Perché fu Calciopoli? Sentite Petrucci! Ora sulla Juve il fango è francese.

News, 7 giugno 2013.

Petrucci: "Non esiste una Federazione che possa trarre giovamento dal dominio di una sola squadra per molti anni, la gente si allontana". I deferimenti per il filone Bari bis: per Bari-Treviso 11 deferiti per illecito e 8 per omessa denuncia; per Salernitana-Bari 18 per illecito e 2 per omessa denuncia. Calcioscommesse: ora Palazzi si dovrà occupare di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio. Dalla Francia nuovo fango gratuito sulla Juve per la questione doping. Llorente. Alla Juve mi aspetta un cammino fantastico. Per la Juve c'è da risolvere anche il problema delle comproprietà: sono ben 32.


Petrucci spiega il perché di Calciopoli - Molto spesso la verità non esce quando si affrontano esplicitamente certi argomenti scabrosi e non proprio limpidi, soprattutto quando gli interlocutori sono esperti naviganti nel mare della politica. Però la verità trova sempre alla fine una sua via per uscire dal labirinto, magari quando meno ce lo si aspetta, quando si sta parlando d'altro. E' quello che abbiamo potuto constatare giusto ieri, leggendo sulla Gazzetta dello Sport un'intervista a Gianni Petrucci, uno che mastica politica sportiva da decenni, che per 14 anni è stato il numero uno dello sport italiano come presidente del Coni e che per quasi un anno, tra il 2000 e il 2001, è stato anche commissario straordinario della Figc. Uno abituato a stare con la guardia alta e a rispondere in maniera accorta, tra un'invettiva contro il doping legale e un presunto tavolo della pace.
L'intervista non riguardava il calcio, ma il basket, visto che ora Petrucci è tornato ad essere presidente della FIP, proprio da dove era partito nel lontano 1992 (anzi addirittura nel 1977 come segretario generale). E tra gli argomenti proposti da Luca Chiabotti c'era la diatriba tra Siena e Varese, avversarie nelle semifinali dei playoff, in relazione ad una decisione favorevole ai toscani da parte del procuratore federale Alabiso, accusato esplicitamente da Varese di essere tifoso di Siena; e si parlava del fatto che molte situazioni gestite dalla Fip avevano sollevato sentimenti anti-senesi (Siena è campione d'Italia dal 2006-2007, sei titoli consecutivi): Arrivava, a questo punto, da Petrucci, il 'commento che non t'aspetti: "Non esiste una Federazione che possa trarre giovamento dal dominio di una sola squadra per molti anni, la gente si allontana". Ecco, quella Juve del 2006, fatta quasi interamente da Nazionali, uno schiacciasassi gestito per di più in maniera impeccabile sul piano economico-finanziario, era destinata a dominare per anni. E c'era Moratti che aveva investito 600 milioni nel calcio e non vinceva nulla (fatto che aveva già angosciato un altro politico navigatissimo come Carraro all'epoca dello scandalo passaporti): bisognava trovare una soluzione, ma con quella Juve e la Triade tra i piedi non se ne usciva, chissà per quanti anni. Il sentimento popolare chiedeva una soluzione. E fu Calciopoli, con la sua cupola sgarrupata, le sue telefonate che non c'erano, o che c'erano ma non avevano i baffi.

