Questo è Conte, questa è la Juve

La foto si riferisce a Livorno-Juventus 0-2 e rappresenta, meglio di qualsiasi altra considerazione, il valore del gruppo, la forza della squadra e la mentalità di chi li conduce.

I ragazzi stanno (giustamente e meritatamente) esultando dopo un goal decisivo, Conte no.

Guardatelo! Lui è già oltre: no, stavolta non sta rimproverando nessuno. Più probabilmente, sta dando indicazioni a qualcuno dei giocatori sul come disporsi in campo per il resto della partita. D'altronde, il goal c'è già stato, e Conte sa bene che il goal era semplicemente il frutto del lavoro fatto in precedenza. Inutile soffermarcisi ancora: dopo il giusto momento di gioia, lui sta già pensando al momento successivo, al traguardo successivo.

Questo è Conte. L'uomo giusto per la Juve.

Alla Juve si ragiona così. Si festeggia per un attimo, poi si riprende a lavorare, con l'obiettivo di creare le condizioni per la prossima esultanza. Alla Juve si lavora, ben consapevoli che i risultati sono solo la conseguenza del lavoro fatto.

La differenza fondamentale tra noi e gli altri? Gli altri, quando vincono è perché sono i più forti. Quando perdono, è sempre per cause esterne: arbitri, complotti, Juve-che-ruba e fesserie varie. Noi sappiamo bene che il fatto di vincere o di arrivare settimi dipende sempre e comunque solo da noi.

Per questo, gli altri, avendo un comodo alibi per le loro sconfitte, non cercano di migliorarsi... e, se non lavori per migliorarti, vinci raramente.

Invece, noi ci prendiamo le colpe delle nostre sconfitte e i meriti delle nostre vittorie. Sappiamo che tutto dipende da quanto e come lavoriamo, e non da chissà quali complotti esterni. Quindi, vinciamo il doppio degli altri.

Il successo non richiede spiegazioni, il fallimento non ammette scuse.

Lunga vita al vittimismo altrui: è, insieme al nostro lavoro, tra le garanzie delle nostre vittorie.

Questa è la Juve.