Vidal, un cileno per la Juve

VidalArturo Vidal sarà il quarantunesimo giocatore di provenienza sudamericana a vestire la maglia della Juventus e, per caratteristiche, è il classico “giocatore universale”, secondo il lessico calcistico in voga ai tempi in cui il giornalismo sportivo italiano sfornava grandi talenti, ciò che oggi, fatte salve rarissime eccezioni, non accade più.
La duttilità è forse la qualità principale di questo mediano cresciuto nel Colo Colo, il più grande club del suo Paese: un ventiquattrenne dal gol facile e dalla notevole tenuta fisica, capace di disimpegnarsi sulla linea dei difensori come in fase offensiva.
Vidal è un elemento dalla grande facilità di corsa e con buona tecnica, caratteristiche che nella sua ancor breve carriera gli hanno permesso di ricoprire tutti i ruoli del centrocampo, anche se il ruolo privilegiato, e per il quale lo ha scelto la Juventus, è quello di centrale in mediana da affiancare a Pirlo.
Non è un vero è proprio “martello”, non è un classico mediano di rottura, ma piuttosto un centrocampista molto dinamico che non dimentica che, per giocare a pallone, serve sì grinta, ma anche intelligenza tattica e piedi discreti.
L’attitudine realizzativa è un fondamentale nel quale Vidal ha mostrato di saperci fare soprattutto nel corso dell’ultima stagione, grazie ad un tiro dalla distanza di tutto rispetto con entrambi i piedi (anche se il destro è quello preferito) e alla propensione ad inserirsi con efficacia negli ultimi metri, sia su palle inattive (soprattutto di testa), sia in azioni di puro opportunismo che lo hanno visto risolvere situazioni con il piglio del centravanti di rapina.
Temperamento sudamericano senza sconfinare nella follia, questo recita il curriculum del secondo cileno della storia juventina, dopo lo sfortunato Marcelo Salas: un curriculum che riporta, in quattro anni di Bundesliga, un totale di un giallo ogni 4 partite abbondanti e un rosso ogni 60 scarse.
Nell’ultima stagione lo score tecnico e disciplinare del giovanotto di San Joaquin ha visto impennarsi la media gol (10 in 33 partite, capocannoniere dei “farmacisti”) e abbassarsi quella delle sanzioni (un rosso in 33 gare giocate e 6 gialli: uno ogni 5 gare e mezza).
Sperando che l’ambiente torinese non abbia su di lui l'effetto negativo che abbiamo riscontrato per molti nel recente passato, e che potrebbe rappresentare il primo problema da risolvere per mister Conte, le credenziali di Vidal parrebbero superiori a quelle di chi lo ha preceduto.