E’ finita la farsa, il campionato è di nuovo Juve-Milan

Antonio ConteCon l’ultimo turno giocato il campionato si è messo alle spalle le prime nove partite, ovvero siamo giusto a un quarto della road map che porterà allo scudetto. Due mesi di partite che hanno sconvolto in modo piuttosto clamoroso i pronostici del precampionato. La sorpresa è la Juventus sola al comando, ma ancor di più è un'Inter, a -11 dalla vetta, ai margini della zona retrocessione. Un verdetto provvisorio che nemmeno il più ottimista dei tifosi bianconeri poteva immaginare solo due mesi fa. Ma la favorita per lo scudetto rimane il Milan, campione uscente, Lazio e Udinese permettendo. Si profila quindi una nuova sfida fra Juventus e Milan, interrotta dalla nefasta sentenza sportiva di Calciopoli.

Onestamente affondati. Un bilancio parziale, quello fra Inter-Juventus, messo a punto proprio dallo scontro diretto a cui si attaccavano le speranze di riscossa nerazzurre alla ricerca di una gloria che sembra sempre più appartenere ai tempi andati. E’ stata una Juventus sorniona e quadrata quella che ha messo KO un’Inter modesta, tutta appesa agli sprazzi di Maicon, Sneijder e Pazzini, ma che si ritrova a fare i conti con un centrocampo impalpabile e una difesa così imbarazzante che, a guardarla, lascia la seria impressione di trovarsi di fronte a una squadra da rottamare. La supremazia bianconera è stata nei numeri, non solo a livello di gol, ma come possesso palla, tiri in porta, supremazia territoriale. Solo Ranieri non se n’è accorto. La Juventus è stata anche penalizzata incredibilmente da un macroscopico errore arbitrale, che le ha negato un sacrosanto rigore, e ha sprecato più occasioni per chiudere anticipatamente la contesa. Per Conte ci sarà anche da lavorare proprio su questo aspetto: la concretezza. Ma intanto, già pensando alla prossima trasferta di Napoli, i bianconeri si godono un primato che rinnova la fiducia sulla bontà della strada intrapresa. La squadra non può che crescere, sempre che, visto il nuovo modulo (4-3-3) messo in campo, sappia sfruttare il mercato di gennaio per riequilibrare una rosa troppo generosa di attaccanti e laterali offensivi ma carente di alternative in difesa e a centrocampo.

Lazio, Udinese e Milan tengono il passo. Nella parte alta della classifica si stacca un plotoncino di cui, oltre alla Juventus, fanno parte Lazio, Udinese e Milan. E’ stata una Lazio cinica e spietata quella che ha trovato un terno secco sulla difficile ruota di Cagliari. Si è trattato della quarta vittoria esterna per la squadra allenata da Reja che, insieme all’Udinese, rimane nell’immediata scia della capolista. Trascinati da un Di Natale, seppure a mezzo servizio, i friulani, per altro spreconi, hanno avuto bisogno solo di un golletto per regolare il solito fragile Palermo di quand'è lontano dalle mura di casa. E’ certo che giocare il giovedì in Europa League alla lunga non gioverà alle due inseguitrici. Al comando della classifica, giusto per qualche ora del sabato sera, in attesa del risultato di Inter-Juve, si era inserito il Milan uscito vincitore dall’Olimpico contro la Roma più nettamente di quello che abbia detto il risultato, come ha anche ammesso l’allenatore giallorosso Luis Enrique nel dopo partita. Con questa fanno quattro vittorie consecutive in campionato per i rossoneri, che rilanciano le proprie ambizioni di vertice lasciando nell’immaginario collettivo il rinnovato fascino di una nuova sfida scudetto Juve-Milan.

