Conte pungola i tifosi: Non siete a teatro, spingeteci con la bolgia!

News, 24 febbraio 2013.

Conte vuole i tre punti con lo scorbutico Siena: e chiede che il pubblico dello Juventus Stadium torni ad essere quello di un anno fa, che con la sua bolgia ha spinto la squadra in maniera determinante. I convocati sono 22: rientrano Chiellini (in panchina), Marchisio e Peluso; Caceres non ce la fa. Il Napoli ha proposto alla Juve di posticipare il big match da venerdì 1° marzo a sabato 2: la risposta, della società prima, di Marotta poi, è stata un deciso no. Lennon ancora attende una risposta dell'Uefa sui fantomatici misfatti dell'arbitro Mallenco.


Conte ai tifosi: Spingete, voglio la bolgia, non siete a teatro - E' un Antonio Conte molto serio e teso, quasi preoccupato, quello che si è presentato in conferenza stampa, una conferenza stampa molto breve, solo 12 minuti, nel corso della quale il mister non ha fatto che ripetere che contro il Siena sarà molto difficile. E l'aria grave con lui lo dice dimostra che si tratta di parole di circostanza, ma di una sua convinzione profonda. Sarà che per tutta la settimana i media hanno battuto sul tasto che questa partita è solo un punto di passaggio in vista del big match di Napoli, ma Conte vuole assolutamente evitare che si dia per scontato che possa arrivare facilmente un risultato positivo; lunedì ha osservato il Siena, conosce l'ambiente e stima Iachini, un tecnico che sta provando a risollevare i senesi con l'aiuto delle new entries di gennaio (Emeghara in primis) e vuole trasmettere questa sua consapevolezza anche al pubblico, perché trascini i ragazzi con il suo incitamento.
I giornalisti erano partiti chiedendogli le sue considerazioni su Milan-Barça: "Avevo detto - ha risposto Conte - che dal nostro campionato, anche in virtù della crisi economica, tanti grandi giocatori erano partiti, praticamente a noi allenatori era stata data l'opportunità di lavorare e di sopperire attraverso le idee e l'organizzazione alla mancanza dei cosiddetti top players. Io penso che il campionato italiano sia molto competitivo e l'abbiamo dimostrato in Europa. Complimenti al Milan perché ha fatto una partita straordinaria, di grande organizzazione e di grande voglia. Complimenti ad Allegri perché sicuramente vincere contro il Barcellona 2-0, e poteva essere anche 3-0, è stata una grandeimpresa. Ma, come si stanno comportando le italiane quest'anno, visto sia noi che anche in Coppa Uefa, parlo dell'Inter, parlo della Lazio, testimonia che il calcio italiano è un calcio all'avanguardia; c' è una grandissima organizzazione tattica e io penso che qualsiasi squadra di un campionato straniero venga in Italia troverà difficoltà, perché penso che in Italia ci sia una cultura e un'organizzazione importanti". E da lì il mister ha fatto una rapida virata su ciò che più gli stava a cuore: "E, faccio un esempio, giocare domani contro il Siena: il Siena è una squadra molto organizzata; c'è un bravissimo allenatore come Iachini; si pensa che sia tutto facile e invece non è facile perché affrontiamo una squadra che ha una grande organizzazione, c'è mentalità di lavoro, c'è cultura; è una squadra entusiasta che vorrà sicuramente ottenere punti salvezza qui allo Juventus Stadium. Si pensa sulla carte che sia una partita facile ma, come per la Juve, qualunque squadra straniera venisse a giocare qui col Siena, troverebbe grandi difficoltà, non sarebbero punteggi tennistici". Riprendendo poi il discorso su scala generale: "A dimostrazione che nel campionato italiano, secondo me, ci sono, a livello tattico, squadre molto ben preparate, tecnici molto molto preparati che stanno sopperendo alla crisi economica con idee, con lavoro, con cultura. Complimenti quindi al campionato italiano, a tutte le società che hanno intrapreso questo nuovo percorso, visto che non ci sono soldi a disposizione per i top players bisogna andare avanti con le idee e con l'organizzazione, facendo lievitare e crescere i calciatori che abbiamo e cercando di migliorarli, puntando sui giovani, questa è la strada che è stata intrapresa in Italia, una strada che si sta percorrendo in maniera ottimale, visti anche i risultati in Europa, sapendo che ci sarà un ritorno, questo sia chiaro". Per poi rituffarsi sul suo pensiero stradominante: "Mancano 13 partite, e ho ribadito un concetto molto caro, che devono essere 13 finali mondiali, perché lasciare adesso punti per strada potrebbero essere determinanti sia in positivo che in negativo alla fine. La partita con il Siena in questo momento deve essere per noi la partita della vita, perché affrontiamo una squadra che è in grandissima salute, l'ho visto con i miei occhi; è una squadra che nelle ultime cinque partite ha subito solamente tre goal, ha battuto in maniera netta squadre come l'Inter e la Lazio, ha pareggiato a Bologna, dove forse meritava qualcosina in più, ad Udine ha perso per una ripartenza ma aveva fatto la partita. Affrontiamo una gara molto molto molto difficile; se qualcuno pensa che sarà una passeggiata, io sono il primo a non pensarlo".
