Spegnete quella stella, grazie

boniekIl nuovo stadio sta venendo su bene, lo scheletro delle tribune è già visibile e, dietro le due curve, i due pennoni che reggeranno tramite dei tiranti in acciaio la copertura, stanno per essere issati.
La consegna prevista, maggio 2011, sembra proprio che verrà rispettata.
E questo è sicuramente un "miracolo" in un'Italia in cui i lavori di interesse pubblico vengono completati con notevole ritardo, dopo innumerevoli variazioni in corso d'opera e soprattutto con una lievitazione dei costi.
Associato alla costruzione del nuovo stadio, la Juventus ha lanciato il progetto "Accendi una stella". Lo stadio sarà diviso in 50 settori ed ogni settore sarà intitolato ad una "leggenda" della storia juventina.
All'ingresso di ogni settore verrà infatti realizzata una stella con il nome di un calciatore degno di essere ricordato.
I 50 calciatori sono stati scelti con un referendum tra gli Juventus club doc.
Ci sono tutti i più grandi campioni della storia juventina, dai mitici Orsi Combi e Rosetta ai più recenti Platini, Scirea e Bettega, solo per citarne alcuni. C'è ovviamente anche Del Piero, unico, insieme a Buffon, tra quelli ancora in attività. Un elenco di 50 calciatori, e solo calciatori (spero sia previsto un modo per ricordare gli studenti che fondarono la Juventus), che non ha mancato di suscitare qualche polemica tra i tifosi: per chi non c'è e ci doveva essere, e per chi c'è e non ci doveva essere.
Manca Davids ritenuto da molti degno di essere ricordato, così come moltissimi tifosi sui forum Juventini avrebbero voluto intitolare una stella al compianto Fortunato; altri ancora hanno proposto di ricordare Alessio Ferramosca e Riccardo Neri, i due sfortunati ragazzi della Primavera morti tragicamente a Vinovo.
Ma su una cosa sembra esserci l'unanimità tra i tifosi: Boniek quella stella non la merita proprio.
Il bello di notte, come ebbe a etichettarlo l'avvocato Agnelli, non è mai stato il campione idolatrato ed imitato dai ragazzini. In quella Juve quel ruolo spettava di diritto vista la sua immensa classe a Le Roi Michel Platini. Boniek nella Juventus ha disputato tre stagioni: 1982/83, 1983/84 e 1984/85.
E per essere stato un attaccante il suo score in campionato non è dei più prolifici: 14 gol in 81 presenze. Finito il triennio juventino Boniek è passato alla Roma del presidente Viola, acerrima nemica della Juventus.
Ma Boniek è stato un maestro nell'attirarsi le 'simpatie' degli juventini, soprattutto a carriera finita.
Da anni ormai vive a Roma, e svolge il ruolo di commentatore televisivo nelle trasmissioni sportive della RAI. Nei suoi commenti non ha mai perso l'occasione per parlare male della Juventus. Quando la Santa Inquisizione calcistica ha spedito la Juventus in serie B privandola di due scudetti, stravinti meritatamente sul campo, ha dato il meglio di sé affermando che la Juventus vinceva grazie agli arbitri e che l'unica squadra ad essere stata avvantaggiata da Calciopoli è stata la Juventus stessa, che ha visto ridursi le uscite per stipendi.
Zibì inoltre non ha mai nascosto le sue simpatie romaniste, del tutto legittime e giustificate, ha giocato per la Roma ed a Roma vive e lavora.
Ma allora perché la Juventus dovrebbe dedicare una stella al romanista Boniek, che non ha mai perso occasione di dimostrare la sua avversità nei confronti della Juve?
La sua stella dedichiamola a qualcun altro più juventino di lui, in 113 anni di storia non sarà difficile trovare un calciatore degno di essere ricordato.
Luigi Forlano, ad esempio, nato nel 1884, uno dei fondatori della Juventus nel 1897 quando aveva appena 13 anni, centravanti del primo scudetto juventino nel 1905, morto al fronte nella prima guerra mondiale nel 1916. Meglio lui o il romanista Boniek?