Carneade Castagnini: chi è costui?

logo JuventusNon solo Triade. Dopo lo scoppio della più grande Farsa giuridico sportiva di tutti i tempi, nel maggio di due anni fa, abbiamo assistito alla rimozione scientifica non solo dei tre principali dirigenti della Juventus pluridecorata del periodo 1994/2006 ma di gran parte del loro staff e dei fedelissimi che, nel corso degli anni, erano stati portati a Torino per collaborare al grande progetto della Juve euromondiale.
Tra gli uomini che hanno subìto l’allontanamento da parte dei “nuovi Cirigenti” c’è stato anche Francesco Ceravolo, capo degli osservatori, che ricorderete senz’altro artefice del prolifico vivaio che la Juventus aveva costruito nel corso dell’ultimo decennio.

Ceravolo fu sostituito da Pasquale Sensibile, già collaboratore del Verona, il quale tuttavia è stato solo una meteora.
Non si è mai capito in effetti il motivo della scelta di Sensibile.
Dopo pochi mesi infatti, nell’aprile di quest’anno, la Juventus ha deciso di risolvere il suo contratto e di metterlo alla porta. Non sappiamo cosa ha causato questa decisione, ovviamente, anche se siamo portati a credere che o il suo ingaggio o la sua defenestrazione sono frutto di una scelta affrettata. Siamo dell’avviso quindi che un errore deve essere stato commesso anche se non sappiamo in che fase. Vediamo come questa scelta fu riportata dal giornale di famiglia, La Stampa OnLine:

“L’altra novità è dirigenziale. Cambia il responsabile degli osservatori, Pasquale Sensibile, che era arrivato alla Juventus con Deschamps: ieri è stato licenziato, anche se mancano le conferme ufficiali. «Sono esterrefatto - ha commentato Sensibile - c’è chi dovrà prendersi la responsabilità di questa decisione. Aspetto che la Juve parli, poi lo farò io». Il personaggio non è di vetrina ma la mossa non è classificabile con un semplice «chissenefrega». Per una società che vorrebbe imitare l’Arsenal, come ha ripetuto spesso Jean Claude Blanc, e che ha bisogno di individuare con largo anticipo i giocatori del futuro per non pagarli uno sproposito, gli osservatori sono un settore strategico…..”

Lasciamoci alle spalle Pasquale Sensibile. Di lui tra qualche anno non si ricorderà più nessuno.
Rimarrà semplicemente come un’altra perla dello “stile” del nuovo corso.
Essendo il settore “strategico”, come giustamente sottolineato dalla “Busiarda”, i nostri neofiti cirigenziali hanno cercato di porre rimedio alla situazione con una bella “toppa” di cui al momento non si riesce a percepire la paternità. Non sappiamo quindi chi ha fatto il nome di Renzo Castagnini, anche se abbiamo il forte sospetto che possa essere farina del sacco di Ranieri, che aveva già “consigliato” quasi tutti i giocatori del calciomercato dello scorso anno. Ma il fattore decisivo per il suo ingaggio deve essere stato un punto ben preciso del suo curriculum: per un anno è stato anche all'Inter, alle dipendenze di Moratti e con Mazzola supervisore!
Si sa che dalle parti di Corso Galfer e di Corso Matteotti si ha una predilezione particolare per tutti quelli che hanno un pedigree nerazzurro!

Alzi la mano, dunque, chi conosce Renzo Castagnini, nuovo responsabile “in pectore” dello strategico settore osservatori della Juventus FC. Pochi sapranno rispondere.
Lo ha fatto Alessio Secco, in una recente intervista, dove ha “ufficialmente” annunciato che dal 1 luglio 2008 Castagnini sarà il nuovo capo degli 007 bianconeri.

Vediamo quindi chi è Renzo Castagnini. 51 anni, mediocre calciatore di categoria, ha militato nel Catania, nel Taranto, nel Cosenza, nel Livorno e nel Barletta, dove, informazioni assunte sul campo, ci hanno descritto il personaggio come un piantagrane dal carattere un po' lunatico.
Poi a fine carriera tenta l’avventura come Direttore Sportivo e come osservatore, nella qual veste, come abbiamo visto, collabora con la seconda squadra di Milano che indossa scudetti di cartone.

