Conte: 'Non deve più accadere': Avv. Gallinelli: I guai di De Santis nascono con Juve-Parma

News, 9 gennaio 2013.

Conte: E' una sconfitta che deve lasciare segni di delusione, di amarezza, di rabbia, di voglia di rifarsi; non deve più accadere, a prescindere dagli episodi. Conte: il ginocchio di Marchisio e la caviglia di Vucinic; e il caso Drogba. Con il Milan sarà turnover: in porta Storari, in difesa Caceres, Marrone sarà il vice-Pirlo. Avv. Gallinelli (legale di De Santis): I guai del mio assistito partono da Juve-Parma del 2000; al processo d'appello contesteremo l'attribuzione delle schede svizzere. Abete sul calcioscommesse: Bari ha mandato la documentazione alla Procura federale, per Cremona si prospettano tempi lunghi. Abete dopo il vertice sul razzismo negli stadi: Se è necessario sospendere le gare, che si faccia pur di contrastare questo fenomeno.


Conte: La sconfitta brucia, una cosa così non deve più accadere, a prescindere dagli episodi - Nella conferenza stampa pre-Milan, era inevitabile che il discorso tornasse sulla gara incredibilmente persa in casa contro la Sampdoria, uno scivolone che Conte non ha digerito, e nella sua strigliata alla squadra lo ha fatto ben capire, in modo chiaro e diretto, pur senza lunghi discorsi: "Ci sono delle cose a volte che sono talmente evidenti che non c'è bisogno di soffermarsi troppo, di fare tante parole. E' inevitabile che la sconfitta contro la Sampdoria è una sconfitta che deve bruciare molto perché è avvenuta noi in undici e loro in dieci, e una grande squadra questo non lo deve permettere mai, soprattutto quando è in vantaggio e la situazione sembra nelle nostre mani. Quindi è inutile tornarci sopra, non ho parlato tantissimo perché so di avere uno spogliatoio, un gruppo di giocatori intelligenti e maturi, che sanno quando sbagliamo; quando sbagliamo, sbagliamo tutti, io per primo, quindi non ci sono state tante parole. Altre volte ce ne sono state di più". "E' inevitabile che il mio primo insegnamento ai miei calciatori, non solo alla Juventus, è che la sconfitta deve fare male, questo è fuori dubbio. Fa male a me, quindi cerco di trasferire le mie sensazioni e quello che provo io sui miei calciatori, perché è giusto che la sconfitta lasci dei segni: di delusioni, di amarezza, di rabbia, di voglia di rifarsi quanto prima. Se ciò non dovesse accadere e la sconfitta passasse in maniera inosservata, tranquilla, ci prepareremmo sicuramente ad un'altra sconfitta e a fare qualcosa di disastroso. Quindi è inevitabile che ci deve essere delusione, profonda delusione per la sconfitta". "Quello che non mi è piaciuto è che abbiamo perso la partita undici contro dieci. E' una cosa grave, che non deve succedere. Punto e basta. Lo sanno, io non ci torno più sopra, ho detto tre parole ieri, molto incisive: 'non deve più accadere', sono quattro. Non deve più accadere perché è calcio; uno dice è calcio, però facciamo che non succeda più". Poi, è vero, ci sono stati i cosiddetti 'episodi' a sfavore, ma non devono assurgere al ruolo di giustificazione della sconfitta: "La partita contro la Sampdoria è una partita che dovevamo assolutamente vincere, in quelle situazioni, come si era messa, un uomo in più, in vantaggio, partita dominata, altre situazioni da rete che dovevamo sfruttare, era una partita che noi dovevamo vincere. Poi ho scisso bene. Se vado ad analizzare la partita, vedo che in partita c'erano due episodi particolari, netti, in cui questa volta siamo stati sfortunati e sono andati a nostro sfavore, così come sono andati a sfavore contro il Cagliari, contro il Milan, così come invece sono andati a favore a Catania. Va bene? E io ho detto: mi auguro che quando c'è un episodio a favore della Juventus non si venga poi ad effettuare un processo mediatico particolare, esaltando un episodio a nostro favore e dimenticando quelli che invece vengono a nostra sfavore. Ma le due cose io le ho scisse, non mi sono mai sognato di appellarmi a... e non fa parte del mio modo di essere. Anche perché darei un messaggio negativo alla squadra".

