Primo set alla Juve

Mentre alla vigilia tutti i media, chi credendoci veramente chi gufando con tutto se stesso, dipingevano la partita di ieri come una mera formalità, Allegri avvertiva tutti: il Monaco non è squadra da sottovalutare. D'altronde, la loro rimonta fino al terzo posto in Ligue 1 e il primo posto conquistato nel gironcino di qualificazione non sono certo piovuti dal cielo.
Per detenere la miglior difesa del campionato, e soprattutto della Champions, Jardim si è concentrato sul costruire una solida realtà. Per nulla spaventato dagli addii del calciomercato estivo, l'allenatore ha saputo dare un'ottima organizzazione difensiva alla squadra, facendo giocare i suoi un po' all'italiana: catenaccio e ripartenze, rese possibili da giocatori veloci e tecnici come Carrasco e Martial.
E infatti, dopo i primi minuti di assedio bianconero, la Juventus ha rischiato grosso su contropiede. Una sola azione è bastata per mandare nel pallone gli uomini di Allegri, probabilmente impauriti dalla grande velocità delle due ali monegasche. La condizione non eccezionale di Pirlo e Tevez ha poi contribuito a dare 15-20 minuti di partita a senso unico agli ospiti. La squadra ha però retto bene l'urto, e ha poi ripreso lentamente campo.
Fondamentale in questo Vidal, onnipresente e autore del gol dell'1-0 bianconero, un Vidal che sta progressivamente tornando ai suoi livelli e che, a fine partita, ha dichiarato che il suo recupero lampo per i Mondiali ha certamente influenzato le sue prestazioni in questa stagione.
Ottimo anche il lavoro di Marchisio il quale, nel tentativo di rivitalizzare la squadra, si è esibito anche in un paio di difficili dribbling a centrocampo. Obiettivo raggiunto verso la mezz'ora, quando Pirlo è entrato in partita e ha cominciato a effettuare i suoi lanci millimetrici. Sua è infatti l'imbeccata per Morata, sul quale poi è franato Carvalho, causando il rigore decisivo.
E su questo punto vorrei fermarmi un attimo. Nel dopo partita, tutti le emittenti si sono affrettate a lodare il Monaco, con alcuni giornalisti che hanno fatto quel miglio in più, affermando che i francesi non meritassero di perdere.
Assecondiamoli un attimo.
L'unico spezzone di partita in cui la Juventus ha davvero sofferto sono quei 15 minuti del primo tempo, dove psicologicamente la Vecchia Signora aveva ricevuto una bella batosta, impaurita dalla rapidità di contropiede degli ospiti. Una volta prese le misure, il Monaco è gradualmente scomparso dalla tre quarti bianconera, tant'è che nel secondo tempo le loro incursioni sono notevolmente diminuite. In questo senso, vanno fatti i complimenti a Chiellini e Bonucci: non è mai facile avere a che fare con giocatori rapidi e abili nel dribbling in velocità, ma loro due sono riusciti ad arginare bene i pericoli.
Poi l'episodio decisivo: Morata lanciato a rete viene fermato da Carvalho. È vero, il difensore portoghese stava guardando il pallone, ma ha comunque interrotto la corsa dello spagnolo franandogli addosso. Jardim ha tuonato contro l'arbitro, affermando di aver perso a causa di un rigore inesistente.
Ok, poniamo per finta che voglia seguirlo giù nella tana del Bianconiglio: ok, il fallo non era in area, ma appena fuori. Bene, la Juventus avrebbe avuto una punizione dal limite... con Pirlo in campo. "Sì, ma non è detto che l'avrebbe segnata". Giusto. Però, ad essere scrupolosi, l'arbitro avrebbe anche dovuto ravvisare l'esistenza di una chiara occasione da rete, e avrebbe quindi dovuto espellere Carvalho.
Il Monaco si sarebbe così ritrovato a giocare i restanti 40 minuti in 10, con il suo più forte difensore d'esperienza a guardarsi la gara di ritorno davanti alla tv.
Quindi, caro Jardim, e cari giornalisti-tifosi italiani, direi che vi è andata di lusso eccome. Ringraziate quindi l'arbitro, che vi ha dato una possibilità in vista del ritorno.
Che Jardim abbia imparato l'arte del "chiagni e fotti"? Montecarlo d'altronde non è così lontana dall'Italia...
Ora ci sono due partite importantissime per Allegri: la gara casalinga con la Lazio, la squadra decisamente più in forma del campionato, ora divenuta seconda forza, e il ritorno dei quarti. Gestire le energie fisiche e mentali della squadra non sarà facile, ma sono questi crocevia che determinano una stagione. E credo che questo l'allenatore toscano lo sappia bene.