Mercato. Il punto sulla difesa - Un occhio al futuro

Blanc e SeccoDopo aver analizzato nel precedente articolo i problemi ed il rendimento della difesa nel campionato appena concluso vediamo ...
CHI VA E CHI RESTA

Abbandoneranno la squadra a fine stagione l'esperto Birindelli, il cui utilizzo è stato scarso, con la beffa della panchina nella partita d'addio, e il laziale Stendardo, giunto in prestito a metà stagione, in una situazione confusionaria con l'infortunio di Chiellini e le cessioni già effettuate di Boumsong e Criscito (in prestito), a tappare un buco momentaneo. Il difensore napoletano, va detto, non ha sfigurato nelle poche occasioni riservategli: fisicamente roccioso e abile nel gioco aereo, seppur scarsamente dotato tecnicamente, si proponeva come panchinaro per Chiellini, qualitativamente inferiore ma a lui simile. Il prezzo di riscatto, fissato in 12 milioni, rende però di fatto impossibile la sua permanenza, per altro sconsigliabile in un reparto troppo affollato da giocatori non di primo piano e non di primo pelo.
Difficile il ritorno alla base per Criscito, invece. La dirigenza aveva molto puntato sul difensore di Cercola, tanto che oltre a una valutazione molto alta del suo cartellino, aveva sacrificato l'ottimo Konko, cedendone la propria metà al Genoa. Oggi il francese è un giocatore con un grande mercato, dal valore raddoppiato, e richieste da club come Inter e Siviglia. La stagione in chiaroscuro di Criscito invece impedisce di fatto il realizzarsi di una plusvalenza con un'eventuale cessione: potrebbe rinnovarsi il prestito al Genoa, o una cessione sottocosto al Napoli che parrebbe interessato. Prospettiva non certo esaltante per le casse juventine, ma gradita al difensore che per ragioni affettive e di impiego preferisce le destinazioni suddette. Certo l'atteggiamento del ragazzo a molti è parso lontano dalla mentalità "da Juve", ma è vero anche che la scommessa su di lui è forse costata troppo per accontentarlo. Un ruolo da rincalzo per la coppia centrale e l'esterno sinistro parrebbe l'utilizzo previsto da Ranieri, e effettivamente sia economicamente che tecnicamente per questa soluzione si farebbe preferire ad Andrade.
Per Jorge Andrade si parla di risoluzione del contratto, sulla falsariga di quanto fatto nella stagione scorsa con Tudor. La società sapeva benissimo di avere a che fare con un giocatore certo non integro fisicamente e pertanto il suo acquisto, per 10 milioni di euro, a un anno dal termine del suo contratto con il Deportivo, e un contratto da due milioni di euro annui, per un giocatore già sulla trentina, è parso tra le mosse meno lungimiranti possibili. Anche sorvolando su questo, non è parso il giocatore adatto a guidare la difesa juventina, per ragioni tecniche e di personalità. Rimane quindi una zavorra piuttosto costosa e praticamente impossibile da monetizzare con una cessione.
Tanto più che il reparto centrale conta già il prossimo 32enne Legrottaglie e l'acquisizione del 31enne Mellberg, entrambi giocatori con cui sarà impossibile monetizzare, e i cui contratti peseranno.
Tra i confermati, menzione d'onore per Giorgio Chiellini, che, fresco di convocazione per gli Europei, sarà un titolare indiscusso anche nella prossima stagione, senza dubbi di sorta. Oltre a lui rimarranno molto probabilmente Legrottaglie, cui è stato rinnovato il contratto durante la stagione, Molinaro, Grygera e Zebina.
Legrottaglie, il cui rendimento costante ad alti livelli è motivo di perplessità, dovrebbe giocarsi il posto con Mellberg accanto a Chiellini, anche se nessuno dei due parrebbe corrispondere all'identikit del giocatore guida della difesa, da affiancare all'esplosività del toscano: ad uno mancano le doti tecniche, all'altro quelle di personalità, ad entrambi la necessaria esperienza in Champions League. Caratteristica comune ai componenti dell'intero reparto, eccezion fatta per Zebina.