Come DS presta servizio, senza particolari ricordi per chi scrive, in varie squadre di lignaggio medio basso, tra cui Foggia, Genoa e Vicenza, fino all’approdo al Piacenza dove arriva un paio di anni fa e lascia subito la sua “impronta”.
I tifosi del Piacenza, infatti, per liberarsene organizzano addirittura una petizione il cui testo riportiamo integralmente qui di seguito:
“Raccolta di firme per fermare il Direttore Sportivo del Piacenza Calcio in scadenza di contratto nel giugno 2008.
Chiediamo il suo allontamento da Piacenza per mancanza di rispetto verso i tifosi in primis, giocatori (vedi Degano, Miglionico, Stamilla e altri), allenatori imponendogli le sue scelte (Simon docet) e scelte sbagliate di mercato”
Non riportiamo i commenti alle firme, sono per palati fini e potete trovarli qui:
http://www.ipetitions.com/petition/castagn...signatures.html

Insomma, il buon Castagnini, nuovo capo degli osservatori della Juventus, a Piacenza non lascia bei ricordi. Anzi!
Ma la storia di Renzo Castagnini è molto più interessante di una semplice petizione.
Ed ha anche un finale a sorpresa e, se avrete la pazienza di leggere fino in fondo, capirete il perché.
E’ noto ad esempio che la “nuova Juventus”, nata dal golpe del 2006, si distingue per la sua idiosincrasia maniacale nei confronti di tutto ciò che è appartenuto a Calciopoli e comunque a tutto ciò che direttamente o indirettamente fa riferimento a Moggi.
In ogni caso, quando abbiamo saputo questo nome, avendo alcuni di noi una memoria modello server di Bill Gates, ci è subito parso di averlo già letto da qualche parte.
Ed infatti non ci sbagliavamo!
Le prime tracce di Renzo Castagnini appaiono nell’interrogatorio che Stefano Titomanlio, uno dei guardalinee coinvolti in Calciopoli, rilascia all’Ufficio Indagini di Francesco Saverio Borrelli non appena scoppia lo scandalo.
Gli chiedono, in effetti, se conosce Renzo Castagnini. La risposta di Titomanlio è lapidaria. Lo conosco solo di nome. E subito dopo precisa che quando lo incontra non lo saluta neanche.
In un primo momento non riusciamo a spiegarci il perché di quella domanda; ma ben presto le nostre perplessità vengono completamente fugate. Titomanlio aveva fatto da assistente in una partita dell'Arezzo in cui si sospettava un illecito.
Ci viene in aiuto un articolo tratto da “IL GIORNALE” che, proprio nei giorni dello scandalo del 2006, vomitava imperterrito tutto quanto potesse essere utile a sostenere la tesi che Luciano Moggi fosse brutto, sporco, cattivo e che, oltre a truccare i campionati, avesse responsabilità anche nel crollo delle Torri Gemelle e dell’assassinio Kennedy.
L’articolo parla di Moggi e dei suoi presunti aiuti all’Arezzo e riporta ovviamente stralci di intercettazioni telefoniche in cui compare il nostro amico Castagnini. Leggiamo insieme:

“Gli «amaranto», appena tornati in serie B, rischiano di retrocedere. Il loro «caso», ricordano gli inquirenti, «è stato veicolato a Moggi attraverso il sodale Mazzini», numero due della Figc. L’operazione comincia il 13 marzo 2005. L’Arezzo ha giocato e perso (3-1) a Genova contro i rossoblù. Il vice di Carraro telefona a Renzo Castagnini, una lunga esperienza come diesse per molte squadre di serie B, dal Vicenza al Genoa, fino al Piacenza.

Mazzini: «Chiama quel de******te dell’Arezzo, digli che se si vuol salvare lo aspetto a Reggello... se no non si salva!».
Castagnini: «No, io lo salvo! Sono... sono sicuro!».

La giornata successiva, il 26 marzo, l’Arezzo perde in casa con il Modena. Due giorni dopo Castagnini chiama Mazzini.

C: «Presidente! Sei riuscito a parlarci?».
M.: «Sì. Domani all’una è a pranzo da un mio grande amico... si chiama Luciano Moggi!».
C.: «E lì chi ci si mette, ora?».
M.: «Mah, uno dei mia, io però gli ho detto di metterci te... poi farà lui».
C.: «Allora lo faccio io il diesse?».
M.: «Quando gliel’ho detto, m’ha detto sì, è un bravo ragazzo... per cui domani credo faccian fuori il diesse Vittorio Fioretti e poi ci mettiamo in attesa».