Calcioscommesse: I deferimenti per il filone di Bari bis - La Procura della Figc ha deferito 11 tesserati per illecito sportivo e 8 per omessa denuncia per la presunta combine di Bari-Treviso (0-1) dell'11 maggio 2008. Il Procuratore Federale della Figc ha deferito alla Commissione Disciplinare Nicola Belmonte, Massimo Bonanni, Marco Esposito, Massimo Ganci, Jean Francois Gillet, Davide Lanzafame, Ivan Rajcic, Vincenzo Santoruvo, Vitangelo Spadavecchia e Nicola Strambelli, all'epoca dei fatti calciatori tutti tesserati per il Bari, e William Pianu, calciatore tesserato all'epoca dei fatti per il Treviso "per violazione dell'art. 7, commi 1, 2 e 5, del Codice di Giustizia Sportiva per avere, prima della gara Bari-Treviso dell'11 maggio 2008, in concorso fra loro e con altri soggetti allo stato non identificati, posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il risultato della gara suddetta, prendendo contatti ed accordi diretti allo scopo sopra indicato". Per omessa denuncia sono stati invece deferiti: Simone Cavalli, Mariano Martin Donda, Gianluca Galasso, Alessandro Gazzi, Santiago Ladino, Giovanni Marchese, Andrea Masiello e Cristian Stellini.
Per Salernitana-Bari sono stati poi deferiti 18 tesserati per illecito sportivo e 2 per omessa denuncia. I deferiti per illecito sportivo sono: Marco Esposito, Cristian Stellini, Nicola Santoni, Andrea Masiello, Davide Lanzafame, Jean Francois Gillet, Daniele De Vezze, Stefano Guberti, Vitali Kutuzov, Alessandro Parisi, Gianluca Galasso, Simone Bonomi, Francesco Caputo, Corrado Colombo, Raffaele Bianco e Mark Edusei, all'epoca dei fatti calciatori tutti tesserati del Bari; Luca Fusco e Massimo Ganci, calciatori tesserati all'epoca dei fatti per la Salernitana; e infine Cosimo D'Angelo, all'epoca dei fatti dirigente della Salernitana. Alessandro Gazzi e Paulo Vitor de Souza Barreto sono stati invece deferiti per omessa denuncia.
Deferito anche il Bari per responsabilità oggettiva, con l'aggravante dell'illecito ripetuto.
Una delle posizioni più delicate è senz'altro quella dell'attuale portiere del Torino Gillet che, deferito per doppio illecito consumato, rischia cinque anni di squalifica e quindi di chiudere la così la sua carriera a 34 anni. Archiviata invece la posizione di Andrea Ranocchia.

Calcioscommesse: Rimane l'attesa per il filone di Cremona che riguarda la Lazio - Ora non resta che attendere i deferimenti legati al filone Lazio, per quella vicenda per la quale Stefano Mauri fu arrestato il 28 maggio 2012 e poi liberato anche dagli arresti domiciliari 18 giorni dopo.
I deferimenti, a quanto riferisce Sky Sport, sarebbero già scritti e al momento fermi nei cassetti di Palazzi, ancora bloccati dagli aggiornamenti in arrivo dalle evoluzioni delle indagini di Cremona. A Palazzi sono già stati inviati gli atti relativi all'interrogatorio di Almir Gegic, con allegati i tabulati telefonici che hanno preceduto Lazio-Genoa del 14 maggio 2011. Non si tratta di intercettazione, ma di una sequenza di telefonate e di sma che vedono protagonisti, nei giorni precedenti la gara e la sera della vigilia sino a notte fonda, Mauri, il suo amico Zamperini, il titolare di un'agenzia di scommesse e la sua fidanzata, cui era intestata una delle schede usate da Mauri, e infine un avvocato romano. E' la successione delle chiamate, sembra, ad insospettire la Procura, con i contatti che finirebbero per andare a toccare Ilievski, boss della banda degli slavi e da lì Singapore, sede di Tan See Teng, vertice dell'organizzazione transnazionale; nella ricostruzione della trafila, che arriva fino alle tre di notte e riprende il mattino della partita, entrano in gioco anche utenze ungheresi. La lettura dei tabulati sembra confermare le parole del pentito Gervasoni e ciò complica la posizione di Stefano Mauri, cui si attribuirebbero anche contatti telefonici con quel mister X sui cui i magistrati di Cremona continuano ad indagare.
Ma per il calcioscommesse non finisce nemmeno qui. Negli ultimi mesi le indagini dello Sco (Servizio Centrale Operativo) avrebbero riscontrato altre partite sospette, con un'altra ventina di persone (tra cui anche nuovi calciatori) che Cremona potrebbe presto iscrivere nel registro degli indagati.

