Conte: Per il mercato non c'erano risorse, amen. Rivincere lo scudetto sarà molto difficile.

News, 3 gennaio 2013.


Conte: Sul mercato abbiamo cercato di fare quello che potevamo fare e quello che ci hanno pemesso di fare, non c'erano risorse economiche, non c'è stata la possibilità e amen. Conte: Rivincere in Italia sarà già molto ma molto difficile, i tifosi questo non se lo devono dimenticare, non si può avere tutto e subito. Il Ghana di Asamoah va in semifinale della Coppa d'Africa. Undicesima vittoria consecutiva della ''Primavera' bianconera. Episodi pro-Napoli nel successo dei partenopei sul Catania: ma Pulvirenti chi l'ha visto o sentito? Milan-Udinese: cambia l'arbitro; non più Massa, ma quel Valeri che non piace a Pozzo.

Conte: Sul mercato abbiamo fatto quello che ci hanno permesso di fare - "Mah... abbiamo cercato di fare quello che potevamo fare e quello che ci hanno permesso di fare, quindi.... io sono sempre stato molto chiaro con voi fin dall'inizio, fin dai primi giorni del calciomercato: io ho parlato che non c'erano le risorse economiche, quindi quando sentivo fare i nomi altisonanti, ve li smentivo, anche se capivo che a voi poteva dar fastidio perché per un mese non mettere Drogba affiancato alla Juventus magari creava qualche problema. Però a me piace essere sempre molto sincero, in tutte le cose che faccio e in tutte le cose che dico. Abbiamo fatto quello che si poteva fare, si poteva fare meglio, si poteva fare peggio. Non mi consideravo favorito per lo scudetto prima del mercato, non mi considero tuttora favorito per lo scudetto neanche dopo il mercato. Penso che questo scudetto lo vincerà la squadra migliore, così come è stato l'anno scorso e così sarà anche quest'anno, sapendo che il campionato italiano è molto molto difficile e che ci sono squadre molto attrezzate, una su tutte il Napoli, perché secondo me l'antagonista diretta per la vittoria è sicuramente il Napoli: quella più attrezzata, quella che da diversi anni che sta costruendo qualcosa di importante, ha agito in maniera forte sul mercato, sia quest'estate che adesso, sicuramente ha tutti i mezzi per vincere lo ccudetto. Quindi questo lo posso dire in maniera chiara. Se mi chiedete anche del Milan, il Milan ha fatto operazioni giovani, però importanti, quindi complimenti anche a loro; anche l'Inter si è rinforzata. Bel campionato fino alla fine, sarà avvincente in modo che nessuno si sieda, né noi, né voi a commentare il campionato". Questa la risposta data in prima battuta da Antonio Conte in conferenza stampa a chi gli chiedeva se fosse soddisfatto della campagna acquisti. Queste le parole, ma sia da queste che, ancor più, dalle espressioni del volto un pizzico (e più) di delusione traspare: all'arrivo di un attaccante vero (ricordiamo quando aveva detto che avrebbe anche potuto averne chiesti due) ci aveva un po' creduto, sotto sotto, ma neanche tanto sotto, in qualcosa in più sperava, com'è lecito: poi 'abbiamo fatto quel che ci han permesso di fare'; ecco, questo è il punto, un grande club non è in balìa di ciò che gli altri gli consentono di fare: elabora strategie, le persegue e fa di tutto per raggiungere gli obiettivi; poi qualcosa può non riuscire, ma sei sessioni di mercato consecutive condotte assolutamente a braccio dovrebbero indurre non Conte, che deve apparecchiare con ciò che gli viene portato (a prescindere da ciò che aveva chiesto), ma dirigenza e proprietà a mettere davanti alle sue responsabilità chi non ha consentito alla Juve di muoversi proficuamente come hanno fatto altri club, che pure non sono in mano agli sceicchi.
Sul tema mercato Conte è ritornato anche poco dopo, partendo dall'esempio propostogli, quello di Balotelli al Milan: "Il Milan ha messo in preventivo di spendere 20 milioni più bonus. Non dimentichiamo che erano entrati soldi nelle casse del Milan. Noi sinceramente forse non abbiamo trovato l'obiettivo giusto magari per fare questo tipo discorso, non abbiamo trovato il giocatore giusto per impegnarci con tutti quei soldi per gli anni avvenire. Magari questa è la ragione, anche perché tranne Balotelli, come top player... faccio dei nomi: Agüero non si muove, Suarez non si muove, i giocatori forti nessuno li dava. Ora ho fatto due nomi per dire ...Tevez, Drogba, che costava tantissimo, quindi non c'è stata la possibilità e amen".
E più avanti: Vogliamo chiarire il discorso dei nomi che ho fatto, perché poi mi ritrovo sui giornali ... Conte vuole Tevez, Suarez... Agüero... Io ho fatto esempi, perché posso metterci anche Cavani, è chiaro, mettiamoci anche Cavani... scusate... a questo punto, se mi date la possibilità di fare il mercato... e Jovetic... il mio era un discorso molto in generale. E' un periodo in cui noi non abbiamo grandissima disponibilità economica e si vede anche dal fatto che operazioni come quella di Balotelli non ci siamo sentiti di farle".
Amen. Se non c'è qualcuno in grado di programmare e poi agire sul mercato con tempistica adeguata e con discrezione, e senza aspettare "l'opportunità" dell'ultimissimo minuto, dev'essere amen.

