Un Conte istrionico spiazza tutti: Vucinic e Giovinco si sono tuffati per truffare l'arbitro.

News, 30 gennaio 2013.

La serata dell'ironica vendetta mediatica di Conte inizia a Raisport, tra stupore e imbarazzi: "Vucinic si è tuffato, andava ammonito, e anche Giovinco è svenuto, andava espulso..." E prosegue in mixed zone, ai microfoni Sky: Arbitro perfetto, Vucinic si butta, Giovinco si tuffa in piscina. Tocca infine l'apice in una conferenza stampa memorabile, tutta da gustare, con un Conte spiazzante che ha ricambiato il favore ai suoi interlocutori: stavolta sono stati loro a rischiare di perdere seriamente le staffe. Le statistiche premiano la Juve, anche se il risultato, che è quello che veramente conta, la boccia. Respinta la richiesta di ricusazione di De Musso avanzata da Bertini, De Santis e Mazzei. Con l'aiuto di Gegic è stato forse identificato Mister X: ma potrebbero essercene due.

Conte a RaiSport: "Nei 180 minuti se analizziamo bene il tutto meritavamo di più. Però partiamo dal presupposto che chi vince ha sempre ragione quindi è passata la Lazio complimenti a loro".
"Sicuramente la palla finale pesa in maniera decisiva, facevamo il 2-2 e la qualificazione sarebbe stata nostra. Dispiace i ragazzi hanno dato sicuramente tutto, hanno fatto un'ottima partita però il calcio è questo e ne prendiamo atto".
"No, non lo prende proprio, secondo me Vucinic si butta e questa è ammonizione per Vucinic, assolutamente".
Credo che sia un po' ironico: "Voi mi state chiedendo e io vi sto dicendo che Vucinic qui si tuffa e secondo me che era da ammonizione. Vucinic ha cercato di truffare l'arbitro...".
La Lazio reclama un rigore poco dopo su Klose... "Rigore nettissimo, Isla lo colpisce con violenza e questo è rigore netto".
"C'è un altro episodio su Giovinco nella ripresa...Voglio vedere l'altro episodio, quello su Giovinco, se non vi dispiace.. Io avevo visto pure un altro episodio di Giovinco, che è la stessa palla e sviene pure lui... no no ma questa era espulsione, doveva essere espulso, quindi... mi spiace, Giovinco doveva essere espulso perché non può cercare di ingannare così l'arbitro".
Queste le fasi salienti dell'intervista rilasciata da Conte a Raisport nell'immediato dopopartita della semifinale di Coppa Italia, intervista di cui qui trovate il video (video Superfly, TifosiBianconeri.com).
Solo dal video potrete apprezzare la mimica facciale del mister
La prima gemma di una sua serata mediaticamente memorabile, nella quale ha inchiodato i giornalisti all'illusoria icona che essi stessi si sono costruiti, in un'atmosfera surreale, in cui chi ci si aspettava di trovare arrabbiato sbatteva in faccia agli astanti un sorriso che aveva il solo effetto di spiazzarli e inviperirli, di spingerli poi in conferenza stampa a gesti estremi come quello della richiesta di serietà, la grande assente nei media, e da anni; e di chiedergli di andarsene. Adesso che avevano il Conte lord rivolevano il Conte furente sul quale avevano riversato una tempesta di critiche feroci e di offese..

Conte a Sky - Stesso copione ai microfoni Sky in mixed zone, elogi per l'arbitro e gli avversari, dispiacere e amarezza per il comportamento dei suoi due attaccanti col vizietto del tuffo, due che meritavano cartellini gialli e rossi, altro che rigori: "Non c'è rabbia, c'è sorriso, noi siamo sul sorriso, quindi non ci dev'essere assolutamente rabbia. Noi abbiam dato tutto, abbiam fatto quello che dovevamo fare. Dispiace, perché nell'arco di 180 minuti penso che meritassimo qualcosa in più però complimenti alla Lazio, è andata in finale, in bocca al lupo a loro. Io non ho protestato, se ho protestato me la son presa coi miei giocatori. Io ho visto le immagini, il rigore su Vucinic non c'è assolutamente, perché si butta quindi c'è ammonizione, il rigore su Klose è netto e Giovinco si butta in piscina, deve essere ammonito per la seconda volta ed è espulsione. Io non ho protestato assolutamente perché, non scherziamo, oggi proprio ero tranquillo, c'è il nuovo corso e quindi è fatto di sorrisi e di simpatia".
Amarezza?! "No scusate non c'è né sarcasmo né amarezza, solamente la consapevolezza che abbiam fatto bene anche oggi, potevamo qualificarci, si è qualificata la Lazio, complimenti a loro e un grandissimo in bocca al lupo a loro per la finale, l'hanno meritata."
Gli arbitri? "Gli arbitri, che devo dire... ho detto che oggi non ha sbagliato niente e per me è stato così".
Secondo colpo assestato al circo mediatico.

