Conte: Sarebbe stato giusto non squalificarmi. Pogba: Io sono Paul Pogba e voglio restare me stesso.

News, 20 gennaio 2013.

Conte: La Juventus nonostante i tanti assenti ha dimostrato di saper suonare lo stesso il suo spartito e che dipendiamo da un'idea di squadra e non dal singolo. Conte in conferenza stampa: Giovinco ha accusato un affaticamento al flessore; davanti dobbiamo completare la rosa. Conte: Forse sarebbe stato giusto non squalificarmi. Pogba: "Io voglio essere me stesso, io voglio essere Paul Pogba, voglio migliorare ma restare Paul Pogba". I numeri di Juventus-Udinese. Moggi rinuncia alla candidatura: Devo lottare per la verità nel processo su Calciopoli.


Conte: La Juve è un'orchestra dove tutti suonano lo stesso spartito - Da inizio 2013, complici due partite che hanno portato un solo punto, si era parlato di crisi, di seconde linee non all'altezza: i vari Caceres, De Ceglie, Giaccherini, Matri, Peluso era finiti nel tritacarne mediatico e la Juve che doveva affrontare la lanciata Udinese era data quasi per spacciata. Invece ha asfaltato i friulani e tre dei quattro goal vengono appunto dalle seconde linee, due da quell'imponente francesino diciannovenne su cui è ricaduta buona parte del peso di un centrocampo orfano di Pirlo e Marchisio. Ma Conte ha affrontato la gara e le assenze serenamente, aveva fiducia nel gruppo e nel lavoro, ed ha avuto ragione, come ha detto a fine gara: "Questa è stata la dimostrazione che il talento si esalta nell'organizzazione - ha detto nell'immediato dopogara a Sky - Oggi abbiamo giocato senza tanti giocatori, che di solito giocano titolare, ma credo se ne siano accorti in pochi proprio perché riserve e titolari lavorano ad un tipo di organizzazione di gioco. Noi abbiamo un modo di giocare e quando capitano queste situazioni e devi togliere Giovinco a fine primo tempo, le risposte sono queste; quindi sono molto contento dei ragazzi perché lavorano con grande intensità e con grande serietà. la dimostrazione è che la Juventus nonostante i tanti assenti abbia dimostrato di saper suonare lo stesso il suo spartito e che dipendiamo da un'idea di squadra e non dal singolo". Perché quella della Juve non era crisi: "Sia contro la Sampdoria che contro il Parma siamo stati noi a regalare i punti. Con la Sampdoria è successo qualcosa di incredibile che non sarà mai più ripetuto, questo è sicuro, a Parma avevamo la partita in mano gol e abbiamo subito un gol un po' anche rocambolesco. Noi sempre abbiamo avuto in mano, non ce l'hanno avuta gli altri.. Noi ascoltiamo tutto ma quel che possiamo fare è che in campo lavoriamo ancora più di quello che già facciamo, con grande mentalità e voglia. Io posso contare su ragazzi straordinari, che si mettono a disposizione e quando è il loro turno mi danno queste gioie e queste soddisfazioni".