E allora il mister chiede l'aiuto del dodicesimo uomo, il pubblico dello Juventus Stadium: "Anzi, anzi mi auguro che lo Juventus Stadium capisca il momento, capisca che c'è bisogno di tutti, i tifosi capiscano che c'è da iniziare a schiarirsi un po' la voce e di iniziare ad accompagnare questa squadra in maniera determinante così come hanno fatto l'anno scorso e così come fanno ogni tanto in maniera altalenante perché alcune volte spingono, altre assistono a teatro.. Quindi... non è più da teatro, lo Juventus Stadium deve diventare adesso una bolgia perché in casa passano sicuramente le fortune nostre in campionato. E domani voglio che il tifoso, e intendo tutto lo stadio, non solo le curve, ci dia una grandissima mano perché è molto molto difficile, lo sto dicendo in anticipo; mi auguro di essere smentito; non grido 'al lupo, al lupo', ma ho fatto una seria considerazione da tecnico da quello che ho visto in questi giorni in cui ho studiato il Siena e ho visto che tipo di squadra andiamo ad affrontare.
Non vuol sentire parlare di diffidati o di turnover: "I diffidati non mi interessano, farò le valutazioni, magari vedrò le condizioni di forma, se qualcuno è più acciaccato ed è diffidato vedo di far delle valutazioni, però a me domani interessano i tre punti, quindi il Napoli viene dopo: i tre punti del Siena sono gli stessi tre punti del Napoli quindi non è che cambia qualcosa e non mi interessa. Io non parlerei di turnover, perché non c'è da fare turnover, qua abbiamo gare cadenzate, non come la settimana scorsa quando ne avevamo tre in sette giorni; quindi c'è sempre tempo di recuperare: Qui c'è da scegliere i giocatori migliori in questo momento, tenendo conto di tante situazioni, però non parlerei di turnover perché cercheremo di mettere la formazione migliore, tenendo sicuramente conto di tante situazioni che ci stanno attorno, questo è fuori dubbio".
Ancor meno vuol sentire parlare dei fatti altrui, per esempio del derby meneghino: "Io sarò noioso ma, ripeto, prima di guardare il derby, guardo in casa mia, perché noi abbiamo una partita fondamentale. La partita col Siena è una partita fondamentale per noi, sono tre punti determinanti, quindi in questo momento tutti i miei pensieri sono esclusivamente sulla nostra partita, sapendo che è una partita difficile. Qualcuno magari dirà: 'Eh ma il Siena non è il Real Madrid', io dico che il Siena è una squadra che domani ci farà molto soffrire, lo dico in anticipo quindi mi concentro su quello, i miei pensieri sono esclusivamente sulla partita Juventus-Siena, altri pensieri sinceramente per altre squadre non ne ho".
Sulle situazioni dei singoli: "Per Caceres escludo assolutamente la possibilità di recuperarlo per domani, Arturo ha avuto questa distorsione alla caviglia e ieri non si è allenato, oggi valuteremo un po' la situazione. Giovinco? E' a disposizione, sta bene, c'è ancora un allenamento e farò le mie valutazioni, ancora la squadra non l'ho scelta, oggi non vi dico assolutamente niente. Vucinic? Sta bene come stava bene e ha giocato contro la Roma, quindi sta bene, sta bene. Per quel che riguarda Chiellini, s'è allenato tutta la settimana con noi, verrà in panchina. Sulla difesa non posso fare nessun ragionamento perché siamo contati".
Video della conferenza stampa di Conte (da Superfly, TifosiBianconeri.com)

Ventidue i convocati - Antonio Conte, al termine dell'allenamento, ha convocato tutti i giocatori disponibili (al netto dei lungodegenti), con la sola eccezione di Caceres, che già in conferenza stampa aveva preannunciato non recuperabile (contrattura alla regione lombare). Rispetto a Roma rientrano dalla squalifica Marchisio e Peluso; rientra anche, dopo due mesi, Giorgio Chiellini che, come dichiarato da Conte, si accomoderà, per ora, in panchina.
Questi dunque i 22 convocati: Buffon, Chiellini, Pogba, Marchisio, Vucinic, Giovinco, Peluso, Barzagli, Anelka, Bonucci, Padoin, Pirlo, Asamoah, Vidal, Giaccherini, Lichtsteiner, Quagliarella, Storari, Matri, Isla, Rubinho, Marrone.