Il francese pare non essere in ottimi rapporti con Ranieri e paga i suoi comportamenti bizzosi e la scarsa affidabilità fisica, ma rimane l'unico giocatore di comprovato rendimento ad alti livelli. Dovrebbe rimanere, ma le offerte ci sono, e non è detta l'ultima parola. Grygera ha una seppur non sviluppatissima esperienza internazionale, e come alternativa al francese potrebbe essere all'altezza. Ma attenzione: anche lui ha una lunga storia di infortuni e potrebbe capitare, come già quest'anno, l'assenza contemporanea dei due. Supplirà Salihamidzic, sperando che sulla fascia Camoranesi e Marchionni non incappino in ormai consueti stop per infortunio, oppure sarebbe il caso di sostituire uno dei due terzini con un giocatore maggiormente integro?
Sulla fascia sinistra, Molinaro ha alternato buone prestazioni a periodi difficili. La sua riconferma non è in discussione. La costanza di rendimento su 50 partite invece sì. Gli va affiancato un giocatore che gli consenta di tirare il fiato, dato che il suo gioco è molto dispendioso, e dalle differenti caratteristiche tecniche, più portato a difendere, con più esperienza e più "educato" con il pallone tra i piedi, che rappresenti insomma una vera alternativa e non una copia in carta carbone. Questo giocatore è De Ceglie?
Pur con grande stima nell'aostano, che potrebbe essere impiegato più avanti come momentanea alternativa a Nedved, la carenza di esperienza nella competizione europea pesa eccome.
Infine qualche considerazione più in generale. L'utilizzo di un giocatore come Aquilani inevitabilmente comporterà meno copertura per la difesa, che rischierà di trovarsi molto esposta agli attacchi avversari, così come la soluzione di un tridente con Amauri, prefigurata dal tecnico, sarebbe molto dispendiosa per il reparto.
Se quindi il rendimento del reparto quest'anno è stato ottenuto nella parte iniziale a discapito del gioco offensivo, con un lavoro tattico di tutta la squadra a proteggere, è lecito attendersi che il reparto così come è ora si dimostri poco flessibile ad un gioco più spregiudicato e necessiterebbe di maggiore qualità per tappare le prevedibili falle.
Di banale comprensione è anche la necessità di arricchire e migliorare il reparto in vista della Champions League, dove lo standard qualitativo delle squadre e degli attaccanti è di tutt'altro livello rispetto alla serie A, e dove si gioca un calcio molto più aperto e meno attendista rispetto al campionato italiano, dove molte squadre rinunciano a pungere per ottenere un prezioso pareggio con una grande.
Le necessità difensive per il mercato, così come qui evidenziate, dovrerebbero quindi concentrarsi in maniera prioritaria su un difensore centrale di grande livello, che funga da guida del reparto, e in seconda battuta su alternative convincenti nei ruoli di fascia.

ECCO IL PANE, FUORI I DENTI


I rumori di mercato sembrano indicare come primo obiettivo della Juventus per il rafforzamento difensivo, l'argentino della Sampdoria Hugo Campagnaro. Il 28enne di Cordoba, dopo un quinquennio nella serie cadetta con il Piacenza, è stato acquistato in estate dai doriani, disputando una buona stagione, interrotta per tre mesi da un infortunio al polpaccio. Non molto dotato fisicamente e tecnicamente, è un difensore roccioso e grintoso, di grande abnegazione e sacrificio.
Privo di esperienza internazionale e con una sola stagione in attivo in serie A, difficilmente potrebbe corrispondere all'identikit delineato, pur sembrando un giocatore caratterialmente di facile inserimento. La sua candidatura potrebbe essere tenuta in considerazione come rincalzo di Chielllini.
Di tutt'altro spessore il nome di Rafael Marquez, in questi giorni accostato alla Juve. Il 29enne messicano, capitano e leader della sua nazionale e campione d'Europa con il Barcellona, sarebbe l'acquisto ideale per la Vecchia Signora. Grande leadership, raffinato tecnicamente, esperienza vincente: tutto quello che serve al reparto difensivo per affrontare la Champions League.
Il Barcellona parrebbe averlo messo in vendita, certo non a prezzo di saldo ( si parla di una base di 10 milioni), ma per il centrale messicano l'esborso sarebbe più che giustificato dalle sue qualità. Unico neo: qualche infortunio di troppo, seppure abbia mostrato di avere recuperato molto bene nell'ultimo periodo.
