Diffamarono Giraudo: condannati Bernardini e Padovan. E' il giorno delle verità di Kutuzov.

News, 14 marzo 2013.

Esauriti gli incontri degli ottavi di finale di Champions League, le otto qualficate ai quarti attendono ora che domani l'urna di Nyon definisca gli accoppiamenti. Nel 2006 diffamarono Giraudo in un articolo: condannati anche in appello Bernardini e Padovan. A Vinovo Conte ha fatto provare ai bianconeri schemi e movimenti per la partita col Bologna. Calcioscommesse: in Procura federale oggi è il giorno di Kutuzov. Pogba: ora aspetto la chiamata in Nazionale. Deschamps: Pogba ha qualità fantastiche, ma andiamo cauti, deve confermarsi; il suo momento arriverà, per ora è nelle mani giuste, quelle di Conte.

La Juve, seconda in Europa, ora attende il verdetto dell'urna di Nyon - Esaurite la gare degli ottavi di finale, in Champions League restano in gara otto formazioni Borussia Dortmund, Juventus, Paris Saint-Germain, Real Madrid, Bayern, Barça, Malaga e Galatasaray: tre spagnole (su quattro di partenza, hanno perso solo il Valencia, eliminato agli ottavi dal PSG), due tedesche e una a testa per Italia, Francia e Turchia. Fa specie l'assenza delle inglesi, partite in quattro (Arsenal, Chelsea e le due di Manchester) e rimaste tutte per strada (Chelsea e Manchester City fuori ai gironi, Arsenal e Manchester United eliminate agli ottavi).Adesso sarà l'urna di Nyon a decidere, nel sorteggio di venerdì 15 marzo alle ore 12, gli accoppiamenti dei quarti: sorteggio libero, per cui spagnole e tedesche potrebbero incontrarsi tra loro. Certo la Juve ormai è una delle compagini più rispettate e temute in Europa: anche perché nel ranking stagionale è seconda, dietro solo al Borussia Dortmund.

Diffamarono Giraudo: Bernardini e Padovan condannati anche in appello - La Corte d'Appello di Torino ha confermato la condanna inflitta in primo grado a due giornalisti di Tuttosport, l'articolista Marco Bernardini e il direttore (dell'epoca) Giancarlo Padovan, chiamato in causa per omesso controllo, per un articolo giudicato diffamatorio nei confronti di Antonio Giraudo. L'articolo, comparso su Tuttosport del 23 agosto 2006, era intitolato 'Moggi e Giraudo al Tar, che pena: i danni dovrebbero pagarli loro', commentava uno dei tanti passaggi giudiziari della vicenda di Calciopoli ma, a giudizio dell'ex amministratore delegato bianconero e dei suoi legali conteneva epiteti di una gravità estrema; si era così arrivati alla denuncia per diffamazione. "I giudici hanno ritenuto che gli epiteti e gli aggettivi usati non solo fossero offensivi e ingiusti - ha spiegato l'avv. Luigi Chiappero, difensore di Giraudo - ma che fossero lesivi della reputazione e che travalicassero l'esercizio del diritto di cronaca". I due giornalisti sono stati condannati. I due sono stati multati rispettivamente di 800 euro (l'articolista) e di 600 euro (il direttore) e dovranno pagare un risarcimento danni di 5.000 euro a Giraudo che, come gia aveva annunciato dopo il primo grado, devolverà tale cifra in beneficenza, a favore dell 'A.R.S.HA onlus di Racconigi, che si occupa di bambini disabili.

A Vinovo è di scena la tattica - Ormai la preparazione per la sfida di sabato contro il Bologna è entrata nel vivo e Conte ha chiuso le porte di Vinovo e per tre giorni metterà a punto schemi e movimenti da mettere in campo al Dall'Ara. E ieri, nell'allenamento iniziato alle ore 11.30, alla presenza di Marotta, Paratici e Nedved, dopo il riscaldamento e il torello, il lavoro è stato tutto incentrato sulla tattica. Conte sa che la trasferta di Bologna è decisamente insidiosa e vuole che i suoi la preparino con la massima attenzione e la affrontino con tutta la concentrazione possibile. per Bologna tornerà Vidal e quindi il centrocampo tornerà nella formazione dei titolarissimi (Marchisio, Pirlo e Vidal); anche la difesa dovrebbe essere quella titolare (Barzagli, Bonucci e Chiellini) con Lichtsteiner e Asamoah (insidiato da Peluso) sugli esterni. Solo in attacco la situazione rimane fluida con Giovinco, Matri, Quagliarella e Vucinic a contendersi le due maglie disponibili.

