L'Inter è tornata. E la Juve?

morattiPurtroppo a nulla è valso credere alla rimonta "affascinante perché quasi impossibile"; purtroppo a nulla è servita l'enfasi con la quale da una settimana tesserati e ancelle mediatiche si inventavano storielle poco credibili e scartabellavano almanacchi per scoprire precedenti: il tutto, soprattutto, per raccontarsi palle da soli, da quelle parti un po' la specialità della casa.
E' finita come succede sempre dal 2003/04, eccezion fatta per il Miracolo dello scorso anno, e allora ripercorriamo questa meravigliosa cavalcata del dopo Cuper, l'unico che, oltre ad essere ricordato da tutti noi per il fantastico 5 maggio 2002, portò l'Inter (nel 2003) al miglior risultato nel massimo torneo continentale dal 1972.
Partiamo? Via!

Anno 2003/04, Inter eliminata alla prima fase a gironi. Quel girone lo vinse l’Arsenal: memorabile lo 0-3 nerazzurro all’esordio ad Highbury, festeggiato con la consueta enfasi dal popolo bauscia. Peccato che il ritorno finì 1-5 per i Gunners, tanto da far nascere slogan come il seguente: “Circo Internazionale: dai “leoni di Highbury” ai “pagliacci di San Siro”.
Ma mettiamoci nei panni del tifoso interista: solo sfortuna e colpa dei gobbi ladri!

Anno 2004/05, Inter eliminata ai quarti di finale. Milan-Inter (5-0 il risultato dell’”aggregate” a tavolino). I tifosi della Beneamata, memori delle recenti tradizioni consolidate negli anni fra lanci di motorini, bottiglie incendiarie e non, si esibirono nella specialità del petardo su Dida: obiettivo centrato (almeno quello, direbbero gli autori dei lanci), ma obbligo di giocare a porte chiuse per i primi quattro turni della stagione successiva. E andò tutto sommato bene… Commento dell’interista medio? Solo sfortuna e colpa dei gobbi ladri!

Anno 2005/06, nel silenzio di San Siro andarono in scena preliminari e girone eliminatorio finché, superato l’Ajax agli ottavi, il club bauscia pescò dall’urna il Villarreal, l’avversario che tutti a quei tempi avrebbero voluto incontrare. La banda Mancini riuscì ad uscire ancora ai quarti. Ovviamente, solo sfortuna e colpa dei gobbi ladri!

Anno 2006/07, l’anno I d.C (dopo Calciopoli): “Finalmente i gobbi ladri sono stati beccati, ma chi ci ferma più?!”, dissero gli interisti freschi di patacca tricolore sulla maglia. Agli ottavi arrivò in dote il Valencia. Un 2-2 casalingo all’andata non allarmò più di tanto il popolo nerazzurro, straconvinto della rimonta al Mestalla. Risultato finale? 0-0 e puntuale eliminazione, e per la seconda volta in due anni a far notizia fu l’aspetto disciplinare: protagonisti l’anno prima i tifosi e l’anno dopo i giocatori, con quella meravigliosa rissa “totale” sotto gli occhi dell’intera Europa. Solo sfortuna e (ovviamente) sempre colpa dei gobbi che portarono male (anche dalla B): il bianconero valenciano fu jellato al pari di quello juventino…

Anno 2007/08. Stavolta non ci sono scuse, c’è tutto per vincere e vinceranno! Fiato alle trombe all'inizio della stagione. Infatti, Materazzi fece il bullo ad Anfield e (ancora agli ottavi) il sipario si chiuse, con un bel 3-0 globale al passivo. Moratti “licenziò” Mancini al termine del match di ritorno e la stagione si chiuse con il terzo scudetto cartonato. Gobbi ladri, tornati dall’inferno per portare sfiga!

Anno 2008/09, arrivò Lui, il Messia degli allenatori, l’uomo chiamato a tracciare la strada per riportare sul trono d’Europa i piangina. Al primo colpo, finì esattamente come l’anno precedente: ottavi raggiunti al pelo, e prontamente abbandonati con il solito onorevole score (0-3). Un bel gobbi ladri ce lo vogliamo mettere, che ci sta sempre bene?

Ma nell’anno del Signore 2009/10, l’anno in cui evidentemente si allinearono i pianeti all'insaputa degli studiosi dell'Universo, i gobbi ladri (uno dei quali, Platini, era ed è tuttora presidente UEFA) presumibilmente si interessarono di altro, fregandosene delle prodezze di campioni come Layeca (Dinamo Kiev-Inter), Mejuto Gonzales (Inter-Chelsea), Stark (Chelsea-Inter), Benquerença (Inter-Barcellona), Webb (Inter-Bayern) e i loro collaboratori. E fu così che, dopo anni di tanta frustrante normalità, arrivò l’ECCEZIONE.

Però, una volta diventati campioni di tutto, e abbandonati dal loro Vate opportunista, gli idoli bauscia ripartirono alla carica e approdarono agli ottavi, rischiando però di andare a casa subito col Bayern.
E invece no! Miracolo! Nulla è precluso! Wembley arriviamo! Questo il tenore delle gazzette e dei corrieri del post-impresa di Monaco. E al sorteggio per i quarti, la gioia di pescare la tedesca meno nobile fu doppia se sommata allo scampato pericolo spagnolo e dal sapere che il derby inglese avrebbe eliminato un'altra temibile rivale sulla strada per l'atto finale. Però, c’era un però; questa squadra della Westfalia che non vince nulla da mezzo secolo e da venti rosica per i successi dei rivali di Dortmund, ha in rosa il più nobile di tutti i calciatori in attività. E tanto basta per riportare la storia bauscia alla normalità dopo un anno solo di (forzata) eccezione. Un bel 7-3 e grazie Inter per essere tornata quella di sempre. Ci sei mancata, quasi quanto ci manca la vera Juve. Presidente Agnelli, visto che i rivali son tornati a riappropriarsi della loro storia, non sarebbe il caso di riprenderci pure la nostra?