Una protesta boomerang

StadioNon aspettatevi da parte mia il solito commento alla gara di CL tra i bianconeri e gli ucraini dello Shakhtar Donetsk, anche perché non c’è poi molto da commentare, l’andamento l’avete visto tutti, a conferma che gli anni di post “Farsopoli”, pur di fare primeggiare qualche squadra a discapito di tutte le altre, ha prodotto il depauperamento del calcio italiano, cosa confermata dalle due sole formazioni nell’edizione di quest’anno della CL.
Il tutto condito da una gestione federale fallimentare, che invece di affrontare seriamente i problemi del nostro calcio, preferisce essere braccio armato per vendette di chi è perdente ma vuole ancora mantenere posizioni di privilegio nel palazzo calcistico.
Come dire, le difficoltà dei bianconeri in Europa, sono la conferma che la squadra che in Italia domina o quasi, è una buona squadra ma non ancora competitiva per le piazze più elevate dell’Olimpo continentale, anche se non credo sia il caso di fasciarsi la testa prima di essersela rotta, dato che sono molto fiducioso per il prosieguo del cammino della Juventus: la gara contro lo Shakhtar è stata semmai un bagno salutare per calmare certi entusiasmi eccessivi, e per comprendere che occorre molta umiltà per andare avanti.
Detto ciò, ed evidenziato che pochi si sono salvati l'altra sera (Bonucci, Marchisio, un pochino Giovinco, in quanto più attivo degli altri attaccanti), andiamo al sodo della discussione, e, come mio solita abitudine, prendo immediatamente “il toro per le corna”.



Carissimi tifosi della curva Scirea,
premetto che ancora non si è davvero capita la ragione della vostra contestazione e dello “sciopero del tifo” che avete organizzato ieri sera (martedì, ndr), proprio nel giorno del ritorno della Juventus in CL, cosa che aspettavamo tutti i tifosi bianconeri, ripeto TUTTI (si perché la Juve siamo anche noi, non SOLO voi), dal dicembre 2009.
Dico questo perché, in rete, ed in mancanza di comunicati ufficiali, ho trovato diverse versioni a spiegazione di questa protesta, non sempre coincidenti: si va dalla protesta per il caro biglietti e la pessima gestione della vendita da parte di Listicket, alla protesta per il divieto di portare bandieroni e striscioni vari, alla protesta perché sarebbero state vietate sabato scorso manifestazioni di contestazione molto colorita verso Zeman, alla protesta, infine, per una gestione degli ingressi in curva soggetta ad una stretta da parte della società bianconera.
Orbene, siccome ritengo gli amici tifosi della curva Scirea (alcuni dei quali, lo sottolineo, MIEI FRATERNI AMICI) persone intelligenti e di buonsenso, mi sento di escludere le motivazioni sui divieti di striscioni o di contestazione aspra a Zeman, dato che in quei casi sono più le forze dell’ordine e la DIGOS ad intervenire, non certo Andrea Agnelli e Marotta, per cui rimane solo il discorso relativo al costo dei biglietti ed alla gestione degli ingressi in curva.
Non entro nel merito del problema, perché da qualunque lato lo si voglia vedere, ci sono ragioni che depongono sia a favore di una tesi (costo esagerato dei biglietti, poca elasticità della società nella gestione della distribuzione e nella gestione degli ingressi), sia a favore dell’altra (costo normale, in linea con le altre società presenti in CL, esigenza per la società di una gestione “economica” tale che possa far fruttare la proprietà dello stadio), dico solo che ho il mio punto di vista sull’argomento, ma presumo interessi poco.
Mi interessa di più invece esternare il mio giudizio sui tempi e sui modi della protesta che avete scelto e, se c’era un modo per alienarvi la simpatia della restante tifoseria bianconera (quella che alcuni di voi definiscono, con disprezzo, “i pinguini”), avete scelto quello più adatto.
Appunto perché quella di ieri sera (martedì, ndr) non era una partita come le altre, ma una partita che segnava una tappa fondamentale in questa fase di rilancio della squadra bianconera: ossia l'inaugurazione europea dello Juventus Stadium, la prima in assoluto.
Che avrebbe meritato certamente ben altro clima, non quello davvero spettrale che noi, i cosiddetti “pinguini da poltrona” abbiamo notato, clima che, alla resa dei conti, ha colpito più quelli che erano in campo ad onorare la maglia bianconera, che non quelli che erano in tribuna, oggetto, se ben capisco le ragioni, della vostra contestazione.
Come dire, scegliere quale momento di scontro proprio una delle tre gare europee della Juventus (se tutto va bene, allo Juventus Stadium, se ne giocheranno 6, sperandosi di arrivare almeno alle semifinali), direi, forse proprio quella maggiormente decisiva per il passaggio del turno, è stato davvero segno di miopia, quasi la riedizione della famosa storiella del marito che, per punire la moglie, fece quel gesto che tutti avete compreso.
Ma non è solo questo che mi preme rilevare, ripeto ogni protesta ha sempre una sua giustificazione plausibile, che può essere o non essere condivisa.
Risulta a molti, llo si legge in rete, che vi è stato un autentico atteggiamento prevaricatorio allo stadio verso chi voleva incitare squadra e giocatori, e questa non è protesta, ma è SQUADRISMO, e lo squadrismo non può non essere condannato in quanto fortemente lesivo dei diritti altrui.
Dei diritti di chi, pagando comunque il prezzo del biglietto, voleva godersi uno spettacolo calcistico e manifestare il proprio tifo, e non ha potuto farlo, diritto sacrosanto quanto quello di chi protestava.
Quindi quella che poteva anche essere una protesta condivisibile, se spiegata bene ed in tempo (cosa che invero fino a questo momento non è stata fatta nelle forme ufficiali), alla fine si è rivelata un'azione andata contro la squadra e contro tutti gli altri tifosi, compresi quei “pinguini”, che per vedere la Juventus a casa propria, pagano, non la vedono certo gratis, e se non sono di martedì sera allo stadio è per ragioni di distanza e di lavoro, o anche di difficoltà economiche ad approntare una trasferta che, biglietto a parte, al giorno d’oggi è quasi un lusso, visti i costi di trasporto e, magari, di pernottamento a Torino.
Spero che ci riflettiate su queste cose, e che vi rendiate conto che il torto l’avete fatto a chi non lo meritava, avete sbagliato in pieno il bersaglio, per cui, anche se potevate avere una qualche ragione, in questo modo siete riusciti nell’effetto opposto.
Soprattutto che vi rendiate conto che, in questo specifico momento “storico”, con la Juventus ancora bersaglio di certe vendette trasversali da parte di chi vuole riportarci agli anni bui post Calciopoli, non fa bene a nessuno una diatriba tra tifosi e società, ed anche tra tifosi al loro interno.
E se qualcuno non ha gradito quanto ho scritto sopra, me ne farò una ragione, del resto in vita mia non ho mai scritto o detto qualcosa per avere applausi o essere dalla parte delle maggioranze, vere o presunte tali.