Conte è Panchina d'oro: Merito dei miei ragazzi. A Pirlo il 'Bulgarelli': Merito anche dei compagni

News, 19 febbraio 2013.



Conte vince il premio 'Panchina d'oro' e spiega: 'I miei ragazzi non sono da punire, assolutamente; se ho vinto scudetto e premi è grazie a loro'. Il premio Bulgarelli va a Pirlo: 'E' un premio da dividere con i compagni, è anche merito loro'. Marotta: E' stato un infortunio di percorso, frutto di inesperienza, ma Conte saprà ristabilire tutto nei giusti modi. Telecom ha richiesto di costituirsi parte civile contro Tronchetti Provera per la vicenda dei dossiers illegali, che avrebbe portato significativi danni d'immagine e alla reputazione commerciale dell'azienda. Calcioscommesse: in seguito alla riduzione della squalifica (con modifica dell'accusa iniziale) a carico di Pesoli, il Varese chiede la revisione ex art. 39.


Conte premiato con la panchina d'oro - Uno dei motivi per i quali Conte ha trascorso in Toscana i due giorni di riposo concessi alla squadra è stato l'adempimento di un dolce dovere, quello di ritirare a Coverciano il premio come miglior allenatore di serie A della scorsa stagione, il 'Panchina d'oro' 2011/2012. Conte ha ottenuto 32 voti, contro gli 11 di Montella e gli 8 di Guidolin. Al termine della premiazione, ha rilasciato a Sky un'intervista in cui ha espresso tutta la sua soddisfazione per i riconoscimenti che hanno premiato il suo lavoro: "E' un bellissimo riconoscimento perché viene dai colleghi così come sono rimasto molto contento anche del premio Aic, che mi è stato dato con le votazioni dei calciatori della serie A, quindi sono contento: è un periodo che ho ricevuto questi due premi, molto importanti perché vengono sia dalla categoria allenatori che dalla categoria calciatori; è un motivo di orgoglio e soddisfazione, un motivo per cercare di migliorare sempre più e fare sempre meglio". Quindi non un punto d'arrivo, ma solo una tappa di un percorso di lavoro iniziato in serie B (dove l'anno scorso è stato premiato con la 'Panchina d'argento', andata quest'anno a Zeman, per la promozione in A conquistata col Pescara) e che deve proseguire verso mete sempre più alte: "Con soddisfazione dico di aver vinto anche nell'anno di Bari la Panchina d'Argento, che è data al miglior tecnico di Serie B e che quest'anno è stata vinta da Zeman. Sicuramente avere un percorso è molto importante, ti aiuta, è formativo, ti fa trovare pronto su tante situazioni nelle quali potresti essere impreparato se dall'oggi al domani passi dalla scrivania a diventare allenatore". E l'età è un fattore relativo: "Io parto dal presupposto che così come per i calciatori non c'è età per gli allenatori: se uno è bravo può essere bravo anche a 35 anni, così come se uno è scarso sarà scarso sempre. Bisogna avere la capacità nel trovare l'allenatore, andare a vedere le squadre... è inevitabile che spesso, cioè, sempre, il nostro migliore spot è come giocano le nostre squadre di calcio. I direttori devono essere bravi a carpire e a capire questo".
Poi fa chiarezza su due aspetti del post Roma su cui i media avevano abbastanza ricamato i giorni scorsi: un duro confronto negli spogliatoi dopo la sconfitta e la convocazione dei calciatori a Vinovo per stamattina alle 8, vista in funzione punitiva:
"Io preferisco non parlare mai dopo la partita, perché a caldo, soprattutto poi quando le cose non vanno benissimo, non penso sia la cosa giusta. Quindi ci confronteremo adesso nello spogliatoio, così come facciamo sempre, sia in caso di vittoria che in caso di partita andata male, perché non mi piace dire quella parola.... Quindi valuteremo i pro e i contro della partita giocata contro la Roma, sapendo che possiamo fare meglio. Però io ho un gruppo di ragazzi... lo sanno benissimo... se ne sono accorti già a fine partita, quindi cercheremo di lavorare in prospettiva Siena perché per noi diventa una partita importante e fondamentale".
