Adesso lasciamolo lavorare

andrea agnelli"Io tendo a pensare che le storie, quando c'è passione, si possono risolvere in maniera positiva, e sono sicuro che prima o poi Andrea Agnelli riuscirà a fare il Presidente di questa Juventus e a coinvolgere le persone a lui care nella ricostruzione della squadra e della società"

Con questa frase avevo chiuso i lavori della presentazione milanese del libro di Ju29ro.com "Che fine ha fatto la Juve?" Era il 21 aprile, e sono stato buon profeta.
La nostra testata, anche a nome di alcuni piccoli azionisti, aveva più volte caldeggiato e sostenuto questa svolta e aveva anticipato il 22 marzo scorso che le cose potevano finalmente cambiare.

Al nuovo Presidente della Juventus, Dott. Andrea Agnelli, va ovviamente l'affettuoso saluto di JU29RO.COM. A lui abbiamo spedito pochi giorni fa la copia nr. 1 del nostro libro, con all'interno un messaggio che rimarrà tra i segreti della nostra redazione. Ci piace pensare che gli abbia portato davvero fortuna.



Dunque, passata la notizia, i nostri lettori sanno che di solito ci concentriamo sulle analisi e sugli approfondimenti. Ecco dunque una prima importante considerazione.
Sulla base dei dati in nostro possesso la decisione di passare il testimone nelle mani di Andrea è il frutto di una trattativa molto complessa, durata diversi mesi, e che, come lui stesso ha avuto modo di ammettere in conferenza stampa, soltanto in questi giorni, per la precisione nella serata di martedì, ha generato la fumata bianca.

Il fattore decisivo che ha influenzato l'esito della trattativa è il nuovo assetto della governance di Exor, la finanziaria che controlla sia Fiat che Juventus. Dietro le quinte si sono consumati importanti cambiamenti negli equilibri tra i vari consiglieri, culminati con l'accantonamento di Gianluigi Gabetti, vero "garante" nei confronti dei soci dell'accomandita. Tale circostanza ha costretto John Elkann ad avviare una fase di negoziato e di ricerca di alleanze tra gli esponenti degli altri rami della famiglia, per arrivare ad ottenere i consensi necessari per il suo insediamento, da Presidente, sia sulla poltrona di Exor che di Fiat. Poiché non si fa nulla per nulla, è probabile che Andrea abbia messo sul piatto delle trattative proprio la Juventus, vera passione sua e di suo padre Umberto.

Possiamo ragionevolmente ritenere che la svolta sia stata accelerata negli ultimi giorni proprio in ragione della situazione di estrema gravità in cui attualmente versa la Juventus in ambito societario e sportivo. Le parole di Andrea nel corso della conferenza stampa del primo pomeriggio a Vinovo sono chiare e, dopo aver confermato a parole Jean-Claude Blanc, lo silura con una frase che non lascia scampo:

"Lo dico subito, Jean-Claude Blanc continuerà a restare con noi e continuerà ad esserne l'amministratore delegato. E' un uomo importantissimo per la Juventus. Si occuperà della gestione operativa della società a 360 gradi. Con due compiti su tutti: lo sviluppo della voce ricavi, e il portare a termine il progetto stadio, fondamentale per una società come la nostra..... Ho accettato questa sfida, perché sono convinto di poter fare grandi cose per lo sviluppo della società e della mia squadra del cuore. Sarà un percorso complicato, perché la realtà è davanti agli occhi di tutti...."

Nonostante le rassicurazioni di Andrea, quindi, Blanc è ritenuto responsabile dello sfascio attuale e il suo ridimensionamento è probabile preludio alle sue dimissioni. Lui vorrebbe avere una ricca buonuscita. La Juventus non ha intenzione di mollare un centesimo ad un manager già strapagato che ha distrutto valore per gli azionisti in maniera drammatica. Blanc lavorerà nell'angolino, fino a quando non troverà una federazione di tennis disposta ad abbracciare uno dei suoi leggendari piani quinquennali fatti di qualità, projettò e bandierine.

Abbiamo accennato in precedenza al fatto che Andrea possa essere arrivato alla poltrona di Presidente prima del previsto. In effetti, secondo le informazioni in nostro possesso l'arrivo di Andrea è solo un primo tassello di tutta una serie di novità che dovrebbero sconvolgere l'assetto societario e strategico della Juventus nei prossimi anni. L'ultima parte della breve conferenza stampa di oggi ci viene in aiuto:

"Io sono estremamente fiero ed orgoglioso di poter portare il mio contributo, lo darò con il massimo della passione e il massimo dell’impegno, anche andando ad eliminare una volta per tutte quello che è l’allineamento dell’interesse da parte dell’azionista, Exor, la Famiglia, noi, e il Management, in quanto oggi c’è un cerchio che si chiude."

Una frase sibillina, che va, a nostro parere, in una direzione ben precisa, quella della recisione del cordone ombelicale tra la Juventus e la Exor. I nostri lettori sanno che questa soluzione, al di là dei progetti in essere, l'abbiamo indicata molte volte come l'unica strada possibile per sprigionare tutte le potenzialità del marchio e sfruttare il prestigio internazionale della società bianconera (almeno quello che ne è rimasto dopo la cura Elkann-Blanc). E' probabile che progressivamente assisteremo ad una riduzione della presa di Exor sulla Juventus, attualmente al 60%, all'ingresso di nuovi importanti soci in via diretta o indiretta, anche attraverso aumenti di capitale riservati. D'altronde John Elkann ha confermato proprio stamattina che non è intenzione di Exor proporre e sottoscrivere nuovi aumenti di capitale, cosa che a breve sarà necessaria se si vorrà procedere davvero a una ricostruzione efficace.