Poi ha parlato di Pogba che prima della gara contro il Parma aveva definito addirittura suo pupillo, e questo, uscito dalla bocca di Conte, è davvero qualcosa che fa sobbalzare ("stravedo per lui... diciamo che è un mio pupillo, è un giocatore talmente serio come tanti altri, io non posso che parlare bene di lui come di tutti i ragazzi e questo è il segreto delle nostre vittorie. Pogba sta facendo bene, ha 19 anni, deve continuare a fare bene, ancora con più continuità, con più costanza, con più cattiveria, ha grandi mezzi, non rappresenta il futuro, ma il presente e ha giocato partite importanti come quella contro lo Shakhtar. E' una bella scelta, sicuramente a centrocampo siamo sereni, se ne manca uno ecco siamo sereni"); e oggi ha ribadito il concetto: "Ha caratteristiche e potenzialità importanti. Non dimentichiamo che Pogba ha solo 19 anni, ha bisogno di fare esperienza e di essere stimolato, perché a volte si adagia sui propri mezzi; questo non deve mai accadere e lo sa benissimo. Ha struttura fisica importante e io lo stimolo parecchio. E come lui tanti altri Io mi dedico a chi ha bisogno di essere stimolato. Paul deve crescere, ha 19 anni e può diventare sicuramente uno dei più bravi nel suo ruolo al mondo. Sta a lui, sta anche a me e alla società farlo crescere nella maniera giusta, con il bastone e la carota".
Ma ha difeso anche quei giocatori che dopo Samp e Parma erano stati crocifissi per gli inopinati goal subìti, Caceres, autore contro il Parma di una validissima prestazione, tra i migliori in campo: "Se torniamo al discorso sul gol di Parma, quando c'è un goal è un concorso di tante situazioni e di tanti errori che noi abbiamo analizzato. Anche contro la Sampdoria i gol sono arrivati a sinistra e si è detto che mancava Chiellini... e la colpa era Peluso mentre a Parma era di Caceres. Sono valutazioni molto superficiali fatte giustamente da gente deve fare valutazioni superficiali e creare comunque problemi. Però sia Caceres che Peluso sono giocatori che mi danno grande affidabilità così come tutti gli altri. Stavolta c'erano defezioni importanti, tutti aspettavano al varco e invece la squadra ha dimostrato di stare bene sotto tutti i punti di vista".
Mentre la squadra esultava per il primo goal di Pogba le telecamere hanno inquadrato il tecnico che, ben lungi dall'esultare, rimproverava aspramente Lichtsteiner; così ha spiegato il mister: "Era una situazione tattica. Il ruolo di esterno non è ruolo facile perché in fase di possesso chiedo a loro la conclusione e in non possesso di rientrare a fare il quinto. A volte uno ci riesce e quando non ci riesce mi fa arrabbiare, però poi... non è semplice, non è semplice".
Ma conclude ribadendo la sua serenità fondata sul gruppo, più che sulle imprese dei singoli: "Non esistono seconde linee, per me. Sono tutti calciatori che vengono trattati e allenati da titolari, è inevitabile che io debba fare poi delle scelte e cercare di mettere in campo la squadra migliore; presumendo che sia la migliore, perché a volte sbaglio anch'io. Ma io non li considero seconde linee o seconde scelte o panchinari. La mia rosa è composta da 24 titolari, poi io devo fare le scelte, però la soddisfazione di oggi è questa di vedere tanti giocatori... come in Coppa Italia con il Milan dove avevamo i 7/11 cambiati. Quando cambi tanto ma gli equilibri, la mentalità e la pericolosità sono gli stessi allora io devo essere contento perché significa vuol dire che sei sulla strada giusta. Questo pensiero l'ho sempre avuto e quindi ero sereno, avendo questo gruppo di ragazzi".

