TuttoTrezeguet

TrezeguetAvvertimento per il lettore: questo è un articolo di parte. Chi lo scrive è innamorato (calcisticamente) di David Trezeguet, forse anche perché nel piccolo della sua carriera giovanile e dilettantistica ne ricopriva il medesimo ruolo con caratteristiche simili.
Sono in villeggiatura sulle splendide spiagge della Sardegna, e giusto per ammazzare il tempo compro qualche giornale comico dilettandomi ad analizzare quanto sia caduto in basso il livello del giornalismo italiano.
Su Tuttosport dell’8 luglio ho trovato l’esilarante articolo a firma F.C. che afferma che Trezeguet “…arriva da un paio di stagioni in cui non è riuscito a mettersi in evidenza come avrebbe dovuto e potuto…”. Il fenomenale F.C. evidentemente non ricorda che nel 2007-2008 David Trezeguet è risultato vicecapocannoniere del campionato superato dal compagno di squadra Del Piero solamente all’ultima giornata e che nell’annata 2008-2009 ha giocato appena pochissime partite a causa di un serio intervento chirurgico a entrambe le ginocchia, declassato nell’articolo a “serie di acciacchi fisici”.
Appare ormai chiaro che il giornale sportivo di Torino, che assomiglia sempre di più all’organo di propaganda della società di corso Galfer, vuol far credere ai tifosi della nuova Juventus che David Trezeguet sia una schiappa da “spedire” al più presto lontano da Torino.
Il giornale torinese sembra accomunare la posizione di Trezeguet a quelle di Poulsen, Almiron e Tiago. Mi piacerebbe pensare che la lunga e vincente militanza del campione straniero più prolifico della storia della Juventus (migliore in assoluto nel rapporto goal/partite) imponesse alla società un atteggiamento diverso nei suoi confronti rispetto a quello riservato a inutili meteore, transitate dalle parti di Torino solamente a causa delle gesta grottesche degli operatori di mercato della nuova Juventus nata nel 2006.
Anche lasciando da parte le ragioni del cuore (i casi
Birindelli e Nedved confermano che l’operazione simpatia non prevede gratitudine), la decisione di “spedire” Trezeguet appare miope dal punto di vista tecnico. Trezeguet ha 31 anni (tre in meno di Del Piero), un tipo di gioco non particolarmente dispendioso che dovrebbe consentirgli una carriera più lunga e le statistiche, basate su un arco temporale che non lascia dubbi, certificano che è un formidabile finalizzatore. L’arrivo dei due brasiliani a centrocampo e il recupero di Camoranesi dovrebbero garantire a David l’assistenza necessaria affinché le sue doti realizzative possano essere esaltate.
La scelta di puntare su Amauri e Iaquinta appare infatti più impulsiva che razionale (ma il fattore Lippi in chiave nazionale non è da trascurare) perché basata su prestazioni buone, ma dimostrate per periodi assai più brevi rispetto a quanto fatto dal bomber franco-argentino (girone di andata 2008-2009 per il brasiliano, finale della stagione appena conclusa per il calabrese).
Eliminate questioni sentimentali e tecniche, l’aspetto finanziario rimane l’unico cui pensare per giustificare la volontà della società di cedere Trezeguet.
Credo che la nuova Juventus voglia sbarazzarsi del grande numero 17 per mere ragioni di bilancio, consapevole del fatto che questo è probabilmente l’ultimo anno nel quale può monetizzare la cessione del cartellino e liberarsi di un ingaggio ritenuto particolarmente oneroso.
Il contratto di David scade infatti tra due stagioni e in assenza di cessione o rinnovo c’è il rischio di perdere il calciatore a parametro zero, quasi certamente a favore di una diretta concorrente.
Qualora società e allenatore volessero adottare con lui la linea dura, nel caso di un rifiuto a trasferirsi per far posto al duo delle meraviglie Amauri-Iaquinta, dovrebbero continuare con l’atteggiamento tenuto da Ranieri (e da Ferrara) nello scorso finale di stagione, cioè umiliarlo tra panchina e tribuna.
Dovrebbero però pagargli l’oneroso ingaggio per due anni esponendosi a un grosso rischio di contestazioni nel caso in cui le prestazioni di Amauri-Iaquinta non dovessero risultare all’altezza delle aspettative.
In teoria società e allenatore potrebbero anche esporsi al rischio di incriminazione per violenza privata, ma abbiamo visto che quello vale solo per il mostro di Monticiano, quindi almeno dal punto di vista penale, sembra che possano dormire sonni tranquilli.
Sembrerebbe ragionevole pensare che giornalisti sportivi meno filo societari ponessero dubbi circa l’opportunità di vendere David Trezeguet, invece dobbiamo assistere quotidianamente a una campagna di stampa martellante (anche attraverso articoli esilaranti come quello a firma di F.C.) ancora una volta tesa a far digerire ai lettori di Tuttosport (in maggioranza tifosi bianconeri) un’altra scelta discutibile della società della nuova Juventus.
Evidentemente F.C. e il sig. De Paola tengono famiglia e hanno bene in mente com'è andata con Giancarlo Padovan.