La Juventus del Dottore - Il libro di Nicola Negro

juvediumberto‘La Juventus del Dottore’: un’opera della nostalgia per chi, come me, quei tempi li ha vissuti, e ne conserva un ricordo dolce, che nemmeno l’amaro presente riesce ad avvelenare; ma anche un’opera paradigmatica per chi può solo riviverli nei racconti che se ne fanno: paradigmatica perché dimostra, non solo con il raziocinio ma anche col cuore, che dall’inferno si può uscire: da una stagione in cui davvero la Juve aveva rischiato la retrocessione, sul campo, ad uno scudetto, conseguito con otto punti di vantaggio.

 Grazie a chi? Grazie al Dottore che, trasportato da genuina passione e consapevole che le grandi sfide richiedono atti di coraggio, non ebbe paura, al momento giusto, di puntare le sue fiches su due grandi campioni: Omar Sivori e John Charles. Fu quello l’inizio di uno splendido cammino, che avrebbe portato la Juventus a cucirsi sul petto la prima stella e ad offrire ai suoi tifosi un mondo di gioie e di emozioni senza eguali. Fu la Juventus del Dottore, perché Umberto, catapultato al vertice giovanissimo, appena ventunenne, seppe portare l’incosciente coraggio dell’età, unito ad una saggezza adulta e ad una profonda competenza calcistica, propria di chi ha il calcio che scorre nelle vene.

 L’autore quei tempi non li ha vissuti, ma li ha saggiamente e amorevolmente ricostruiti appoggiandosi non solo ai nudi dati dei tabellini, ma anche molto spesso alle parole di chi ha fatto e raccontato l’impresa, comprese alcune nobili firme del giornalismo sportivo (quello sì tale era…).



E il mosaico dell’opera si arricchisce di tessere di varia natura, ma tutte essenziali per far rivivere il clima in cui quella leggenda maturò: da quelle che ci mostrano uno spaccato della società di allora, l’Italia del boom economico e della Dolce Vita di felliniana memoria, a quelle che ci presentano ritratti ‘viventi’ che ci fanno incontrare, quasi di persona, oltre ovviamente al Dottore, il bizzoso, ribelle, smodato, inarrivabile Sivori e il gigante buono Charles, così come il carismatico Renato Cesarini; a quelle che ci raccontano episodi cardine della leggenda bianconera, da ‘La partita fantasma’, una delle tante puntate della saga dei piagnoni nerazzurri, a ‘La bella di Parigi’, dove per poco la verve di Omar, in una Juve ridotta in dieci da un infortunio a Charles (allora non esistevano le sostituzioni, era un calcio eroico, in cui i calciatori restavano in campo anche menomati, bendati, pur di non lasciare in compagni in inferiorità numerica), non riuscì ad aver ragione del Real di Di Stefano. 

Ma nell’ultimo capitolo un tiro maldestro manda in frantumi il sogno di purissimo cristallo: se di una favola si tratta, per ora il lieto fine non c’è; siamo ancora nel momento in cui l’antagonista, il Male, tiene sotto scacco la Vecchia Signora: i due cavalieri che, grazie ai loro amorevoli servigi, avevano fatto brillare la stella bianconera, non ci sono più, Atropo ha reciso il filo delle loro vite. E senza il Dottore e l’Avvocato la Juve è più sola; e anche noi siamo più soli. Nell’attesa che arrivi un Principe Azzurro che con un bacio spezzi il malefico sortilegio, ci terrà buona compagnia ‘La Juventus del Dottore’.

La Juventus del Dottore, di Nicola Negro, con la prefazione di Salvatore Cozzolino e la collaborazione di ju29ro.com, SBC Edizioni, 2010, pagg. 170

Il libro può essere acquistato online nell’e-shop di SBC Edizioni, ma anche su Internet Bookshop (con lo sconto del 20%), bol.it, Libreriauniversitaria.it, webster.it e Dea Store. Il libro può essere acquistato o richiesto anche presso le librerie tradizionali.

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