Andrea Agnelli e la bottiglia di Rum

Andrea AgnelliDa quando scrivo di Andrea Agnelli lo faccio sempre in termini "pirateschi", a rischio anche di diventare noioso, direte giustamente voi; certamente, però io me ne frego.
Mi devo anche divertire un po' mentre scrivo, sennò che gusto ci sarebbe...
Allora.
Facciamo finta che durante il viaggio del veliero bianconero, prima di effettuare il famoso trapasso dal mondo dei morti al mondo dei vivi, da eseguire con il ribaltamento della barca, Andrea Agnelli abbia distribuito all'equipaggio tutte le bottiglie di rum presenti a bordo. E facciamo finta che tutta la ciurma abbia bevuto abbondantemente.
Ora, io vedo, leggo, e mi dicono, che da molte parti si continuano a fare contorti ragionamenti sulle eventuali assoluzioni al processo di Napoli, utili e indispensabili secondo molti, alla gestione di Andrea per future iniziative legali.
Sì, forse. O forse proprio no.
In Italia puoi avere tutte le ragioni del mondo, ma non servono a nulla senza la comunicazione e la componente mediatica.
Facciamo finta che al posto di Andrea Agnelli ci sia io, o magari uno di voi.
Magari proprio tu che stai leggendo. Non guardare da altre parti... Ce l'ho con te!
Sì, tu! Proprio tu!
Eddai, non farti pregare, giochiamo un attimo. Dai, solo un attimino. Ino-ino.
Mettiamo... un po’ di cose.
Mettiamo che ti sei scolato anche tu la tua bottiglia di rum perché, tutto sommato, anche se ti trovi nel salotto di casa tua, ti senti formalmente uno della ciurma.
Mettiamo che, presi dall'euforia, alcuni marinai hanno anche buttato allegramente in mare Blòn e Fassòn.
Mettiamo, inoltre, che decidi di dare la tua opinione su come far dondolare la barca.
E mettiamo che scrivi con piuma e calamaio un discorso "strategicamente" adatto sullo scrittoio del tuo salotto, e per farlo avere al capitano lo metti dentro la bottiglia vuota del rum.
Poi ci metti un bel tappo e butti la bottiglia in mare, il quale, cullandola tra le onde e le correnti, la porta fino al veliero.
Dopodiché, la bottiglia viene pescata dal capitano della nave, il quale la apre e legge.

Conferenza stampa.

