Il pasticciaccio dell'Arena Rock

StadioIn questa sede, abbiamo parlato più volte in passato dell'Arena Rock, nella cui area, a quanto si deduce dall'ultima variante del progetto juventino della Continassa approvato dal Comune di Torino alcune settimane fa, sorgerà il nuovo Juventus Training Center (centro per gli allenamenti simile a quello di Vinovo, con campi, media center - Juve Channel -, palestra e ristobar, ma destinato solo alla prima squadra). Avevamo anche già raccontato, però, delle complicazioni provocate dalla Giunta Comunale precedente a quella attuale, ossia quella presieduta dal Sindaco Chiamparino, (quella odierna è presieduta dal Sindaco Fassino), che deliberò a favore di una concessione sull'area dopo apposito bando. La suddetta concessione è stata deliberata in favore delle tre società (Expo Rent, che gestisce la struttura, Stamas Racing ed Expo Group) che hanno vinto la gara, ed è stato realizzato sull'area un kartodromo. In Consiglio Comunale il contraddittorio che si era generato in quei giorni di novembre 2012, mentre si stava per votare la variazione al progetto presentata dalla Juventus, era stato parecchio acceso. C'era chi era favorevole al nuovo progetto, e chi vi si opponeva.
Un consigliere: «E’ comunque costata 5 milioni - ci si riferisce alla costruzione della struttura ancora ad uso musicale ndr - e adesso chi lo va a spiegare al nuovo concessionario che deve trovarsi un’altra location?». L’assessore: «Intanto quel sito è stato depredato e danneggiato, quindi non è più nuovo, come al contrario si tende a pensare. In ogni caso la città deve analizzare l’insieme: e a questo punto dal momento che ritornano con gli interessi quei fondi nelle casse del Comune, è evidente che privilegiamo strappare al degrado una porzione di città, ricavandone anche un buon guadagno, che non difendere una pista da Go-Kart sganciata dal contesto. Saremo comunque disponibili a cercare un’altra soluzione per questa realtà». Un altro consigliere: «Poiché attualmente su quest’area ha sede una pista di Go-Kart grazie ad un bando vinto dalla società gestrice nel 2010, occorre che il Comune non si limiti solo al rimborso delle spese che la società appaltatrice ha già sostenuto, ma consideri che il rapporto concessionario pregresso dovrà essere risolto consensualmente, tenendo conto di investimenti, valorizzazione dell’area e ricollocazione dell’impianto in altra area che garantisca indicativamente pari strutture e servizi a quella attualmente insediata».
Altro consigliere: «Il kartodromo dell'Arena Rock è stato costruito da una società privata che ha vinto una regolare gara pubblica. La Juventus non ha partecipato alla gara. Non è un rischio contabile far finta che alla città quella struttura non sia costata milioni di euro? E, soprattutto, chi manda via gli attuali concessionari? E a che prezzo? Il rischio è che il ricavato della vendita, se la Juventus non accetterà di farsi carico delle spese, finisca in risarcimenti e contenziosi con i privati».
Insomma, il pasticcio è servito. La Juventus aveva già intavolato una trattativa con il Comune, ma un assessore prese iniziative differenti per quest'area, e la situazione cambiò e prese un'altra direzione. Va precisato che per richiedere la concessione è necessario presentare un'offerta, ma serve anche la necessaria documentazione relativa al sito e all'opera che si intende realizzare. E su questo punto sembra esserci qualche ulteriore pasticcio burocratico.
Sembrerebbe, ad esempio, che non sia mai stato perfezionato l’atto di concessione. Le società concessionarie, quindi, occuperebbero l'area con un’autorizzazione solo temporanea, poi nuovamente rinnovata, ma hanno già realizzato la pista. In sostanza, il documento darebbe pieno diritto ai vincitori della gara di utilizzare gli spazi, ma non a costruire 900 metri di asfalto senza le apposite autorizzazioni edilizie. Nella determina di luglio 2011, che definisce lo schema della concessione, si legge che «le opere devono essere realizzate previa presentazione del relativo progetto» e «previa autorizzazione e successiva verifica degli Uffici» . Il progetto deve essere sottoposto al «parere tecnico del settore edilizia sportiva».