Conte conferenza stampa: Per Giovinco affaticamento al flessore - In conferenza stampa Conte ha spiegato il motivo della sostituzione di Giovinco: un affaticamento al flessore. Questo ha stimolato le domande sul mercato, ma Conte non si è sbottonato: "Io di mercato ne parlo con la mia società, nel senso che io non devo parlare con voi. Parlo con la mia società e la società sa quello di cui ha bisogno questa squadra, poi è inevitabile che abbia fatto delle richieste e spero di essere accontentato. Sono convinto che si farà di tutto per cercare, almeno numericamente di completare la rosa davanti, perché in questo momento siamo in quattro, siamo veramente pochi; c'è Beltrame... poi chi l'ha detto che arrivi un attaccante, magari ne arrivano due. Magari ne ho chiesti due".
Poi così inquadra la situazione della squadra quest'anno: "E' cambiato tutto repentinamente perché non dimentichiamo che noi l'anno scorso ci siamo inventati lo Scudetto, perchè nessuno pensava che vincessimo lo scudetto. Venivamo da due settimi posti e ci siamo inventati questa stagione straordinaria. Inventati, sempre, tra parentesi. Noi sappiamo che è frutto del grandissimo lavoro, di quello che abbiamo fatto. Abbiamo creato dal nulla una macchina da guerra, perché vincere lo Scudetto come abbiamo fatto noi, senza perdere una partita, arrivare in finale di Coppa Italia, perdendola, abbiamo fatto sicuramente una stagione straordinaria. Quest'anno abbiamo cercato, su una rosa che mi dava delle garanzie, di innestare due-tre elementi per rendere le fondamenta ancora più solide. Tutto a un tratto siamo diventati noi la squadra da inseguire perché comunque portiamo lo Scudetto sulla maglia. Se noi non avessimo portato lo Scudetto sulla maglia, quest'anno, sicuramente non ci sarebbero state quelle luci, quei riflettori, che si sono accesi sulla nostra squadra. Però ci siamo abituati in fretta alle pressione, anche perché l'anno scorso nel momento cruciale le pressioni sono aumentate. Quest'anno le viviamo nella maniera giusta, anche perché non dimentichiamo che questa è una squadra che sta crescendo, c'è solamente un anno e mezzo di lavoro, spesso e volentieri qualcuno se ne dimentica. Io non me lo posso dimenticare perché sono capomastro, dirigo i lavori. Siamo sereni, cerchiamo di gestire con equilibrio tutte le situazioni, ho la fortuna di poter contare anche su elementi esperti, due su tutti come Pirlo e Buffon, che comunque hanno vinto nella loro carriera e sanno come si deve rivincere. Cerchiamo di affrontare tutto sapendo però che oggi siamo stratosferici e ieri eravamo in crisi, eravamo una squadra involuta dove c'erano 8000 problemi. Sappiamo come va in Italia, quindi quando è così io non leggo e non ascolto la televisione, così evito..."
Qui gli highlights della gara (da Superfly, TifosiBianconeri.com)
Qui l'intervista Sky a  Conte  a fine gara (da Superfly, TifosiBianconeri.com)
Qui l'intervista Sky  a Caceres e a Pogba (da Superfly, TifosiBianconeri.com)
Qui il video della conferenza stampa di Antonio Conte (da Superfly, TifosiBianconeri.com)
Qui l'intervista Sky .a Mirko Vucinic (da Superfly, TifosiBianconeri.com)