La conferenza stampa capolavoro - Ebbene sì, il vero capolavoro è stato la conferenza stampa di Antonio Conte, impagabile. Il suo stile, perché di questo si tratta, ha attenuato un po' la sofferenza causata dalla sconfitta e dall'eliminazione della Juve. Una rivincita su chi da sabato stava sputando su Conte e sulla Juve, anzi su tutto ciò che profumava di bianconero, tutto il fiele che aveva in corpo, anche se in fondo quella era la mangiatoia cui si nutriva.
Buonasera mister, risultato giusto secondo Lei?
"In tutta sincerità, io penso che nei 180 minuti la Juventus avrebbe meritato qualcosa di più, tra andata e ritorno. Poi il calcio è questo, dispiace perché ci tenevamo ad andare in finale. Complimenti alla Lazio, perché alla fine chi vince ha sempre ragione e quindi complimenti a loro".
L'abbiamo vista in qualche episodio imprecare, protestare. C'è qualcosa in particolare su cui recrimina, qualcosa che contesta?
"No, no, no, assolutamente. Io parlavo con i miei giocatori, non ho imprecato, non ho protestato. Oggi penso sia stata una direzione perfetta, quindi...".
Vista l'intensità che avete messo, soprattutto nel primo tempo, non ha il rammarico di avere forse esagerato con le seconde linee? Magari mettendo Pirlo e Marchisio un po' prima...
"Magari se avessimo messo prima Pirlo e Marchisio non avremmo avuto questa intensità. Marchisio veniva da due partite ravvicinate, veniva da un infortunio, quindi non aveva una terza partita nelle gambe in sette giorni. Pirlo veniva da un infortunio e rischiarlo oggi dall'inizio significava mettere in seria difficoltà la sua presenza con il Chievo, come il discorso di Vucinic che abbiamo affrontato per tutto questo tempo. Quindi erano scelte, tra virgolette, obbligate, ma le avrei fatte lo stesso perché noi la Coppa Italia l'abbiamo utilizzata per andare avanti e per dimostrare che io ho grande fiducia in questi ragazzi. Non mi hanno tradito neanche stasera e quindi sono molto contento delle risposte che ho avuto. Sappiamo che dietro gli undici possiamo contare su ragazzi che anche in serate come queste, dove c'è un bellissimo pubblico, c'è una bellissima atmosfera, una semifinale di Coppa Italia, danno ampie garanzie".
Ti abbiamo sentito commentare gli episodi in televisione, volevo sapere, al di là delle battute, se ci sia stato un piccolo condizionamento dopo le polemiche di questi giorni, e poi se alla luce dei risultati di questo gennaio si può parlare di crisi...
"Io ho visto un pochettino gli episodi e debbo dire che la direzione è stata impeccabile, perché Vucinic si è tuffato sulla prima situazione, Giovinco è svenuto in area per un calo di zuccheri. Secondo me le situazioni sono state affrontate nella giusta maniera e quindi siamo...".
Sta prendendo in giro?
"No, io non sto prendendo in giro....Lei mi sta chiedendo, io sto rispondendo. Se alzo la voce...Se alzo la voce e faccio polemica con l'arbitro....".
Siete in crisi?
"Sai, questa è una grande crisi, siamo in piena crisi, quindi bisogna fare grandissima attenzione e fare attente valutazioni perché mettiamo a repentaglio la qualificazione in Champions, quindi dobbiamo fare grande attenzione. Sarà molto difficile vincere lo Scudetto in Italia soprattutto se continuiamo a non fare risultati".
Hai notato che tranne contro l'Udinese c'è stata sempre almeno una grande disattenzione difensiva? C'è qualcosa che si è inceppato in quello che era il punto di forza della squadra?
"Ripeto, quando parlo di crisi, siamo in crisi su tutto, anche a livello difensivo. Non solo gli attaccanti, ma anche a centrocampo e a livello difensivo. Si è inceppato il meccanismo è bisogna essere bravi a ritrovare questo meccanismo".
Mister, ha voglia di portare avanti la conferenza, oppure...
"Ma io sono molto sereno, ma volete vedere sempre Conte arrabbiato? Io mi sto comportando... ho detto che la Lazio... ho fatto i complimenti alla Lazio per la qualificazione, sto dicendo che siamo in crisi, vi sto dicendo che è da tanto che non stiamo facendo risultati... voi mi fate delle domande...".
La Juventus ha fatto una grande partita, non ci sembra una squadra in crisi...
"Allora mettetevi d'accordo. Scusate, adesso un giornalista mi ha fatto una domanda e mi ha chiesto: 'Ma siete in crisi in virtù dei risultati?'. Io ho detto: 'Sui risultati c'è una grande crisi'".
C'era un evidente rigore a favore della Juventus, perché Lei dice che i giocatori sono svenuti?
"Ma quando? Ma quando? Ma quando Se mi chiedete la mia interpretazione, io vi dico che quello su Vucinic non era rigore. Quello su Giovinco non era rigore, è svenuto, anzi Giovinco doveva prendere la seconda ammonizione e doveva essere espulso".
Questo non è un atteggiamento corretto da parte sua...
"Va bene".
Perché non si alza e se ne va?
Siete la squadra migliore, ma come mai in 180 minuti, al netto di errori arbitrali la Juventus ha fatto solo due gol? E in difesa avete preso due gol...
"Partiamo dal presupposto che io non ho visto grossi errori arbitrali anche all'andata. Penso che il rigore su Vucinic non fosse rigore. Anzi credo che c'era il fallo di Peluso....il gol della Juventus era da annullare. Io le ho riviste bene, io le ho riviste bene, io le ho riviste bene, Peluso si è appoggiato e ha fatto fallo, mentre il rigore di Vucinic non era rigore, si è buttato".
Risponda seriamente...
"Guardi che io sto rispondendo seriamente, non è che non sto rispondendo seriamente. Volete che io faccia sempre polemica? Adesso vedete un Antonio Conte bon ton, lord, sotto tutti i punti di vista. Vengo col cappello, mi presente qui e dico: 'Buongiorno, sono lord inglese, abbiamo perso meritatamente, non parliamo degli arbitri e non parliamo di niente'. Se non siamo riusciti a fare gol è stata brava la Lazio, perché la Lazio ha una grandissima difesa. La Lazio difficilmente poi quando va sotto non vince la partita. Ma io non voglio togliere nessun merito alla Lazio. La Lazio ha fatto una grandissima partita sotto tutti i punti di vista. Hanno meritato, ci hanno eliminato, complimenti a loro. Io penso che noi abbiamo dato tutto e potevamo sicuramente nell'arco dei 180 minuti.... lasciamo stare gli episodi, qualcosa in più la meritavamo. Poi se voi avete visto qualcos'altro, io ho grande rispetto....se voi mi chiedete sugli episodi arbitrali, io vi dico quello che ho visto. Vucinic si è buttato, va bene, quindi...
Questa la trascrizione delle fasi principali, ma non rende quasi nulla della prestazione di un Conte istrionico, con i cosiddetti giornalisti irritatissimi, sull'orlo di una crisi di nervi, perché quell'ipocrisia intrisa di dubbio moralismo che i giorni scorsi scorreva a fiumi ovunque aveva improvvisamente invertito la direzione e si stava abbattendo, cavalcando le note di un sarcasmo da antologia, sulla fragilissima diga di certe pseudoargomentazioni.
Dunque meglio guardare e ascoltare lo spettacolo offerto da Antonio Conte nel video della conferenza stampa (video Superfly, TifosiBianconeri.com)
C'è da augurarsi che questo nuovo filone comunicativo non sia un pezzo unico e che allo scempio perpetrato da arbitri e media il mister d'ora in poi risponda solo con due modalità: o il silenzio o l'ironia, più caustica che può.

