Conte: Ora bisogna fare quadrato. Marotta: Stop all'immobilismo! Marchisio Ok.

News, 7 gennaio 2013.

Per Marchisio fortunatamente si tratta solo di una forte contusione. Conte: Dobbiamo stringere i denti e zappare la terra per confermarci, perché è con la voglia, la ferocia e la determinazione che sono arrivati i risultati. Conte: Sugli episodi a sfavore della Juventus si cerca di mettere della sabbia, poi quando ce n'è qualcuno a sfavore delle altre squadre e pro-Juventus c'è il processo mediatico. Marotta: Bisogna uscire dall'immobilismo che declassa il calcio italiano e soprattutto la serie A. Marotta: La partita contro la Sampdoria è una pagina nera nel nostro palmarès, da voltare subito per pensare a mercoledì e poi al campionato. Buffon: Il mio errore ha compromesso tre punti quasi certi, quando sbaglio io va sempre così. La Juve ha perso, ma i numeri della gara parlano di un risultato bugiardo. Per Pirlo l'ennesimo riconoscimento: primo nella classifica stilata da 'Calciomio'.


Sospiro di sollievo per Marchisio - Veder uscire Claudio Marchisio in barella aveva riempito d'ansia i tifosi bianconeri, si temeva una grave lesione al ginocchio che privasse la squadra del suo campione per lungo tempo. Si diceva che gli accertamenti dei giorni a venire avrebbero fatto luce sulle condizioni del centrocampista; invece la buona notizia, l'unico raggio di luce in una giornata nera, è arrivata già in tarda serata. Infatti una risonanza magnetica effettuata in serata, ha escluso lesioni a carico dell'articolazione; c'è solo una forte contusione, che ovviamente gli impedirà di scendere in campo mercoledì sera contro il Milan per i quarti di finale di Coppa Italia, ma libera dalla preoccupazione di un lungo stop. La notizia è arrivata dal sito ufficiale della società e una conferma è arrivata da Marchisio stesso, sul suo profilo Facebook: "Meno male... niente di grave! Domani quando sarò al campo saprò dirvi di più! Nel frattempo vi ringrazio per i messaggi che mi avete lasciato. Peccato per oggi, abbiamo davvero sprecato una grande occasione, giocando non da Juve. Ci rifaremo!! Un grande abbraccio. Buona serata".

Conte deluso e arrabbiato - Le dichiarazioni di Conte nel postpartita, a qualunque microfono si sia trovato davanti riflettono gli stessi sentimenti, delusione e rabbia per come è maturato l'insuccesso, dopo un primo tempo tranquillamente condotto e una ripresa con amnesie e sbandamenti incredibili. Delusione e rabbia che si leggono sul suo volto, prima ancora che le esprima a parole: "Chiaramente quando perdo non sono contento, chi mi conosce sa che fatico a metabolizzare la sconfitta, fa parte del gioco perdere, purtroppo, ma è normale che non sia allegro". Però difende subito tutti i suoi ragazzi, in primis l'ultimo arrivato Peluso, bastonato nei giudizi del dopopartita, e non vuol neanche sentire parlare di condizione fisica deficitaria: "Io penso che parlare di condizione fisica in una partita in cui stavamo vincendo 1-0 in 11 contro 10, in cui abbiamo sempre attaccato e preso due contropiedi, non è la mia analisi. La mia è sicuramente un'analisi diversa rispetto a questa: ci sono dei luoghi comuni nel calcio, dove se vinci stai bene, se perdi è per colpa della condizione fisica. Oggi, al di là della condizione fisica, sicuramente nel secondo tempo il pareggio - a) non doveva arrivare e b) sicuramente ci ha innervosito, ci ha fatto perdere le distanze, smanie particolari. Quindi abbiamo subito un'altra ripartenza e un altro gol da parte di Icardi. Sicuramente c'è delusione, c'è amarezza, perché queste sono partite che dobbiamo vincere. La prendiamo come processo di crescita, anche se le sconfitte non mi fanno piacere nel percorso di crescita. Nella cosa negativa bisogna comunque vedere e cercare un qualcosa per ripartire e per cercare di non ripetere in futuro una situazione del genere".
Nell'immediato dopopartita a Sky, a caldo, aveva già insistito sullo stesso concetto, e già con lo sguardo proteso al futuro: "Sono chiaramente molto deluso, dovevamo vincere e non esiste perdere in superiorità numerica una gara che stavamo dominando. Dobbiamo riflettere che quel che è stato fatto è stato ottenuto con voglia, ferocia e determinazione. Anche se altri lo fanno rendere più grande e al di sopra delle nostre capacità, sappiamo che possiamo ottenere certi risultati. Ora dobbiamo stringere i denti, un conto è giocare con due o tre fuori, con quattro o cinque cambia il discorso. La Juventus non è marziana, deve stare molto con i piedi per terra, perché marziani non ne abbiamo in squadra: quando la squadra si esprime di collettivo, possiamo giocarcela contro chiunque, ma i marziani stanno da altre parti".
E a Raisport lancia un monito: "La partita di oggi a noi deve far capire una cosa: che dobbiamo zappare la terra per cercare di confermarci quest'anno, perché se qualcuno pensa che è già fatta, e non è fatto niente, troveremo grandi difficoltà. Ci sono degli avversari competitivi e starà noi cercare di riconfermarci".
Sulla delicatezza del momento insiste su Juventus Channel: "Questo mese e mezzo, questi due mesi, sono molto delicati, perché abbiamo in rosa degli infortuni importanti, come quelli di Chiellini, Bendtner, Pepe, Marchisio, Vucinic non sta bene. Non possiamo mettere la testa sotto la sabbia, questi sono problemi reali quindi bisognerà fare di necessità virtù, bisognerà fare quadrato, bisognerà essere ancora più compatti sapendo che la strada per vincere è sempre molto lunga e molto dura. L'importante è riprendere a lavorare quanto prima".