Conte su infortuni e mercato - A complicare il lavoro di Conte nel far fronte ai diversi fronti su cui si trova a combattere, ci sono le condizioni fisiche di alcuni giocatori. Alle lunghe assenze di Chiellini, Pepe e Bendtner, ha rischiato di aggiungersi quella di Claudio Marchisio, perché le sue condizioni, quando è uscito in barella domenica verso la fine della gara contro la Samp, non autorizzavano molto ottimismo. Invece gli esami hanno subito rassicurato l'ambiente, e Conte più di tutti: "Per quello che riguarda Marchisio, per fortuna, per fortuna, ha questa forte contusione sulla rotula, ha un forte edema, che sarà smaltito in pochi giorni, quindi ci auguriamo di averlo quanto prima perché comunque Claudio è un giocatore importante, un giocatore che è cresciuto molto in questo anno e mezzo, quindi da questo punto di vista sono contento che non ci sia stato niente di grave, anche perché comunque abbiamo altri problemi da affrontare". E poi c'è Vucinic, che si trascina appresso da tempo un problema alla caviglia, che non permette a Conte di utilizzarlo serenamente a tempo pieno, costringendolo a centellinarne i minuti per evitare il peggio: "Vucinic ha questo problema, si sta curando e lo stiamo gestendo anche nel minutaggio perché stiamo cercando di recuperarlo per portarlo a fare una partita tutta intera, e non rischiare soprattutto che dopo una partita giocata 95 minuti, non si fermi per un mese, un mese e mezzo, sarebbe un disastro questo, sotto tutti i punti di vista. Il giocatore nell'ultima partita ha fatto 30 minuti, ieri si è allenato, la situazione è abbastanza stabile, sta andando in via di miglioramento. Parlerò con lui, sinceramente non so se domani lo rischio per tutta la partita o se magari aumenteremo il minutaggio. E' inevitabile che la mia speranza è quella di avere poi quanto prima Vucinic disponibile, farlo giocare dall'inizio, senza avere la paura, correre il rischio che dopo una partita si fermi per un mese, un mese e mezzo. Quello sarebbe un disastro perché comunque Mirko è un giocatore importante per noi".
Naturalmente non si poteva non toccare il tasto caldo del momento, quello del calciomercato; in particolare si è parlato di Drogba, che Conte sabato disse di non aver mai chiesto alla società, mentre poi Marotta ha ammesso di aver effettuato un sondaggio e di essere però arretrato a causa del costo eccessivamente elevato: "E' semplice la cosa perché è inevitabile che il direttore sondi le situazioni su un numero di giocatori, poi in base alle risorse economiche, in base alla disponibilità, in base alle risposte, valuta se dirmi le cose. In questo caso il direttore ha sondato, però poi ha valutato e ha capito che non mi doveva dire niente. Quindi non ha detto una bugia l'allenatore e non ha detto una bugia il direttore. Fa parte dei ruoli, del mercato si occupa la società: è inevitabile che nel momento in cui c'è un'idea fattibile, sia da un punto di vista economico, sia da un punto di vista di disponibilità del giocatore, poi me la si propone, si fanno le necessarie valutazioni insieme, anche insieme al presidente, a Nedved, a Paratici e a Marotta. E' questo l'iter, quindi non mi sembra che sia successo niente di particolare. Io ribadisco quello che vi ho detto prima".
Qui la conferenza stampa di Antonio Conte - parte prima (video di Superfly, da TifosiBianconeri.com)
Qui la conferenza stampa di Antonio Conte - parte seconda (video di Superfly, da TifosiBianconeri.com)

La Juve verso il Milan - Una fitta nebbia ha accompagnato l'allenamento svolto ieri dai bianconeri, impegnati a preparare la gara contro il Milan. Ma nella mente di Conte non c'è nebbia, ha le idee chiare sulla formazione da mettere in campo contro il Milan, perché ha deciso: sarà turnover. Che non vorrà dire schierare una squadra di basso profilo ma, come ha detto chiaramente il mister in conferenza stampa, dare l'opportunità di esprimersi a chi quest'anno ha giocato meno, ma si è comunque allenato con grande professionalità. In porta ci sarà Storari, in difesa a Barzagli e Bonucci si affiancherà Caceres. E Marrone? Giocherà, assicura Conte, ma a centrocampo: "Per quello che riguarda Marrone, sì, Marrone gioca: ho intenzione di proporlo in mezzo al campo come vice-Pirlo. Dopo aver visto la crescita come vice-Bonucci, voglio vedere anche un'ulteriore crescita da parte sua come vice-Pirlo, perché è un jolly molto importante, un ragazzo giovane, di prospettiva, che rappresenta il presente e il futuro della Juventus. Quindi giocherà". E non sarà il solo: "Faremo delle valutazioni, ci sarà sicuramente una rotazione di giocatori, anche perché è giusto vedere durante il lavoro i progressi di tutti, soprattutto di chi ha giocato meno. Quindi mi aspetto delle risposte confortanti, così come mi sono sempre state date da tutti i ragazzi... La Coppa Italia mi dà l'opportunità di dare spazio anche a chi gioca di meno, a far crescere, vedere se anche calciatori che vengono da bruttissimi infortuni, faccio un nome, Isla, stanno continuando a crescere. Tasto delle situazioni, è inevitabile che comunque sono partite importanti e vogliamo passare sia noi che il Milan. Però l'anno scorso siamo arrivati in finale utilizzando questo metodo e utilizzando la Coppa Italia come spazio soprattutto per chi giocava di meno in campionato, faccio l'esempio di Marrone stesso, o di Giaccherini che in questo momento sta giocando di meno; ma sono sempre giocatori encomiabili che danno sempre il massimo e, credetemi, spesso e volentieri fa male non riuscire a trovargli uno spazio per quello che vedo durante la settimana, per il loro comportamento, per la loro educazione, per il loro rispetto, per come si comportano. Mi sembra come minimo doveroso dare lo spazio a questi giocatori per quello che mi dimostrano durante la settimana e durante tutto l'anno. Padoin... faccio l'esempio di Padoin, che ha giocato secondo me un'ottima partita contro la Sampdoria".

