Conte cauto: L'uomo Conte rimarrebbe al 100%, il professionista esige chiarezza dalla Juve.

News, 5 maggio 2013.

Per il Palermo convocati tutti i 25 elementi della rosa. Conte in conferenza stampa: L'uomo Conte sicuramente vuole rimanere al 100% alla Juventus; ma il professionista, per rispetto dei tifosi, della Società, di se stesso e dei suoi calciatori deve sedersi, confrontarsi e capire se tra le idee delle parti (tecnico e Società)  c'è ancora concordanza. Tre scudetti nel ricordo di Conte: quello perso a Perugia nel 2000, quello del 5 maggio 2002 e quest'ultimo. A Paratici il premio 'Leonardo Mondadori' come miglior dirigente sportivo dell'anno.


Tutti convocati! - Per quella che dovrebbe essere la gara scudetto, Antonio Conte ha convocato l'intera rosa: 25 giocatori (fuori solo Pepe). Questo l'elenco diramato: Buffon, Chiellini, Caceres, Pogba, Marchisio, Vucinic, De Ceglie, Giovinco, Peluso, Barzagli, Bendtner, Anelka, Bonucci, Padoin, Pirlo, Asamoah, Vidal, Giaccherini, Lichtsteiner, Quagliarella, Storari, Matri, Isla, Rubinho, Marrone.

Conte: l'uomo vuol rimanere al 100%, il professionista vuole chiarirsi con la Società - – Chiaro e quasi disarmante nella sua brutale sincerità Antonio Conte nella conferenza stampa pre-Palermo; ma non inatteso, in definitiva, perché accenni sottovoce avevano già fatto capolino, qua e là, soffocati dalla necessità di concentrarsi esclusivamente sul raggiungimento del traguardo. Che ancora non è raggiunto, ma ormai è lì davanti, come un dovere da compiere ("Partiamo dal presupposto che noi domani dobbiamo vincere lo scudetto, quindi ci si prospetta la possibilità di tagliare il traguardo e lo dobbiamo fare, senza se e senza ma"."Ribadisco che domani dobbiamo conquistarlo questo Scudetto, perché ancora non è conquistato. Però dobbiamo"); e ieri davanti alle domande dei giornalisti, la porta si è spalancata e i pensieri si son fatti parole: "Io penso che sia giusto dire che l'uomo Antonio Conte sicuramente vuole rimanere al 100% alla Juventus. L'uomo Conte. Poi c'è il professionista. Il professionista, deve, per rispetto nei confronti dei tifosi, della Società, di se stesso e dei propri calciatori, avere chiara tutta la situazione. Questo è molto importante. L'uomo Conte vuole restare al 100%, poi c'è il professionista che per il bene di tutti comunque ha bisogno di sedersi, di confrontarsi, di capire, soprattutto perché veniamo da due anni straordinari, l'asticella si sta alzando sempre di più ed io per rispetto nei confronti di tutti, iniziando dal presidente Andrea Agnelli, per cui ho una grandissima stima, perché mi ha dato l'opportunità di essere l'allenatore di questa squadra in questi due anni e di vincere. Ho bisogno comunque, a bocce di ferme, di confrontarmi per il bene dei tifosi, per il bene della società, per il bene mio e dei calciatori, perché è importante avere sempre le idee chiare".
Per rispetto di tutti, per capire il futuro che 'ci' aspetta, tutti, tifosi, Società, allenatore, calciatori: "Il futuro... il futuro... io dico che tutto questo che è accaduto in questi due anni è frutto assolutamente della programmazione, da parte mia, da parte della società, quindi non abbiamo lasciato niente al caso, niente, niente. Se qualcuno pensa che la virgola o il punto si trovino lì per caso, è sbagliato. E' tutto frutto di programmazione. Detto questo, è giusto che ogni anno, a fine campionato, ancora di più quest'anno, visto che abbiamo fatto un percorso talmente importante e talmente eccezionale in maniera celere, abbiamo stracciato un progetto che prevedeva secondo me l'arrivo dello scudetto forse l'anno prossimo, è giusto che ci si sieda sempre, ci si confronti, si valutano tutte le situazioni per cercare di capire cosa fare per rispetto dei tifosi, per rispetto della società, per rispetto dei calciatori, per rispetto di Conte. E' giusto sedersi, è giusto valutare, sono normali situazioni che devono avvenire e sono situazioni che poi ci permettono di programmare e capire che cosa si dovrà fare l'anno venturo. perché, ripeto, veniamo da due stagioni straordinarie dove fare di più diventa molto difficile, allora io dico: l'anno prossimo sarà difficilissimo alzare l'asticella. Dovremo essere pronti, preparati ed è giusto capire cosa ci aspetta, per il rispetto di tutti, iniziando dai tifosi. Per rispetto mio nei confronti della società, per rispetto mio come allenatore e nel rispetto dei calciatori".
E parlando di sé Conte ha chiarito immediatamente un aspetto, che non si tratta del problema di avere un contratto più remunerativo (a livello di quelli che sceicchi e petrolieri potrebbero offrirgli, tanto per intenderci): "Guarda, partiamo subito dal discorso economico: io penso di aver dimostrato nel mio passato di non aver mai pensato ai soldo. Ho preso e ho lasciato contratti importanti, quando non credevo nel progetto. Mi riferisco dopo la vittoria del campionato a Bari: con un contratto firmato, ho preso e ho lasciato tutto, perché non credevo. Mi riferisco all'Atalanta: dopo tre mesi ho preso e ho lasciato tutti i soldi, quindi per me l'aspetto economico non conta assolutamente niente. Quindi, questo che sia chiaro". Ancora l'uomo, qui; ma c'è anche il tecnico, che poi parla di programmi, di vedere sino a che punto, ancora, i programmi delle varie parti concordino: “I programmi si fanno...noi non dimentichiamo che siamo ai primi di maggio e abbiamo la fortuna di poter programmare la stagione, secondo anche abbastanza in anticipo, quindi chi pensa che le cose si facciano a gennaio o febbraio è un illuso. Perché a gennaio-febbraio che fai? A campionato in corso non sai.... il Milan non sa se giocherà la Champions; la Juventus e il Napoli sanno che giocheranno la Champions, la Fiorentina non sa se giocherà la Champions o l'Europa League: come fai a programmare il futuro? Questa è una risposta alla tua domanda. Detto questo, non essersi seduti a programmare qualcosa, non significa che uno non ha le idee chiare. Noi abbiamo sempre avuto le idee chiare, sotto tutti i punti di vista. E' inevitabile che poi ci si debba confrontare. Io penso che le idee siano chiarissime, sotto tutti i punti di vista, e a volte, però, quando le idee sono chiare sia da una parte che dall'altra, magari potrebbe anche essere che ci sia discordanza, potrebbe anche essere; non è mai successo e penso che non accadrà neanche questa volta, me lo auguro".
Non sembrano in realtà prove di addio, ma è un'indubbia spinta alla dirigenza e alla proprietà spiazzate forse dalle vicende di campo, che hanno avuto un'evoluzione tanto rapida da portarle a sopravanzare i programmi a tavolino ("abbiamo bruciato le tappe"); vicende di campo in cui la mano del tecnico ha avuto gran peso nell'alzare l'asticella: un peso che ora vuol mettere sul piatto della bilancia, per indurre il club ad accelerare il cammino verso il salto di qualità tecnico. Un'accelerazione che metterebbe d'accordo il Conte uomo e il Conte professionista.
Video della conferenza stampa di Antonio Conte (da Superfly, TifosiBianconeri.com)
Video della conferenza stampa di Antonio Conte (da Superfly, TifosiBianconeri.com)

