Arriva Vucinic: sarà lui il top player?

vucinicLa telenovela estiva legata all’acquisto del top-player, spesso sbandierato a mezzo stampa da parte di Marotta, è giunta a conclusione grazie all’ingaggio di Mirko Vucinic. Il montenegrino ha firmato il nuovo contratto che lo legherà alla Juventus fino al 2015 con uno stipendio di circa 4 milioni annui. Alla Roma andranno invece 15 milioni pagabili in tre stagioni sportive (vedi sito Juve).

Il giocatore non avrebbe quasi bisogno di presentazione, visto che è in Italia dal 2000, quando l’allora Ds del Lecce Corvino lo andò a pescare ancora 17nne in Montenegro. Nel 2002-2003 contribuì alla promozione del Lecce dalla B alla A con 5 reti in 28 partite; la stagione 2003-2004 avrebbe potuto essere quella del grande salto, ma un infortunio ai legamenti del ginocchio lo costrinse ad uno stop che lo vide lontano dal campo fino alla stagione successiva, quando finalmente sarebbe riuscito ad esprimersi al meglio: 19 reti in 28 incontri. Avrebbe dovuto aspettare però ancora un anno prima di passare ad una squadra di vertice, la Roma, per una cifra vicina ai 20 milioni di euro. La prima stagione 2006-2007, non fu delle più esaltanti, a causa anche di diversi problemi fisici, mentre l’anno successivo riuscì ad avere più spazio, grazie pure alla sua duttilità tattica: nel 4-2-3-1 di Spalletti, infatti, venne impiegato sia come centravanti al posto di Totti, sia come attaccante esterno a sinistra, ruolo in cui diventò titolare inamovibile a partire dalla stagione 2008-2009 fino agli inizi del 2011, periodo nel quale però il suo rapporto con la Roma si è andato irrimediabilmente incrinando: alcuni diverbi con Ranieri, qualche fischio di troppo dell’Olimpico e la stagione non esaltante della squadra giallorossa hanno minato la tranquillità e la fiducia di Vucinic fino ad indurre il giocatore a chiedere la cessione.

L'attaccante montenegrino è dotato di un tasso tecnico ben al di sopra della media e dispone di una notevole accelerazione Non solo attaccante d’area, Vucinic ha nelle sue corde anche gli assist, visto il suo utilizzo come ala d’attacco nella Roma. Bravo nel dribbling, diventa micidiale negli uno contro uno quando si trova in stati di forma fisica ottimale: la sua imprevedibilità lo rende difficilmente contrastabile da parte dei difensori avversari. Difficile trovare gol “brutti” nelle rassegne video che circolano sulla rete: anzi a Roma, nel corso degli anni, ha avuto la fama di essere un giocatore bravo nel segnare gol di pregevolissima fattura per poi sbagliare spesso i gol “facili”. Nel modulo di Conte dovrebbe essere impiegato come seconda punta, anche se nella Roma di Ranieri ha giocato alcune partite come centrocampista esterno di sinistra (con Totti e Toni punte centrali ), ruolo che ricoprirebbe in rarissime occasioni, magari per recuperare uno svantaggio. Altra caratteristica importante è il fatto di segnare gol decisivi in incontri particolarmente delicati: il gol vittoria nel 2-1 contro lo United nei quarti di Champions nel 2007 (prima del 7-1 di Manchester), il gol vittoria al Bernabeu di Madrid l’anno successivo, dopo una prestazione eccellente avvenuta una volta entrato dalla panchina, la doppietta nel derby di ritorno a poche giornate dalla fine della stagione 2009-2010 quando la Roma era in piena volata scudetto contro l’Inter. Di contro il rendimento di Vucinic è stato discontinuo, con una personalità non troppo spiccata (si è spesso eclissato nei momenti negativi della Roma) e a 28 anni possiamo sì parlare di un ottimo giocatore, con un potenziale che non lo ha tuttavia portato ad essere uno dei primissimi giocatori in Europa nel suo ruolo.

Il suo acquisto potrebbe far storcere il naso a tutti quelli che negli ultimi due mesi hanno sognato i vari Agüero, Tevez, Higuain, Giuseppe Rossi e i tantissimi altri nomi inseriti nella carrellata dei papabili top-players. Vucinic, sotto quest’ottica, potrebbe apparire come un nome di ripiego, acquistato dopo aver a lungo inseguito prima Agüero e poi Rossi; in definitiva, può essere considerato quel top player tanto sponsorizzato da Marotta e atteso con impazienza da gran parte della tifoseria? Sicuramente il suo acquisto s’inquadra bene nella campagna acquisti 2011, che ha visto arrivare alla Juventus giocatori di profilo medio-alto, ben lontani dal basso profilo dello scorso anno (salvo rarissime eccezioni), ma non è quel giocatore in grado di spostare da solo gli equilibri di una squadra. Conte però ha sostenuto, in una recente intervista a La Stampa, la volontà di acquistare buoni giocatori, che abbiano fame, senza curare il fatto che possano essere considerati o meno top players.

Vucinic arriva a Torino dopo aver vinto due Coppe Italia, una Supercoppa italiana e aver segnato 65 gol in 202 partite con la Roma; complessivamente in serie A ha segnato 75 gol in 230 partite. Da questi numeri possiamo pensare che abbia fame, sia di gol, sia di trofei da conquistare e per questo motivo non possiamo che dargli un caloroso benvenuto!