Calciopoli: pubblicate le motivazioni dell'Appello

News, 18 marzo 2014.
 
Sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di secondo grado del processo su Calciopoli: Moggi descritto come individuo "di una spregiudicatezza non comune". Le condizioni di Barzagli. Le condizioni di Peluso. Ancora aggredito il bus della Juve: danni al parabrezza e attimi di paura.
 
Pubblicate le motivazioni della sentenza di secondo grado del processo su Calciopoli - Sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di secondo grado del processo su Calciopoli. Nelle 203 pagine i giudici della sesta sezione della Corte d'Appello di Napoli (presidente Silvana Gentile, consiglieri Roberto Donatiello e Cinzia Apicella) sostengono l'esistenza di "molteplici e articolati elementi probatori" sulla sussistenza del reato di associazione per delinquere di cui si sono resi responsabili gli imputati, in primis Luciano Moggi.
Secondo gli stralci pubblicati dalle fonti di stampa "la leggerezza e apparente convivialità con cui avvenivano gli accordi per la designazione delle griglie arbitrali tra personaggi come Bergamo, Moggi o Giraudo, appare gravissima alla luce della evidente lesione del principio di terzietà che dovrebbe presiedere alla scelta di un direttore di gara che, in quanto tale, ricopre un ruolo di 'arbitrò in ogni accezione, ovvero secondo il principio di mantenere una equidistanza necessaria ed ineludibile tra i contendenti che non deve mai venire meno", questo "soprattutto in un contesto in cui l'attenzione degli utenti (che non va confusa con la mera tifoseria) travalica il mero attaccamento alla propria squadra di calcio ma attiene alla regolarità concreta della disputa di gioco"; la convivialità peraltro era solo apparente in quanto le conversazioni "nulla di conviviale assumevano, anzi spesso alcune di esse mostravano nella scelta dell'eloquio anche la durezza dei rapporti che intercorrevano tra alcuni partecipi al sodalizio e dell'evidente obiettivo di impossessarsi e di mantenere un potere di controllo".  
Quella che si staglia minacciosa su tutte le altre, come si conviene nella miglior tradizione farsopolara, è la figura di Moggi, presentato come individuo  "di una spregiudicatezza non comune", che  "esercitava un ruolo preminente sugli altri sodali".  
"Dagli atti processuali - si legge - emerge il suo ruolo preminente sugli altri sodali, dovuto non solo alla sua personalità decisa, ma al contempo concreta e priva di filtri nell'esporre le sue decisioni, ma anche per la sua capacità di porre in contatto una molteplicità di ambienti calcistici fra loro diversi e gestirne le sorti con una spregiudicatezza non comune". E ancora: "La figura assolutamente apicale nel sodalizio di Luciano Moggi appare certa e inequivocabile. Egli non solo ha ideato di fatto lo stesso sodalizio, ma ha anche creato i presupposti per far sì di avere un'influenza davvero abnorme in ambito federale".
"Appaiono eclatanti - continua la sentenza - le diverse incursioni di Moggi, assieme a Giraudo, negli spogliatoi di arbitri e assistenti". Non manca il tormentone Paparesta, indice di "una condotta a dir poco aggressiva da parte del ds della Juventus" , per cui "appare significativo la non isolata mancata indicazione di tale grave episodio da parte dell'arbitro nel referto e ciò appare conseguenza diretta del timore di Paparesta".
Addirittura, rispetto alla sentenza di primo grado, della quale si condivide in toto l'individuazione di un sodalizio facente capo a Moggi, la Corte d'Appello "dissente sulla esatta individuazione dei membri con funzioni non meramente partecipative all'associazione". Infatti "emerge con chiarezza un ruolo affatto secondario, ma anzi di rilievo nel sodalizio, ricoperto dagli imputati Pairetto, Bergamo e Mazzini, i quali in forza della funzione loro attribuita (i primi due designatori arbitrali, Mazzini vicepresidente Figc) hanno di fatto rafforzato il contesto e l'incidenza del sodalizio che, proprio per la loro funzione e per il loro contributo apicale, ha potuto operare per un lasso di tempo cospicuo con metodiche altrimenti assolutamente irraggiungibili, ovvero la scelta degli arbitraggi delle partite di campionato di serie A, e in parte di serie B, condizionata per precostituire griglie ed in parte per sorteggi indubbiamente ambigui". Tuttavia "i ruoli ricoperti dagli imputati Pairetto e Mazzini, pur di rilievo, si differenziavano da quello preminente assunto da Luciano Moggi".
In ogni caso la chiave di lettura della sentenza di primo grado viene giudicata riduttiva, percche lo scopo del Sistema Calciopoli non era solo determinare l'esito delle partite, ma anche di acquisire un potere di controllo dei vertici federali (in riferimento agli imputati Pairetto, Mazzini e Bergamo) oppure di maggiore visibilità mediatica al fine di una progressione di carriera (arbitri e assistenti).
Infine punto centrale della vicenda rimane l'uso delle schede telefoniche straniere, (presuntamente) distribuite da Moggi a designatori, arbitri e dirigenti.
 
Le condizioni di Barzagli -"In seguito al fastidio muscolare al polpaccio sinistro avvertito durante il riscaldamento pre-gara di ieri sera, Andrea Barzagli è stato sottoposto questa mattina ad accertamenti diagnostici che hanno evidenziato il riacutizzarsi del quadro infiammatorio. Le sue condizioni verranno monitorate nei prossimi giorni". (Juventus.com).
Sicuramente contro la Fiorentina non ci sarà: il periodo di assenza ipotizzabile, si dice, non dovrebbe essere inferiore a 20 giorni.
 
Le condizioni di Peluso - "Accertamenti mattutini anche per Peluso, al di là del quadro influenzale che ha costretto il calciatore al forfait ieri sera. Gli accertamenti si sono resi necessari in seguito ad un fastidio muscolare accusato sabato, a fine allenamento: per lui è stata evidenziato una lesione di primo grado del muscolo lungo adduttore della coscia".(Juventus.com). Anche lui a Firenze non ci sarà.
 
Ancora violenze contro la Juve - Ennesimo episodio di violenza contro il bus della Juventus. Infatti il pullman che nottetempo riportava a Torino la squadra, mentre si avviava verso l'autostrada è stato preso di mira da una vettura dalla quale sono stati scagliati alcuni oggetti, tra cui una bottiglia ha danneggiato il parabrezza, causando momenti di paura. E' stata presa la targa dell'auto e la squadra è regolarmente tornata in città. La Polstrada avrebbe già fermato i responsabili dell'insano gesto. 

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