Un aumento di capitale inevitabile

john santalbanoUn aumento di capitale annunciato, e inevitabile. Sicuramente non discrezionale. Ne avevo cominciato a parlare nel gennaio del 2010, anche se in realtà fin dal 2007, anno della precedente ricapitalizzazione da 105 milioni di Eur, quella post-Calciopoli, ebbi la sensazione che il denaro generosamente versato dai piccoli azionisti sarebbe stato velocemente dilapidato a causa dell'assoluta inadeguatezza del management. Di questo, insieme a qualche amico, mi feci portavoce nelle Assemblee degli Azionisti di quegli anni: ovviamente ignorati. La deriva finanziaria cui la Juventus è stata sottoposta in questi anni noi l'abbiamo seguita passo passo, tornando più volte sull'argomento, anticipando dati e cifre, facendo proposte. I nostri articoli sono ancora a disposizione di tutti nell'archivio del nostro sito per chi volesse dare un'occhiata. Uno dei mali della Juventus di questi anni è stata infatti la presunzione dell'azionista Exor, che mai ha accettato il confronto con i piccoli azionisti. Una situazione di emarginazione che è migliorata leggermente con l'insediamento di Andrea Agnelli, il quale fin dal primo giorno ha ritenuto opportuno aprire un canale di confronto e al quale è stato possibile illustrare direttamente le nostre proposte, riportare idee e lamentele e porre qualche domanda, magari scomoda. Ma su questo fronte riteniamo che la situazione abbia ampi margini di miglioramento, soprattutto se Andrea comprenderà, e non abbiamo dubbi in merito, che tutto quello che scriviamo e diciamo è solo per il bene della Juventus.
Vengo dunque a commentare questa operazione di aumento di capitale annunciata ieri. Innanzitutto le cifre. La ricapitalizzazione sarà di 120 mln Eur. Il 60% deve essere sottoscritto da Exor spa, e sono circa 72 milioni. Il resto, 48 milioni, dagli altri azionisti, piccoli e grandi, come ad esempio i libici di Lafico, che dovrebbero sottoscrivere circa 9 mln Eur ma che al momento sono sottoposti alle misure di congelamento delle loro quote, ai sensi della Decisione 2011/137/PESC del Consiglio dell’Unione Europea del 28 febbraio 2011 e del Regolamento (UE) 204/2011 del Consiglio dell’Unione Europea del 2 marzo 2011. L'art. 7, comma c) del Regolamento citato potrebbe però permettere alla Lafico di ottenere una deroga nel caso in cui i fondi siano "destinati esclusivamente al pagamento di diritti o di spese connessi alla normale custodia o gestione di fondi o risorse economiche congelati". Lafico quindi, in linea teorica, potrebbe partecipare all'aumento regolarmente. In caso contrario, Exor ha manifestato la disponibilità a sottoscrivere la quota inoptata dai libici, portando così il proprio impegno finanziario da 72 mln Eur a 81 mln Eur e riducendo sensibilmente, in proporzione, la percentuale di azioni in possesso dei libici. Questo è infatti tecnicamente un aumento di capitale molto diluitivo per chi non sottoscrive i propri diritti di opzione.
Ai piccoli azionisti, circa 40.000, spetterà la facoltà, ma non l'obbligo, di sottoscrivere il rimanente 32,5% delle azioni emesse, pari a circa 39 mln Eur. Chi non volesse sottoscrivere ha la possibilità di vendere in Borsa il suo diritto, il cui valore teorico si potrà calcolare solo al momento in cui si sapranno le condizioni a cui l'aumento verrà deliberato. Parliamo cioè di un qualcosa che avverrà non prima di novembre. Gli aumenti di capitale, infatti, devono essere deliberati dall'Assemblea Straordinaria che, con scelta molto azzeccata, in termini di economicità organizzativa, stavolta verrà convocata a fine ottobre, insieme a quella ordinaria. L'incasso quindi della sottoscrizione dell'aumento di capitale avverrà entro dicembre 2011, come specificato nel comunicato della società. Tutti i diritti non sottoscritti dai piccoli azionisti potranno essere raggruppati ed esercitati da un eventuale Consorzio di Banche e/o da un ulteriore impegno dell'azionista di maggioranza.