Avv. Gallinelli: Per De Santis tutto parte da quella fatidica Juve-Parma - L'avvocato Paolo Gallinelli, legale dell'ex arbitro Massimo De Santis, intervenuto in collegamento a 'Radio Radio lo Sport', in risposta alle domande del duo Zampini-Angelini, ha raccontato come le difese, lui in particolare lui per il suo assistito, si stiano preparando al processo d'appello, che avrà inizio il 24 maggio. "La sentenza della dott.ssa Casoria - ha spiegato - ha aperto imponenti veramente spazi difensivi che verranno ripercorsi in appello unitamente a richieste di rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale, perché, oltre ai profili emersi dal processo Telecom, sono emerse telefonate che erano state, diciamo, non attenzionate (per usare il gergo degli investigatori) e sono state rivenute dall'ottimo Nicola Penta (che ovviamente io non perdo mai l'occasione di ringraziare per il lavoro che ha svolto) addirittura dopo l'emissione della sentenza di condanna di primo grado. Per De Santis ce n'è per esempio una, prima della partita Fiorentina-Bologna, una delle tre partite per cui gli è stata addebitata la frode sportiva, a proposito della quale, il colonnello Auricchio, a mia domanda, quando venne sentito davanti ai giudici del tribunale in ordine appunto all'esistenza di telefonate tra De Santis e Bergamo prima di quella partita, il colonnello Auricchio rispose ripetutamente, su mia insistenza, di no. Dopo la sentenza di primo grado Nicola Penta, proseguendo l'ascolto delle telefonate 'mancanti', ha invece rinvenuto una telefonata tra De Santis e il designatore Bergamo prima di Fiorentina-Bologna in cui si parlava di tutto tranne che di alterazione del risultato della partita, quindi tale lettura non poteva che essere favorevole alla difesa. Quindi va sottolineato che la dott. Casoria ha emesso la sentenza in questione senza conoscere il contenuto di questa telefonata, la cui esistenza Auricchio, a mia domanda, aveva appunto negato".
Naturalmente verrà contestata in sede di appello l'attribuzione delle schede svizzere; è il profilo cui verrà dato maggior risalto; per De Santis l'avv. Gallinelli racconta come sarebbe avvenuta, secondo l'accusa, la presunta consegna da parte di Moggi all'ex arbitro di una scheda svizzera; il ragionamento si sarebbe sviluppato nel seguente modo: "De Santis arbitra Parma-Juventus del 6 gennaio 2005, partita che non viene contestata a De Santis come oggetto di frode sportiva. Da una telefonata tra Boschi, osservatore arbitrale, e Lanese presidente dell'Aia considerato associato, quindi partecipe dell'associazione a delinquere, assolto con la sentenza d'appello del rito abbreviato di Napoli il 5 dicembre scorso, sarebbe emerso che Moggi dopo la partita era entrato negli spogliatoi, cosa consentita (come emerso nel corso del processo, elemento introdotto da noi, ma che non era stato prospettato dagli investigatori e dai pm) ai dirigenti da una circolare della Figc. La scheda svizzera attribuita a De Santis era attiva dal 7 gennaio, quindi siccome Moggi era entrato il giorno precedente negli spogliatoi e la scheda sarebbe risultata attiva il giorno dopo, questa scheda non poteva che essere che nella disponibilità di De Santis, questo il processo logico seguito. Per di più è risultato che questa scheda non era in realtà attiva il 7 gennaio del 2005, perché in entrata avrebbe ricevuto una telefonata di 0 secondi, quindi senza alcun contenuto, proveniente dal 119, che è utenza interna a Telecom e qui posso mettere solo '...', perché non posso approfondire oltre; questo argomento verrà trattato con una richiesta istruttoria ulteriore alla Corte d'Appello che ovviamente non posso ora anticipare. Questo al fine di mostrare come non è affatto così evidente che gli arbitri avessero queste schede svizzere. E c'è da rilevare che fino al 2006 i gestori telefonici (tecnicamente, perché non era tracciabile), non era possibile rilevare i tentativi di chiamata, le chiamate non risposte: se io chiamo Lei e Lei non mi risponde, all'epoca, prima del 2006, sui tabulati di entrambi non si poteva rilevare questo contatto. Questo del 7-1-2005 non avrebbe dovuto figurare".
"Abbiamo fatto sforzi difensivi enormi - ha proseguito il legale - addirittura siamo quasi arrivati all'inversione dell'onere della prova, noi a dimostrare l'innocenza dei nostri assistiti. Tra parentesi le frodi sportive per le quali De Santis è stato condannato (Fiorentina-Bologna, Reggina-Cagliari e Lecce-Parma, non compare la Juventus, come potete benissimo vedere) e anche quelle contestategli ma per cui è stato assolto, si riferiscono ad un arco temporale non compreso nel periodo in cui De Santis avrebbe posseduto e utilizzato la scheda svizzera ipoteticamente attribuitagli".
Ma la madre dei 'guai' di De Santis in realtà, ammette lo stesso avv. Gallinelli, è una partita da ricercare molto più indietro nel tempo, la famigerata Juventus-Parma del 7 maggio 2000, con il goal annullato a Cannavaro (all'epoca difensore del Parma): "De Santis paga il goal di Cannavaro di Juve-Parma del 2000. Nel capo A dell'imputazione, reato associativo, si fa riferimento a Juventus-Parma del 1999-2000; a mia domanda agli investigatori mi è stato risposto che non è stato fatto alcun accertamento in riferimento a quella partita, è stata incollata al capo di imputazione senza una base investigativa. Nel Dossier Ladroni commissionato alla Polis d'Istinto di Cipriani la premessa è partita Juventus Parma, l'incarico di lavoro dato alla Polis d'Istinto. In entrambi i casi si fa riferimento alla partita Juventus-Parma. Coincidenza o collegamento? Tra due indagini una ufficiale, quindi lecita, e una illecita di qualche anno prima".

