BATTIBECK! Sei Giacinto o Massimo?

battibeckUNA GRAGNUOLA DI BESTEMMIE
Caro Battitore,
Porco Giuda, come ha detto Zaccheroni. Non si riferiva, te lo posso assicurare, all'inflazionatissimo Giuda Iscariota, il patrono della Newventus, ma a Giuda Taddeo, il patrono delle cause perse. Con la mandibola sporgente, Zac maledice il destino: son dieci anni che ha in mano solo cause perse. Porco Giuda, siamo una causa persa e perdente. Non parlo per una volta del campo, dove è stato tutto sommato una goduria battere, in tempi di vacche anoressiche, i viola, quanto mai lamentosi e isterici. Ho sentito Prandelli, che si sussurra essere, vox boboli, il successore di Zac, dire le stesse cialtronate di Moratti: quel guardalinee è stato troppo bravo a vedere che, effettivamente, quello di Diego non era fuorigioco. E mi ritorna in mente che stiamo esattamente come l'Inter ai bei tempi. Ci divideremo tra facchettiani, che vorranno tenere Zac (come faccio a essere così sicuro che ci qualifichiamo in CL, ladro che non sono altro?) e morattiani, che si schiereranno con l'allenatore "che piace alla gente che piace". Mancini o Prandelli, c'è poi differenza? E tu, come sei: un Giacinto o un Massimo? Tronchettiamola qui, e parliamo di cose serie.

Zioporco, come dicono Leone e Oceano, il fair play finanziario è stato cancellato dalla faccia della terra. Rinviato di tre anni, in cui potrebbe succedere di tutto: il delegato dei club per scrivere le regole è Ernesto Paolillo. Una grandissima vittoria politica dell'Inter, io i meriti li so riconoscere. Si dice che gli aumenti di capitale saranno consentiti entro certi parametri, che basterà avere il bilancio in pari un anno su tre, che, insomma, annuncia festosa l'ECA, i club "in qualsiasi tipo di situazione" ce la faranno.
Dice Paolillo alla Gazzetta, e nessuno alla Gazzetta, ti assicuro, ci è rimasto male, che farà di tutto per "mitigare" le regole. Mitigare. Neanche fosse l'inquisizione spagnola e non regole di corretta gestione.
Ci sono rimasto male io, figurati Blanc. Che nel periodo più nero della crisi di risultati di quest'anno, invitava a guardare il futuro con serenità, che noi, modello di sostenibilità, nel 2012 ce l'avremmo fatta tranquillamente, e gli altri chissà. Figurati, sul sito della Juve hanno addirittura annunciato il fatto come se niente fosse cambiato. E' stata la chimera della sostenibilità come vantaggio competitivo nel breve termine a sostenere una politica di calciomercato e di ingaggi sciagurata ed espressione di un ridimensionamento verso la mediocrità. Noi non facciamo le aste, noi teniamo gli ingaggi sotto un certo livello: è stato in base a queste premesse che abbiamo preso Poulsen anziché Xabi, Andrade anziché Lucio, Almiron e Tiago invece che due calciatori. E ora?
Come si fa a continuare come se niente fosse? Che aspetta Blanc a dire qualcosa? Qualcosa in favore delle riforme di Platini, qualcosa in favore della Juventus... che aspetta a lottare? Un nano. Schiacciato da Paolillo, la volpe nel deserto italiano, e da tutte le altre volpi europee.

Porco diesel, come dice Moratti, sai cosa dicono all'estero? Che noi italiani siamo ridicoli: che pensiamo di pulire il nostro calcio, eliminando le bestemmie. Non sanno che è grasso che cola. In genere facciamo fuori le persone, ed era tutta colpa loro. Oggi suppongo che tu stia dalla parte del povero Blanc contro il cattivo Paolillo. Per carità anch'io, ma senza nessun moralismo: lo so fin troppo bene che è da sempre una giungla. Mica sono saltato fuori nel 2006, per poi far finta che tutto fosse cambiato.