Il Napoli: Giochiamo il 2? Assolutamente no! - Napoli-Juventus è già ufficialmente iniziata. Il Napoli, ora che si è liberato degli impegni di Europa League, non vorrebbe più giocare venerdì 1° marzo quella che tutta Napoli attende come la 'partita dello scudetto', visto anche che sarà impegnata nel posticipo di lunedì a Udine. E allora, racconta la Gazzetta, ha chiesto ufficialmente lo spostamento della gara al giorno successivo. La Juventus ha risposto di no e la faccenda avrebbe dovuto chiudersi qui visto che, come ha sperimentato la stessa Juventus, costretta dal calendario ad affrontare Fiorentina-Celtic-Roma in sette giorni, ciò che è deciso resta, a meno di un assenso di entrambi i club. Ma De Laurentiis sembra non abbia pensato minimamente a deporre le armi e sarebbe tornato alla carica utilizzando il presidente di Lega Beretta come intermediario nel sondare Marotta. Che ha risposto con secco 'no' (e come presentarsi poi da Conte già inferocito per il tour de force cui i bianconeri erano stati costretti?). La trattativa fallita, condotta tra il Candido Day e la riunione di Lega, ha lasciato insoddisfatti i partenopei, con De Laurentiis che, fattosi senza successo promotore delle istanze del suo tecnico Mazzarri, è poi sbottato: "Contento di giocare lunedì a Udine con un giorno di riposo in più? No, semmai penso che ho un giorno di recupero in meno per la Juve".
Resta il fatto che, quando è stato elaborato il calendario degli anticipi e dei posticipi, la scelta era caduta sul venerdì anche in ragione del fatto che si poteva presumere che anche il Napoli sarebbe stato ancora in gara per gli ottavi dell'Europa League. Ma le cinque pappine rimediate tra andata e ritorno da parte dei cechi del Viktoria Plzen hanno liberato i partenopei da quell'impiccio. Ed ora la Juve difende legittimamente la sua posizione: e far leva sul fatto che il risultato dell'andata sia rassicurante per i bianconeri non è ragione sufficiente, anche perché in una Champions League le trappole possono sempre essere dietro l'angolo. Senza trascurare anche le ragioni di quei tifosi che hanno programmato la trasferta in quel di Napoli per venerdì 1° marzo.
Anche a Conte in conferenza stampa è stata rivolta una domanda in proposito, ma il tecnico, opportunamente, ha preferito non rispondere; ha altro su cui concentrarsi in questo momento, e pensa agli affari suoi ('Io penso al Siena') anziché ad entrare in polemica col collega, tanto per ricambiare il 'pensiero'; pensino Marotta e Agnelli a tacitare le pretese del Napoli.
Ma a De Laurentiis rimane un ultimo estremo espediente per non giocare venerdì, un altro nubifragio sotto il sole, come quello del 6 novembre 2011.

Lennon: Stiamo aspettando la risposta della Uefa - Passano i giorni, ma Neil Lennon non desiste dall'attribuire alla prestazione dell'arbitro Alberto Undiano Mallenco la causa della sonora sconfitta dei suoi al Celtic Park: imputa al direttore di gara di aver sorvolato sul gioco eccessivamente rude dei difensori bianconeri senza sanzionare i loro interventi con altrettanti rigori. E ogni giorno che passa sembra credere sempre più a queste sue fantasie. Ieri, dalle pagine dell'Herald Scotland è tornato sull'argomento rivelando di essersi messo in contatto con la Uefa telefonicamente, senza inviare alcun Dvd (come era inizialmente sembrato che il club scozzese intendesse fare); in quel colloquio la Uefa avrebbe promesso di ricontattare il Celtic e Lennon dice: "Faremo una lunga e, ne sono certo, amichevole chiacchierata telefonica e vedremo dove ciò ci porterà".


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