Lo stop di Juve Channel e riflessioni in libertà

calciotvSi sono spente le telecamere di Juve Channel e Roma Channel, canali tematici a pagamento gestiti entrambi dalla Blind Turn srl per conto della Rai. L’azienda è impegnata da tempo in un contenzioso proprio con la stessa Rai. I 25 dipendenti torinesi dell'azienda (quelli di Juve Channel) sono senza stipendio dal maggio scorso. Una nota diffusa dalla Cgil-Slc spiega che i lavoratori sono stati esonerati dal recarsi al lavoro fino a nuova comunicazione, a seguito della decisione di Blind Turn srl di "sospendere l'erogazione del servizio di produzione e messa in onda" del canale stesso. Per correttezza nei confronti degli abbonati, il personale (quasi tutto con contratto a tempo determinato) ci ha tenuto a precisare di "non avere dichiarato sciopero nonostante non percepisca lo stipendio da più di due mesi, ma di essere impossibilitato a prestare servizio per volere dell'azienda". Dunque, stop dei programmi, per ora. Oltre a questo, aggiungiamo anche che leggendo i tifosi nei grandi forum del web, e sentendo i loro interventi in alcune trasmissioni televisive e radiofoniche nelle varie emittenti che ospitano programmi a tinte bianconere, molti di loro non sono granché contenti della programmazione di Juve Channel. Tra le altre cose, in passato vi sono state anche molte disdette dovute alla mancanza di un’approfondita informazione su Calciopoli. Da alcune indiscrezioni abbiamo appreso che comunque tutto il personale di Juve Channel (giornalisti, impiegati amministrativi e non), al di là delle difficoltà delle ultime settimane, sembra vivere questa difficile fase con serenità e fiducia. Uno dei due contendenti, o la Rai o la società Blind Turn, cederà, anche perché pare che la dirigenza della Juventus non sia contenta della situazione e presumibilmente farà pressione affinché la cosa si risolva in tempi brevi. In questa prospettiva, ci sono diverse opzioni su cui il club potrebbe lavorare, e magari, chi lo sa, potrebbe anche arrivare un’altra società ad occuparsi della gestione del canale. Lo scopriremo presto.
Vorrei cogliere l'occasione, però, per fare qualche considerazione personale. Mi preme sottolineare che per il Presidente Andrea Agnelli questo potrebbe essere un buon momento per ripensare al "Progetto Juve" anche dal punto di vista dei media e della comunicazione. Sarebbe interessante studiare un progetto nuovo dai vari punti di vista: giuridico, aziendale, editoriale, mediatico, marketing, strategico, ecc. Il canale tematico di un club è come uno stadio, deve funzionare bene anche quando la squadra non ottiene grandi risultati. Deve essere una certezza, altrimenti non ha senso che ci sia. Ma servirebbe fare uno sforzo progettuale ed economico. Si potrebbe approfittare dell’attuale situazione difficile per tentare di incastonare il canale tematico all’interno di un’idea “Juve” di più ampio respiro, piuttosto che tenerlo come megafono sbiadito e polveroso per poche migliaia di abbonati. Si potrebbe anche pensare di fare le modifiche societarie necessarie per gestirlo quasi direttamente, prendendo immediatamente in considerazione tutte le possibilità tecnologiche e legislative che servono ad innescare un meccanismo nuovo.
Nell’Anno Domini 2011 il ventaglio delle proposte del complesso mondo della comunicazione, sulle diverse piattaforme, è talmente ampio che per il canale supermonotematico la difficile situazione attuale potrebbe ripetersi nel giro di poco tempo, se l’impostazione progettuale sarà sempre la stessa. Si potrebbe pensare ad una qualche forma giuridica per poter raccogliere la pubblicità e si potrebbe anche pensare ad una visibilità in chiaro, per una diffusione molto più ampia. Se molti tifosi bianconeri sono disposti a sciropparsi persino TopCalcio24 pur di avere notizie fresche e commenti, sicuramente guarderebbero molto più volentieri Juve Channel, se fosse gratuito e riempito anche solo discretamente. Non genererebbe un gran profitto, d’accordo, ma potrebbe serenamente restare in piedi e forse, in un futuro costantemente in evoluzione sia dal punto di vista tecnologico sia dal punto di vista della globalizzazione e del forte interesse per il calcio europeo da parte dei paesi arabi e asiatici, potrebbe crescere insieme al club ed aprire nuove e interessanti prospettive nel giro di pochi anni. Un po’ come per il progetto della Continassa, servirebbero idee chiare e scelte coraggiose. Logicamente mi rendo conto delle notevoli difficoltà che bisognerebbe affrontare e bisognerebbe capire bene quali sono le reali possibilità per un club sportivo di gestire una frequenza. Non è affatto uno scherzo, sia chiaro, perché un club calcistico non è propriamente un editore… Ma un’entità con caratteristiche così specifiche e peculiari, ben integrata in un progetto più ampio e ben interfacciata con le componenti della comunicazione bianconera che già esistono (compreso il sempre più insostituibile web), potrebbe portare utenti/telespettatori e un interesse molto più diffuso. Dopodiché, fatta la scelta di campo, gli ingredienti arriverebbero quasi automaticamente, in base all’evoluzione della comunicazione in generale, al costume, ai fatti della vita del club, ecc. Si potrebbero inserire nel palinsesto segmenti nuovi, semplici e frizzanti, piccole collaborazioni con le innumerevoli entità della tifoseria e con i tanti personaggi grandi e piccoli che ruotano attorno al mondo Juve in generale. Molte cose, soprattutto inizialmente, si potrebbero fare con un costo vicino allo zero. Il mondo è pieno di persone che farebbero dei programmi anche gratis su un'emittente con questa vocazione, per pura passione e qualcuno portando addirittura sponsor e fondi propri. Con la giusta collaborazione da parte del club, dirigenza e giocatori compresi, il palinsesto, pur con tutti i limiti del caso, si potrebbe riempire anche con contenuti “privilegiati”, in modo da diventare un punto di riferimento anche per le altre emittenti televisive che parlano di calcio e che vogliono attingere news. Tenendo ben presenti le attuali regole per la ripartizione dei diritti televisivi, e quello che di positivo generano per il club, è praticamente impossibile che si possano trasmettere partite ufficiali. Ed è anche vero che un canale in chiaro spesso necessita di molta pubblicità. Va bene, visto che sarebbe gratuito il popolo bianconero se ne farebbe una ragione… I tifosi si accontenterebbero di un canale di approfondimento, informativo, storico/bibliografico, interattivo, di intrattenimento "contestuale", ecc. Un canale utile anche ad aumentare la media dell'interesse sul club, che quindi vedrebbe anche indirettamente aumenti di fatturato dal punto di vista del marketing, ecc. Tutto questo andrebbe fatto con l'opportuna pianificazione strategica e comunicativa.
In tutte le regioni d'Italia ci sono piccole emittenti locali che propongono programmi scadenti e stanno in piedi solo grazie ai finanziamenti pubblici. Eppure hanno il loro piccolo bacino di utenza, lo streaming e alcuni sono presenti addirittura sul satellite, ecc.
Ora, concludendo e semplificando fino all’estremo il mio elucubrante ragionamento, mi chiedo: viste le scarse prospettive dell’attuale concezione e di sviluppo di Juve Channel, la Juventus, con i suoi tanti milioni di tifosi in Italia e nel mondo, non potrebbe farcela a tenere in piedi, gestendo direttamente o quasi direttamente, un proprio canale televisivo? Andrea, vale o no la pena di provare a ragionarci sopra?