Blanc, parole in libertà

J. C. BlancMonsieur Blanc, con l'accento sulla "b" ed il nasino alla francese, parla poco.
Forse perché non sa l'italiano. O forse perché non sa cosa dire.
Comunque, quando parla riesce ad essere davvero competitivo.
E a giocarsela con quegli autentici fenomeni dei gemelli Giò&Van.
Nei giorni scorsi, il tennista di Chambery ha rilasciato ben due interviste.
Una, al giornalista Luca Veronese del Sole 24 Ore. L'altra, a Sky Sport (ripresa poi da Tuttosport del Bi-Paolo).
I gemelli hanno invece dato spettacolo con dichiarazioni a raffica dopo la sconfitta con i Palermo, e soprattutto durante l'incontro con i parlamentari juventini.

Intervista del Tennista a Il Sole 24 Ore:

Il Tennista: Vogliamo mantenere la promessa: fare della Juventus FC il primo club italiano in grado di vincere senza andare in rosso.
Il Team: Abbiamo qualche dubbio che la New Holland FC, affidata a questi fenomeni, riesca a vincere qualcosa e/o a chiudere i bilanci in nero. Per ora, i Cirigenti hanno vinto solo la Coppa Zaccone (prestigiosissima, non c'è che dire; e poi mancava in bacheca). E hanno chiuso i bilanci sempre in perdita. Quasi 1 milione nel 2006/2007. Quasi 21 milioni nel 2007/2008. Per non parlare dei quasi 46 milioni di perdita del 2005/2006. Il bilancio al 30 giugno 2006, pur essendo riferito all'ultima stagione della Triade, è stato predisposto ed approvato nell'era solare e ridanciana della New Holland FC. E la perdita (45,9 milioni, per la precisione) è in buona parte dovuta alla svendita di calciatori effettuata dai Cirigenti nell'estate di Farsopoli. E, comunque, quand'anche la New Holland FC riuscisse a vincere con i bilanci in utile, non sarebbe certo il primo club italiano a riuscirci. Forse il Tennista ha rimosso che la Juventus FC, sotto la gestione della Triade e di Romi Gay, è riuscita a coniugare rigore nei bilanci con grandi successi sportivi.
Ma no, non ha rimosso. Molto più semplicemente, il Tennista nega l'evidenza dei fatti.

Il Tennista: Non ho niente contro Moratti, anzi credo che il calcio abbia bisogno di persone con il suo entusiasmo.
Il Team: No comment.

Il Tennista: Nessuno è mai riuscito a vincere con i bilanci in attivo in Italia, all'estero ci prova l'Arsenal. Noi ci vogliamo riuscire, stiamo rispettando gli obiettivi: la squadra, il vero core business, è tornata subito in A e si è qualificata per la Champions; il bilancio 2007-2008, che andrà in assemblea a fine ottobre, si è chiuso con 203,7 milioni di fatturato (+9,1%) e una perdita contenuta in 20,8 milioni di euro come avevamo previsto.
Il Team: Non ci risulta che l'Arsenal abbia i bilanci in attivo. Anche perché sui bilanci della squadra londinese pesano gli oneri per la costruzione di uno stadio spettacolare. Per quanto riguarda l'Italia, il Tennista continua a sostenere il falso. Non è assolutamente vero che nessuno sia mai riuscito a vincere con i bilanci in attivo. Lo diciamo e lo ribadiamo. Repetita Juventus.

Il Tennista: I bilanci sono pubblici. Noi puntiamo all'equilibrio senza interventi straordinari, senza vendere grandi campioni o fare altre operazioni. La gestione caratteristica deve stare in piedi da sola (in risposta all'osservazione di Luca Veronese, che giustamente ricordava al Tennista che "anche con Moggi e Giraudo la Juve vinceva e teneva sotto controllo i bilanci").
Il Team: Arriviamo alla mamma di tutte le cazzate.
Dunque, il tennista sostiene, in sostanza, che:
1) i bilanci della Juventus FC fossero in utile grazie ad interventi straordinari, quali la vendita di grandi campioni;
2) i proventi ed oneri da gestione dei calciatori (cioè, plusvalenze e minusvalenze da calciomercato) non fanno parte della gestione caratteristica di una società di calcio;
3) la gestione caratteristica deve stare in piedi da sola, il che dovrebbe voler dire (tenendo conto del punto precedente) che i ricavi ordinari (da gare, sponsorizzazioni e diritti); devono essere almeno pari ai costi operativi (rappresentati essenzialmente da ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori e dal costo del personale tesserato);
4) la New Holland FC punta all'equilibrio dei conti senza ricorrere ad interventi straordinari, quali la vendita di grandi campioni;
Vediamo di fare chiarezza. Cominciando magari dal punto 4), quello più succoso. Da che pulpito, è il primo commento che ci viene sulla punta dei polpastrelli. Emerson, Cannavaro, Ibra, Vieira, Zambrotta, Thuram, Mutu. Dobbiamo continuare? Dobbiamo completare l'elenco con le cessioni per così dire minori (Balzaretti, Blasi, Zalayeta, tanto per fare qualche nome)? Ma ti rendi conto, caro il nostro Tennista, che la New Holland FC sembrava un outlet nel periodo dei saldi estivi? Oppure uno di quei negozi con le scritte "fuori tutto" sulle vetrine? E come la definiresti quella colossale (s)vendita dell'estate 2006? Un intervento ordinario, per caso? Ti rendi conto, caro il nostro Tennista, che il bilancio 2006/2007 ha chiuso con una perdita limitata proprio grazie alle cessioni in serie dell'estate 2006? Vale la pena ricordare, poi, come le cessioni in perdita siano state opportunamente caricate sul bilancio precedente, sotto forma di svalutazione dei calciatori coinvolti. Per quanto riguarda gli altri punti, difficile sostenere che la compravendita di calciatori non rientri nel business caratteristico di una società di calcio (o, meglio, qualcuno lo sostiene, ma con il fine di non assoggettare ad Irap le plusvalenze). E, comunque, una sana gestione del calciomercato può contribuire all'equilibrio dei conti e consente di reperire risorse finanziarie. E (anche) in questo, la Triade era all'avanguardia. Invece, una gestione dissennata del calciomercato (alla Tennista, per intenderci), consuma risorse e peggiora i conti. Tiago, Andrade, Almiron. Mutu. Bastano questi quattro nomi per spiegare come sia gestito il calciomercato dal Tennista.

