Processo Calciopoli: No all'ascolto delle telefonate. Razzismo: un premio per la Juve.

News, 16 ottobre 2013.
 
 
Processo d'Appello su Calciopoli: le telefonate non saranno ascoltate in aula, ammesse solo le trascrizioni; slitta la requisitoria del procuratore generale; Dattilo rinuncia alla prescrizione. L'Unesco premia la Juventus per il suo progetto "Un calcio al razzismo. Ormai è sicuro: a Firenze Conte dovrà fare a meno sia di Lichsteiner che di Vucinic. Moratti cede il 70% dell'Inter a Thohir.
 
 
Calciopoli: slitta la requisitoria del procuratore generale - Doveva essere a  Napoli la giornata dell'accusa ma il piatto forte, la requisitoria del procuratore generale è slittata alla prossima udienza, fra due settimane. E così il clou sono diventate le decisioni prese dal collegio giudicante che ha deciso di non consentire l'ascolto delle telefonate, come richiesto sia dalla difesa di Moggi che da quella di De Santis in quanto trattasi di una modalità di interpretazione della prova non ammesso, al contrario delle trascrizioni, pertanto il collegio ritiene di non doversi discostare dal disposto normativo, anche se nulla vieta che tale ascolto possa avvenire in camera di consiglio.
Rigettata anche la richiesta di acquisizione dell'ordinanza della Corte dei Conti presentata da De Santis; la sentenza della Corte dei Conti è acquisita solo per i punti che possono valere in questo giudizio.
Ugualmente rigettata la richiesta di De Santis di acquisizione di nuove captazioni in quanto nuove prove in appello.
L'ex arbitro Dattilo (quello di Udinese-Brescia con il caso Jankulovski) ha dichiarato di rinunciare alla prescrizione.
L'udienza si era aperta con la dichiarazione spontanea di Andrea Della Valle  che ha lamentato che la Fiorentina aveva dovuto subire un processo sportivo offensivo per la sua velocità e l'impossibilità di argomentare nulla, peraltro in un clima fortemente indirizzato dai media. Ha chiarito poi la natura dei suoi rapporti col designatore Paolo Bergamo, spiegando come nei loro colloqui non si fosse parlato di favorire la Fiorentina ma della possibilità di cambiare il calcio; e in Bergamo lui aveva trovato un interlocutore attento e disponibile al confronto. E ha infine precisato: "Dopo aver letto come siano state messe da parte intercettazioni molto imbarazzanti e pesanti  in cui molti chiedevano tanto, capisco che era un modo di fare che noi non conoscevamo, tanto che io chiedo al Bergamo: non so se potevo chiamarla".
La giornata si è chiusa con l'esposizione del giudice relatore, dott.ssa Apicella: "La sentenza appellata sia dal PM che dagli imputati si basa su intercettazioni telefoniche trascritte in perizie che in più udienze ha dato contezza alle parti di chiedere ulteriori trascrizioni, e su numerose dichiarazioni testimoniali. Il periodo è settembre 2004 maggio 2005. In un passaggio di cariche da FIGC  e Lega. Dalle prove è emersa l'esistenza di una associazione capitanata dal Moggi che influiva non solo sull’andamento del campionato ma anche sull’andamento di altre squadre legate allo stesso Moggi. Il tribunale ha individuato le frodi sportive, individuate come reato di pericolo, quindi punibili al di là del risultato. Va accertato l’atto fraudolento, quindi all'efficienza dello stesso a raggiungere il risultato ed infine va valutata la possibilità di individuare il reato di pericolo. Il tribunale ha valutato la volontà del mezzo fraudolento individuata da una volontà libera di arrivare ad uno scopo. Quindi ha valutato in quali casi si fosse superata la soglia di non punibilità. La sentenza valuta anomali i rapporti tra settori che dovrebbero essere del tutto autonomi e che invece erano in una commistione che non era di solo ambito sportivo ma finalizzati ad avere una posizione di controllo contraria ai principi di lealtà sportiva". La dott.ssa Apicella ha poi proseguito la sua relazione specificando per ogni imputato i motivi posti alla base degli appelli del PM nei confronti di ciascuno di loro e i  motivi di appello di ognuno degli imputati.
Questo il calendario delle prossime udienze:
29 ottobre: PG e le sette parti civili, i responsabili civili e qualche difensore per posizioni marginali, Mazzei,  Lotito, Rodomonti, Foti.
5 novembre: Bergamo, Fabiani, Titomanlio, Fazi, Scardina, Della Valle, Mencucci, Puglisi.
19 novembre: Racalbuto, Dattilo, Mazzini, Meani.
27 novembre: Bertini, Moggi, De Santis, Pairetto, Dattilo.
 