Se è davvero questa la situazione, non è un caso che qualcuno ritiene che si potrebbe profilare l’abuso edilizio, oltre ad un'eventuale rescissione automatica degli accordi. E sarebbe possibile dunque che vi possano essere sanzioni di vario genere (per esempio, nello schema di concessione di cui sopra, è previsto che il Comune, per eventuali inadempienze dei vincitori della gara, possa incamerare la cauzione, che in questo caso è pari a 67 mila euro, e possa richiedere il pagamento come penale di un anno di canone, pari a 26 mila euro). Altra tegola: non è neanche chiaro se le società vincitrici della gara abbiano presentato la certificazione d’impatto acustico per le opere realizzate, così come previsto nella determina del luglio 2011.
Daniele Cravotto di Expo Rent in quei giorni disse: «Non mi occupo degli aspetti burocratici, abbiamo vinto una gara, abbiamo le autorizzazioni e il Comune ha comunque fatto i sopralluoghi».
In quei giorni si disse anche che la Giunta del Comune di Torino, comunque, si sarebbe impegnata a liberare l'area trovando una soluzione a basso costo. Si parlò di 400 mila euro come tetto massimo della cifra.
La Redazione di ju29ro.com, attraverso contatto telefonico, ha provato a raccogliere informazioni dalle tre società. Proviamo a riassumere la loro posizione, e a ricostruire l'accaduto anche dal loro punto di vista.

Il progetto della pista è nato dalla forte esigenza per gli appassionati di avere una struttura di alto livello anche sul vasto territorio del nord-ovest. Non mancano altre piste in Piemonte, Liguria, ecc, ma non sono paragonabili ad alcune che si trovano per esempio in Lombardia, Emilia Romagna e in altre parti d'Italia. La pista di livello top è un qualcosa che mancava nel nord-ovest e l'occasione di un'area come quella dell'Arena Rock per poterla realizzare era sembrata molto ghiotta. I rapporti tra le tre società e la Juventus sono sempre stati inesistenti, e non c'era nemmeno un'idea precisa di cosa il club volesse fare. Le società in questione non erano a conoscenza di quale fosse la situazione complessiva della trattativa con il Comune già avviata da parte della Juventus, hanno pensato solo al loro possibile investimento. L'interlocutore per ottenere la concessione era per forza di cose il Comune, ed è al Comune che ovviamente si sono rivolte per partecipare alla gara, ritenendo che la situazione interna a Palazzo Civico fosse chiara per tutti e che non sarebbero sorti problemi successivamente.
Nelle scorse settimane, nel novembre 2012, quando è venuto fuori il problema, su alcuni media e anche all'interno del dibattito del Consiglio Comunale, qualcuno aveva sussurrato qualche perplessità sull'opportunità della scelta di lanciare il bando e sull'operato dell'ex assessore (Sbriglio IDV) che si occupò, per l'appunto, di lanciare la gara stessa, visto che vi era già in piedi una trattativa con la Juventus riguardante tutta l'area della Continassa. Va detto però che il bando fu approvato da tutti gli organi competenti del Comune, dunque è ingeneroso forzare le interpretazioni di quanto è accaduto solo a sfavore di un singolo individuo. E' evidente che la scelta dell'ex assessore è legittima e che forse c'è stato qualche problema di comunicazione interno tra i vari organi di Palazzo Civico. Sono molte le cose che non hanno funzionato in quella fase. Per ciò che riguarda gli uffici di edilizia sportiva e il progetto, le società concessionarie si sono adoperate a percorrere l'iter burocratico per cominciare i lavori. Il parere fu favorevole. E gli uffici competenti, visionato il progetto, fecero sapere che non era necessario un permesso di edificabilità, perché l'unica cosa che sarebbe stata realizzata era la pista, che non prevede cubatura. Gli altri servizi, come bar, spogliatoi, magazzini, servizi igienici, ecc, erano già presenti nella struttura, e si trattava solo di ristrutturare gli interni. Per ciò che invece riguarda le gradinate che vi sono all'interno, si tratta di strutture mobili che, tra le altre cose, è il Comune stesso che ha chiesto alle società che fossero acquisite e utilizzate, e durante il montaggio poi ci si è accorti che manca anche qualche pezzo. E' stata posizionata qualche altra struttura mobile, (dehors, bungalow, e simili), ma niente di più. Quindi non è stato edificato nulla, ad oggi, dentro l'Arena Rock e quindi non è aumentata la cubatura. E' stata solo realizzata la pista. Da notare un altro dettaglio non di poco conto; se le società avessero avuto l'intenzione di edificare, sarebbe stato sufficiente presentare allo stesso ufficio un'apposita domanda con annessa marca da bollo di circa 15 euro. A fronte di un investimento come quello sostenuto dai concessionari, in effetti una piccola cifra come quella richiesta sarebbe stata serenamente pagata, se necessario. Ergo, anche su questo punto, nei vari uffici competenti del Comune qualcosa non ha funzionato.
