L'avvocato D'Onofrio: chi difende la Juve?

raggi xNocebo [no-cè-bo] è il neologismo dell'anno, nostra umile opinione. Versione in negativo del placebo, trattasi di preparato farmaceutico privo di sostanze attive ma che viene somministrato a un paziente convinto che sia nocivo per analizzare gli effetti dell’autosuggestione.
Confuso sui progressi dell'industria degli psicofarmaci, più informato su quella delle procure sportive, non mi sembra un caso che la nuova parola entri nei vocabolari, nell'anno di grazia 2009, dopo la celebrazione del processo alla GEA.
Già, perchè la GEA e Luciano Moggi, come nocebo di massa, sono fenomenali. Effetto indesiderato non il solito "provoca sonnolenza fino al coma", più adatto a descrivere un'intervista a Cobolli Gigli, ma, piuttosto di una semplice autosuggestione, un'orgiastica euforia giustizialista, del genere Prozac addizionato con mescalina.
Di questa contemporanea suggestione, ha parlato l' avvocato Paco D'Onofrio, legale di Luciano Moggi, alla trasmissione "La Juve è sempre la Juve", in onda su T9, ogni giovedì.
"Vi aggiungo un particolare: il Presidente del Tribunale ha chiesto per favore all'accusa di non portare più testimoni visto che tutti i testimoni in realtà fornivano una versione opposta, cioè i testimoni dell'accusa dicevano semplicemente che le vittorie erano lecite, che le compravendite avvenivano in modo lecito, che quindi loro non potevano in prima persona testimoniare nulla che in casa Juventus di illecito fosse mai avvenuto".
Questa dunque la situazione durante i dibattimenti, e se anche l'accusa ha chiesto condanne pesanti, rammentiamo che le prove si formano all'interno del processo, e come rileva l'avvocato, non sembra essersene formata alcuna.
Ridurre tutto questo a un ciclopico "MOGGI: 6 ANNI", a meno non volesse essere un tributo a Lucianino, nipotino di Lucianone, è francamente patetico.
Avanti con le dichiarazioni di D'Onofrio, sulla burlesca denuncia di alcuni buontemponi salentini (leggi "I soldi per catturare i casalesi? Spesi al Bar Sport").
"(...) Ce n'è uno piccolo (processo, ndr) a Lecce, nel quale ovviamente come difensore di Moggi sono coinvolto, mai spalleggiato dalla Juventus perchè io in tutti i processi mi trovo sempre solo. Questo va, purtroppo, detto. (...) Quando il tuo sparring partner ( termine improprio, ma si capisce ndr), come dicono gli americani, patteggia, è difficile perchè non solo ti trovi da solo ma ti trovi anche a risalire la china."
L' avvocato D'Onofrio lamenta il mancato supporto della Nuova Juventus, la Juventus placebo, quella che senza principio attivo regala un sorriso prossimo all'ebetitudine, in vicende giudiziarie che la riguardano direttamente.
Sulla denuncia presentata a Lecce, riferita a una non desumibile nè immaginabile da alcunchè influenza di Moggi su De Santis per disputare la partita sotto la pioggia, a detrimento della squadra di Zeman (!!!), ironico l'avvocato dice di essersi rivolto alla Corte: "Scusate ma io non mi difendo in questo processo, vi porto le videocassette della partita Perugia-Juventus, nella quale abbiamo perso lo scudetto, nella quale si vede che cosa vuol dire giocare in un acquitrino. La risposta è stata: Avvocato, lei ha ragione ma qui la denuncia è partita e noi dobbiamo andare avanti. Questo è il tenore nel quale ci stiamo muovendo."
Ancora:
"Vuol sapere una notizia? Lo sa che in 4 processi, quindi 4 pubblici ministeri, quindi 4 uffici giudiziari che hanno autonomia nelle intercettazioni non sono stati buoni a trovare UNA telefonata nemmeno di auguri di Natale tra Moggi e De Santis? (...) La Serie B, svendere un parco giocatori, annullare due scudetti (...)"
L'avvocato invita, però, seppur con prudenza, all'ottimismo perchè dopo due anni, esauritasi forse la spinta politica, le prime sentenze stanno dando ragione a Luciano Moggi, come da noi riportato (leggi "La sentenza d'appello: due anni di ingiustizia sportiva"). E immagina uno scenario favorevole anche per il processo di Napoli.
"La prossima mossa che farò è chiedere l'annullamento anche di Calciopoli 1, perchè attenzione non si è dimesso per eludere il giudizio, si è dimesso perchè quel processo stava per essere celebrato con un decimo delle intercettazioni. Quelle intercettazioni che sono così illecitamente acquisite dalla procura di Napoli che probabilmente non potranno essere utilizzate nel processo fantoccio per associazione a delinquere."
Ancora sulla Juventus e sul suo atteggiamento pilatesco, rispondendo a un tifoso che si interroga sulla possibilità di riavere indietro i due scudetti:
"Io sono avvocato di Luciano Moggi, non sono avvocato della Juventus. (...) Nello scorso processo in FIGC quando io ero a fianco a Grande Stevens ho dovuto subire l'onta di sentirmi dire che la Juventus avrebbe preferito pagare 300.000 euro alla Federazione per non andare avanti nel giudizio, lasciandomi solo a difendere la posizione di Luciano Moggi e, per responsabilità oggettiva, della Juventus. Quindi, tecnicamente si potrebbe fare (riavere gli scudetti, ndr) ma credo che mai nessuno nella Juventus si muoverà in questo senso".
Un piccolo appunto infine al bravo presentatore Massimo Zampini, che dice: "Noi non dobbiamo dimenticare, ma non per qualcosa di retorico: "Noi non dimenticheremo mai", non è questo il senso...Sappiate che tutto quello che ci è capitato può ricapitare alla Juventus...".
Bene, "Noi non dimenticheremo mai", è, come noto, il nostro motto. Non si tratta di vuota retorica: è pleonastico infatti che la Memoria, in questo come in più importanti avvenimenti, serva a orientare le azioni future, e non a cantarsela davanti al caminetto. Il punto non è tanto che la farsa riaccada, almeno per i prossimi 20 anni, ma che un presente costruito sulla distruzione di quel passato, si perpetui.
Questa Memoria ha lasciato Stankovic lì dov'è, tanto per capirci. E, se qualcuno ha Memoria, vedendo Zlatan vincere da solo l'ennesima partita dell'Inter, continua a chiedersi cosa sarebbe successo se la nostra dirigenza non l'avesse svenduto sottocosto alla più acerrima nemica. La Memoria di parole, opere e omissioni dei vari Zaccone, Montezemolo, Cobolli, Blanc. Anche perchè per qualcuno di loro, fatalmente, a fine anno, scadrà il mandato. Noi non ci siamo mai sentiti in dovere di giustificarci per parlare di Calciopoli, semplicemente perchè, nei momenti belli e nei momenti brutti, da allora non è più la stessa cosa.