Vidal out. Conte: Momento esaltante.

News, 24 aprile 2014.
 
Conte porta a Lisbona 23 giocatori, ma Vidal non sarà in campo. Conte: E' un periodo faticoso, ma molto esaltante per noi. Buffon: Sarà un test importante per tutto il nostro gruppo, per poter provare sensazioni ed emozioni e per imparare a gestire momenti che si verificheranno in futuro. Sanzionata con un'ammenda di 25.000 euro la Juve per i cori antisemiti nel corso di Juventus-Fiorentina; l'oltraggio ai morti dell'Heysel vale invece solo 5.000 euro.
 
A Lisbona in 23, ma Vidal non sarà in campo -  La comitiva bianconera, guidata dal presidente Andrea Agnelli, è arrivata a Lisbona intorno alle 17. Antonio Conte ha portato con sé 23 giocatori, ovvero l'intera rosa ad esclusione di Quagliarella, che non è nella lista dell'Europa League: Buffon, Chiellini, Caceres, Ogbonna, Pogba, Pepe, Marchisio, Vucinic, Tevez, Giovinco, Peluso, Llorente, Barzagli, Osvaldo, Bonucci, Padoin, Pirlo, Asamoah, Vidal, Lichtsteiner, Storari, Isla, Rubinho.
Tuttavia, come annunciato poi dallo stesso Conte in conferenza stampa, Arturo Vidal non sarà a disposizione contro il Benfica e non ha nemmeno partecipato all'allenamento allo stadio Da Luz: il dolore al ginocchio lo tormenta ancora. Così Conte in proposito: "Vidal non giocherà. Rimarrà a riposo in questi giorni e confidiamo in un recupero, se non immediato, nel giro di una settimana. Aspettiamo il quadro clinico nei prossimi giorni".
Ottimismo invece per Tevez: "Carlos ha ripreso ad allenarsi regolarmente, ma aspetto domani per decidere se impiegarlo dall'inizio o meno".
 
Conte: E' un periodo esaltante - Per la Juventus si apre senza dubbio un momento intenso, con il campionato ancora da chiudere definitivamente e le fasi finali dell'Europa League; ma in Conte, pur consapevole delle difficoltà, vince la carica positiva della situazione: "E' un periodo faticoso, ma molto esaltante per noi. Siamo in corsa per lo scudetto e per un’eventuale finale di Europa League. Ma attenzione perché giochiamo contro una squadra che l’anno scorso ha perso contro il Chelsea che quest’anno sarà una possibile finalista di Champions League.  E’ un percorso da fare bella salita, bella ripida, ma bella; sono situazioni che, arrivati in questo periodo, devono esaltarci, devono farci vivere questi momenti che, come ho detto, sono sì stancanti, però sono molto esaltanti".
E, personalmente, non si sente sotto esame: "Io penso che ogni anno qualsiasi allenatore di qualsiasi squadra sia sotto esame per qualsiasi obiettivo... Dal canto mio sono molto sereno, cerco sempre di fare il mio meglio e il mio meglio non significa che uno debba vincere per forza. Ho avuto il piacere, la fortuna e la bravura anche in questi due anni di vincere quello che si poteva vincere alla Juventus. Siamo al terzo anno e cerchiamo di fare del nostro meglio. Ma io penso che la bravura di un tecnico non si misuri in base alle vittorie, ma in base a quello che fai in campo, in base a quello che pensano i propri calciatori, in base a quello che pensano i dirigenti e la società. e sul giudizio che danno di lui i giocatori e la società".
Infine un parallelo tra la corsa scudetto e il cammino in Europa League: "Vincere è sempre difficile. Sono due percorsi diversi: nel campionato ci sono 38 partite, devi avere resistenza, ma hai più margine di errore, in Europa non hai margine per sbagliare nemmeno una partita. E molto dipende dallo stato di forma nel quale affronti il doppio confronto. Diciamo che la cosa più difficile è vincere tutti e due. Vincere è sempre difficile, ma proveremo a farcela in entrambe le competizioni, nonostante la concorrenza sia forte".
 
