancellabile". E il calcio ora non è diverso da prima: "Gli errori ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre. Il problema è un altro... Non mi sembra che il sistema calcio dopo lo scandalo abbia fatto ammenda totale. Sono emerse responsabilità personali, ma non credo che si sia parlato del malfunzionamento del sistema. Non c'è stata un'analisi critica generale". E, a suo giudizio, oltre alla Juve, a pagare dazio in Calciopoli è stata la classe arbitrale: "Gli arbitri sono stati travolti. Ripeto, travolti, Secondo me, sarebbe necessario preservare l'autonomia gestionale della classe arbitrale, renderla indipendente dalla Federazione. È assurdo che il presidente della Federazione interagisca con il designatore. Agli arbitri è mancata una sorta di schermatura. Chi doveva frapporre una diga non lo ha fatto". Quest'ultima risposta a noi richiama senz'altro alla mente la telefonata di Carraro a Bergamo, per indurlo a 'non sbagliare, a favore della Juve, e a pensare sempre a chi sta dietro. Perché era tempo di elezioni in Lega.

Quattro bianconeri tra i top 11 UEFA - Sono quattro gli italiani, e tutti della Juventus, inclusi nella lista dei 40 candidati per il top 11 Uefa 2012. Tra i 4 portieri c'è Gigi Buffon, insieme a Casillas, Cech e Neuer. Tra i 12 difensori c'è invece Andrea Barzagli, con Ashley Cole, Hummels, Ivanovic, Jordi Alba, Kompany, Lahm, Mascherano, Pepe, Piqué, Sergio Ramos e Thiago Silva. Ben due (su 12) i centrocampisti della Juventus selezionati: Andrea Pirlo e Claudio Marchisio, insieme a Xavi Alonso, Blaszczykowski, Hazard, Iniesta, Mata, Özil, Reus, David Silva, Yaya Touré e Xavi Hernandez. Nessun bianconero tra i 12 attaccanti, tra cui figura l'unico altro militante nel nostro campionato tra i 40: Edinson Cavani, insieme ad Agüero, Burak Yilmaz, Drogba, Falcao, Mario Gomez, Huntelaar, Ibrahimovic, Lewandowski, Messi, Cristiano Ronaldo e Van Persie.

A Palermo dirige De Marco - Sarà Andrea De Marco a dirigere domenica, 9 dicembre, Palermo-Juve, la partita che segna il ritorno di Antonio Conte in panchina, gara in programma al Renzo Barbera di Palermo alle ore 15 e valido per la sedicesima giornata di andata; sarà coadiuvato dagli assistenti Marzaloni e Padovan e dal quarto uomo Di Liberatore; Mazzoleni e Irrati i due arbitri addizionali. Queste le designazioni per le altre gare, in calendario per domenica 9 dicembre, alle ore 15, salvo diversa indicazione in parentesi: Atalanta- Parma (anticipo di domani, sabato 8 dicembre, ore 18): Calvarese (iannello-Vuoto; Dobosz; Tagliavento-Candussio); Roma-Fiorentina (anticipo di domani, sabato 8 dicembre, ore 20.45): Banti (Stefani-Faverani; Posado; Orsato-Tommasi); Cagliari-Chievo: Russo (Barbirati-Grilli; Paganessi; Massa-Nasca); Pescara-Genoa: Celi (Del Giovane-Maggiani; Costanzo; Guida-Mariani); Siena-Catania: Doveri (Crispo-Petrella; Rubino; Peruzzo-Giancola); Torino-Milan: Romeo (Bianchi-Giallatini; De Luca; Bergonzi-Baracani); Inter-Napoli (posticipo delle ore 20.45): Rizzoli (Manganelli-Cariolato; Nicoletti; Valeri-Giannoccaro); Sampdoria-Udinese (posticipo di lunedì 10, ore 19): Gervasoni (De Pinto-Musolino; Altomare; Giacomelli-Vercellera); Bologna-Lazio (posticipo di lunedì 10, ore 20.45): Damato (Di Fiore-Galloni; La Rocca; Rocchi-Di Bello). Il big match di giornata, Inter-Napoli, se lo aggiudica dunque Rizzoli, giusto premio per l'arbitraggio di Milan-Juve, dove la sua fantasia gli ha permesso persino una modifica, o divagazione, regolamentare, quando ha punito con un calcio di rigore il fallo di ascella di Mauricio Isla; e poi, cosa fondamentale, pensa a chi sta dietro.


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