Conte: Tre scudetti a confronto - Una delle domande rivolte a Conte in conferenza stampa rievocava un altro 5 maggio, l'indimenticabile 5 maggio 2002. E allora Conte ha rievocato: "Quel 5 maggio sicuramente, mi avessero detto le percentuali di vittoria prima della partita con l'Udinese, avrei detto lo 0,0001%. Invece poi accadde qualcosa di incredibile, che solo il calcio sa regalare: la sconfitta dell'Inter in casa della Lazio e noi vincendo a Udine vincemmo uno Scudetto che veramente era qualcosa di bello, di straordinario e sinceramente anche di insperato. Ne avevamo perso uno l'anno prima a Perugia, in cui sembrava nostro al 99,99%, e invece lo abbiamo perso. Penso che poi l'anno dopo, anche il destino ci abbia riconsegnato quello scudetto. Quest'anno è stata una marcia sicuramente imponente da parte nostra, una squadra che ha marciato a ritmi vertiginosi fin dalla prima giornata, nonostante una competizione come la Champions che a detta di tanti poteva portarci via energie. Invece siamo stati bravi e siamo stati fantastici, perché è stata una marcia trionfale e c'erano squadre sicuramente attrezzate, vedi il Napoli, Milan, la stessa Inter, la stessa Roma, la Lazio, che comunque potevano competere per la vittoria finale, invece siamo stati bravi".

A Paratici il Premio "Leonardo Mondadori" - E' Fabio Paratici, coordinatore dell'area tecnica bianconera, il vincitore del Premio "Leonardo Mondadori" come miglior dirigente sportivo dell'anno. Gli verrà consegnato il 7 maggio nell'ambito della decima edizione del torneo 'Città di Ostuni' (Brindisi); l'inaugurazione della manifestazione è prevista per il giorno 6 maggio con una tavola rotonda sul tema "Gli obiettivi futuri dei giovani calciatori", con la partecipazione, oltre che di Paratici, di Abodi (presidente della Lega di B), Ghirelli (direttore generale della Lega Pro), Rizzo (vicepresidente della Lega Pro) e altri dirigenti sportivi (Samaden dell'Inter, Palmieri del Parma e Geria del Bari). Il torneo, cui partecipano dodici formazioni 'Primavera' (Juventus, Bari, Andria, Taranto, Milan, Modena, Juve Stabia, Brindisi, Parma, Cagliari, Spezia, Ostuni), prenderà il via il 7 maggio e si concluderà con la finalissima del 13 maggio.


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