Pepe si opera: stagione finita? Malagò, nuovo re del Coni: Basta con lo scontificio Tnas.

News, 20 febbraio 2013.



Quarta ricaduta per Simone Pepe: sarà operato e la sua stagione molto probabilmente è finita prima di iniziare. Bianconeri a Vinovo di buon mattino per i test medici e atletici; dopo pranzo arriva Conte: si parla e si lavora. Multa di 15.000 euro alla Juve per lancio di petardi all'Olimpico. Giudice sportivo: anche Pirlo e Matri entrano in diffida. La Juventus Primavera eliminata dalla Viareggio Cup. Malagò batte Pagnozzi e diventa il 15° presidente del Coni. Nel programma di Malagò c'è la questione della giustizia sportiva: basta con lo scontificio del Tnas. Le reazioni alla vittoria di Malagò: Abete, Chimenti e Binaghi.


Pepe deve operarsi: la sua stagione molto probabilmente finisce qui - Si era fermato quest'estate a luglio, su quel terreno disastrato che era il San Nicola di Bari, per quello che era apparso un strappo che era andato riassorbendosi, tanto che il 17 novembre aveva giocato gli ultimi 20' di Juventus-Lazio; invece il problema non era affatto risolto, perché la muscolatura non era riuscita a trovare la sua naturale elasticità a causa di una serie di calcificazioni. E così l'esterno bianconero era andato avanti a suon di ricadute, ora siamo alla quarta e lo staff medico, dopo gli ultimi ha preso la decisione serve l'intervento del chirurgo.
Così ha spiegato la situazione lo stesso Pepe, in un'intervista a Sky Sport 24: "Ho avuto un pochino di problemi, adesso stiamo cercando di risolverli per andare avanti, per fortuna i compagni e i tifosi mi sono sempre vicini. Ho passato un'annata un po' difficile ma, grazie alla mia famiglia e alla Società che mi ha dato sempre il suo apporto sono riuscito comunque a continuare e a cercare di stare con il sorriso anche se è molto difficile
Il flessore sinistro mi ha dato parecchi problemi, è la quarta ricaduta sullo stesso punto, per cui si è deciso il da farsi. Ora ci sarà un'operazione, farò un piccolo intervento per tornare a giocare il prima possibile, che è quello che interessa a tutti noi. Ho una gran voglia, in questi mesi sono stato sempre a Vinovo, sempre presente, perché comunque i miei compagni mi aiutano anche a passare il momento difficile. Ora farò una piccola operazione e penso di rientrare il prima possibile, tornare a giocare è la cosa più importante. Non so se in questa stagione o nella prossima, adesso vediamo cosa dicono per le date dell'operazione, poi vedremo il tempo di recupero.
In questi mesi ho vissuto anche momenti belli, perché la squadra al Celtic Park in quel clima infuocato ha fatto una grande partita, io mi sento parte di questa squadra per cui mi sento molto contento di quello che la squadra fa, sono sempre vicino ai miei compagni, come loro sanno, perché mi trovano sempre qui, pronto a dare il mio apporto anche da fuori. Scudetto e Champions? Sognare non costa niente. Abbiamo dimostrato che siamo un'ottima squadra e dobbiamo continuare a dimostrarlo nel tempo, sia in Champions che nella lotta scudetto".

Accanto a Pepe c'era Beppe Marotta, che ha spiegato il senso della sua presenza a fianco del giocatore: "Vogliamo testimoniare il nostro affetto a un ragazzo, un professionista che ha dato molto alla Juventus, soprattutto nella passata stagione. La nostra vicinanza non può fare cose impossibili, ma vuole testimoniare un grande affetto e soprattutto l'affiancamento in quello che è un iter da dover espletare nelle prossime settimane. Se consideriamo questa stagione purtroppo non abbiamo mai potuto utilizzarlo e questa è una mancanza che si è fatta sentire. La speranza è quella di ritrovarlo in campo il più in fretta possibile. Da parte nostra c'è un grande ottimismo e mi auguro che questo suo calvario stia per terminare almeno nella fase di definizione di un processo medico effettuato attraverso analisi oggettive dal punto di vista diagnostico, attraverso consulenze che sono state effettuate a più riprese e confronti con luminari della materia, per cui sono e siamo fiduciosi e gli auguro la miglior guarigione perché possa tornare ad essere uno dei nostri.
Per Pepe dunque stagione praticamente finita, anzi mai davvero iniziata: perché sarà davvero molto molto difficile rivedere in campo Simone Pepe prima della fine del campionato e l'appuntamento dovrà probabilmente essere per il ritiro della prossima estate.