"E' una sveglia presto normale, come è accaduto tante altre volte, quando c'è la settimana in cui sottoponiamo gli atleti a dei test: test come esami del sangue, quindi di mattina presto, per le 8, per le 9; poi anche dei test in cui andiamo a controllare la condizione fisica da parte dei calciatori. Era una cosa già programmata e secondo me è stato azzardato e sbagliato dire che c'è stata da parte mia una punizione; non c'è da punire, io non ho da punire questi ragazzi per nessun motivo, anzi, è grazie a loro che oggi sono stato premiato, che ho ricevuto questi premi, è grazie a loro che ho vinto lo Scudetto, quindi non c'è niente da punire, niente e nessuno, assolutamente"
E spiega: "Io quando faccio qualcosa lo faccio sempre per una crescita del gruppo. Io penso che responsabilizzare ancora di più i calciatori penso sia, non dico il tassello finale, però un tassello importante per la crescita proprio di tutta la squadra, per diventare una grande squadra, perché noi non dimenticate che è da un anno e mezzo che lavoriamo insieme. Questa squadra ha fatto passi di gigante, li ha fatti dal punto di vista calcistico e io anche da questo punto di vista non mi accontento perché voglio che i calciatori crescano sotto tutti i punti di vista. E responsabilizzare ancora di più i calciatori significa portarli a diventare vincenti".
Circa gli obiettivi di questa Juve ribadisce: "Io il pensiero che mi pongo è quello di riconfermarmi in Italia, cercare di riconfermarci in Italia che sarà molto molto dura, proprio perché è il nostro primo anno che ci vede competere per tre obiettivi; uno è sfumato, perché la Coppa Italia è sfumata avendola fatta tutta per intero; abbiamo fatto tutte le partite di Coppa Italia e adesso abbiamo il campionato, abbiamo l'impegno in Champions League che come ci ha dimostrato la gara con la Roma toglie energie fisiche e nervose. Noi, ripeto, al di là dei risultati, quali saranno, quest'anno, se vinceremo qualcosa, l'importante è che anche quest'anno si sia fatto qualcosa per andare avanti e costruire qualcosa di vincente. Io penso che noi lo stiamo facendo, al di là di quello che poi arriverà alla fine, se rivinceremo lo scudetto, se arriverà qualcosa di importante in Champions; l'importante è che stiamo lavorando bene e che stiamo costruendo qualcosa, e io penso che questo la società e il presidente lo sappiano. E io penso che anche per i tifosi deve essere questa la cosa più importante". E conclude: "Perché si può anche vincere e non costruire, come si può costruire senza vincere niente. Quindi bisogna mettere in preventivo tutte e due le cose. Io preferisco più costruire e possibilmente anche vincere".
Ma Conte si è poi trattenuto in terra di Toscana, trascorrendo la serata a Siena dove ha unito l'utile al dilettevole; se infatti ha avuto modo di trascorrere qualche ora in compagnia degli amici che si era fatto nel corso del suo periodo senese, d'altro canto ne ha approfittato per assistere alla partita Siena-Lazio (3-0), visto che sarà proprio il Siena il prossimo avversario della Juventus, domenica allo Juventus Stadium; e ne avrà tratto senz'altro utili informazioni, perché la banda di Iachini, dopo aver castigato l'Inter, ha castigato anche la Lazio; e Conte dovrà predisporre le adeguate contromisure.