Stavolta il fango parla francese - Dopo le scandalose accuse olandesi, adesso il fango sulla Juve arriva dalla Francia, con altre insinuazioni sull'affaire doping. L'occasione è la deposizione di Jean-Marcel Ferret, medico della Nazionale francese tra il 1993 e il 2004 che, come già è toccato a Deschamps, è stato chiamato a deporre sotto giuramento davanti al Senato francese alle domande della commissione d'inchiesta sull'efficacia della lotta al doping, in relazione alla possibilità che i Bleus si siano dopati prima delle grandi competizioni internazionali, cosa che Ferret ha negato: "Posso dire in assoluta buona fede che nel 1996, nel 1998, nel 2000 e nel 2002 i giocatori erano puliti"; ma tra quei giocatori vi erano Deschamps e Zidane, che militavano in quella Juve "che dominava l'Europa del calcio", spiega l'articolo di Le Monde. E allora Mandard, l'autore del pezzo, rievoca la storia del processo doping, presentando le solite perizie colpevoliste di D'Onofrio, con la conclusione di un utilizzo "sistematico e intensivo" di EPO (oltre alla "somministrazione regolare di ansiolitici, stimolanti cardiaci e preparati contro l'etilismo o la malnutrizione allo scopo di migliorare le prestazioni dei giocatori"). Senza assolutamente menzionare che la Corte di Cassazione aveva assolto la Juve dalle accuse di uso di EPO.

Llorente: La Juve sarà un'esperienza fantastica - Si parla molto dei possibili nuovi acquisti della Juve, mentre resta un po' sottotraccia quel Fernando Llorente che per la Juve ha già firmato, da parametro zero. Ma lui dell'esperienza che lo aspetta è entusiasta, anzi di più; d'altronde ha 'accettato' di vivere quasi tutta la scorsa stagione ai margini della sua squadra, per non aver accettato di rinnovare il contratto con l'Athletic Bilbao per sposare la causa bianconera. E delle sue aspettative ha parlato ieri alla televisione spagnola RTVE: "Mi dispiace lasciare l'Ahtletic, non lo nego. Non pensavo che la mia avventura qui finisse così in fretta, pensavo che avrei chiuso la mia carriera qui. Il mio futuro adesso è alla Juventus, mi aspetta un cammino fantastico. Il loro progetto è importante, la squadra meravigliosa. Molti calciatori giocano in Nazionale, e questo fa capire il livello della rosa. Progetti? La Juve vorrà fare un passo in più per cercare di vincere la Champions League. Non so oltre a me chi arriverà, si parla di tanto di Higuain. Penso che se andasse in porto anche il suo sarebbe un grandissimo acquisto".

Il nodo delle comproprietà - La Juve è impegnata sul mercato alla caccia dei giocatori indicati da Conte per far fare alla squadra il definitivo salto di qualità, ma c'è anche il problema di definire, entro la data limite del 20 giugno, un grande numero, ben 32, di casi di comproprietà. I nomi più in vista dell'elenco sono quelli di Asamoah (che la Juve riscatterà senz'altro) e di Isla (entrambi con l'Udinese), ma anche: Boakye e Immobile (col Genoa), Gabbiadini (con l'Atalanta), Sorensen (col Bologna), Chibsah (col Parma), Pasquato (con l'Udinese); e poi Anacoura, Belfasti, Bianconi, Boniperti, Buchel, Carfora, Castiglia, Crivello, De Paola, De Silvestro, Del Papa, Di Dio, Esposito, Gallinetta, Ilari, Libertazzi, Maniero, Pinsoglio, Proietti, Romano, Rubin, Schiavone, Spinazzola, Troisi.


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