Test medici e atletici al mattino, Conte al pomeriggio - I bianconeri si sono ritrovati di buon mattino a Vinovo: l'appuntamento era alle otto, ma 'nessuna punizione', solo test medici e atletici già programmati (quarto check dopo Châtillon a luglio, e Vinovo ad agosto e a novembre) con la collaborazione del centro Mapei e la supervisione del dott. Ermanno Rampinini. Come riferisce il sito ufficiale, i giocatori hanno sostenuto "il Mognoni per la rilevazione dell’acido lattico predetto, ha impegnato i giocatori in sei minuti di corsa a 13,5 chilometri orari. Il CMJ ha valutato la qualità muscolare, la potenza e eventuali asimmetrie degli arti inferiori, grazie a una serie di salti sulla pedana piezoelettrica. L’ultimo, l’HIT, che ha visto i bianconeri impegnati in 10 ripetizioni sui 25 metri andata e ritorno submassimale, fornirà dati preziosi sulle loro capacità di recupero. I dati di questa mattina permetteranno di valutare la condizione funzionale degli atleti, consentiranno un prezioso raffronto con quelli raccolti nelle precedenti occasioni e aiuteranno lo staff tecnico nella programmazione del lavoro".
Nel pomeriggio si è rivisto Conte, che prima dell'inizio del lavoro sul campo, ha parlato ai suoi calciatori: se da un lato c'è stato un richiamo ad un forte senso di responsabilità in un momento della stagione importante anche e soprattutto sul piano mentale e della maturità, dall'altro li ha ringraziati per la collaborazione che gli hanno prestato e la dedizione che hanno messo in quanto lui proponeva; il che, oltre a portare scudetto e Supercoppa, ha consentito allo stesso Conte di essere premiato come miglior allenatore (e per due volte: sia dai calciatori che dai suoi colleghi).
Poi sul campo, corsa, pallone e partitelle a campo ridotto. La buona notizia è che Giorgio Chiellini ha svolto tutto il lavoro col gruppo e sembra convocabile per la partita contro il Siena, anche se difficilmente Conte lo farà partire dall'inizio.

Di nuovo multata la Juve - La Juventus è stata multata di 15.000 euro "per avere suoi sostenitori, nel corso e per qualche minuto oltre il termine della gara, lanciato nel settore occupato dalla tifoseria avversaria innumerevoli petardi e bottiglie di plastica, senza conseguenze lesive".
La Roma, a sua volta, è stata multata di 25.000 euro "per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, indirizzato reiteratamente a due calciatori della squadra avversaria cori costituenti espressione di discriminazione razziale; per avere inoltre, nel corso e per qualche minuto oltre il termine della gara, lanciato nel settore occupato dalla tifoseria avversaria, innumerevoli petardi e bottiglie di plastica, senza conseguenze lesive".
Ammende anche al Pescara (3.000 euro) "per avere suoi sostenitori, al 15' del primo tempo, lanciato un bengala nel recinto di giuoco"; e all'Udinese (1.000 euro) "a titolo di responsabilità oggettiva per aver ingiustificatamente ritardato l'inizio della gara di circa tre minuti".