Conte: Degli episodi a sfavore della Juve non si parla mai - Ieri alla Juve sono stati negati due rigori, già nel primo tempo, che avrebbero senza dubbio dato un indirizzo diverso, anche psicologico, alla gara. In casa Juve nessuno giustifica la sconfitta con questi due torti arbitrali, ma Conte ne parla, visto che quando qualcuno di questi episodi si verifica pro-Juve scoppia la tempesta e c'è persino chi risuscita i fantasmi di Calciopoli. Ne parla, in conferenza stampa, e non le manda a dire: "Io dico sinceramente, i due episodi... quello di Matri mi era sembrato netto. Ho chiesto anche al quarto uomo il perché e mi ha detto che da quella parte non poteva giudicare, però li ho rivisti in televisione e sono due episodi importanti. Quello di Matri sarebbe stato rigore ed espulsione, lo stesso quello di Bonucci. Tra virgolette, alla fine del primo tempo con Bonucci mi sono anche arrabbiato perché poteva sembrare una non trattenuta, sembrava che lui si fosse lasciato cadere ed era stato ammonito cinque minuti prima, quindi nella mia testa ho pensato: 'hai rischiato di farti espellere'. Invece poi l'ho vista e c'è comunque una trattenuta vistosa da parte di Gastaldello. Sono episodi che fanno parte del calcio, così come sono stati molto dubbi gli episodi a Parma contro il Cagliari, quando il giudice di linea non ha visto quello su Asamoah o ha visto delle situazioni un po' particolari. Ne prendiamo atto, sapendo che nel momento in cui ci sarà qualcosa, capiterà, a favore della Juventus.... così come si cerca di mettere della sabbia sugli episodi a sfavore della Juventus, poi quando ce n'è qualcuno a sfavore delle altre squadre e pro-Juventus, che non ci sia il processo mediatico che ci siamo sempre accollati. Gli episodi oggi ci stanno, diciamo che vanno a credito".
Qui la conferenza stampa di Antonio Conte, nel video di Superfly (da Tifosibianconeri.com)