Calcioscommesse: tocca a Kutuzov - Oggi in Procura federale ci sarà l'audizione di Vitali Kutuzov, il quale dovrà chiarire il senso di alcune frasi della sua deposizione davanti ai Carabinieri di Bari in relazione alla posizione di Antonio Conte; parole che 'sfuggite' prima ancora che il verbale fosse desecretato portarono a scrivere, in particolare sul Corriere della Sera, che Kutuzov avesse accusato Conte di essere al corrente della combine di Salernitana-Bari; cosa che poi lo stesso Kutuzov smentì in collegamento telefonico con Antenna 3, ma ora la smentita dovrà essere ufficiale, davanti agli 007 della Procura federale. In realtà, rileggendo quel verbale, si comprende come gli equivoci dovessero essere in buona parte dovuti allo scarso possesso della lingua italiana da parte del bielorusso. E sarà questo l'ostacolo principale che Palazzi e i suoi si troveranno di fronte domani: dare e ottenere chiarezza nel corso del colloquio
Le audizioni dovrebbero concludersi lunedì con Marchese (ex Bari, ora al Catania); a meno che la Procura non voglia risentire nuovamente qualcuno dei calciatori già sentiti per verificare contraddizioni emerse rispetto al racconto di altri. Poi i deferimenti.
Intanto a Cremona il Gip Guido Salvini ha respinto l'istanza di scarcerazione presentata dai legali di Almir Gegic, lo slavo che si trova al centro dell'inchiesta sul calcioscommesse. Secondo Salvini è molto probabile che egli abbia voluto coprire con una falsa versione "gli aspetti più sensibili dell'indagine", ovvero la presunta manipolazione della partite di serie A. Ciò avrebbe reso impossibile la concessione degli arresti domiciliari. Per lunedì il pm Di Martino ha disposto un confronto tra Gegic e il pentito Carlo Gervasoni.

E adesso Pogba vuole prendersi anche la Nazionale francese - Sabato Paul Pogba si riaccomoderà in panchina, ma ormai, nonostante Conte lo gestisca con ponderazione perché cresca del tutto, anche sotto l'aspetto mentale, il ragazzo è senz'altro molto più che una seconda linea in casa bianconera: domenica scorsa, nel secondo tempo, con un Pirlo sotto tono e qualche altro elemento non al massimo della brillantezza, ha preso il comando delle operazioni, concludendo la sua partita con quello strepitoso aggancio in area seguito da una palla scodellata dentro in modo delizioso per lo svelto Giaccherini che insaccava il goal di una vittoria importantissima. Ma a Pogba questo non basta, lui già in ottobre ebbe a dichiarare, con quella che allora parve quasi una sfrontatezza, che il suo obiettivo era quello di diventare il miglior giocatore del mondo. Disse anche qual era il suo piano immediato: fare in modo che quando i vari Pirlo & C. non avessero potuto scendere in campo, potesse farlo lui e dimostrare che non c'era differenza. Obiettivo che già si può dire raggiunto. E adesso, sulla strada per il diventare il migliore di tutti, all'alba dei suoi vent'anni (che compirà domani) vuole prendersi la Nazionale francese e l'ha detto, con la sua abituale franchezza, a football-italia.net: "Ho fatto grandi cose in questa stagione, ho giocato. 20 partite di campionato e ho segnato 5 reti. La serie A non è un campionato facile e io sono molto felice. Ora sto aspettando la chiamata della Nazionale. Sto lavorando duramente per raggiungere l'obiettivo e, se continuo così, posso sperare che arrivi presto".