URGE UN DECRETO INTER-PRETATIVO
Carissimo,
non ne posso più. Basta con questa ossessione dell’Inter, di Paolillo, del fair play finanziario. Ti prego, falla finita. Sei un pedofilo: l’Inter è nata nell’estate del 2006, non ha nemmeno quattro anni, cosa ci trovi di così seducente, di così morboso? A ogni trillo di arbitro o fruscìo di bandierina, la nomini, la evochi, la esecri, la implori: Inter, Inter, Inter.
Ma se Paolillo, come il buon Beltrami d’annata, è ancora lì che aspetta Michel Platini «après la gare», dopo la partita... Di che cosa hai paura? Vero, alla riforma dei bilanci hanno dato tre anni, e allora? Tre anni senza richiesta di radiazione, fra parentesi. Cosa vuoi mai che siano, tre anni? Se non ti fidi, chiedilo a Lucianone.
A proposito di Lucianone. Tu la meni con le bestiemme per eludere il nodo che impicca la vostra morale. Tu mi porti da mister fair play (finanziario) per schivare la domanda alla quale già avresti dovuto rispondere. Tu continui a citare Ginocchio Seduto Andrade perché non sai come cavartela di fronte al macigno che sta per investirti.
Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, nonché membro onorato della Triade, sabato pomeriggio era al Comulimpico: ha visto Torino-Frosinone. Non così vicino a Urbano Cairo da ispirare un romanzo, ma neppure così lontano da evitare la malizia delle voci. Moggi guarda il Frosinone dal vivo e tu mi parli di Paolillo come se lo volessi morto. Non ci siamo, amico; non ci siamo proprio. Perché ti accanisci contro il rinvio del fair play finanziario e nulla dici, ripeto: nulla, contro il rinvio di ben cinque anni del fair play telefonico? La vergogna è questa, non quella. Cosa me ne frega se fino al 2015 potrò spendere e spandere tanto Paolillo chiuderà un occhio? A me preme solo una cosa: fino al 2011 non potrò lavorare di schede con le terne. Una vergogna, se permetti, di gran lunga più repellente del diritto allo sperpero. Esigo un decreto inter-pretativo seduta stante. Presidente Abete, può gentilmente venirmi incontro? Se La chiamo e mi spaccio per Moratti, mi risponde? Grazie.
Il quadro è desolante: a Firenze, quei mascalzoni che hanno cantato i morti dell’Heysel (non sarà razzismo, ma chiudera la curva, no?), stavano per sbranare l’arbitro, reo di non aver convertito in rigore più espulsione una banalissima presa di karaté di Chiellini al collo di Keirrison. Non un cenno, viceversa, sul fuorigioco di Gilardino-cherubino che ha portato al pareggio di Marchionne Marchionni, non senza la complicità dell’ariano Manninger. Ecco: dover aspettare fino al 2011 per mettere in riga il signor Damato, questo mi brucia, questo mi fa salire la pressione. Abbasso il fair play finanziario, evviva il fair play telefonico.
Io non tifo né per il francescano Blanc né per il dissipatore Paolillo, io non sono né Giacinto né Massimo. Sono quinto, purtroppo: quinto di quattro allenatori in quattro anni (ergo, abbastanza figlio di...). Figurati se «il modello di sostenibilità» potrà mai rendermi isterico. Ci sono abituato, ai modelli e ai progetti. E piantala con la storia che il Triade non alza mai la voce o non difende mai la Juventus. Immagino che, sotto sotto, anche tu stia rimpiangendo Zaccone, il peggior difensore della Juventus dal 2006 a oggi, esclusi tutti gli altri. Zaccone, raffinato sniffatore di cavilli, aveva agganciato il nostro destino al Milan di Galliani, non all’Inter di Paolillo. Zaccone avrebbe chiesto per il fair play finanziario lo stesso rinvio concesso agli altri (?). Una dilazione congrua. E nessuna lista a discarico presentata fuori tempo massimo. E nessun rincorso, bestemmia per bestemmia, al «Porco Tar». Un gigante.
Il Battitore Libero

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