Alessandro Birindelli, l’addio di un campione

BirindelliEra da un po' di tempo che non scrivevo per il nostro sito ma, oggi, ho sentito il bisogno di aggiungermi al post di Dominiobianconero sul blog ed esprimere tutta la mia gratitudine ad Alessandro Birindelli, un grandissimo campione che ha annunciato di lasciare la Juventus alla fine di questa stagione.
Il calcio di oggi non è fatto di solo campo, le doti tecniche hanno un ruolo fondamentale, ma contano sempre di più gli aspetti psicologici, la forza del gruppo, l’esempio per i giovani.
Un grande campione non deve solo saper correre, saper difendere, saper calciare. Un grande campione deve sempre di più essere cosciente dei propri limiti e del proprio ruolo nella squadra e rispettarlo, deve saper anteporre gli interessi della squadra a quelli personali, deve contribuire a creare lo spirito di squadra che pone ogni suo compagno nelle condizioni di dare il meglio di sé.
Alessandro Birindelli è stato un ottimo calciatore sul campo. Tutti noi ricordiamo il goal di La Coruna, il cross per Zalayeta al Nou Camp, la prestazione contro Figo nella semifinale di Champion’s League, il rigore di Manchester (solo lui e Del Piero lo segnarono), ma credo che Birindelli abbia dato un contributo straordinario nei suoi undici anni di permanenza alla Juventus soprattutto con il suo comportamento di grande uomo e professionista. Credo anche che il Biri abbia aiutato i giovani a capire come si sta alla Juventus nell’anno della serie B. I De Ceglie, i Marchisio, i Giovinco, che si apprestano a rientrare alla base, hanno avuto la fortuna di essere suoi compagni di squadra l’anno scorso e tutti noi dovremmo augurarci, per il bene della Juventus, che abbiano capito da lui cosa vuol dire indossare quella maglia.
Non ultime, le sue parole di rivendicazione degli scudetti scippati sono tra le più dirette che un giocatore della Juventus abbia mai pronunciato in questi ultimi due anni, le parole di uno juventino dalla nascita, di uno juventino vero: "La maggiore delusione sportiva è stata la sconfitta nella finale di Champions a Manchester, a livello personale invece l'amarezza che più fa male è stata la retrocessione in B perchè ho visto svanire tutti i sacrifici di una stagione dominata! Noi sappiamo quello che abbiamo lottato per vincere quei due scudetti, e lo sanno anche dall'altra parte, però loro devono dire l'opposto per giustificare il motivo per cui non vincevano mai: la ragione in realtà è una sola, noi eravamo i più forti, e lo sapevano benissimo e lo abbiamo dimostrato anche quest'anno battendoli a San Siro!".
Probabilmente ha voluto farlo solo ora perché gli obiettivi stagionali sono stati centrati, ha deciso per il proprio futuro e queste sue parole non dovrebbero creare problemi ai suoi datori di lavoro che non è dato sapere quanto le abbiano gradite.
Speriamo che ciò non gli costi la meritata passerella allo Stadio Comunale nel giorno della sua ultima partita davanti ai propri tifosi. Invito tutti i tifosi Juventini, in occasione della partita con il Catania, a omaggiare Alessandro Birindelli con il meritato tributo che un campione come lui assolutamente merita. Con Biri se ne va un altro pezzo della grande Juventus che ha dominato la scena negli anni a cavallo dei due millenni, se ne va un campione che, a mio parere, deve essere annoverato tra i grandi juventini di tutti i tempi.
In bocca al lupo Biri e arrivederci.

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