La Juve premiata dall'Unesco per "Un calcio al razzismo" - Tra i dieci progetti  volti ad educare i giovani all'integrazione ed a combattere ogni forma di discriminazione e che sono stati scelti dall'Unesco per la Giornata delle Nazioni Unite dedicata all'anniversario dell'adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo c'è  anche quello promosso dalla Juventus: "Un calcio al razzismo-Gioca con me".  
Così il sito ufficiale: “Un calcio al razzismo” dal 2009 coinvolge i ragazzi più grandi, dai 18 ai 25 anni, mettendo a disposizione due borse di studio per le azioni significative svolte a favore dell’integrazione, mentre “Gioca con me” si rivolge ai più piccoli, permettendo a coloro che per motivi economici e sociali non potrebbero sostenere il costo dell’iscrizione al programma Juventus Soccer Schools, di seguire un programma triennale di allenamenti. Entrambe le iniziative fanno parte di un unico progetto teso a combattere ogni forma di discriminazione, educando i giovani ai valori del rispetto dell’altro e dell’integrazione, attraverso l’istruzione e lo sport. E l’Unesco ne ha riconosciuto il valore: una giuria indipendente ha selezionato dieci progetti tra i cinque continenti e tra questi, unico per l’Europa, “Un calcio al razzismo - Gioca con me”. Tutti verranno presentati il 2 dicembre a Parigi all’Auditorium dell’Unesco, nel corso della Giornata delle Nazioni Unite dedicata all’anniversario dell’adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo".
E a Parigi ci sarà Andrea Agnelli a sottolineare che "l'impegno suo e della Juventus continuerà ancora con maggior vigore fino a quando, un giorno, 'razzismo' non sarà altro che una parola vuota, priva di significato".
Perché, come ha recentemente affermato lo stesso presidente bianconero la lotta al razzismo è in realtà un problema di cultura.
 
I dubbi di Conte - Ultimo allenamento senza i nazionali ieri pomeriggio per i bianconeri. Due ormai sono le certezze: contro la Fiorentina non ci saranno né Lichtsteiner né Vucinic (lo svizzero dovrebbe recuperare per il Real, per il montenegrino si vedrà); c'è dunque l'allarme sulla fascia destra, perché Isla (che peraltro tornerà dalla sua Nazionale acciaccato) e Padoin non sembrano dare a Conte in questo momento sufficienti garanzie e non è esclusa la possibilità di rivedere sulla fascia destra Paul Pogba (che Conte asserisce possa giocare in qualunque posizione del campo). In attacco, accanto all'inamovibile Tevze, si giocano un posto Quagliarella, Llorente e Giovinco.
 
Moratti ha venduto il 70% dell'Inter -"F.C. Internazionale Milano S.p.A. ('Inter') e il suo azionista di maggioranza Internazionale Holding S.r.l., interamente controllato da Massimo Moratti, hanno firmato oggi un accordo vincolante in base al quale International Sports Capital ('ISC'), società indirettamente posseduta da Erick Thohir, Rosan Roeslani e Handy Soetedjo, tre importanti uomini d'affari indonesiani, diventerà l'azionista di controllo dell'Inter con una partecipazione del 70% attraverso un aumento di capitale riservato". Con questo comunicato apparso in giornata sul sito ufficiale l'Inter ha annunciato il passaggio del 70% della società al magnate indonesiano Thohir e ai suoi due soci, Roeslani e Soetedjo.
La notizia era già stata però preannunciata dallo stesso Moratti in mattinata ai giornalisti che lo attendevano davanti alla Saras, dichiarando che ancora non era peraltro in grado di dire se sarebbe rimasto alla presidenza o meno

Foto Gallery