Lo stadio nuovo: i lavori procedono... ma quei cavi?

varie“....la Juventus giocherà certo sempre a Torino, mi auguro al vecchio Comunale anziché nello stadio attuale...”

Così il mai abbastanza compianto Avvocato rispondeva a una maliziosa domanda di Gianni Minoli sulla globalizzazione del calcio in un'intervista dell'ormai lontano, in tutti i sensi, 1997. Lo “stadio attuale” è nello specifico il Delle Alpi, privato nell'occasione anche del “diritto” di essere menzionato con il suo nome di battesimo da un esteta del calcio, talmente innamorato della sua Juventus che spesso in quegli anni si era privato, paradossalmente ma non troppo, del piacere di seguirla dal vivo pur di non entrare in quel catino, tanto grande quanto inadatto ad ammirare le pennellate e la grinta dei suoi campioni.
Uno stadio mai amato, figlio dello spreco che fece da sfondo ai Mondiali del 1990, con una pista di atletica tanto grande quanto inutile e costosa, che anni dopo sarà uno dei principali motivi della sua prematura demolizione, piuttosto che di un suo riammodernamento.
Nel novembre 2008, a circa cinque anni dall'acquisizione dei diritti di superficie dell'area (eredità della passata e gloriosa gestione) in cui sorge, o meglio sorgeva, lo stadio Delle Alpi, la Juventus presenta ufficialmente il progetto definitivo del suo nuovo stadio.
Per molti, tra cui il sottoscritto, è un momento quasi magico. Uno stadio studiato e realizzato esclusivamente per il calcio, a Torino, alla Juventus, mancava dai tempi ormai più che remoti dello stadio di corso Marsiglia, quello dei primi tre dei cinque scudetti consecutivi degli anni '30, il primo impianto sportivo italiano realizzato in cemento armato e ad avere un impianto di illuminazione. Quell'impianto storico era stato l'ultima casa della Juventus prima dell'insediamento quasi sessantennale allo stadio Mussolini, divenuto Comunale dopo la guerra e oggi Olimpico, con l'intermezzo dei sedici anni del suddetto Delle Alpi.
Il progetto è ambizioso, ma non troppo. E' all'avanguardia, ma non troppo. Bello, ma non troppo. Costoso, ma non troppo. Grande... non troppo. Ma c'è tutto quello che ci aspettavamo ci fosse e ci è mancato per tutti questi anni: spalti vicino al campo, nuovi collegamenti, più parcheggi, servizi, comodità ed amenità varie.... un'estetica essenziale ma elegante, si direbbe quasi in stile Juventus. Il che un po' stride con il fatto che il maestro di cerimonia della presentazione abbia un naso senz'altro più simile a quello del toscano Pinocchio che non a quello del suo connazionale Cyrano (personaggio curiosamente nato nel 1897)...
Una doverosa premessa: non essendo un tecnico ma un semplice appassionato, come tanti che seguono fin dagli albori la questione, quelle che farò saranno considerazioni dettate dal cuore e dalle aspettative da futuro spettatore più che da fredde valutazioni economiche, ingegneristiche e/o architettoniche, e pur tuttavia basate sui (pochi) dati tecnici a nostra disposizione, sulle foto e sulle news provenienti dal fronte. Sì... perché la maggior parte del materiale a nostra disposizione, soprattutto quello fotografico, ma anche parte dei dati più “interessanti”, come vedremo in seguito, non proviene, a parte qualche rara eccezione, direttamente dalla Juventus F.C., ma da solerti appassionati che, armati di macchina fotografica, si sono avventurati in quel del cantiere, fin dove possibile, oppure da volantini e brochures riservate a pochi ottenute di straforo, oppure ancora da parti del progetto ufficiale rese visibili a noi poveri tifosi in maniera non del tutto, diciamo così, autorizzata.
Ad oggi, settembre del 2010, siamo a meno di un anno dalla data grossolanamente prevista per l'inaugurazione, vale a dire il luglio del 2011, e possiamo fare un punto della situazione significativo. Ma lo dobbiamo fare senza l'apporto di un sito ufficiale specificamente dedicato alla costruzione dello stadio, come invece possono o hanno potuto fare i tifosi di altre squadre. Anche questo è lasciato al lavoro degli appassionati. Motivazione: non l'abbiamo. Probabilmente questo aspetto è legato al fatto che, sempre a meno di un anno dall'inaugurazione, non è ancora noto il nome dello sponsor che dovrebbe aggiudicarsi il diritto di poter legare il proprio nome a quello dello stadio, come per Fly Emirates (Arsenal) o Allianz (a Monaco di Baviera), per intenderci, e occuparsi della promozione e della comunicazione mediatica più intensa. Il problema sponsor si potrebbe definire relativo, dato che la Juventus ha delegato, in cambio del contributo fisso di 75 milioni, 6,25 annui per 12 anni (economicamente è uno dei contratti migliori del suo genere, se non il migliore), più un'eventuale percentuale in caso di surplus, la società Sportfive ad occuparsi in maniera diretta del procacciamento di detto sponsor, che teoricamente avrebbe dovuto già essere reso noto da qualche mese. Anche la motivazione di questo ritardo non è nota, ma non vogliamo nemmeno pensare che possa sfociare in qualcosa di seriamente negativo...