L'Inter parrebbe essere in concorrenza per l'acquisto del giocatore, e questo rappresenterebbe un problema. Il procuratore di Rafa è infatti lo stesso di Mourinho: il portoghese Jorge Mendes. La nuova dirigenza juventina ha già concluso due affari con il portoghese, seppur non esaltanti: Tiago e Andrade. Quasi monopolista del mercato portoghese, associato alla potentissima agenzia Gsa, assieme al discusso Pini Zahavi, artefice dei trasferimenti più importanti sull'asse Brasile/Portogallo/Inghilterra/Russia, Mendes ha fatto il suo ingresso anche nel calcio italiano, piazzando dapprima i due bianconeri e poi Maniche e Mourinho all'Inter. Da più parti si vocifera che sarà lui a condurre in porto le maggiori operazioni di mercato dei nerazzurri in questa sessione di mercato: c'è una coincidenza infatti quasi assoluta tra gli obiettivi di mercato di Moratti e i suoi assistiti, da Deco a Quaresma a Ricardo Carvalho.
Sembra difficile perciò che davanti alla volontà di Mourinho di averlo ai suoi ordini, la trattativa possa andare a buon fine per la Juventus. D'altra parte i nerazzurri si accontenteranno probabilmente di uno solo tra lui e Carvalho. E allora anche quest'ultimo, che sarà prevedibilmente rimpiazzato dall'ex obiettivo bianconero Ivanovic, potrebbe rappresentare l'uomo giusto per la Juve. Un anno in più di Marquez, anche lui plurivittorioso e considerato, a ragione, uno dei più forti al mondo nel ruolo, Ricardo Carvalho costerebbe più o meno 10 milioni da versare nelle casse del Chelsea.
Certo davanti alla disponibilità di simili giocatori sarebbe davvero un peccato mortale rinunciare a rafforzarsi in un ruolo che necessita campioni.
In discesa le quotazioni di Fernando Meira, guarda caso un assistito di Mendes, obiettivo principe dello scorso anno. Il 30enne gigante dello Stoccarda parrebbe non convincere più gli esperti di mercato bianconero, complice la stagione non esaltante della sua squadra, risultata tra le più perforate dell'ultima Bundesliga.
Difficile se pur interessante la pista che porta a William Gallas, perno difensivo dell'Arsenal. L'interesse c'era ma Wenger difficilmente lascierà partire uno dei pochi elementi di esperienza della sua squadra. Così come il Siviglia non si priverà dell'altro nazionale francese, Escudè.
Infine un obiettivo già sfumato ma che era possibile: il campione del Mondo del Bayern Monaco Lucio. Si era espresso chiaramente: voleva cambiare destinazione e prediligeva l'Italia. Più lesti degli uomini di mercato italiani sono stati i manager bavaresi che lo hanno blindato, non volendo perdere una pedina preziosa della grande squadra che stanno allestendo.
Sulle fasce le chiacchere stanno a zero. La società parrebbe non avere intenzione di investire laddove si sente già coperta. Sfumato perciò l'interesse per il peruviano Vargas del Catania, rivelazione dell'anno e giocatore con caratteristiche compatibili con il gioco juventino. Gran crossatore, avrebbe portato acqua al mulino di Trezeguet, che si è mostrato insofferente per la mancanza di servizi adeguati. Anche sul piano difensivo, è tutt'altro che impreparato, rapido di gambe e fisicamente all'altezza, si fa valere negli uno contro uno. Davanti a una richiesta di 9 milioni, l'affare è stato giudicato non prioritario. Costa troppo anche il laterale della Reggina Modesto che parrebbe nell'agenda della Roma. Infine Dossena dell'Udinese, reduce da una buona stagione. Il prezzo è ragionevole (7 milioni) e i rapporti con l'Udinese ottimi. Ma la Juventus non intende privarsi di uno dei suoi giovani come contropartita tecnica e per il laterale sono arrivate buone offerte dall'estero: possibile che segua la strada dei vari Barzagli e Zaccardo che hanno preferito un ingaggio super e un posto da titolare al di là delle Alpi, piuttosto che lottare per un posto in una squadra italiana di alto livello.
A destra, nonostante l'incerta forma fisica dei due titolari, non si cerca nessuno. Anche qui un rinforzo di qualità, come potrebbe essere il brasiliano dello Schalke Rafinha, costa troppo per un'operazione non ritenuta prioritaria.
Insomma, Trezeguet si accontenterà.