Buffon: Per il nostro gruppo sarà un test importante - Accanto a Conte in conferenza stampa c'era il capitano bianconero, Gigi Buffon; l'idea della finale a Torino lo alletta, ma è consapevole che da essa lo separa un ostacolo non da poco: "Le insidie  che la nostra squadra troverà saranno portate soprattutto da un'organizzazione di gioco offensiva, che cerca di esaltare le qualità tecniche dei giocatori. Il fatto che possiamo giocare la finale a Torino sicuramente è un'opportunità, perché non è usuale avere la possibilità di giocare nel proprio stadio una finale. Chiaramente ci terremo ad esserci, però la finale secondo me è ancora lontana, nel senso che mancano due gare e due gare molto difficili, contro una squadra che farà di tutto per venire lei a Torino a giocarsi la finale e non far godere a noi una serata di grande gioia".
Ma resta un'opportunità esaltante, sia per uno come lui che "ne ha viste tante", sia per molti suoi compagni ancora digiuni di certe esperienze: "Ne ho viste tante, ma  c'è ancora un po' di carriera davanti e per la Juve c'è ancora un bel percorso da camminare. Questa alla fine, seppur sia stato il risultato di una cocente delusione, quella di Istanbul, può diventare un'opportunità importante per noi, per trovare una consapevolezza anche europea e questa consapevolezza la guadagni solo con le vittorie e solo vincendo. E credo che alla fine ci sono solo due competizioni europee, l'Europa League e la Champions League, per cui alla fine solo due squadre in Europa vinceranno un trofeo. E sinceramente a questo punto, visto che siamo in semifinale, è una partita così bella, un evento così importante, è giusto godercelo fino in fondo e cercare di fare il massimo per vedere fino a dove riusciamo a spingerci. Quando parlo di opportunità per la Juventus di poter tracciare un cammino europeo importante, intendo anche che per molti giocatori può essere anche l'occasione di poter provare determinate sensazioni, determinate emozioni, poter e saper gestire determinati momenti che si verificheranno nelle partite più importanti in Europa. E secondo me questo è molto importante per tutti noi, proprio per un aspetto di crescita. E quello che penso è che alla fine domani sarà un bel test per tutti noi, anche per chi questa esperienza ce l'ha, perché alla fine un Benfica-Juve come turno è una partita di Coppa Campioni, al di là che poi ci troviamo relegati in Europa League".
 
Giudice sportivo: per il coro antisemita 25.000 euro, per l'Heysel 5.000 - Dopo un supplemento d'indagine, in collaborazione con la Questura di Torino, il giudice sportivo Gianpaolo Tosel, a proposito di Juventus-Fiorentina del 9 marzo scorso (27sima giornata di Serie A), ha deciso di sanzionare la Juventus con un'ammenda di 25.000 euro per cori antisemiti e la Fiorentina con un'ammenda di 5.000 euro per l'oltraggio alle vittime della tragedia dell'Heysel. Perché le vittime continuano a non essere tutte uguali.
Così il Giudice sportivo: Gli accertamenti esperiti dalla Questura di Torino costituiscono fonte inoppugnabile di prova circa il fatto che, all’inizio della gara, alcuni sostenitori della società bianco-nera, collocati nel settore denominato “Curva Sud”, abbiano indirizzato alla tifoseria avversaria un insultante coro di tenore antisemita. Tale coro non è stato compiutamente percepito dai tre collaboratori della Procura federale, pur “strategicamente” posizionati ai bordi del terreno di giuoco, mentre è stato rilevato e registrato da strumenti audio-visivi presumibilmente utilizzati in posizioni più elevate dello stadio. Ne consegue, in linea di diritto, che tale biasimevole comportamento non è riconducibile alla normativa di cui all’art.11, nn 1 e 3 CGS per carenza del requisito della percettibilità “reale” e “diffusa”, previsto come condizione per la sanzionabilità di ogni manifestazione espressiva di discriminazione, che nell’episodio in esame deve essere correlato alle condizioni ambientali offerte dalla presenza di 40.000 spettatori, non certo silenziosi. Il becero coro in questione è disciplinarmente rilevante ex art 12, n.3 CGS, che sanziona “cori, grida e ogni altra manifestazione comunque oscena, oltraggiosa, minacciosa o incitante alla violenza”, senza porre ulteriori condizioni circa la concreta percettibilità in ogni settore dello stadio. Ne consegue la responsabilità della Soc. Juventus, alla quale appare equo infliggere la sanzione nella misura quantificata nel dispositivo, che riflette sia l’intrinseca gravità del comportamento di alcuni suoi sostenitori, sia la sussistenza delle circostanze attenuanti di cui all’art. 13 n.1, lettere a) e b) CGS, per avere la società concretamente operato con le Forze dell’Ordine onde prevenire il verificarsi di fatti violenti o discriminatori.
Per quanto attiene allo striscione dal contenuto insultante la memoria della tragedia dell’Heysel, gli accertamenti effettuati dalla Questura di Torino provano che in realtà si è trattato di un foglio, formato A3, affisso mediante nastro adesivo ad un separatore trasparente posto tra il “Settore ospiti” e quello juventino, fotografato “suggestivamente” e diffuso mediaticamente con effetti fuorvianti. La minimale visibilità del foglio non esclude la sua rilevanza disciplinare ai sensi del già citato art. 12 n. 3 C.G.S., con consequenziale responsabilità della società viola, alla quale appare equo infliggere la sanzione nella misura quantificata nel dispositivo, che riflette la marginalità dell’episodio e la sussistenza delle già citate circostanze attenuanti di cui all’art. 13, n.1, lettera a) e b) CGS.


 


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