La conclusione dei lavori è prevista per la tarda primavera/inizio estate del 2011, e lo sforamento dei tempi prefissati sarebbe causa di applicazione di forti penali nei confronti delle imprese costruttrici, quindi da questo punto di vista dovremmo essere piuttosto tranquilli. In effetti al momento non paiono esserci ritardi significativi. L'anello delle tribune è completo circa per l'80% e verrà ultimato a copertura innalzata. Tale innalzamento dovrebbe cominciare a breve: infatti al centro di quello che sarà il futuro campo da gioco è ultimato il montaggio della grande torre provvisoria, che servirà da supporto per l'erezione (termine volutamente equivoco) dei grandi pennoni di 90 metri, i quali tra non molto svetteranno nel cielo tra Torino e Venaria. Più alti di 30 metri rispetto a quelli del fu Delle Alpi, saranno il segno distintivo del nuovo stadio e dell'intero quartiere e sosterranno il peso enorme (più di 3000 tonnellate di sforzo per il sollevamento) del “tetto” dello stadio stesso. Il tutto avverrà, come spiegato mesi fa dall'ingegner Abrate, in tempi relativamente brevi.
Anche i lavori per il centro commerciale (quello “acquisito” dalla società Nordiconad, mesi fa erroneamente scambiata per quella che avrebbe dovuto dare il nome allo stadio) procedono spediti. E' già iniziata infatti da qualche tempo la fase di assemblaggio di parte dei rivestimenti esterni, contemporaneamente all'avanzamento del resto della struttura, ma la forma appare già prossima a quella definitiva, ideata da Giugiaro. Il designer piemontese si è infatti occupato dell'aspetto delle strutture esterne. Invece quello degli interni è stato affidato ad un altro grandissimo nome in questo campo, anch'esso territorialmente vicinissimo, vale a dire la torinese Pininfarina.
Una piccola parentesi che ci porta fuori dallo stadio, ma pur sempre intorno ad esso. Nel giugno di quest'anno la società Juventus e il comune di Torino hanno annunciato un protocollo d'intesa per la riqualificazione dell'area della Continassa, la zona circostante lo stadio, oggi in preda al degrado. Esso prevede la realizzazione di opere quali zone verdi, una scuola calcio e strutture per attività sportive, nonché il recupero dell' Arena Rock, oggi in stato di abbandono. Tutte queste strutture avranno parziale destinazione all'uso pubblico. La cascina Continassa, che dà il nome all'area, sarà ristrutturata e diverrà la nuova sede sociale Juventina, liberando così spazio tra le strutture commerciali dello stadio, essendo la sede inizialmente prevista proprio all'interno dello stadio stesso. Il tutto sarà a carico della Juventus, a fronte del pagamento al Comune di un milione di euro per l'acquisizione dell'area. L'investimento totale è previsto intorno ai 60 milioni. Insomma buone notizie non solo per la Juventus ma anche per gli abitanti del quartiere, che tra qualche anno ospiterà una vera e propria città bianconera.
Veniamo infine a quanto dicevamo in precedenza, vale a dire alle notizie apprese di “straforo”.
Abbiamo appreso qualche tempo fa da utenti (anzi da uno in particolare, gobbo1949 che ringrazio a nome di tutti) del forum J1897network.com che all'interno della struttura, tra spalti e campo, saranno presenti alcuni cavi di modesto diametro (si dice intorno ai 4 cm.), aventi la funzione di ancorare a terra gli angoli della copertura (non mi addentro volutamente in ulteriori spiegazioni tecniche perché, non avendone specifica competenza, vorrei evitare figuracce), in pratica dei tiranti. La notizia, uscita velatamente qualche mese prima ma passata inosservata, è stata confermata durante una visita guidata al cantiere riservata agli addetti ai lavori, nonché da disegni presenti in brochures che in breve tempo hanno fatto il giro della rete. La cosa ha subito destato perplessità a tutti i livelli, dai semplici appassionati, ai tifosi, ai tecnici, che hanno espresso i loro pareri e i loro dubbi sui forum e sui blog dell'Internet Bianconera. Rimedio ad errori di progettazione? Soluzione temporanea? Scelta prevista fin da subito? Questo non ci è dato saperlo, almeno per ora. Quello che sappiamo è che resta difficile da digerire il fatto che uno stadio di ultimissima generazione possa presentare ostacoli visuali, per quanto modesti e poco fastidiosi possano poi risultare (non ci resta che aspettare la verifica “sul campo”). Questo anche tenendo conto delle dichiarazioni di architetti ed ingegneri impegnati nella realizzazione dell'opera, che hanno presentato la futura copertura del nuovo stadio come una scelta avveniristica. Infatti non poggerà sulla struttura dello stadio ma risulterà “sospesa” sopra di esso, grazie ai due grandi pennoni.
Insomma staremo a vedere, e come si dice cautamente dalle mie parti: speruma bin!