Ale e Ricky, due angeli bianconeri

PessottoNella meravigliosa cornice di Monteriggioni, castello medievale alle porte di Siena, si è svolto il tradizionale evento in ricordo di Ale e Ricky, angeli volati in cielo troppo presto.
Come di solito tantissima gente si è presentata e riunita per partecipare al ricordo dei due giovani atleti, e tutti a cercare Claudia e Franco Neri, i genitori di Ricky, visibilmente commossi e con ancora presenti in faccia i segni di un dolore che nemmeno il tempo riuscirà a cancellare.
Nella sorpresa generale gli ospiti, tra cui il sottoscritto, si sono accorti che mancavano all’appello i genitori di Alessio Ferramosca, impegnati nell’altra serata/evento a Torino in contemporanea.
E la cosa ha stonato immediatamente: all’atmosfera mancava qualcosa, l’ambiente è sembrato a prima vista zoppo, o, come si dice in gergo calcistico, “infortunato”.
Non voglio entrare in merito a decisioni prese dall’organizzazione e dai familiari stessi, ma spero che nei prossimi anni le due famiglie siano di nuove unite in un’unica cerimonia, come lo sono stati i due ragazzi nella loro vita sino al tragico destino.
La Juve è arrivata puntuale, rappresentata da Pessotto, da Baroni e dallo staff del settore giovanile.
Poi, alla spicciolata, ecco arrivare Cosmi, un nutrito gruppo di giocatori dell’Empoli, il nostro Torricelli, ed infine Montella.
Dopo le rituali interviste di tutte le televisioni, tra cui Sky in prima fila, ha avuto inizio la cena nei meravigliosi saloni dell’Hotel Piccolo Castello: e subito mi sono accorto di essere ospitato al tavolo della Juve, ritrovandomi piacevolmente seduto tra Pessotto, Torricelli, Baroni e tutto lo staff del settore giovanile.
Ed ecco arrivare puntuale il momento classico del film.
Per dieci minuti nella sala si son potute respirare emozione e commozione pura.
Un bellissimo ragazzo si è presentato, con occhiali a specchio e fisico statuario, di fronte ai nostri occhi, muovendosi su quello schermo con la sua giovinezza, la sua spensieratezza, la sua gioia di esistere, la sua voglia di aggredire la vita, con la sua voglia di diventare Gigi Buffon.
Scherzava, cantava, rideva, faceva le capriole sul letto, insieme agli amici giovani calciatori, durante i momenti di pausa della sua vita torinese.
E per la prima volta abbiamo potuto udire anche la voce di questo bel ragazzo, che diceva, rivolto ai suoi amici: “Volete mettere in dubbio le mie doti calcistiche?”.
Lo abbiamo visto cantare, sghignazzare, prendere in giro i compagni con la sua ironia toscana, ignaro del destino che lo avrebbe atteso durante una nebbiosa giornata torinese.
Ed eccolo in campo a vincere il Campionato Allievi Nazionali, con la sua Juve.
Ed eccolo esibirsi in parate magistrali e deviare il rigore decisivo, con la sua maglia verde, uguale a quella di Gigi.
Si sono riaccese le luci ed è finito dolcemente il film, accompagnato da una bella melodia, mentre un lungo applauso rompeva le corde della commozione: ci siamo ritrovati tutti con gli occhi lucidi, compreso Pessotto e Torricelli, con le loro teste che, chissà, forse in quel momento stavano viaggiando verso angosce passate e personali.
E tutti in quel momento siamo riusciti a capire l’importanza e la preziosità della vita; e vedere gli addetti ai lavori, i nostri idoli calcistici, commossi come tutti gli altri, ci ha fatto capire che sono essere umani come noi, e che nei momenti intimi riescono a dimenticare di far parte di un mondo, quello del calcio, ricco di odio, rancore, rabbia e avidità.
Pessotto ha preso il microfono confermando che la Juve sarà sempre vicino ai familiari nel ricordo dei due angeli; seguito da Cosmi, Maccarone, Baroni, Torricelli, Montella, tutti visibilmente commossi, tutti che sprigionavano forza umana, dimostrata materialmente al momento delle aste per le varie maglie, acquistate per cifre ingenti, che andranno in beneficenza all’Associazione Ricky e Alessio.
Montella: una piacevole sorpresa scoprire una gran bella persona, che ha parlato con tutti di calcio giocato che insegna a vivere e di calcio che dovrebbe servire per allontanare odi e rancori. Una persona pulita che, in privato, si sta impegnando in prima persona in beneficenza e che, per essere presente per Ale e Ricky, aveva fatto in un giorno centinaia di chilometri, perché impegnato nel pomeriggio in altri luoghi.
Montella, sono sicuro, è un professionista che darà lustro a tutto il calcio italiano e non solo tecnicamente.
Diventerà un esempio per i giovani, così come il nostro Pessotto che, alla faccia di tutti i maledetti striscioni, si è presentato con la sua solita educazione, umanità e simpatia, e con i suoi soliti occhi lucidi nel ricordo di due angeli che resteranno per sempre nei nostri cuori.