Marotta: Basta con l'immobilismo, questo calcio deve cambiare - Ospite alla 'Domenica Sportiva' Marotta ha affrontato brevemente il tema della politica calcistica, visto che venerdì 11 sarà uno snodo cruciale: i club di A cercheranno in extremis di eleggere il presidente della Lega di serie A, una telenovela infinita, ora una lotta a quattro (Abodi, Beretta, Ghirelli e Simonelli). E Marotta fa intendere che l'importante non è solo il nome che uscirà, ma cosa la Lega si propone di fare nel prossimo futuro, in contrapposizione all'inerzia attuale: "Il presidente di Lega? Speriamo sia eletto, perché altrimenti rischiamo di fare brutta figura, il calco ha bisogno che all'interno della Lega ci sia una buona armonia, che spesso e volentieri è venuta meno. Lo scenario di riferimento oggi non è più quello di dieci anni fa, in cui c'erano riunioni molto conviviali, semplici, basate su strette di mano; oggi, anche alla luce della legge Melandri c'è grande conflittualità, soprattutto sulla ripartizione economica, sono i soldi che creano grossi problemi e scontri dialettici e la difficoltà di esprimere un presidente nasce anche dalla mancanza di armonia che si registra nell'ambito della Lega. Io auspico che venerdì sia letto un presidente perché, al di là di quello che è il quorum, e quindi i 14 voti, deve prevalere il buon senso da parte dei votanti nell'esprimere comunque una preferenza per arrivare all'Assemblea federale del 14 almeno con il presidente di Lega. Facendo una valutazione a 360°, metaforicamente la Lega di A è la locomotiva del treno del calcio, per quello che generiamo in termini di risorse economiche, di appeal, ma purtroppo non abbiamo la stessa valenza all'interno del Consiglio Federale, all'interno del quale noi siamo considerati con una percentuale abbastanza bassa, quindi contiamo pochissimo; e questo deve farci riflettere di come invece ci sia l'esigenza di cambiamenti in termini di peso specifico della serie A, di rinnovamento. E questo è l'auspicio che noi come società ci auguriamo nel prossimo giro di chi sarà presidente federale, perché c'è un grande immobilismo, e l'immobilismo italiano porta poi a relegare il calcio italiano in una posizione.... Al di là di chi sarà il prossimo presidente, auspichiamo che ci sia un forte rinnovamento che tocca diversi aspetti dalla giustizia sportiva al rinnovamento di altra natura. Per un calcio che cambi, perché, come dicevo prima, non bisogna solo valutare il calcio italiano, ma dobbiamo avere una visuale molto più ampia, i punti principali sono la legge sugli stadi, il cambiamento della giustizia sportiva e il format dei campionati".

Marotta: La partita di oggi è una pagina nera nel nostro palmarès - Non fa drammi Marotta, come non ne ha fatti Conte, per la sconfitta interna contro la Samp, però l'analisi della gara gli lascia davvero l'amaro in bocca: "E' una partita che è difficile da raccontare. Se dovessimo commentarla, sarebbe difficile, perché all'inizio sembrava tutto facile, siamo andati in vantaggio, superiorità numerica, un rigore non concesso, ma comunque una facilità di manovra nel primo tempo. Poi il secondo tempo è stato completamente diverso. E' una sconfitta che ha lasciato l'amaro in bocca proprio per come è arrivata. La Juventus non è abituata a perdere, figuriamoci poi se perde in undici contro dieci. Questo però un discorso di autocritica al nostro interno, Conte era molto arrabbiato a fine partita. Domani ci sarà sicuramente un confronto con i suoi giocatori, in vista anche del prossimo appuntamento di mercoledì in Coppa Italia col Milan. Questa è stata una partita a due facce: nel primo tempo, abbiamo cercato il gol, lo abbiamo trovato con facilità, abbia avuto predominio territoriale, abbiamo creato delle occasioni da gol; la seconda poi dove forse c'è stato un appagamento. Non è che vince sempre la squadra più forte. Noi avevamo la squadra più forte, però non abbiamo vinto e non abbiamo nemmeno dimostrato di avere quelle prerogative per poter portare in porto una partita apparentemente facile. La Sampdoria difendendosi e affidandosi a questi contropiedi, è riuscita a trovare questi due gol. Comunque, siccome analizziamo in modo critico questa sconfitta, dobbiamo riconoscere anche quella che è stata una splendida cavalcata di un anno e mezzo, la vittoria dello Scudetto con una prima posizione legittima, trasparente, perché motivata non solo dal gioco ma anche dalle statistiche. Quindi cataloghiamo sicuramente la partita di oggi come pagina nera nella storia della Juventus, perché perdere in casa, 10 contro 11, è qualcosa che va assolutamente.... un palmarès negativo. Al di là di questo bisogna voltare pagina, bisogna guardare a mercoledì, bisogna guardare al campionato".
Nessuna novità sul calciomercato: Drogba mai trattato, viste le cifre girate con le prime informazioni. Llorente sì, ma in estate, visto che il suo club è assolutamente restio a lasciarlo partire, nemmeno dietro un compenso economico.