E Deschamps: Il momento di Pogba arriverà - Didier Deschamps, colui che prese in mano i resti della Juve post Calciopoli per riportarla in A, ora cti della Nazionale francese, sa delle ambizioni di Pogba e dice in un'intervista a Tuttosport: "Arriverà anche il suo momento. Il futuro dipende da lui..Nella lista allargata per le partite contro Georgia e Spagna c`è già. Ora sto valutando se confermarlo anche in quella definitiva. Deciderò all`ultimo istante. Lo scoprirete presto. Vedremo...". Però, sulla stessa linea del Conte che dice 'Pogba non ha ancora vinto niente', osserva: "Per quanto mi riguarda, Paul sarà un fenomeno quando avrà giocato su questi livelli 3-4 stagioni. Però non c`è dubbio che il suo potenziale sia interessante: ha le caratteristiche e la testa giusta per sfondare. Non si giocano così tante partite nella Juventus per caso". Ma ne riconosce le qualità: "Ha qualità fantastiche e gioca in ruolo dove di solito non si segna molto, anche per questo le sue 5 reti hanno avuto un gran risalto. E' un mediano dinamico, gli piace progettare bel calcio, ma anche garantire equilibrio alla squadra e inserirsi. Il fisico slanciato ricorda quello di Vieira, che però era più difensivo. E sono d`accordo con chi intravede negli inserimenti e nel tiro un po`di Rijkaard. Ma ripeto: andiamo cauti, Paul non si è ancora ultraconfermato". E si fida di Conte, che lo sta plasmando: "Parliamo spesso, siamo amici. Ci confrontiamo: perché io guardo le partite ma lui lo vede tutti i giorni. Sono sereno, Paul è nelle mani giuste. Quando ha sbagliato, è stato giustamente punito. Il ragazzo è a posto: con tutto quello che gli è capitato a livello di notorietà, è anche troppo bravo".
la Juventus di Conte gli piace, assomiglia un po' alla 'loro' Juve; gliene piacciono, in particolare "la mentalità, Buffon in porta e l’organizzazione difensiva"; e aggiunge: "Contro il Catania ho rivisto la mia Juve: anche non al top ha voluto a tutti i costi i 3 punti. Non hanno giocato benissimo, ma ricordo partite dei tempi miei e di Antonio pure peggiori. Per lo scudetto diciamo che è praticamente fatta. Antonio, ovviamente, dirà che non è così, ma di sicuro il passo di domenica è importante. Consente qualche errore, inevitabile tra gli impegni europei". Perché "lottare fino in fondo su due fronti è dispendioso"; il cammino della Juve in Champions "è stato ottimo: hanno vinto un girone difficile e poi hanno battuto il Celtic. Gli scozzesi non sono il Bayern, ma andavano eliminati e la Juve ci è riuscita in modo netto. Il bello sarà adesso. Molto dipenderà dai sorteggi".
Poi dice la sua sull'attacco della Juve, spesso bistrattato dalla critica nonostante sia il secondo attacco del campionato: "In assoluto, non parlerei di un problema attacco: il gioco di Antonio porta in zona gol un po' tutti e in modo particolare i centrocampisti. Detto questo, tutte le grandi squadre per vincere in Europa hanno bisogno di un bomber vero. La mia Juve aveva Vialli e Del Piero. E anche Vieri e Inzaghi, negli anni d`oro, segnavano parecchio. Le big sono così: il Manchester United ha Van Persie, il Barcellona Messi, il Real Madrid Cristiano Ronaldo, il Bayern Mandzukic e Gomez... Sono attaccanti decisivi perché, nei momenti di difficoltà, ti trasformano uno 0-0 in 1-0".
Infine stoppa le sirene che chiamano Conte lontano dalla Juve: "Mi fido di Antonio. E se non sbaglio qualche giorno fa ha dichiarato che rimarrà alla Juve. Perché non credergli? Muovere gli allenatori è un giochetto che piace a voi giornalisti... Di consigli non ha bisogno. E` molto intelligente, sa bene che guida già una grandissima squadra".


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