"Sulla questione Calciopoli noi, alla Juventus, riteniamo che quanto sta succedendo a Napoli sia molto molto molto grave.
Dopo molte insistenze sono finalmente riuscito a ricevere il sig. Moggi, in sede, con i suoi avvocati, i quali mi hanno fornito copie degli atti dell'accusa e della difesa.
Insieme ad un mio staff di avvocati ed esperti, in due settimane ho letto tutti gli incartamenti.
Trovo scandaloso che si sia costruito un processo del genere a carico di persone per le quali le uniche prove certe esistenti sono quelle a discarico.
Da quanto si è visto, e da quanto si continua a vedere, anche il processo sportivo ci ha solo arrecato un danno di centinaia e centinaia di milioni di euro e basta. Di certo non ha stabilito la verità.
Inoltre, le decisioni di quell'estate non hanno garantito lo stesso trattamento per tutti i club coinvolti.
Si è proceduto alla velocità della luce in quell'estate, ora invece la federazione sembra sorda.
Dato che ci sono elementi nel processo penale che danno tutta un'altra idea del clima che si respirava in quegli anni e di quanto avveniva, avremmo gradito un altro trattamento.
L'esposto presentato qualche settimana fa è stato un modo corretto e cortese per chiedere un intervento ma, visto il silenzio che abbiamo ottenuto in risposta, abbiamo deciso di cambiare strategia.
Stiamo infatti studiando una serie di azioni giuridiche in tutte le sedi per tutelare il club.
Trovo inoltre scandaloso che anche l'informazione propinata da tutti i media continui ad essere di parte e diffamatoria".
"Agirete anche se Moggi fosse condannato, come è già stato condannato Giraudo?"
"Certamente. Io sono una di quelle persone che dà alle sentenze un valore molto relativo. Per capire se una sentenza mi convince, di solito, guardo i fatti, e in questo caso i fatti sono dalla parte di "quella" Juventus. Le sentenze che verranno mi interessano poco, anche i giudici possono sbagliare... Mi è sufficiente tutto quello che so. Da questo momento, inoltre, anche tutti coloro che scriveranno sulle diverse testate cose inesatte o diffamatorie dovranno vedersela con noi... La gestione precedente ha fatto sicuramente molti errori, ma era l'espressione della proprietà, la quale in quel momento storico aveva deciso che fosse giusto scontare una pena per quanto avveniva, e non era a conoscenza di tutta la faccenda nel complesso...
Abbiamo pensato molto a noi e poco agli altri, purtroppo.
Oggi la proprietà, e la mia famiglia, hanno un'idea completamente opposta...
La Juve ha pagato troppo caro per qualcosa che non aveva commesso, e dunque deve essere risarcita integralmente e con gli interessi, sia economicamente, sia a livello di immagine.
Stiamo anche valutando l'idea di giocare in campionati esteri, perché è sotto gli occhi di tutti che in Italia, allo stato dei fatti, nessuno è in grado di garantire la bontà e la salubrità dei campionati.
Purtroppo già molte vicende prima di Calciopoli, come ad esempio quella dei passaporti e delle fideiussioni, vicende per cui avrebbero dovuto esserci delle retrocessioni, si è badato molto alla competitività complessiva del campionato che si sarebbe abbassata, e mai alla giustizia sportiva seria e autorevole...
La mia famiglia ha sempre investito molto in questa bella avventura calcistica chiamata "Juventus"...
A questo punto, però, abbiamo il dovere di cominciare a chiederci di quale calcio stiamo parlando e in quale calcio stiamo economicamente ed emotivamente investendo…”
"Sono parole molto dure, presidente. Siete sicuri di riuscire in questa impresa?"
"No. Sappiamo bene che mettersi a fare questi ragionamenti comporterà il fatto che l'Italia anti-Juventina aprirà bocca per gridare allo scandalo e alla vergogna".
"E dunque?"
"Me ne frego. O meglio, ce ne freghiamo. D'ora in poi ognuno avrà la risposta che si merita. Niente di più, niente di meno.
Non prendiamo certo lezioni dai tifosi o dai presidenti dei club che hanno l'illecito sportivo come unica forza per vincere o per vivere. Voi sapete che la mia famiglia, e questo club, si sono sempre contraddistinti per lo stile anche in queste cose.
Abbiamo sempre cercato, nei limiti del possibile, di evitare le polemiche e le accuse nei confronti di altri.
Ogni tanto mio zio qualche frecciata la lanciava volentieri, lo sapete benissimo, ma sempre evitando le derive vergognose che sono il sale delle piccole dispute da bar dello sport.
Ricorderete anche come mio padre abbia gestito in modo ancora più silenzioso questo club...
Devo ammettere però che, purtroppo, un po' tutti in famiglia dal 2006 abbiamo imparato che alle menzogne è meglio rispondere con forza, piuttosto che lasciarle volare libere. Le menzogne, libere di volare, fanno solo danni".
"Scusi presidente, la sua sembra davvero una dichiarazione di guerra. Secondo Lei, chi sarà il primo che subirà sulla propria pelle questo nuovo atteggiamento della Juventus?"
"Non ne ho idea... E non mi interessa. Piuttosto, secondo Lei, la Juventus pre-2006 rubava? Mi risponda serenamente e senza lasciarsi condizionare da quanto ho detto finora. Mi dia una risposta sincera e fuori dai denti".
"Io? Sinceramente?"
"Sinceramente..."
"Io credo proprio di si".
"Ecco, allora abbiamo già trovato il primo che subirà sulla propria pelle questo nuovo atteggiamento della Juventus. La conferenza stampa è finita, grazie per essere intervenuti numerosi. Tutti a casa a fare la pappa. Lei invece si cerchi un buon avvocato. Come può vedere, basta chiedere... Ogni promessa è un debito."


Allora?
Secondo voi, cari lettori, se si partisse in quarta con questo tipo di bordate, in Italia non ci sarebbe qualcuno che comincerebbe a tremare?
Vi piacerebbe eh?!?!
Gobbi svergognati che non siete altro!
Purtroppo Andrea per ora è molto silente, e sono già in molti ad essere scontenti per questo.
Io per primo.
Quello che è stato fatto alla Juventus nel 2006 è una delle vergogne più grandi della storia dello sport.

“Ma a voi vi sembra giusto? Durante un duello ha preso la mia mano e l'ha data in pasto a quel dannato coccodrillo!
Ma non la passa liscia, gliela farò pagare! Con le mie stesse mani, anzi, col mio uncino io lo dovrò scannare!”
(Il rock di Capitan Uncino - Edoardo Bennato)


Tra poco scopriremo se il capitano della nave è uno di quelli che butta le bottiglie vuote in mare senza neanche aprirle, o se è uno di quelli che segue le mappe che ci sono all'interno per orientarsi durante la caccia al tesoro.