L’indomani Mazzini contatta Moggi.

Innocenzo: «Com’è andato l’incontro con l’Arezzo?».
Luciano: «Gli ho detto che bisogna cambiar tutto, ovviamente lui dice che ora no, non è possibile, lo facciamo alla fine dell’anno. Io gli ho anche prospettato che se Tardelli (allenatore dell’Arezzo, ndr) non fa un altro risultato lo mandano via e si riprende quello che avevano. Che poi Fioretti lo facciamo andar via, e gli ho detto di Castagnini».

Castagnini sembra in pole per entrare nel club toscano. Ma per far «ancora una volta cogliere lo strapotere di Luciano Moggi all’interno del “sistema calcio”», i carabinieri il 4 aprile annotano una curiosa telefonata a Mazzini dell’ex dirigente romanista Baldini. Considerati i suoi rapporti non idilliaci con Moggi, telefona al vice di Carraro per un’originale «sponsorizzazione» a favore di Castagnini, l’unico modo in cui pensa di poter aiutare l’amico: «La cosa che puoi fare - insiste Baldini - è il certificargli a Luciano Moggi che Castagnini con me c’ha litigato fino da piccino, perché sennò se lui c’ha soltanto un dubbio che Castagnini possa essere mio amico, evidentemente gli tagliamo le gambe».”

E’ interessante sviscerare gli spunti che questo articoletto fornisce ai più attenti osservatori.

Primo: Innocenzo Mazzini, un presunto affiliato alla “cupola”, chiama Castagnini con cui pare essere in ottimi rapporti.
Secondo: Castagnini chiede a Mazzini di intercedere presso Moggi per farsi assumere ad Arezzo in qualità di DS.
Terzo: Castagnini è amico intimo di Baldini, infatti, quest’ultimo si premura di chiamare Mazzini per perorare la sua causa.
Quarto: i rapporti tra Moggi e Baldini sono già particolarmente avvelenati e giustificano quindi il discutibile comportamento di Baldini nei mesi successivi, quando, come risulta dal Processo Gea, stringe un rapporto di amicizia con il Maggiore dei CC Auricchio, che in quel momento aveva in mano l’indagine su Calciopoli!
Quinto: il quinto punto non si evince dalla telefonata ma lo possiamo tranquillamente riportare noi; Renzo Castagnini, dopo breve indagine da parte di Moggi, viene ritenuto troppo scarso per l’incarico e quindi eviterà di segnalarlo ulteriormente ai dirigenti dell’Arezzo.
Sesto: anche questo non si evince dalla telefonata ma lo aggiungiamo noi; Vittorio Fioretti rimase all'Arezzo su raccomandazione di Giacinto Facchetti, in quel periodo, presidente degli onesti indossatori di scudetti altrui. Per cui si deduce che almeno con l'Arezzo il potere del "brindellone alto" era sicuramente maggiore di quello di Moggi e Mazzini! Se qualcuno si dovesse chiedere la fonte di questa informazione significa che non ha mai letto la deposizione all'Ufficio Indagini, nei giorni caldi di Calciopoli, di Ermanno Pieroni, uno dei nemici giurati di Luciano Moggi.
La trovate nella sezione download del nostro sito.

Riteniamo molto importante il quarto punto. In pratica alla Juventus, non potendo assumere direttamente Baldini, (il grande nemico di Moggi, spesso indicato come uno dei probabili architetti di Calciopoli) si è giustamente pensato di affidare il reparto osservatori ad un fraterno amico dell’ex DS giallorosso, talmente fraterno da raccomandarlo addirittura al Vice Presidente Federale.

In definitiva Cobolli sta assumendo un amico di Mazzini, che cerca di farsi raccomandare da Moggi! Mentre Gigli, più attento al dettato IFIL, ha sicuramente assunto l’amico di Baldini!

Domanda finale: chi è quel DS che, mentre già collabora ufficiosamente con una importante squadra del nord, dove prende servizio il primo luglio, si prodiga per risolvere le comproprietà e aiutare il mercato di una piccola squadra di B, molto profumata e storicamente nelle grazie del Presidente di una onesta squadra di serie A?