Napoli con la testa alla Champions. Nell’anticipo del sabato pomeriggio un Napoli già con la testa a Monaco di Baviera per la partita infrasettimanale di Champions League è uscito sconfitto dall’insidioso campo di un Catania che finisce per affiancarlo in classifica. Tanto di cappello agli etnei in serie positiva da sei partite giocate contro avversari del calibro di Juventus, Inter, Fiorentina, Lazio, Napoli. Montella ha trovato in Legrottaglie l'esperienza che cercava per guidare la difesa, in Almiron un rivitalizzato faro di centrocampo, e in Bergessio un terminale offensivo su cui costruire l’asse di una squadra sorprendente. Altra nota positiva è quella del Siena guidato da Beppe Sannino, arrivato tardi, ma con le idee chiarissime e tanta personalità sul palcoscenico della serie A. Contro il Chievo i bianconeri toscani hanno addirittura esagerato, rifilando un poker di reti contro un avversario che ha così inanellato la terza preoccupante sconfitta consecutiva. Si risolleva la Fiorentina, e Mihajlovic tira un sospiro di sollievo, grazie alla provvidenziale vittoria contro il Genoa cui si affianca in classifica, in compagnia del Parma che, secondo pronostico, ha piegato il Cesena. Detto di una Roma bella ma acerba, che ha lasciato il campo al Milan, un grande passo avanti lo ha compiuto il Bologna, alla prima vittoria casalinga contro l’Atalanta. E’ la seconda vittoria consecutiva per Pioli, subentrato a Bisoli (fanno tre successi su quattro partite): e grazie a questo successo i felsinei hanno scavalcato in un colpo solo Atalanta, Chievo e Inter. I nerazzurri sono incredibilmente ai margini della zona retrocessione con la preoccupazione di un calendario insidioso da affrontare nelle prossime giornate e gli infortuni che continuano a non dar loro tregua. In chiave salvezza si dividono la posta Lecce e Novara. L’Inter è solo un punto più su dei piemontesi che occupano il terzultimo posto..

TOP DI GIORNATA

Conte (all. Juventus). Il fuoriclasse di questa Juventus è lui. Svaria con disinvoltura da uno schema tattico all’altro tenendo ben saldi principi di gioco e tensione agonistica. Alzi la mano chi alla vigilia pensava che questa squadra sarebbe stata prima in classifica dopo 8 partite sfoggiando un robusto 4-3-3 ?

Ibrahimovic (Milan). Come spesso accade Ibra è l’uomo partita grazie a due stoccate su altrettanti pregevoli assist dell’ex Aquilani. Che cosa chiedergli di più?

Bergessio (Catania). Segna un altro gol pesantissimo con cui il Catania aggancia in classifica il Napoli, dopo quello che è valso il pari contro la Lazio. Se gli etnei stanno andando al di là delle più rosee aspettative è anche perché hanno trovato un terminale offensivo capace di spedire in panca Maxi Lopez.


FLOP DI GIORNATA

Ranieri (all. Inter). Riecco il mister “Eh beh, pazienza” anche in salsa nerazzurra. Vede una partita tutta sua con una Juve che, secondo lui, vince con gli "unici due tiri in porta fatti". Incomprensibile poi la sostituzione di Zarate, che per lo meno pungeva, con Castaignos, un fantasma. Lui dice di essere soddisfatto della prova della sua squadra e all’Inter sono soddisfatti di lui. Contenti loro...

Rizzoli (arbitro di Inter-Juventus). Riesce nell’impresa di far peggio di quel suo collega che al cellulare riceveva dal designatore arbitrale la raccomandazione di aiutare (nel dubbio...) chi stava dietro. Nega un rigore solare alla Juventus e relativa sanzione per Castellazzi, ferma Matri lanciato a rete per un inesistente fuorigioco e dispensa cartellini gialli a senso unico.

Giampaolo (ex all. Cesena). L’allenatore che Blanc avrebbe voluto sulla panchina della Juventus raccoglie il quarto esonero consecutivo dopo Cagliari, Catania (qui fu risoluzione consensuale a dire il vero) e Siena. A Cesena, con una rosa che sembrava poter lottare ad armi pari con le principali concorrenti per la salvezza, raccoglie solo tre pareggi in nove partite. Il suo esonero è nella logica delle cose.