Questo schema dovrebbe portare la Juventus nel giro di qualche anno a diventare una vera entertainment company e la ricongiungerà idealmente al progetto di Giraudo che si fondava su alcuni tasselli fondamentali: eccellenza sportiva, stadio di proprietà e diversificazione dei ricavi.

Quali saranno le priorità di Andrea? Su questo punto è apparso abbastanza chiaro. La priorità è il rafforzamento delle strutture societarie e sportive. Sia in sede che a Vinovo. Ci sarà dunque un profondo rinnovamento negli uomini di scrivania e di campo. Detto di Blanc, ormai marginalizzato, tutto lo stato maggiore della società è sotto esame. Secco, Fassone, Castagnini, Gattino sono in lista di sbarco. Tra i probabili sostituti potrebbero vedersi o rivedersi nomi di spessore, come Marotta, Romy Gai, Ceravolo, lo stesso Chiappero nell'Area Legale. Roberto Bettega, ideale trait d'union tra la Juventus di Umberto e quella di Andrea, dovrebbe continuare a mettere a disposizione la propria passione e competenza al servizio della causa bianconera.
Per quanto riguarda i rapporti con i media prende quota nelle ultime ore la candidatura di Nicola Penta, attualmente consulente della difesa di Luciano Moggi al Processo di Napoli, dove ha svolto e sta svolgendo un ottimo lavoro di analisi del materiale audio e, soprattutto, sta gestendo i rapporti con i giornalisti che seguono il Processo, fornendo loro informazioni e supporto. Capitolo allenatore: primo della lista era Fabio Capello, ma avrebbe recentemente rifiutato in quanto non se la sentirebbe di partire con una squadra da ricostruire dalle fondamenta. Sembra perdere quota l'ipotesi Benitez soprattutto in virtù del fortissimo investimento che comporterebbe in termini di staff e di lista giocatori; la Juventus verrà ricostruita senza isterismi, per cui potremmo andare incontro ad una stagione di transizione, con un tecnico giovane, tipo Allegri, con cui impostare un progetto di medio periodo e, successivamente, potenziare la rosa con innesti mirati. Un po' la strada che fu seguita con Lippi nel 1994.

Ma l'attenzione dei tifosi e degli azionisti è concentrata anche sull'atteggiamento che terrà Andrea nei confronti di Calciopoli e delle vicende ad essa correlate. Su questo punto hanno suscitato scalpore e indignazione le parole pronunciate dal cugino John, sollecitato da una domanda di un giornalista di La Stampa.

Il futuro è in cantiere, il passato è tornato d’attualità con Calciopoli. Rispetto alle nuove intercettazioni, avete rivendicato parità di trattamento. Come Juve vi limiterete a una petizione di principio?
«Premessa doverosa: le regole esistono e vanno rispettate, in nessun caso la Juve chiederà di riaprire i vecchi processi. Piuttosto ci piacerebbe sapere perché intercettazioni rilevanti non siano entrate nella prima fase di Calciopoli e si sia indagato solo nei confronti di qualche società, questa in particolare, e non di tutte».
Quindi?
«Nei prossimi giorni sarà definito un esposto alla Federcalcio per chiedere la revoca dello scudetto 2005-2006. In coerenza con quanto abbiamo sempre sostenuto: le regole valgono per tutti».

L'aver specificato l'assoluta irremovibilità circa l'intenzione di chiedere la riapertura dei processi ha fatto storcere la bocca a molti. E' altresì vero che quando invoca regole uguali per tutti non potrà far a meno di notare che altre squadre si stanno preparando a chiedere la revisione. Così come è indubbio che aver annunciato la richiesta di revoca dello scudetto di cartone, implicitamente, vuol dire che ritiene Moratti poco meglio di Luciano Moggi. Resta il convincimento da parte nostra che, quando sarà il momento di decidere, John Elkann potrebbe non essere più parte in causa nel dibattito.

E' importante, però, che i tifosi non si aspettino subito da Andrea azioni e atteggiamenti revisionisti o rivoluzionari, anche perché, come abbiamo visto anche nel recente passato, i masanielli non sono mai piaciuti ai potentati della FIGC. La nostra opinione è che Andrea al momento opportuno, e in presenza di circostanze processuali favorevoli, non mancherà di tentare la strada della revisione. Così come riteniamo che non esiterà a chiedere, se sarà necessario, qualche consiglio a due vecchi amici, Luciano Moggi e Antonio Giraudo. E lo farà a testa alta, senza dover chiedere scusa a nessuno.

Torneremo quindi a parlare di Andrea, gli chiederemo magari un'intervista, noi che in questi quattro anni siamo rimasti in trincea da partigiani dell'informazione, gli faremo domande diverse dagli altri giornali, perché noi siamo diversi per definizione. Nel frattempo ci auguriamo che tutti i tifosi gli concedano il giusto tempo per mettere a posto le cose. Attraverso il lavoro e la passione.

"La mia investitura ufficiale avverrà a fine campionato, e non vedo l'ora di cominciare la mia nuova avventura. Darò il massimo e cercherò di impegnarmi in tutto e per tutto. Per la Juventus, la mia Juventus". Andrea Agnelli, 29/4/2010