La situazione, secondo le tre società, attualmente è la seguente.
La concessione ottenuta dura 21 anni e il canone annuo è di 25.000 euro più IVA. Verrà presentata un'autodenuncia, e si pagherà la multa prevista per il condono che sarà al massimo di 16.000 euro (forse questo passo è già stato fatto di recente, ma non siamo ancora in grado di essere precisi su questo specifico punto). Fino ad oggi sono stati spesi molti soldi per la realizzazione del kartodromo (già più di 1 milione di euro, con annessa certificazione del CONI). Si è lavorato in un periodo lungo per la realizzazione, l'inaugurazione è avvenuta solo poche settimane prima del polverone, ossia ad ottobre 2012, e il primo anno è volato via senza un ritorno economico. Ora gli ulteriori investimenti previsti si sono interrotti, per evitare ulteriori problemi, e la struttura è ferma per motivi stagionali e meteorologici. Le prospettive per il futuro però sono buone, non è mancato infatti l'entusiasmo degli appassionati, che in diverse migliaia si sono rivolti alle tre società per avere informazioni. Sarebbe il caso, a questo punto, che gli organi e gli uffici del Comune rivalutassero tutta la situazione complessiva, anche in funzione delle leggi regionali, e della "variante strutturale", perché potrebbe esserci la seria possibilità che le diverse variazioni del progetto della Juventus e il pasticcio burocratico riguardante l'Arena Rock possano avere ripercussioni e strascichi di vario genere in futuro. Ci sono alcuni soggetti privati che hanno investito, investono e investiranno molti soldi, su tutta l'area, ed è giusto che tutto sia in regola e che ogni soggetto coinvolto direttamente o indirettamente sia garantito e tutelato. E' anche possibile che il cambio di Giunta possa aver provocato qualche disfunzione sulla continuità delle scelte fatte e nelle procedure e che sia nato qualche problema anche per questa ragione.
Comunque, per la risoluzione di questo pasticcio burocratico, da parte delle tre società non c'è nessuna volontà di arrivare alle vie legali, e vi è la piena disponibilità a risolvere la situazione con una transazione. All'occorrenza i concessionari prendono anche in considerazione la possibilità di spostare la pista, se il Comune ha modo di trovare un'altra area. L'area in questione, però, dovrà avere caratteristiche analoghe, e non potrà essere certo un prato qualunque; perché non serve solo lo spazio, ma anche strutture ove poter predisporre tutti i servizi del caso, una viabilità circostante sufficientemente efficiente, illuminazione, la possibilità di allacciamenti per acqua, telefono, gas, ecc.
A questo punto, da parte nostra invece, possiamo dire che la speranza dei tifosi della Juventus, e non solo, è che qualcuno trovi il bandolo della matassa e che la situazione si risolva nel miglior modo possibile per tutte le parti interessate dalla vicenda. Non sarà semplicissimo, ma forse nemmeno impossibile. Quando in un momento di crisi economica come quello attuale c'è chi è disposto a fare grossi investimenti, a metter in piedi attività economiche, e magari a dare lavoro a decine e decine di persone, sarebbe sciocco mandare tutto all'aria.


Le Foto:
- Foto 1 - Kartodromo inizio lavori
- Foto 2 - Kartodromo inizio lavori
- Foto 3 - Kartodromo inizio lavori
- Foto 4 - Kartodromo
- Foto 5 - Kartodromo