Anche Matri e Pirlo in diffida - Nessun giocatore squalificato in vista di Juventus-Siena; ma il dato negativo è che si allunga la lista dei diffidati bianconeri, che ora sono sei: infatti a Barzagli, Chiellini, De Ceglie e Vidal si sono aggiunti Matri e Pirlo. Un pericolo giallo in vista del match di Napoli, anche se Conte, lo sappiamo e non perde occasione per ripeterlo, non risparmia mai i diffidati, perché la partita più importante è sempre la prima che si deve giocare.
Il Giudice sportivo ha squalificato per un turno Weiss (Pescara) espulso per essersi reso responsabile di un fallo grave di gioco. Salteranno la prossima anche altri dieci giocatori, già in diffida e nuovamente ammoniti: Angella (Udinese), De Rossi e Totti (Roma), Biagianti (Catania), Blasi e Zanon (Pescara), Ciani (Lazio), Del Grosso (Atalanta), Pereira (Inter) e Pizarro (Fiorentina).
Ammonito con diffida l'allenatore del Bologna Stefano Pioli, espulso al 45' del secondo tempo di Bologna-Cagliari per avere 'contestato una decisione arbitrale uscendo dall'area tecnica.

La Juventus Primavera fuori dalla Viareggio Cup - I ragazzi della Primavera bianconera non ce l'hanno fatta passare il turno degli ottavi di finale della Viareggio Cup: opposti alla Juve Stabia sono stati sconfitti per 1-0, in una gara disputata dal 15' in dieci per l'espulsione del portiere Branescu e poi addirittura in nove per l'espulsione di Beltrame, reo di aver protestato per essere stato steso al limite dell'area avversaria. I ragazzi di Baroni hanno cercato ugualmente la via della rete in tutti i modi, ma la palla ieri non voleva proprio entrare; dal canto suo il portiere Citti ha salvato più di un'occasione degli stabiesi, quando i bianconeri, infarciti di attaccanti, erano tutti in avanti alla disperata ricerca del goal del pareggio. Che non è arrivato. Ma i traguardi non mancheranno a questa 'Primavera': ad attendere i giovani bianconeri ci sono infatti campionato, coppa Italia e Next Generation.

E' Malagò il nuovo presidente del Coni - Il favorito sembrava essere Raffaele Pagnozzi, segretario generale del Coni da vent'anni e sponsorizzato dal presidente uscente Petrucci, che c'è rimasto male ("Per me Pagnozzi resta il più grande di tutti, anche oggi. Delusione per la sua mancata elezione alla presidenza Coni? Nella vita c'é anche la sconfitta e questa per me è stata una sconfitta, non posso non ammetterlo. C'è una prima volta anche per me, esco sconfitto anche se non ero io il candidato"). E invece a Giovanni Malagò è riuscito il ribaltone: Il cinquantaquattrenne imprenditore romano è il quindicesimo presidente del Coni, eletto con 40 voti contro i 35 del rivale (e una scheda bianca). Vicepresidenti: Franco Chimenti (Federgolf, in qualità di vicario) e Giorgio Scarso (Federazione scherma). La Giunta risulta composta da Luciano Buonfiglio (Federazione canoa), Paolo Barelli (Federnuoto), Giancarlo Abete (Figc), Sergio Anesi (Federazione sport ghiaccio), Fabio Pigozzi (Federazione medicina), Alessandra Sensini e Fiona May (per gli atleti), Valentina Turisini ( per i tecnici), Fabio Sturani (Comitati regionali), Gugliemo Talento (Delegati provinciali), Massimo Achini (Enti promozione sportiva). Segretario generale sarà Roberto Fabbricini con Carlo Mornati come vice.