I numeri dicono sempre Juve - Sono arrivate sconfitta ed eliminazione, ma i numeri della gara raccontano di una supremazia della Juve: ormai è una costante, e purtroppo la causa di tutto ciò sta nella mancanza di un cecchino che concretizzi qualcosa del grande volume di gioco prodotto dalla squadra: lacuna che ci porteremo sino a fine anno, perché Marotta, pur ovviamente a conoscenza del problema, non ha saputo porvi rimedio nel mercato invernale. E sarà il grave handicap di questa stagione.
Veniamo ai numeri di stasera, per lo più favorevoli ai bianconeri:
Nel possesso palla prevale la Juve (57% contro il 43% della Lazio.
I bianconeri hanno battuto 10 calci d'angolo contro uno solo dei laziali (quello sui cui sviluppi arriverà il goal della vittoria degli uomini di Petkovic).
La Juve ha tirato 10 volte verso la porta avversaria, 5 delle quali nello specchio: per la Lazio 5 tiri, due soli nello specchio (i due goal).
I bianconeri hanno giocato 669 palloni, con una percentuale di passaggi riusciti del 66,2%, i laziali 520 palloni con una percentuale di passaggi riusciti del 58,1%.
Leggermente superiore l'indice di protezione area della Lazio (51,3% contro il 50% della Juve), così come quello di attacco alla porta (50% per la Lazio, 48,7% per la Juve).
L'indice di pericolosità è a favore dei bianconeri: 54,7% contro il 42,8% degli avversari.
A livello individuale il laziale Konko prevale per numero di palle recuperate (29), seguito da Peluso (28).
Peluso è in testa alla graduatoria dei passaggi riusciti (59), seguito da Barzagli (52), Vidal (50) e Bonucci (45).