Conte: Rivincere sarà molto ma molto difficile - "Noi facciamo del nostro lavoro la nostra arma migliore, perché quello che abbiamo fatto l'anno scorso e quello che stiamo facendo quest'anno è frutto esclusivamente del grandissimo lavoro che stiamo facendo tutti quanti, società, io, calciatori; a volte, a volte, mi sembra di essere molto ripetitivo, a volte mi sembra di essere scocciante quando ribadisco che sento parlare tutti gli altri di progetto, di crescita, di giovani; io poi mi guardo indietro e dico: ma io da quanto tempo sono alla Juventus? Sei-sette anni? Abbiamo sei-sette anni di esperienza alle spalle? No, noi abbiamo un anno e mezzo di lavoro, cioè chi sta costruendo, siamo noi, insieme anche ad altri, però a volte leggo e sento dire che la Juventus è una squadra già fatta, una squadra già formata, ma una squadra che sta lavorando insieme da un anno e mezzo, compreso il mezzo anno quest'anno. Quindi quando sento dire che la Juventus è la squadra di riferimento, se siamo diventati di riferimento dopo un anno e mezzo significa che siamo messi male tutti quanti. Questa è la verità. Noi per primi sappiamo di aver iniziato un percorso e questo non ce lo dobbiamo mai dimenticare, ma mai. E noi non ce lo dimentichiamo, la società non se lo dimentica, l'allenatore non se lo dimentica, i calciatori non se lo devono dimenticare, i tifosi non se lo devono dimenticare. Perché non si può avere tutto e subito. Noi penso che in un anno abbiamo fatto un qualcosa che... forse ci vorrebbero 4-5 anni perché abbiamo vinto uno scudetto partendo da due settimi posti. Abbiamo bruciato le tappe, frutto di cosa? Frutto di grandissimo lavoro, di grandissima disponibilità da parte dei calciatori, di grandissima sintonia e sinergia tra me e la società, questo è il frutto. Però ogni tanto ci si dimentica che è un anno e mezzo che stiamo lavorando insieme. E siamo diventati il punto di riferimento. Dicono: la Juventus è una squadra già fatta, lavora da tanti anni... Da tanti anni? E' un anno e mezzo che stiamo insieme. Allora dico anche a tutti quanti, compresi i tifosi, che c'è un percorso. Se ci illudiamo e parliamo di triplete, sbagliamo, sbagliamo, perché è da pazzi dire una cosa del genere. Cerchiamo di rivincere in Italia che sarebbe già una grandissima cosa, perché rivincere in Italia sarà molto ma molto difficile. Confermiamoci in Italia, per poi prepararci per l'Europa e per altri traguardi, ma non si possono inventare le vittorie. Noi l'anno scorso abbiamo inventato la vittoria, l'abbiamo inventata, questa è la verità. Quest'anno non c'è nessuna squadra che ha un obiettivo, l'unica squadra che ha l'obiettivo di vincere è la Juventus. Io dico, scusate, ma le altre? Il Napoli non ha obiettivi? L'Inter non ha obiettivi? Il Milan non ha obiettivi? l'unico obiettivo ce l'abbiamo noi, quello di vincere. Se noi non vinciamo abbiamo fallito. Fatemi capire? E' un anno e mezzo che stiamo lavorando. Poi se è anche un modo per caricarci di pressioni, questo va bene, anche perché noi nelle pressioni ci esaltiamo, questo è fuori dubbio; chi gioca per vincere si deve esaltare nelle pressioni e sa che la Juventus deve giocare per vincere, come lo sa il Milan, come lo sa l'Inter, come lo sa il Napoli. Ma tutte giochiamo per vincere. Se poi iniziamo ad accontentarci della qualificazione in Champions League, allora... Noi abbiamo l'obiettivo di cercare di vincere, poi vediamo se ci saranno altre squadre più forti".
Conte non si nasconde che quest'anno sarà difficile, ha capito che, più che mai, sarà coi suoi ragazzi, solo contro tutto e tutti, avversari ed episodi, e dovrà cavarsela come potrà. Ma, al di là di tutte le difficoltà, non demorde: "Tra infortuni, Coppa d'Africa, squalifiche, comunque noi stiamo tirando avanti senza quattro, cinque, sei presunti titolari. Questo spesso e volentieri non è stato sottolineato. Ma non deve essere un alibi perché io ho grandissima fiducia in chi gioca e me l'hanno dimostrato in queste partite in cui sono mancati cinque, sei, sette giocatori".
Qui tutta la conferenza stampa di Antonio Conte (video Superfly, TifosiBianconeri.com)
parte prima
parte seconda
parte terza
parte quarta

Il Ghana di Asamoah in semifinale di Coppa d'Africa - Si allontana ancora il ritorno di Asamoah a Torino. Il Ghana prosegue infatti il suo cammino in Coppa d'Africa: ieri è volato in semifinale battendo Capo Verde con due goal di Wakaso ed ora, il 6 febbraio, incontrerà la vincente di Togo-Burkina Faso.

