Lo stadio che cambia il calcio... ma la (dis)organizzazione chi la cambia?

stadio“Lo stadio che cambia il calcio...”
Questo è lo slogan con cui la società accompagna ormai da qualche mese ogni iniziativa pubblicitaria e commerciale (poche a dire la verità) sul nuovo stadio, ormai in odore di inaugurazione. L'evento celebrativo si svolgerà l'8 settembre a partire dalle ore 19:45, con spettacoli vari e con una partita amichevole tra la squadra di casa e gli inglesi del Notts County, la società professionistica in attività più antica del mondo e da cui la Juventus prese i colori bianconeri all'inizio del '900.

Come avevamo già parzialmente trattato sul nostro Blog, dove i lettori hanno la possibilità di lasciare il proprio commento, i problemi e le conseguenti lamentele, riportate anche direttamente sulla pagina ufficiale Facebook della Juventus dai tifosi, non sono stati pochi.
Cominciamo col dire che la società ha riservato ai tifosi “ospiti” inglesi (il virgolettato è d'obbligo e vi spiegheremo più avanti il perché) solamente 100 biglietti di fascia alta, il che ha subito destato sorpresa e delusione tra i sostenitori del Notts County che già assaporavano il viaggio a Torino per godersi la festa. Ma ne riparleremo tra poco.

Con la fine della fase di prelazione per abbonati e Premium Members e l'inizio della vendita “libera” le cose non stanno andando certo meglio, perlomeno sino ad oggi 31 agosto, primo giorno di vendita “libera”.
Infatti la vendita dei biglietti tramite i canali Web si è immediatamente arrestata per il sovraccarico del sito preposto alla vendita stessa, evidentemente non all'altezza di sostenere un elevato numero di collegamenti. I pochi “fortunati” che hanno avuto il privilegio di riuscire ad accedere al sito hanno avuto in breve a che fare con un'altra sorpresa. Contrariamente a quanto accadeva in passato, alla fine della procedura d'acquisto ecco che il sistema richiedeva il codice della tessera del tifoso, eventualità che non era stata anticipata in alcun modo se non con un comunicato dell'ultimo minuto, quando ormai era troppo tardi, anche perché l'evento non è sottoposto a restrizioni di nessun genere (non è previsto nemmeno il settore ospiti) e quindi nessuno poteva immaginarselo. In pratica chi non possiede per qualsivoglia motivo data tessera non ha modo di comprare il biglietto tramite la rete. Questo fatto ha comportato un'altra immediata e imbarazzante conseguenza: i tifosi inglesi sono completamente tagliati fuori dall'acquisto di biglietti in vendita “libera” e oltre ai 100 fortunati di cui sopra nessun altro potrà assistere all'evento, a meno di rimedi studiati all'ultimo minuto dagli organizzatori per porre almeno una pezza a una figuraccia di tale portata. Si è mai visto infatti che qualcuno fosse prima invitato a una festa salvo poi rimanere fuori dalla porta, privato della possibilità di entrare senza spiegazioni plausibili? Nelle peggiori bettole, forse. Non certo nello stadio “che cambia il calcio”.
Consideriamo anche che a condizioni normali trovare i biglietti sarebbe stata già un'impresa non da poco per i bianconeri d'oltre manica... senza contare che, in generale, l'impossibilità di acquistare biglietti è un fatto anche per i tifosi bianconeri residenti all'estero, non avendo essi diritto di richiedere la tessera del tifoso, secondo le norme.
L'accesso al sito è stato ripristinato nel tardo pomeriggio, ma nel giro di mezz'ora la vendita è stata chiusa; dovrebbe ripartire domattina (1 settembre), a quanto dicono gli ultimi comunicati.
Chi si è recato nelle ricevitorie abilitate alla vendita dei biglietti non ha avuto sorte molto migliore. Il circuito Lottomatica ha subìto sovraccarichi bloccando la fase di vendita, cosa tra l'altro già verificatasi in passato per eventi di richiamo assolutamente minore, indice del fatto che nessuno si è preoccupato di risolvere questi problemi per evitarne il ripetersi in futuro. Sembra che le cose siano migliorate a pomeriggio inoltrato, ma il disservizio è palese.
Aggiungiamo il fatto che le ricevitorie abilitate non sono uniformemente sparse per la nazione, per cui chi contava sull'acquisto (o perlomeno il tentativo d'acquisto) di un biglietto tramite il web per la mancanza di una ricevitoria a portata di mano è rimasto con un pugno di mosche. Rimarrebbe il ripiego sul call center, ma anche questo, oltre a richiedere il possesso della tessera del tifoso (non basta il codice, è necessario averla già ricevuta fisicamente, il che comporta non poco tempo dalla richiesta), è subordinato al funzionamento del circuito di vendita normale, oltre ad avere un certo costo per la comunicazione telefonica.
Pare che i tifosi che hanno riscontrato meno problemi, a parte le code, siano coloro che si sono recati direttamente al ticket office di galleria S. Federico a Torino, il che ci rende un po' nostalgici pensando a quando, prima delle partite, ci si recava al bar-ricevitoria a ritirare direttamente i tagliandi cartacei bell'e pronti, e l'unica preoccupazione era quella di arrivare prima che fossero finiti, senza altri problemi di sorta. Trenta secondi ed ecco lì il tuo biglietto. Viene da chiedersi se la tecnologia non dovrebbe facilitare le cose piuttosto che renderle più complicate. Beh forse dipende da chi la gestisce, che in questo caso, stando ai fatti, non è certo meritevole di complimenti.
Quello che possiamo sperare è che, almeno per questa volta, il “buongiorno” non si veda dal mattino e che lo stadio “che cambia il calcio” possa essere gestito in maniera perlomeno consona durante il resto della stagione.