Abete sul calcioscommesse - Giancarlo Abete, sentito da Sky, così ha commentato l'evolversi della situazione del calcioscommesse in relazione alla notizia della chiusura delle indagini del secondo filone di Bari: "E' una situazione che ci accompagna dal 1° giugno 2011 e quindi con cui conviviamo da quasi 20 mesi; peraltro la stessa chiusura delle indagini di Bari sta a testimoniare quali sono i vincoli esistenti per la Procura federale, talché ieri sono state inviate le documentazioni alla Procura federale perché, come tutti sappiamo, in base ad una legge dello Stato, la Procura federale non può che operare sulla scorta dei documenti che vengono inviati da parte delle Procure della repubblica, nel momento in cui le Procure della repubblica ritengono esistenti le condizioni per inviare questi documenti. per quanto riguarda invece la Procura della Repubblica di Cremona, c'è stata la richiesta di avere un prolungamento dei tempi delle indagini da parte del procuratore Di Martino e quindi si prevede ancora che ci saranno dei tempi non dico lunghissimi ma sufficientemente lunghi, perché la richiesta che venne effettuata fu di un prolungamento di sei mesi delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Cremona".

Abete: Razzismo? Stop alle gare - Abete ha partecipato ieri al Viminale ad un vertice col capo della Polizia Antonio Manganelli. "Il problema è allontanare dagli stadi quelli che non devono starci perché inquinano la convivenza civile di un evento sportivo. Se è necessario sospendere le gare, che si faccia pur di contrastare questo fenomeno", questa la sua conclusione all'uscita. La Figc è favorevole ad una linea dura con un aumento della durata dei Daspo e un maggior coordinamento tra arbitri, giocatori e funzionari dell'ordine pubblico, i quali ultimi, se dovessero ritenere opportuno sospendere la partita, avrebbero l'appoggio della Figc: "Non dobbiamo avere alcuna preoccupazione circa il fatto di parlare di calendari, o di difficoltà collegate ai recuperi. Non è questo il problema: il problema è appunto allontanare dagli stadi tutti coloro che non hanno titolo a starci perché inquinano complessivamente la convivenza civile di un evento sportivo. Se c'è necessità di sospendere temporaneamente o definitivamente le partite che si faccia tranquillamente pur di contrastare il più possibile questo fenomeno. Da parte del mondo sportivo c'è il forte auspicio che l'attività di allontanamento dagli stadi di queste persone si rafforzi con un aumento dei Daspo e quindi con una capacità di espellere dallo stadio colori i quali non hanno titolo a stare all'interno di un impianto sportivo".