Pirlo: Divido il premio con i miei compagni, è anche loro - Non è stato Conte il solo bianconero premiato ieri; come avevamo annunciato, anche Pirlo era in predicato per potersi aggiudicare il premio 'Bulgarelli' da assegnarsi, in ricordo della storica mezzala felsinea, alla miglior mezz'ala dell'anno; e nel trio di finalisti Pirlo-Xabi Alonso-Yaya Touré è stato proprio il bianconero a spuntarla e a recarsi a Bologna per la premiazione.
"E' un bellissimo premio - ha detto a Raisport a margine dell'evento - ringrazio questi ex grandi campioni della giuria, è un premio che va diviso sicuramente con tutti gli altri miei compagni, con la Juventus, perché è anche merito loro se oggi pomeriggio sono qua".
Sul percorso che la Juve sta compiendo e sulle mete da raggiungere è stato assolutamente allineato con mister Conte: "Ci vuole tempo, lavoriamo insieme solo da un anno e quindi per diventare grandi ci vuole tempo, ci vogliono vittorie, ci vogliono sconfitte; siamo sulla strada buona per diventarlo. Si sa che il campionato italiano è difficile, è duro, ci sono partite che possono sempre avere qualsiasi risultato. Noi guardiamo a noi stessi, guardiamo partita dopo partita e vedremo poi alla fine chi sarà il migliore. La cosa più importante per noi è giocare il campionato e cercare di rivincerlo. Poi in Champions cercheremo di fare del nostro meglio, per arrivare il più lontano possibile. Ma il nostro obiettivo principale resta il campionato".
Sulle condizioni del suo ginocchio scalciato da Totti dice: "E' ancora gonfio, ma sta meglio".

Marotta: A Roma è stato un infortunio di percorso, ci penserà Conte - Così Beppe Marotta ha offerto ai cronisti la sua visione su quanto accaduto sabato sera: "E' stato un infortunio di percorso ma Conte da domani saprà ristabilire tutto nei giusti modi. La preoccupazione deve essere un atto di grande rispetto e di grande responsabilità, nel contempo siamo consapevoli delle nostre capacità e dei nostri mezzi che ci hanno visto sino ad oggi primeggiare: lo abbiamo fatto l'anno scorso, lo stiamo facendo quest'anno; quindi non ci dobbiamo nascondere, dobbiamo gareggiare domenica dopo domenica sapendo che la Juventus, quando partecipa, partecipa sempre per tentare di vincere. E' tutto perfezionabile, siamo un gruppo molto giovane, composto da tanti elementi che ancora non hanno potuto assaporare competizioni di tanta importanza. Quindi quando poi ci presentiamo in campionato, in alcuni momenti non abbiamo la giusta maturità, ma è sinonimo di inesperienza. Non dimentichiamoci che questo è un gruppo assemblato l'anno scorso, di conseguenza abbiamo dei margini di miglioramento e su questi dobbiamo lavorare".
Poi è tornato sul problema del calendario della serie A: "Siamo l'unica nazione che esprime un campionato di grandi equilibri e quindi grandi difficoltà. Spesso invece all'estero i campionati vengono sempre in secondo piano rispetto a quelle che sono le competizioni europee. Quindi un maggiore richiamo alla Lega perché si possa magari pianificare meglio: questo è un obiettivo; certamente non ci sono responsabilità da attribuire a questo o a quest'altro, se non questa difficoltà che le squadre italiane hanno allorquando disputano in settimana le coppe europee e la domenica si trovano a dover affrontare un altro impegno difficile".

