Long John Elkann e i petardi di Villar Perosa

ElkannLa solita bella e sana rimpatriata a Villar Perosa: la Juventus, la famiglia e i tifosi (5/6000).
Sole, calcio, colline verdi, Andrea Agnelli, Antonio Conte, John Elkann...
Solite dichiarazioni prospettiche e beneauguranti e poi, di colpo, un paio di petardi lanciati dal capo, buontempone, di casa Fiat, Chrysler, Exor, ecc.
Prima, velatamente, con un discorso nebbioso ma non troppo, olimpico ma non troppo, dice al Napoli che non è sportivo non partecipare ad una cerimonia di premiazione ufficiale di un torneo.
Eh la peppa! E ora al President-One dei Napolitaner che spiano gli allenamenti degli avversari e giocano a calcio kung-fu chi glielo dice?
Poi, non pago dello sberleffo, altro fiammifero e altro petardo di John.
La battuta peraltro, quella secondo la quale Carrera ha vinto in una sola partita quello che Zeman non ha vinto in tutta la carriera, è scopiazzata dal web dove galleggia da diversi giorni in molti forum bianconeri.
Ripresa e riproposta però, in una veste ufficiale dal proprietario del club bianconero, ha tutto un altro peso.
Mi permetta il signor John, lo dico con grande amarezza, ma per me è di cattivo gusto la battutaccia su Zeman.
Il boemo è persona di grande spessore, non ha l'abitudine di provocare e di parlare di altre squadre, ed è un professionista che ha vinto tutto quello che c'era da vincere. Non è certo un populista antijuventino.
Sopra di lui ha sempre avuto dei presidenti dall'operato molto limpido e che non hanno mai avuto problemi con la giustizia.
Zeman ha una carriera specchiata nel senso di sportività, ed è un allenatore che non ha mai ricevuto un esonero che sia uno.
Questa battuta del numero uno di Exor proprio non se la meritava.

(ed ora: sosta ghignate)

Ironia a parte, un buon John, direi, istituzionale nella forma, ma non troppo nella sostanza. La bordata è arrivata sicuramente a Roma.
Concludendo, disse una volta Zeman: "A mio parere, la grande popolarità che ha il calcio nel mondo, non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza, in ogni angolo del mondo, c'è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi. Ma il calcio, oggi, è sempre più un'industria e sempre meno un gioco".
Disse, invece, una volta Crazeology: "A mio parere, la grande popolarità di cui godono alcune persone che lavorano nel mondo del calcio, non è dovuta alla loro grande o piccola professionalità, e ai risultati ottenuti, bensì al fatto che in ogni tv, su ogni giornale, in ogni intervista, e in ogni angolo bene in vista del Bananeto della Bassa Europa, c'è sempre un signore incompreso, spesso rosicone, che gioca e si diverte a parlare male della Juventus. Ma il tutto ha una logica, perché il calcio, oggi, è sempre più un'industria e sempre meno un gioco, e per lavorare in quell'industria bisogna farsi notare. Molte persone, se non parlassero male della Juventus e contassero solo sulla loro competenza e sui propri risultati, riuscirebbero a lavorare o dovrebbero accontentarsi di una panchina, al parco però, e di un po' di malinconico tabagismo?"