Vola la 'Primavera' - Prosegue la marcia trionfale della Juventus Primavera di Marco Baroni, giunta all'undicesima vittoria consecutiva e a più sei sulla seconda, la Fiorentina, fermata in casa sul pareggio dal Cagliari, in attesa dello scontro diretto a Torino. I ragazzi di Baroni si sono imposti infatti per 3-1 sul fanalino di coda Grosseto, pur essendo scesi in campo con una formazione ampiamente rimaneggiata per l'indisponibilità di cinque elementi (Branescu, Emmanuello, Garcia Tena, Rugani e Untersee) e per il turno di riposo concesso ad altri quattro (Beltrame, Kabashi, Mattiello e Padovan), protagonisti del successo nel derby disputato in settimana e che ha spalancato le porte della finale di Coppa Italia. Autori delle reti Gerbaudo, Lanini e Magnusson.

Pulvirenti cercasi - Il Catania è stato sconfitto al San Paolo dal Napoli per 2-0. Non mancano però episodi dubbi a favore degli etnei: A inizio secondo tempo è stato per esempio annullato un goal a Bergessio che, liberatosi di Zuniga in modo giudicato falloso dall'arbitro Calvarese, aveva trafitto di testa in tuffo De Sanctis; il Catania può recriminare anche per un fallo di mano non fischiato a Zuniga, e per la mancata espulsione di Grava, reo di aver colpito con una manata il Papu Gomez. Manca anche un secondo giallo a Behrami (fallo di mano a centrocampo). Tanto per restare agli episodi più lampanti. Ma Calvarese non se l'è sentita. E' dura sentirsela di questi tempi...
Tuttavia non si hanno notizie di Pulvirenti e della sua ira funesta, quella di cui aveva dato prova dopo Catania-Juve. Si registrano solo poche parole dell'allenatore Maran: "Le immagini si commentano da sole". E anche quelle di Ciro Capuano, difensore del Catania, autore peraltro di una prova non brillantissima: è stato lui infatti a perdersi Hamsik sul goal del vantaggio napoletano; così chiosa: "Ci sono stati alcuni episodi non favorevoli, come il mani di Zuniga e l'ammonizione a Grava, potevano cambiare il corso della gara, andiamo a casa sconfitti tra virgolette. Purtroppo tante volte siamo tornati a casa a mani vuote per certi episodi e questo dispiace". Ma stavolta pare che il dispiacere sia meno lancinante. "Io auguro che il Napoli possa competere fino alla fine contro la Juventus per il titolo. Peso che i bianconeri abbiano qualcosa in più, ma dobbiamo sperare, e qui parlo da tifoso azzurro, che la Juve vada avanti in Champions in modo da pagare qualcosa sul piano fisico in campionato". Che anche il suo presidente la pensi così?

Sarà Valeri l'arbitro del posticipo Milan-Udinese - Era Davide Massa l'arbitro designato a dirigere il posticipo serale tra Milan e Udinese; tuttavia la Federcalcio ne ha comunicato ieri la sostituzione con Paolo Valeri, che avrebbe dovuto essere arbitro addizionale di Siena-Inter, dove sarà sostituito da Francesco Castrignanò.
La notizia non renderà certo felice il patron dei friulani, Giampaolo Pozzo che, dopo Udinese-Juventus (1-4), in cui si era sentito danneggiato dall'espulsione del portiere Brkic (rosso conseguente a rigore procurato), si era lanciato in un'invettiva contro il fischietto romano: "L'arbitro Valeri ha già due precedenti con noi, una volta per esempio cacciò Inler dopo 20 minuti in modo discutibile, è privo di buon senso, non ha equilibrio e rovina le gare. L'anno scorso sono rimasto soddisfatto dalle direzioni arbitrali, solo Valeri è sempre estremo e ti condanna a morte. Perché rovina le partite?"
Il bilancio dei friulani con Valeri è scadente: 9 partite, con una vittoria, tre sconfitte e cinque pareggio, mentre lo score del Milan parla di 6 successi su 8 direzioni; ma l'ultima prestazione di Valeri ha fatto arrabbiare Galliani che, dopo il derby con l'Inter del mese di ottobre, ebbe a definire l'arbitro romano 'tecnicamente inadeguato'.