Processo GEA: l'associazione a delinquere non esiste

Luca PalamaraE' in svolgimento l'udienza finale del processo GEA, che potrebbe portare alla sentenza anche in giornata. Cercheremo di aggiornarvi in tempo reale con news in diretta dall'aula, dove sono presenti dei componenti del Team.

In mattinata hanno fatto le loro arringhe gli avvocati Franco Coppi e Giulia Buongiorno rispettivamente difensori di Davide Lippi e Alessandro Moggi.
Al termine delle conclusioni inizierà la Camera di Consiglio. La sentenza arriverà in serata.
Per i sei imputati la pubblica accusa ha chiesto, nell’udienza dell’11 novembre 2008, pene che vanno dai 6 anni (Luciano Moggi) agli 8 mesi (Gallo) di reclusione; 5 anni chiesti per Alessandro Moggi, 3 anni e mezzo per Zavaglia, 2 anni e 4 mesi per Ceravolo, 16 mesi per Davide Lippi.

Ore 12,30 - Terminata l'arringa dell'avvocato Bongiorno che ha chiesto l'assoluzione per Moggi in quanto il fatto non sussiste e, in subordine, per non aver commesso il fatto.
L'avvocato ha iniziato l'arringa con queste parole: "Una condanna nei confronti di Moggi è come punire un fallo di gioco con il carcere".
L'apertura dell'avvocato Coppi è stata la seguente: "Il processo nei confronti del mio assistito è come un calciatore di una squadra di calcio che sta già conducendo una partita con ampio vantaggio, diciamo un 4 a 0, e alla quale viene concesso un calcio di rigore." In pratica l'avvocato avrebbe dichiarato che c'è poco da dire, dopo tutto quello che la difesa ha dimostrato. L'avvocato Franco Coppi, in difesa di Davide Lippi, ha spiegato: "L'associazione a delinquere in questa storia non sta in piedi. Una società che opera nel mondo del calcio va valutata per quello che è". Su questo stesso punto l'avvocato Bongiorno aveva rilevato: "Dare un calcio ad una persona in mezzo alla strada è un reato, farlo su un campo di calcio è invece un fallo. Queste persone hanno agito in un ambito di regole che permettevano molte cose. Va valutato anche questo".

"Quello che si è celebrato - ha detto Giulia Bongiorno - è stata una sorta di processo di appello per i Moggi. Infatti loro sono già stati condannati dopo un processo mediatico. Da questo processo è venuto fuori che gli imputati non sono altro che delle vittime. Vittime di tutti questi procuratori che hanno covato rancore per anni nei confronti dei Moggi, padre e figlio. La parola Moggi abbiamo ormai scoperto che è considerata un insulto. Ora stanno tutti sulla riva del fiume a lanciare sassi, come Caliendo, del quale abbiamo scoperto che la boutique era in fallimento. O come Baldini e Antonelli, che hanno un atteggiamento palesemente ostile e che non sanno prendersi le loro responsabilità quando vengono a testimoniare in aula. Il cognome di Alessandro sta pesando molto sulla sua vita visto che ci sono episodi dove, pur non essendo lui il protagonista, viene imputato, mentre i veri protagonisti, e parlo di Calleri, Gaucci e Geronzi, ne sono i reali responsabili. Eppure sono usciti tutti da questo processo. Alessandro Moggi non solo va assolto, ma ha subito un processo ingiusto".

La Bongiorno, dopo aver sottolineato i "diversi passaggi che non funzionano" e "tutte le prove che dovevano esser dell'accusa e che invece formano la nostra difesa", ha dichiarato: "Alessandro Moggi, nelle sue dichiarazioni spontanee ha offerto una ricostruzione dei fatti. E' stato coinvolto anche in capi d'imputazione in cui non c'era nemmeno la sua presenza nelle riunioni, nelle decisioni. Va valutato il fatto che porta un cognome che gli pesa".
Richieste di assoluzione sono state fatte anche da parte di tutti gli altri avvocati difensori, "perchè il fatto non sussiste".
Il pm Palamara non replicherà. Il giudice si è ritirato in camera di consiglio e la sentenza potrebbe arrivare anche tra poche ore, o al massimo in serata.
Presente in Aula Luciano Moggi. Aula gremita di emittenti televisive. Media che, come ha accusato al TG3 Oliviero Beha, non hanno trattato per nulla lo svolgimento del processo ma che, ora, sono in famelica attesa del verdetto. 
Ore 14.30 - Decisione ultracelere della camera di consiglio: 1 anno e 6 mesi per Luciano Moggi, un anno e 2 mesi per il figlio Alessandro, con l'accusa di violenza privata. Assolti gli altri imputati Franco Zavaglia, Davide Lippi, Francesco Ceravolo e Pasquale Gallo.
Stravolte le richieste del pm Palamara; non è stata recepita l'accusa di associazione a delinquere.
Non ci saranno comunque conseguenze pratiche per i due Moggi. I giudici, che hanno concesso le attenuanti generiche, hanno disposto la sospensione della pena che sarà completamente indultata poiché i fatti sono avvenuti prima del maggio 2006.

NEWS DALL'AULA: Moggi Luciano e Moggi Alessandro condannati per VIOLENZA PRIVATA nei confronti di Amoruso, Blasi, Zetulaiev e Victor Budiansky; tutte le accuse di associazione a delinquere e illecita concorrenza sono crollate. La GEA ne esce immacolata.
Alessandro Moggi, intervistato, si dichiara amareggiato per una sentenza che considera ingiusta.
 
Il commento dell'avvocato Melandri raccolto dal nostro Marmas, presente in aula: "Per me è una vittoria, per il p.m. una grande sconfitta."
Domanda di Marmas all'avvocato Prioreschi: "Questa sentenza avrà risvolti sull'altro processo che sta iniziando?"
Prioreschi: "Secondo me la caduta delle accuse nei confronti dell'associazione a delinquere avrà delle ripecussioni positive anche a Napoli"




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