Buffon: Ho compromesso io la vittoria - Giornata nera per Gigi Buffon: proprio lui, spesso abituato ad essere il salvatore della patria bianconera, ieri ha commesso un errore decisivo sul primo goal e anche sul secondo da lui ci si aspettava qualcosa di meglio. Ne è consapevole e dispiaciuto, anche perché rileva che i suoi errori, quando arrivano, non sono mai indolori. Così spiega a Sky: "ll mio errore ha compromesso 3 punti quasi certi, è anche bello del calcio.... per gli altri... Quando capita un errore del genere non ti senti bene. Ci eravamo promessi nello spogliatoio di rientrare con il piglio giusto per chiudere match il prima possibile, non potevamo correre altri rischi. Purtroppo abbiamo commesso errori, subito due gol e subito in 11 contro 10. Il primo è colpa mia e non ci ha aiutato, pensavo guardando il tempo che recuperavamo e invece quando sbaglio va sempre così e questo mi urta. Secondo me ho sbagliato perché quando è partito il tiro stavo ancora indietreggiando. Ero in equilibrio precario, bisogna stare con la pianta ben piantata a terra poi ogni mio errore purtroppo costa punti e questo mi da parecchio fastidio. E' stata una fatalità. Il primo gol è colpa mia, e nel secondo è stato bravo Icardi. E' un tiro che è difficilmente parabile. La palla va dal basso all'alto ed è dura da impattare e leggere. Devo stare piegato in quei casi e la palla passa troppo lontana per arrivarci, certo non mi sorprenderei se l'avessi parata...".

Ma i numeri non condannano la Juve - Il risultato finale boccia i bianconeri, ma i numeri della partita raccontano una storia diversa, anche se poi alla fine a contare sono solo i palloni che entrano nella rete (e magari anche le prestazioni del direttore di gara).
Il possesso palla è stato infatti a nettissimo favore dei bianconeri: 64% contro il 36% dei blucerchiati. Sono state 698 le palle giocate dagli uomini di Conte, contro le 377 degli avversari. A favore della Juve anche la percentuale di passaggi riusciti: 72,9% contro il 48% dei doriani.
La Juventus ha scagliato 16 tiri contro la porta avversaria, 8 dei quali nello specchio; contro la porta di Buffon sono arrivati 10 palloni, 4 nello specchio.
A favore dei bianconeri anche la percentuale di attacco alla porta (55,1% contro 51%), la percentuale di protezione area (49% contro 44,9%) e l'indice di pericolosità (58,5% contro 44%).
A livello individuale Barzagli, sia pur certo non in una delle sue migliori giornate è stato il giocatore che nel corso della gara ha recuperato il maggior numero di palloni (31), seguito da Peluso e Gastaldello (25). Nella graduatoria dei passaggi riusciti l'Olimpo è tutto bianconero: Barzagli (76), Peluso (65), Pirlo (63), Padoin (59), Bonucci (52), Marchisio (46).

Un altro riconoscimento per Andrea Pirlo - Giunge notizia di un altro attestato di stima nei confronti di Andrea Pirlo, per il suo straordinario 2012. Arriva dal sito 'Calciomio', unico sito francofono interamente dedicato al calcio italiano, che ha lanciato la prima edizione del "calciatore dell'anno Calciomio". Si trattava di eleggere il migliore giocatore del calcio italiano dell'anno civile. Una giuria composta da 50 specialisti del calcio italiano è stata chiamata a votare. Alla votazione hanno partecipato i maggiori esponenti francesi del calcio italiano e dei principali giornalisti italiani che vivono in Francia: Thierry Cros (RMC, Telefoot, Eurosport), Philippe Genin (BeIN Sport), Mourad Zeghidi (Canal ), Alessandro Grandesso (Gazzetta dello Sport), Eric Maggiori (So Foot), Alessandra Bianchi (W9), Roberto Notarianni (France Football), Simone Rovera (Tuttosport) etc... Tutti dovevano scegliere i loro cinque calciatiori dell'anno civile tra una lista di 30 nominati; i criteri da considerare andavano dalle performances individuali e collettive ad altri fattori come la carriera, il carisma e il fair play.
E a vincere il premio è stato Andrea Pirlo, al secondo posto Edinson Cavani e al terzo Gigi Buffon. Gli altri bianconeri in classifica sono: Marchisio 5°, Barzagli 6°, Vidal 9°, Chiellini 11°, Bonucci Asamoah e Giovinco al 23°.


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