Calciopoli: la sentenza dell'Appello scivola al 10 dicembre. Conte: A Istanbul per vincere!

News, 28 novembre 2013.
 
Processo d'Appello su Calciopoli: serve un'udienza in più e si chiuderà il 10 dicembre. Il tabellino di Juventus-Copenhagen. Conte: Andremo comunque ad Istanbul per vincere, perché è nel nostro Dna. Vidal: In campo con la maglia della Juventus sono felice. Sugli spalti la bolgia ma, purtroppo, anche cori e striscioni sgradevoli.
 
Processo Calciopoli: la sentenza scivola al 10 dicembre - Avrebbe dovuto essere la penultima tappa del processo d'Appello di Napoli su Calciopoli, invece ne occorreranno altre due prima che il collegio giudicante possa giungere a sentenza.
Ieri nell'aula 315 del Tribunale di Napoli, intorno all 10.30 è iniziata un'udienza molto intensa, con le arringhe dei difensori di alcuni tra gli imputati principali.
Ha iniziato il secondo difensore  dell'ex arbitro Antonio Dattilo (che ha rinunciato alla prescrizione e per il quale il pg ha chiesto un anno e tre mesi); è poi toccato al legale di Paolo Bertini: la richiesta del pg per lui è di due anni e 5 mesi, anch'egli ha rinunciato alla prescrizione perché "questo processo - ha detto il difensore - non può finire con la prescrizione, perché sarebbe  una macchia che Bertini non vuole. Bertini vuole passare per quello che, è una persona innocente". Ha poi preso la parola l'avv. Bonetto, in difesa dell'ex designatore Pierluigi Pairetto, accusato dal pg di essere uno dei promotori dell'associazione a delinquere (come l'ex collega Paolo Bergamo e l'ex vicepresidente federale Innocenzo Mazzini), ruolo che in primo grado era stato attribuito al solo Moggi: la richiesta del pg è di tre anni; come per Bergamo, anche in questo caso il legale ha ribadito che quella di chiamare i designatori era una pratica diffusa, con l'avallo federale. Dopo i legali dell'ex assistente Puglisi e di Gennaro Mazzei (designatore degli assistenti), ha preso infine la parola dell'avvocato Gallinelli, difensore dell'ex arbitro Massimo De Santis (due anni e 5 mesi la richiesta di pena, ha rinunciato alla prescrizione).
La cronaca dell'interessante udienza è sul nostro blog.
Si torna in aula il 3 dicembre con la difesa dell'avvocato Prioreschi e spontanee dichiarazioni di Moggi.
Il 10 dicembre l'avvocato Trofino e le repliche del PG e poi i giudici entrano in camera di consiglio.
La sentenza slitta quindi ancora di una settimana.
 
Juventus-Copenhagen: il tabellino - Una vittoria obbligata.
Juventus: Buffon, Caceres, Bonucci, Chiellini, Padoin (70' Marchisio), Vidal (83' Ogbonna), Pirlo, Pogba, Asamoah, Tevez (81' Vucinic), Llorente. A disposizione: Storari, De Ceglie, Peluso, Quagliarella. Allenatore: Conte
Copenaghen: Wiland; Jacobsen, Sigurdsson, Mellberg, Bengtsson; Gislason, Delaney (76' Amankwaa), Claudemir, Bolanos (61' Kristensen), Toutouh (81' Pourie); Jørgensen. A disposizione: Christensen, Margreitter, C. Remmer, C. Santin, Adi. Allenatore: Solbakken
Arbitro: Jonas Eriksson; assitenti: Klasenius e Warnmark. Quarto uomo: Culum; arbitri addizionali: Johannesson e Strombergsson.
Marcatori: 29' Vidal (J, su rigore), 62' Vidal (J, su rigore), 63' Vidal (J), 56' Mellberg (C).
Espulsi: nessuno
Ammoniti: Sigurdsson (C), Jacobsen (c), Mellberg (C)
 
Conte: A Istanbul per vincere, ma sarei stato più contento se non avessimo preso goal - 'Dobbiamo vincere per avere un domani', aveva detto Antonio Conte prima della partita; e la vittoria è arrivata, Conte è soddisfatto, ma non al 100%: "Come all'andata, quando dopo un rimpallo nacque il gol di Jorgensen, stavolta il lro goal da un fallo laterale - ha detto a Sky - ce la siamo un po' complicata da soli la situazione. Siamo stati bravi a riprendere subito il discorso, la vittoria è meritata ma sarei stato più contento non avessimo preso gol". Adesso bisogna conquistare la qualificazione agli ottavi a Istanbul, basta un pareggio, ma non a Conte, la sua Juve non sa giocare per il pari: "Per nostro dna andremo a Istanbul per vincere, non possiamo fare altrimenti. Cercheremo di fare la gara, se saranno più bravi loro applaudiremo, ma se facciamo calcoli commetteremmo danni. Per mia volontà siamo nati con la voglia di fare sempre la partita, l'abbiamo fatto a Monaco, Madrid e Londra e sarà sempre così".
A far cambiare strada allo Juve sono stati i quattro schiaffi di Firenze? "I risultati e le prestazioni dicono questo, ma anche prima avevamo sempre vinto in campionato. E in Champions contro Copenaghen e Galatasaray meritavamo di più. Però quei cazzotti così forti e inaspettati in quei dieci minuti di Firenze hanno destato l'orgoglio forse un po' sopito. Abbiamo ripreso la marcia, che fino lì però era spedita con 6 vittorie e un solo pari in Italia. La squadra mi dà ampie garanzie, ho grandi giocatori e uomini, sono autocritici e talvolta ipercritici, sanno quando le cose non vanno".
 
Vidal: Con la maglia della Juventus sono felice - Vidal ha fatto l'hat trick e si è portato a casa il pallone: "Porto il pallone a casa per mio figlio Alonso - racconta a Sky - così posso raccontargli di questa serata di Champions". Ha esultato con il polllice in bocca perché in arrivo "c'è una bambina e sono molto felice". Ed è felice anche di indossare la maglia della Juve: "Sono sempre felice, ancora di più quando sono sul campo con la maglia della Juventus, è una cosa importante per me". E il rinnovo del contratto? "Manca pochissimo, io aspetto quando la società mi chiama, anche domani".
 
Il lato nero della serata - Una bella serata, una serata di gloria e vittoria sul campo; un'altra serata da dimenticare sugli spalti. Certo, il tifo c'è stato a sostenere la squadra, c'è stata la bolgia ma, purtroppo, anche altro.
Striscione in curva sud: "Una società che non difende le curve non è degna di rappresentarle".
Altro striscione:  "Curva chiusa: ma senza di noi l'unica bolgia ė al buffet".
E poi: "Noi non siamo napoletani", e il coro: "Chi non salta è napoletano".
E, dulcis in fundo, come riferisce Tuttojuve, la curva Scirea contro la tribuna "Pubblico, pubblico, pubblico di m... voi siete un pubblico di m..."

 


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