Il Tennista: Ma c'è un altro aspetto, non secondario: noi crediamo che anche nel calcio sia indispensabile programmare, e anche la Champions va affrontata per tempo. Nel gennaio scorso abbiamo preso Sissoko, in anticipo sui tempi immaginati per centrare la qualificazione. Quest'estate abbiamo acquistato Amauri, Poulsen e Manninger; sono rientrati molti giovani talenti: per avere la forza e l'esperienza necessarie in Europa.
Il Team: Sissoko non ci sembra un acquisto effettuato in anticipo, quanto piuttosto una toppa messa per tappare i buchi del calciomercato precedente e cercare di salvaguardare la qualificazione in Champions. Per quanto riguarda gli acquisti di quest'anno: Amauri deve ancora dimostrare di valere i 22,8 milioni di euro investiti su di lui (senza contare, comunque, che non era certo l'attacco la priorità su cui concentrare gli sforzi economici); Poulsen per ora sembra dimostrare la stessa personalità di Tiago e Almiron; Manninger, infine, è semplicemente un portiere di riserva.

Intervista del Tennista a Sky Sport:

Il Tennista: L’allenatore non si cambia. La fiducia in Ranieri è totale, come ha detto il presidente Cobolli domenica. E io lo confermo al cento per cento. È stato scelto Ranieri per portare avanti un progetto, questo progetto va avanti.
Il Team: Quale progetto, Signor Tennista? Quello che ci vede prendere ispirazione dai modelli Chievo e Albinoleffe (oltre che dai valori di Facchetti)? Il Progetto così ben illustrato dal top manager FIAT Luca De Meo (se lui è un top manager, vi lasciamo immaginare la qualità dei low manager...)?

Il Tennista: Siamo strutturati come una società di calcio organizzata bene: c'è un direttore generale, che sono io, e la mia prima responsabilità è curare l'aspetto sportivo con tutta la struttura sportiva. Vicino a me c'è Alessio Secco, il direttore sportivo che ha esperienza di questo ambiente e che, con la sua struttura, con il team manager Gianluca Pessotto e con gli uomini che non si vedono mai, ma che sono con noi tutta la giornata, tutta la settimana, prima e durante le partite, portano avanti questo progetto sportivo. Quindi, la struttura c'è, molto professionale, una struttura che va avanti e non c'è bisogno di qualcuno in più.
Il Team: Tutta gente, Pessotto a parte, con una grande esperienza ed una profonda conoscenza dei meccanismi di una squadra di calcio. Il Tennista si è poi dimenticato di citare un organo societario che, con un solare lavoro sotto-traccia, sta contribuendo in modo sostanziale ai grandi successi della New Holland FC. Il Comitato Sportivo, che riunisce le più grandi menti del CDA Juve. Un tennista di Chambery. Un pallavolista in pensione. Un avvocato amministrativista. Due esperti in tettarelle e tiralatte.

Il Tennista: L'analisi per arrivare a questa scelta di Poulsen è stata fatta bene, dalla società con lo staff tecnico, perché abbiamo deciso di fare le scelte di mercato insieme, per cercare l'uomo giusto, al posto giusto.
Il Team: I Cirigenti hanno la rara capacità di trovare sempre l'uomo giusto al posto giusto. Andrade, per un posto in clinica ortopedica. Tiago, per un posto in tribuna. Almiron, per un posto all'Artemio Franchi.

Il Tennista: Tutti i periodi di apertura del mercato sono un'opportunità per aumentare la qualità della squadra, l'abbiamo dimostrato a gennaio scorso anticipando l'arrivo di Sissoko, se ci sono opportunità e scelte condivise per migliorare, ci lasciamo aperta la possibilità di operare. Abbiamo dimostrato di avere volontà e capacità di investire i soldi giusti, quando è necessario.
Il Team: Verissimo. Andrade, con il suo costo medio (senza considerare lo stipendio) di oltre 3 milioni a match giocato, è li a dimostrarlo.

Continua domani con le parole in libertà di Cobolli Gigli...


Nota della redazione: Cirigenti non è un refuso. Da quando Cobolli ha avuto la splendida idea di dividere i tifosi in "tifosi di serie A, B e C", i dirigenti della Juventus, per il Mago, sono di serie C, ovvero Cirigenti.
Neppure New Holland FC è un errore di stampa: per noi la Juve è sempre una, quella nata nel 1897, ma Franzo Grande Stevens sembra pensarla diversamente: "La nuova Juve è nata nel maggio del 2006" (come disse dopo aver patteggiato per le schede sim). Se il presidente onorario dice che "la Juve nata nel 1897" è morta nel 2006, per il Mago è normale che questa "nuova Juve" abbia anche un "nuovo nome".