Respinta la ricusazione di De Musso - A fine novembre i legali di Massimo De Santis, Gennaro Mazzei e Paolo Bertini (tre dei condannati a risarcire la Fig per danno di immagine per Calciopoli) avevano chiesto la ricusazione del giudice De Musso in quanto "il dott. Ivan De Musso, che è chiamato a giudicare sulla ammissibilità della proposta istanza di correzione, risulta essere membro componente della Corte di Giustizia federale presso la Figc; tale duplice veste di Giudice della corte dei Conti e di componente di un organismo di giustizia domestica quale la Corte federale della Figc si pongono in palese ed evidente conflitto al punto da configurare l’ipotesi prevista dall’art. 51, comma 5 c.p.c. (Astensione del giudice')". La richiesta è stata respinta dalla Corte dei Conti, secondo la quale non vi è conflitto di interessi con il ruolo di De Musso come membro della Corte Federale.

Con l'aiuto di Gegic forse identificato Mister X - Potrebbe essere stato individuato Mister X, uno dei faccendieri che secondo i magistrati di Cremona vendeva i risultati di alcune partite della serie A: 600.000 euro per un risultato secco e sicuro. Sarebbe stato riconosciuto lo scorso venerdì da Almir Gegic, lo slavo che tuttora si trova in carcere a Cremona, nel corso di un breve e circostanziato interrogatorio col procuratore Di Martino. Anche di questo si è parlato durante l'udienza del riesame nella mattinata di ieri a Brescia. Dopo che la richiesta di scarcerazione era stata rifiutata dal gip Salvini, Gegic ha scelto di rivolgersi ad un altro giudice che si esprimerà nelle prossime ore. Per sottolineare invece la necessità della detenzione all'udienza ha partecipato anche il procuratore di Cremona Di Martino, che all'uscita così si è espresso ai microfoni Sky: "Per Gegic vi è stato il riesame: io ho insistito perché venisse confermata l'ordinanza del gip che ha rigettato la sua istanza di revoca della custodia cautelare; il suo difensore ovviamente ha detto esattamente il contrario e adesso staremo a vedere, sarà il tribunale del riesame a valutare".
Ma Di Martino ha parlato anche di come procedono le indagini: "Si tratta di vedere cosa si riesce a dimostrare, adesso ci sono i consueti lavori sui tabulati, sui telefoni, per capire quali sono stati i movimenti delle persone: per fortuna nei tempi attuali paradossalmente il sistema investigativo è più efficace proprio per quel che si ricava dai tabulati e dallo studio delle celle interessate dai telefoni quando una persona si sposta".
L'inchiesta dunque continua: secondo gli investigatori i Mister X potrebbero essere due, stesso ruolo, stessi affari, ma diversa identità. Diverso sarebbe infatti il Mister X citato da Erodiani, il proprietario dell'agenzia di scommesse di Pescara, rispetto a quello evocato da Gegic. Gli inquirenti starebbero cercando i rapporti di entrambi con dirigenti di serie A. Ilievski, latitante slavo in Macedonia, starebbe intanto valutando se costituirsi o meno. Il suo legale era presente ieri a Brescia per parlare con Di Martino. Il procuratore intende ascoltare numerose persone: il primo sulla lista sarà il pentito Carlo Gervasoni