Conte: Sarebbe stato giusto non squalificarmi - A Conte è stato chiesto un commento sulla recente sentenza della Corte Giustizia Federale che ha revocato a Cannavaro e Grava la squalifica per omessa denuncia, restituendo al Napoli i due punti in classifica toltigli dalla Commissione Disciplinare in virtù del principio della responsabilità oggettiva. Questa la sua risposta, schietta e amara, che ribadisce la solidarietà già espressa dopo la sentenza di primo grado: "E' stato giusto restituire i due punti al Napoli, così come è stato giusto annullare la squalifica a Cannavaro e Grava. Così come sarebbe stata giusto non squalificarmi. Forse eh.... dico, bah". Già, anche perché, una volta punito Conte, la giustizia sportiva è diventata improvvisamente molto più garantista e clemente...

Pogba: Conte mi chiede di essere più cattivo - Paul Pogba è l'eroe della serata e Conte lo ha già ammonito a non adagiarsi, 'minacciandogli' bastone e carota (e gli ha già fatto assaggiare entrambi, le parole dolci di lode, ma anche l'esclusione dalla trasferta di Pescara quando si rese colpevole di essersi presentato in ritardo agli allenamenti). Ma il ragazzo, oltre che formidabile sul campo, sembra anche molto misurato: "E' stata una bellissima serata per me. Ho segnato la mia prima doppietta da professionista, sono molto contento ma non finisce certo qui. E' solo l'inizio. Ho segnato due goal abbiamo vinto ma ci aspettano ancora tante partite, dovrò continuare a giocare bene". Sa che appena Marchisio e Pirlo saranno in grado di tornare in campo, dovrà sedersi di nuovo in panchina, ma è sereno: "Anche se dovrò tornare in panchina sarò pronto quando verrò chiamato. La squadra ha bisogno di Marchisio e di Pirlo, quando toccherà a me giocare cercherò di fare del mio meglio".
Paul Pogba per la Juventus è stato un vero e proprio colpo di mercato, visto che è riuscita a strapparlo a parametro zero al Manchester United di sir Alex Ferguson: "Perché Ferguson mi ha lasciato andare? - dice il ragazzo - bella domanda, ma dovreste chiederlo a lui, ma sono contento di essere dove sono, mi trovo bene in squadra, sento fiducia e voglio continuare a crescere alla Juventus".
Dopo la gara col Bologna decisa proprio dal un goal di Pogba, Angelo Alessio, che surrogava Conte, ebbe a commentare così la prestazione del 19nne: "E' stato molto bravo anche questa sera, però devo fargli un appunto: ha giocato i primi 20 minuti alla grande poi è diventato un po' lezioso. E questo non va bene. Deve diventare concreto, perché conoscendo Antonio fa poca strada se non lascia da parte questi virtuosismi...". Queste parole ci tornano alla mente quando Paul, rispondendo ad una domanda rivolta a sapere come Conte gli chieda di 'essere', ha risposto: "Cattivo! Sempre cattivo! Cattivo, perché sono grande, sono grosso e lui vuole che sono cattivo, che vinco tutti i contrasti e basta".
E' una cattiva abitudine quella di molti addetti ai lavori di trovare paragoni con campioni del passato. ma Pogba non ne vuol sapere di essere il nuovo Vieira, piuttosto che il nuovo Rijkaard o il nuovo Gullit. E lo dice con voce forte e chiara: "Io voglio essere me stesso, io voglio essere Paul Pogba, voglio migliorare ma restare Paul Pogba".

I numeri del match - Per una volta i numeri dicono che la Juventus non ha avuto il solito dominio nel possesso palla, che anzi è stato a favore dell'Udinese (55% contro il 45% degli uomini di Conte); così anche per le palle giocate (595 per i friulani, 556 per la Juventus) e i passaggi riusciti (68,1% dell'Udinese e 67,4% della Juve. Ma quando si vanno a prendere in considerazione i parametri relativi alla redditività del gioco, ecco che la Juventus prende nettamente il sopravvento, come recita anche il risultato:
indice di attacco alla porta: 51,9% per la Juventus, 39,2% per l'Udinese;
indice di protezione area: 60,8% per la Juventus, 48,1% per l'Udinese;
indice di pericolosità: 87,5% per la Juventus, 27,8% per l'Udinese.
La Juventus ha tirato verso la porta 19 volte , otto nello specchio (e, a differenza di altre volte, è riuscita a concretizzare quattro volte); l'Udinese ha tirato verso Buffon nove volte, ma solo tre tiri erano indirizzati dentro lo specchio della porta.

Moggi: No alla candidatura la mia priorità è Calciopoli - Luciano Moggi ha deciso: non si candiderà, come gli era stato offerto dai Riformisti Italiani, alla Camera dei Deputati nelle prossime elezioni politiche. Lo ha spiegato con un comunicato che specifica le motivazioni della sua rinuncia: il suo obiettivo prioritario è quello di concentrare tutti i suoi sforzi sul processo di Calciopoli, perché la verità su quello che è successo del 2006 possa finalmente ufficialmente ristabilita:"Devo innanzitutto ringraziare il movimento dei Riformisti Italiani, nella persona di Stefania Craxi, i quali mi hanno concesso l'opportunità di candidarmi come capolista in tutte le regioni d'Italia. Altre forze politiche mi avevano cercato, alle quali avevo risposto negativamente. Dopo una attenta riflessione, devo tuttavia rinunciare a questa candidatura, pur rimanendo al fianco di Stefania, per potermi concentrare al meglio su quella che è e sarà, la mia priorità, il processo denominato Calciopoli, che ha, prima coinvolto e, successivamente, distrutto decine di famiglie di arbitri e assistenti del tutto estranei a questa vicenda assurda che è servita solo per la candidatura politica di altri. L'eventuale immunità, ventilata da qualcuno, fa parte delle solite malignità alle quali sono abituato a convivere da tempo. Lotterò con tutte le mie forze per ristabilire quella verità per la quale combatto da anni per la mia famiglia e per i milioni di tifosi juventini al mio fianco".