Malagò: Basta con lo scontificio - "Considero questa carica la più importante nel nostro Paese, farò di tutto per onorarla”, sono state tra le prime parole di Malagò subito dopo l’elezione. Poi in conferenza stampa ha spiegato: "Le persone qui vicino a me sanno perfettamente quanto io abbia dedicato, in modo chirurgico, a questa partita. Ero conscio della forza elettorale della mia candidatura. Perché se c'è una cosa che so fare è conoscere la gente. Quando hai un programma, lo metti nero su bianco, dimostri lealtà e credibilità, puoi aspettarti un risultato del genere. Lo sport che verrà deve fare da traino per il nostro disastrato Paese, con lo sport possiamo creare sviluppo, sarei felice se la mia presidenza lasciasse un segno in questo senso". Un segno tangibile potrebbe essere un nuovo sogno olimpico: "Vado con il buonsenso, aspettiamo qualche mese e vediamo cosa succede a Buenos Aires (dove verrà scelta la sede dei Giochi del 2020, ndr). Se le circostanze saranno positive... Ma chi è il matto che ama lo sport che può pensare di non poterci riprovare? Questo sogno non si può negare a nessuno. Questo Paese deve tornare a sognare a cominciare dallo sport". Una critica alla passata gestione: "Il Coni passato non ha azionato utilmente tutte le leve istituzionali per andare a dama. Dovremo ricominciare da capo, la situazione impiantistica in Italia è disastrosa e sotto gli occhi di tutti"; quindi una delle sue preoccupazioni sarà quella di agire sul Governo che verrà per far approvare una buona legge sugli impianti sportivi. Tra gli altri punti del suo programma su cui ha insistito c'e quello di un maggiore rilievo all'educazione sportiva nelle scuole e alla fusione tra Coni e Comitato paralimpico; poi il doping: "Contro il doping dobbiamo fare di tutto e di più. Bisogna dare atto che l'Italia è in prima fila, ma è necessario andare avanti e non lasciare alibi a nessuno. Non voglio ci sia una criminalizzazione di quelle discipline sportive che sono state antesignane nella lotta al doping. Saremo primi della classe, bisogna partire dalla base".
Un capitolo particolare è stato quello dedicato alla giustizia sportiva che, a suo parere, si trova in una situazione che "dovrà essere affrontata con la massima attenzione. Si lamentano tutti, è un argomento all'ordine del giorno. C'é una profonda diversità di interpretazioni su cariche e ruoli, ma soprattutto ci sarà da analizzare il discorso legato al terzo grado di giustizia che è stato ribattezzato uno 'scontificio' e non va bene".

Le reazioni: Abete, Chimenti, Binaghi - Malagò aveva detto di non volere il calcio nella Giunta del Coni, ma Abete ce l'ha fatta ugualmente, ultimo degli eletti (con 33 voti battendo sul filo di lana Di Rocco, della Federciclismo. Così Giancarlo Abete ha commentato la vittoria di Malagò: "La vittoria di Malagò è il frutto del vento di cambiamento che sta attraversando il paese, e che ha avuto effetti anche nel mondo dello sport. Le dichiarazioni di voto sono state maggioritarie per Pagnozzi, poi è evidente che ci sia piena autonomia decisionale, ma ciò che si richiede è un livello di credibilità nel modo di proporsi alla pubblica opinione. Comunque il sistema sportivo è rimasto ai livelli di grande eccellenza grazie al gran lavoro svolto in questi anni da Petrucci e Pagnozzi. Se il Paese fosse al livello di ranking in cui si trova oggi lo sport italiano, ci sarebbe sicuramente un'Italia migliore".
Tra i vincitori c'è senz'altro Franco Chimenti, che nelle elezioni del 2009 era candidato e fu sconfitto da Petrucci: "Sono molto soddisfatto, è stato un successo straordinario, ma che io avevo previsto. Lo avevo detto a tutti, anche se in molti pensavano che non fossi nel giusto, che stessi in uno stato di esaltazione. Invece la voglia di cambiare era grande. La mia regia occulta? Sì, non lo dovrei dire, ma c'è stata. Mi sono molto adoperato ritenendo di fare una cosa giusta, credo di aver fatto da ponte, sono stato molto vicino al grandissimo lavoro fatto da Malagò".
tra i vinti uno dei più delusi è Angelo Binaghi (Federtennis): "Ha vinto una maggioranza rimasta nascosta dietro un muretto e che appena ha potuto ha sparato sul candidato presidente. Da noi in Sardegna si chiama 'imboscata'. E' stato un risultato clamoroso e inaspettato, mi dispiace molto per Pagnozzi e Petrucci, perché in questi 12 anni sono stati un'unica persona e hanno fatto un lavoro egregio. Il tennis è riconoscente verso di loro. Sono francamente dispiaciuto per la mancata riconoscenza nei loro confronti. Questo è lo sport, questa è la vita. Il mondo dello sport è fortemente diviso, tre persone hanno deciso il voto".


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