Agnelli ai politici: Basta immobilismo! Urgono riforme!

News, 30 gennaio 2014.
 
Agnelli: Servono urgentemente le riforme: Testo Unico dello Sport, legge 91, diritti tv, tutela dei marchi, impiantistica; altrimenti il nostro calcio perderà di competitività e la Juve, che vuole eccellere, sarà penalizzata. Marotta: Il rinnovo di Conte è solo una questione formale; Osvaldo ci piace, ma prima di comprare dobbiamo vendere. Bianconeri al lavoro a Vinovo: Vucinic si è allenato ancora da solo.
 
Agnelli: Subito le riforme, altrimenti anche la Juve non potrà eccellere - Non è un presenzialista né tanto meno un chiacchierone ma, quando parla, Andrea Agnelli, mai banale, lascia il segno, e le sue considerazioni vanno sempre al di là del suo orticello, ben consapevole com'è che se il sistema calcio italiano non cambierà rotta, pagheranno anche i club come la sua Juve che rappresentano invece realtà virtuose.
E' accaduto anche ieri allorché davanti alla platea di parlamentari aderenti all’associazione Giovanni Agnelli Juventus Club Parlamento nel suo decennale a Roma, nella sede di Palazzo Giustiniani, dove sono state ricordate le figure di Giovanni e Umberto Agnelli, ha sottolineato ancora una volta come l'immobilismo del Paese e del suo Parlamento tolga "competitività al calcio italiano e alla Juventus, squadra leader di questo sport. Il calcio è una vetrina eccezionale per il Paese, ma il suo futuro è in pericolo per l’immobilismo molto diffuso in larga parte dei settori del Paese. Al di là della normativa generale sulle imprese e della specifica regolamentazione della giustizia sportiva, decine di leggi disciplinano la nostra attività. Sarebbe auspicabile che il Parlamento procedesse ad un’opera di semplificazione, razionalizzazione e drastico ammodernamento della normativa, magari con l’obiettivo di arrivare ad un Testo Unico dello Sport che segnerebbe una pietra miliare divenendo un punto di riferimento. La vostra attività istituzionale può aiutarci. il calcio professionistico non ha bisogno di denaro pubblico e finanziamenti, al contrario contribuisce al bilancio dello Stato con una cifra che si aggira intorno al miliardo di euro, rappresentiamo ogni anno l'1,6% del Pil nazionale.  Abbiamo bisogno di riforme serie e veloci, non di finanziamenti. Noi  chiediamo solo di poterci sviluppare".
E a tal fine è indispensabile una riforma della legge sul lavoro, la 91/81, "varata - ha ricordato - quando stavo in prima elementare e che equipara, senza distinzione, i nostri calciatori a meri dipendenti quando spesso hanno redditi come il fatturato di piccole e medie imprese".
Ha poi sottolineato come i principali introiti del calcio provengano esclusivamente da tre voci:  diritti tv, "che il legislatore italiano ha preteso di normare in dettaglio, privando la Lega Calcio della possibilità di adattarsi rapidamente alle richieste del mercato che è globale", introiti commerciali ("è necessario arrivare presto ad una più stringente ed efficace tutela dei marchi che sono la nostra identità: ci aspettiamo che i nostri marchi siano tutelati maggiormente dalla contraffazione, come avviene all'estero”) e ricavi da stadio: "Ci aspettiamo leggi sull'impiantistica, perché non è possibile che solo la Juventus abbia uno stadio all'altezza di quelli inglesi o tedeschi in Italia. Lo Juventus Stadium  non può e non deve essere un caso unico. Ne va l’immagine del Paese. Si tratta di una voce di investimento in grado di creare migliaia di posti di lavoro".
E ha concluso: "La competitività del Paese è in pericolo se le istituzioni e la macchina della pubblica amministrazione non sapranno rispondere adeguatamente alle attese dei cittadini e alle sfide che ci stanno davanti in Europa e nel mondo.  Lo sviluppo di questo sport, e quindi anche della Juventus, è condizionato e talvolta frenato. La Juve vuole eccellere, anche l’Italia deve eccellere. Senza adeguati interventi la Juventus perderà di competitività, mentre noi vogliamo primeggiare anche in Europa. Sono certo che anche voi vorreste far eccellere il nostro Paese".
 
Marotta: Il rinnovo di Conte è solo una questione formale. Osvaldo ci piace, ma prima dovremmo vendere - A Roma, alla festa per i dieci anni dello Juve Club Parlamento Giovanni Agnelli, assieme ad Andrea Agnelli c'era anche Beppe Marotta che, svanito ormai il sogno dei più di vedere Conte lontano da Torino, è stato sollecitato sulla tempistica di un rinnovo di contratto del mister: "Tra società e allenatore è solo una questione formale - ha risposto Marotta - Conte sta bene con noi, avrà l'occasione di incontrarsi con Andrea Agnelli al momento opportuno per tutto questo e parlarne. Rinnoverà presto. Fa piacere l'attestato di stima che Antonio ha fatto verso di noi, verso i tifosi e la città di Torino. Futuro". Su un eventuale Conte alla Ferguson ha osservato: "Lui è stato allenatore del Manchester United per tantissimo tempo, ed è il riferimento. Sappiamo che il calcio italiano è assai lontano per mentalità da queste cose, però per noi Conte è un punto di riferimento molto importante e potrebbe diventare il nostro Ferguson".
Sulle questioni di mercato non ha nascosto l'interesse per Osvaldo, per il quale la Juve avrebbe formulato una richiesta di prestito con diritto di riscatto al Southampton, club con il quale i rapporti dell'attaccante sono ormai pessimi: "Osvaldo ci piace - ha detto Marotta - è un nazionale ma non piace solo a noi. E' un ottimo calciatore, ma prima di comprare dobbiamo vendere". In vendita dovrebbe esserci Vucinic: "Andrà via se ce lo chiederà. Questo, però, non è ancora avvenuto".
Su Buffon, recentemente vittima del gossip, è stato chiaro: "Una cosa è la vita privata un altro il lato sportivo: Buffon è un calciatore e una persona seria, è il capitano della Juventus e della Nazionale e sono sicuro che non mancherà di essere professionale".
Su Juve-Inter ormai alle porte: "Vale tre punti. C'è animosità attorno, fa parte del gioco ma è una gara come tutte le altre".
 
Vucinic sempre a parte -   "Prosegue la marcia di avvicinamento al Derby d'Italia della Juventus. Vinovo è stata risparmiata dalla neve almeno per la durata dell'allenamento dei bianconeri, salvo poi imbiancarsi subito dopo. La squadra ha comunque lavorato 'all'asciutto' dividendosi in due gruppi, entrambi impegnati in palestra e in campo, dove si sono concentrati sulla tecnica e sui movimenti di reparto. La preparazione proseguirà domani, con la squadra convocata a Vinovo per un altro allenamento pomeridiano".
Così il sito ufficiale bianconero sull'allenamento sostenuto ieri pomeriggio dai bianconeri.
Mirko Vucinic, al centro di trattative di mercato, anche ieri si è allenato da solo, lasciando Vinovo prima dell'arrivo dei compagni di squadra.


 


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