Il primo set va alla Juve

La Juventus porta a casa il risultato nell'andata degli ottavi di finale di Champions. Sebbene alla vigilia la partita sembrasse tutt'altro che facile, gli uomini di Allegri sono riusciti nella non indifferente impresa di vincere contro una delle squadre più europee e più in forma del momento. L'avvio è stato abbastanza buono, con la squadra di casa che ha da subito provato a fare gioco. Ma l'assetto molto offensivo dei tedeschi e la grande attenzione posta nell'effettuare il pressing hanno costretto gli uomini di Allegri a puntare sul contropiede. Mossa che dopo un quarto d'ora si è rivelata azzeccata, perché da un uno-due Morata-Tevez è scattato un contropiede fulmineo, che, complice Weidenfeller, ha portato in vantaggio la Vecchia Signora. E sarebbe anche potuta andare meglio, se al 18' Chiellini non avesse commesso l'unico errore di una partita altrimenti ottima: peccato davvero, perché la sensazione netta era che il Borussia altrimenti non avrebbe mai segnato. Certo, i tedeschi hanno costantemente messo sotto pressione i padroni di casa, ma mai creato seri pericoli alla porta di Buffon, il quale oggi ha potuto contare su un Bonucci d'annata. Preciso, fisico al punto giusto e anche preciso nei passaggi e nei lanci. Chi oggi critica il difensore centrale deve aver visto un'altra partita ma, si sa, lo juventino medio vede l'erba del vicino non verde, ma fosforescente, di quel verde salutare che solo una spruzzatina di plutonio sa donare.
L'uscita di Pirlo dal campo ha poi dato forse quel dinamismo extra che serviva per reggere all'urto del Borussia. Non che il profeta da Brescia (cit.) fosse stato inutile fino al 35', anzi... molti palloni recuperati e tanta corsa, anche per contrastare i centrocampisti avversari nella loro metà campo. Ma per un giovincello di 35 anni quei ritmi sono insostenibili e l'infortunio al polpaccio ne è la dimostrazione.
Chi poi temeva un crollo psicologico verticale dopo il gol fortunoso e la sostituzione di Pirlo ha dovuto ricredersi: il gol arrivato sul finire dei primi 45 minuti è il frutto di una rete di passaggi ottima e ragionata, con Morata a mettere la ciliegina sulla torta.
E nella ripresa il risultato sarebbe potuto essere anche ben più ampio, come ha poi ammesso a fine partita Klopp, con le occasioni fallite da Tevez e Pereyra.
Insomma, una partita ottima da parte di molti elementi: Tevez, oltre al gol, ha pressato e cercato di aiutare nel ruolo di trequartista prima Vidal e poi Pereyra, il quale ha fatto decisamente meglio rispetto alle ultime uscite, dimostrando che quando attacca da ala mostra qualche guizzo pregevole. Morata è stato assolutamente il migliore: la crescita esponenziale di questo giovane ha qualcosa di straordinario, e chissà dove sarebbe ora se non avesse perso i primi 50 giorni di allenamento...
A centrocampo invece, per un monumentale Marchisio, si registra un Vidal non al meglio della condizione (ma comunque in crescita rispetto a tre mesi fa) e un Pogba sottotono, anche se il francese oggi ha mantenuto la testa non abbandonandosi a troppe leziosità, cosa che in passato ha causato non pochi problemi alla retroguardia juventina.
Il 2-1 lascia qualche rammarico, ma la prova di ieri è certamente in controtendenza rispetto alle partite con Cesena e Atalanta, a dimostrazione che nelle ultime due settimane i pensieri a Vinovo erano tutti su questa sfida. Nessuna crisi di gioco o fisica quindi. Il ritorno al Signal Iduna Park si prospetta molto difficile, anche se la Juventus può impostare la partita sapendo di poter colpire in contropiede e avendo a disposizione due risultati su tre.
Ora testa all'Olimpico dove, orfana di Pirlo, la Vecchia Signora dovrà respingere gli assalti della Roma che. oltre a guardare avanti, sente il fiato del Napoli sul collo.
E non dimentichiamoci che tre giorni dopo c'è la Fiorentina...