Dossier illegali: Telecom chiede di costituirsi parte civile contro Tronchetti Provera - Telecom Italia ha avanzato una richiesta di costituzione di parte civile nel processo a carico di Marco Tronchetti Provera, ex presidente del gruppo, per ricettazione nell'ambito del processo sui dossiers illegali di Telecom Italia. L'accusa, per fatti che risalgono al 2004 (e che andranno in prescrizione nel settembre 2014), è che Tronchetti Provera abbia ottenuto da Giuliano Tavaroli, ex responsabile della security Telecom, un cd con le attività illegali di hackeraggio informatico effettuate a danno dell'agenzia investigativa Kroll,una tranche del caso dei dossiers illegali. E la nuova Telecom Italia, guidata da Franco Bernabé, attraverso il suo legale, Luca Santamaria, nell'udienza d'apertura del processo (aggiornato al prossimo 18 marzo) contro Tronchetti Provera, davanti al giudice della settima sezione penale di Milano Anna Calabi, ha deciso di costituirsi parte civile per danni morali, patrimoniali e d'immagine. Nell'atto in cui è contenuta la richiesta di costituzione di parte civile si ipotizzano "evidenti e significativi danni d'immagine e alla reputazione commerciale di Telecom tenuto conto dell'eco mediatica che questa vicenda e gli stessi reati, presupposto della ricettazione qui contestata, hanno determinato in Italia e all'estero almeno dal 2005 a oggi". "I fatti imputati all'ex presidente di Telecom hanno già cagionato danni patrimoniali alla società e sono suscettibili di cagionarne altri nel prossimo futuro".
In un primo momento, nel giugno del 2008, Tronchetti Provera era stato ascoltato in Procura come persona informata dei fatti. Ma, dopo che il giudice Mariolina Panasiti aveva riconosciuto come i dossieraggi fossero stati prodotti nell'interesse dell'azienda e non di un ristretto gruppo di persone capeggiate da Tavaroli (che ha patteggiato a quattro anni), già a fine 2011 era stato convocato come indagato per ricettazione.
A dirigere l'accusa sarà il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, che a novembre lo ha rinviato a giudizio con citazione diretta.
Questa la reazione di Tronchetti Provera: "Telecom Italia chiede di costituirsi parte civile nei miei confronti con argomenti che ignorano consapevolmente l'esito del processo appena celebrato dalla Corte d'Assise di Milano. E' un dato di fatto la mia totale estraneità alle attività di dossieraggio illegale, evidenziata senza equivoci non solo dai lunghi anni d'indagine da parte della Procura di Milano, ma anche dalla recente conclusione del processo, che ha reso esplicite le responsabilità dell'intera vicenda, sebbene in più occasioni anche Telecom Italia abbia tentato di ricondurle a me. Per questo ho dato mandato ai miei legali di valutare ogni azione a tutela della mia immagine e onorabilità anche nei confronti di Telecom Italia. In sede processuale sono emerse in modo chiaro quali fossero le finalità e il modus operandi dei soggetti condannati per le attività illecite di cui si sono resi protagonisti. Ignorarle rende sempre più evidente il tentativo, in parte riuscito, di manipolare la realtà cercando di attribuirmi responsabilità di comportamenti illegali che invece ho sempre combattuto e contribuito a svelare e a denunciare".

Calcioscommesse: il Varese chiede la revisione ex art. 39 - Il Varese ha annunciato la decisione di chiedere la revisione del procedimento che ha condannato il club ad un punto di penalizzazione per responsabilità oggettiva, dopo la squalifica comminata ad Emanuele Pesoli per la gara contro il Siena del 2010-2011. Pesoli, inizialmente condannato a tre anni per violazione dell'articolo 7 cgs, cioè per illecito, al Tnas si è visto ridurre la durata della squalifica a dieci mesi, per condotta sleale. Al Varese lo scorso agosto erano stati inflitti un punto di penalità e un'ammenda di 30.000 euro, sanzioni non appellabili perché arrivate attraverso un patteggiamento. Ma l'avv. Stefano Amirante, legale del club biancorosso spiega che adesso "la situazione è cambiata, perché a Pesoli, in occasione del lodo arbitrale, è stata modificata l'accusa iniziale". Quella per cui il difensore è stato condannato, infatti, è più lieve della precedente e ciò cambia le cose anche per la sanzione inflitta al club. In caso di condotta sleale di un calciatore il punto di penalità è il massimo con cui si può colpire la società però, dato che nel caso precedente, quello relativo all'illecito sportivo, al Varese è stata comminata la pena minima, gli avvocati hanno preparato la richiesta di revisione, istituto previsto dall'art. 39 del Codice di Giustizia Sportiva, dal momento che sussistono i presupposti giuridici: una decisione irrevocabile e e il contrasto fra due decisioni divenute irrevocabili. "La revisione non è un appello - spiega Amirante - ma permette di riaprire un procedimento già definito. Per questo abbiamo depositato un ricorso per revisione in cui chiediamo di rimodulare la sentenza contro il Varese: una domanda che verrà discussa giovedì 21 febbraio a Roma alle 13,30, con il verdetto che dovrebbe arrivare subito o, al più tardi, il giorno successivo".