In realtà la Juventus non può permettersi di aspettare Dicembre. Deve infatti riequilibrare molto prima la sua situazione patrimoniale: perciò è stato stabilito che un importo di poco inferiore alla somma che Exor dovrà pagare a dicembre per l'aumento di capitale, circa 70 mln, sarà messo a disposizione della Juventus fin dal 1° Luglio, sotto forma di linea di credito a breve termine. Al momento opportuno poi, eventuali utilizzi saranno scalati dall'importo che Exor verserà a titolo di aumento di capitale.
Tale anticipo servirà a ricostituire immediatamente una riserva di liquidità per l'ordinaria gestione della società. Nel frattempo le riserve di Patrimonio verranno utilizzate per il ripianamento delle cospicue perdite dell'esercizio in corso 2010/2011, che già da quest'inverno avevamo stimato intorno ai 65/70 mln Eur.
Non immaginiamo al momento quale potrà essere la risposta dei piccoli azionisti, anche se prevediamo che possa essere un po' più tiepida del 2007, quando ci fu praticamente un plebiscito di adesioni. Questa volta i fattori che ci inducono ad essere pessimisti sono molteplici. Senza dubbio in primo piano le conseguenze della crisi economica in atto, ma anche una certa delusione per i risultati del precedente aumento del 2007.
In effetti, se proprio vogliamo dirla tutta, questo aumento dovrebbe essere sottoscritto integralmente da Exor, proprio in virtù dei gravi errori commessi nell'affidare la società a manager inesperti e per aver colpevolmente ignorato i suggerimenti dei piccoli azionisti. Chiedere un ulteriore atto di fiducia agli azionisti di minoranza è sicuramente un esercizio impegnativo, soprattutto se, come prevedibile, non si coglierà l'occasione per inserire uno dei loro rappresentanti in seno al Consiglio di Amministrazione, come previsto dalla normativa vigente. Nel frattempo il nostro consiglio è quello di aspettare prima di decidere e di farlo anche alla luce dei comportamenti che la società metterà in atto nel prosieguo dell'annosa vicenda di Calciopoli. Non si dimentichi a tal proposito il discutibile atteggiamento tenuto dalla società e dai vecchi amministratori in merito alla vicenda del ricorso al Tar del 2006. In quell'occasione, a nostro parere, non furono infatti efficacemente tutelati gli interessi, innanzitutto patrimoniali, ma anche morali, dei piccoli azionisti.
Si tratta quindi, come abbiamo detto in apertura, di un aumento di capitale indispensabile e non facoltativo. Indispensabile non per finanziare la campagna acquisti, come fantasiosamente i tifosi e i giornalisti stanno commentando sui Forum e su molti giornali, ma per riportare in equilibrio una situazione che, tra crescente indebitamento e decrescenti ricavi, è diventata pesante. Probabilmente in Exor la decisione di finanziare nuovamente la Juventus è stata presa dopo un aspro confronto tra le varie componenti della Famiglia Agnelli/Elkann, alcune delle quali profondamente contrarie a mettere altri soldi nel calcio. Ma, come spiegato, stavolta era necessario, e alla fine si sono rassegnati e hanno dovuto chinare la testa per causa di forza maggiore, per proteggere il loro "asset" ed evitare ulteriori deprezzamenti.
Parallelamente è stato anche approvato un Piano di Sviluppo per il quinquennio 2011/2012 > 2015/2016, i cui dettagli però sono al momento sconosciuti, nonostante un poco convincente John Elkann, in un intervento subito dopo il Cda Exor, abbia fatto capire che prevede il maggior coinvolgimento di azionisti e tifosi. Noi ci auguriamo ovviamente che questo "maggior coinvolgimento" non si materializzi in ulteriori richieste di denaro, tipo l'indecente ipotesi SMS che qualche tempo fa era apparsa sui principali quotidiani. Nel frattempo, in merito all'aumento di capitale annunciato, nutriamo forti dubbi sul fatto che Marotta e Paratici abbiano capacità e carisma sufficienti per sfruttare le nuove risorse e allestire una squadra finalmente competitiva. Ma sul punto il giudizio definitivo verrà dato a fine agosto, quando la prima fase della campagna trasferimenti sarà completata.