Ma non si autofinanziava?

sensi rosellaA lungo, da Roma, ci hanno raccontato la favola che "una cosa era l’AS Roma e un’altra Italpetroli" e che i problemi della Roma derivavano dall’indebitamento di Italpetroli, dimenticando che Italpetroli si era indebitata a causa di AS Roma, soprattutto al tempo dello scudetto di Capello (vedasi acquisto di Batistuta, ecc.).
Questa leggenda sembra che stia per essere smascherata. Dal progetto di bilancio relativo al 30/06/2010 il risultato del Gruppo A.S. Roma S.p.A. risulta negativo per 22 milioni di euro, l’anno precedente, invece, era ugualmente negativo, ma per 1,5 milioni di euro.
Il costo per il personale, per 101,2 milioni di euro (99,2 milioni di euro, al 30 giugno 2009), è risultato in aumento del 2%.
L’incidenza di tale costo sul totale dei Ricavi di Esercizio, pari a circa 137 milioni di euro, è stato del 73,84%. L'ECA raccomanda una percentuale nettamente inferiore.
Se ai costi del personale aggiungessimo anche Ammortamenti e svalutazioni dell’esercizio, pari a 24,3 milioni di euro (24,9 milioni di euro, al 30 giugno 2009), che si riferiscono quasi esclusivamente ai diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori, l’incidenza del costo del personale salirebbe al 91,57%.
Senza considerare che sono stati sostenuti oneri per acquisizioni temporanee delle prestazioni dei calciatori per 2,9 milioni di euro (2,6 milioni di euro, al 30 giugno 2009).
La posizione finanziaria netta risulta negativa per circa 9,9 milioni di euro, mentre al 30 giugno 2009 era positiva per 19,7 milioni. Gli amministratori hanno spiegato che “il decremento, di 29,6 milioni di euro, registrato nell’esercizio dalla Posizione Finanziaria Netta, è sostanzialmente determinato dalla dinamica dei flussi di cassa, condizionata sia dal venir meno di ricavi e proventi derivanti dalla partecipazione alla UEFA Champions League che dall’incremento dei fabbisogni della gestione corrente, per la crescita di costi operativi”.
Possiamo concordare sul fatto che il risultato negativo sia giustificato dalla circostanza che nell’esercizio precedente la Roma aveva disputato la Champions e nel 2009-2010 l’Europa League, tuttavia se si leggono le previsioni che gli stessi amministratori scrivono per l’esercizio 2010-2011, si rimane sbalorditi.
Gli amministratori del Gruppo AS Roma spa prevedono per l’esercizio 2010-2011 “una significativa perdita” che renderà necessarie eventuali operazioni di finanziamento per far fronte al negativo andamento prevedibile per l’esercizio.
Ci domandiamo: chi metterà questi soldi?
Ma le affermazioni che sono alla base di questa previsione negativa alzano un velo su alcune verità nascoste:
- la AS Roma è, è stata e sarà una “squadra di potere” al pari, se non di più, di Juve, Inter e Milan, che partecipa alla spartizione della "torta" dei diritti TV, prendendo sempre una delle fette più grosse;
- questa estate il "treno" AS Roma per far un dispetto alla Juve (vedasi Borriello) è uscito un po’ fuori dai binari della sana gestione (ma è la prima volta?).
Di seguito si riporta il passaggio che rivela ed esplicita i due punti di cui sopra si è detto:
“I Ricavi ed i risultati economici prevedibili per l’esercizio 2010/2011 beneficeranno della partecipazione all’Uefa Champions League, in luogo della Uefa Europa League, ma risulteranno negativamente influenzati dagli effetti derivanti dall’entrata in vigore della normativa sulla commercializzazione dei diritti audiovisivi, in forma collettiva. Inoltre, va segnalato che la campagna trasferimenti estiva è risultata non in linea con i prefissati obiettivi aziendali, stante la generalizzata illiquidità del mercato dei diritti alle prestazioni sportive e tenuto conto della vigente regolamentazione per il trasferimento dei calciatori, sfavorevole per le società di calcio, che hanno determinato sia la contrazione dei proventi derivanti dalla gestione del parco calciatori, significativamente ridotti rispetto ai corrispondenti valori conseguiti negli esercizi precedenti, sia l’impossibilità di ridurre i costi operativi relativi al personale tesserato.
Alla luce delle considerazioni svolte, il risultato economico prevedibile per l’esercizio sociale 2010-2011, sarà pertanto negativamente influenzato dai suddetti fattori ...”.
Con questo comportamento si è giustificato lo spendere e spandere per vincere. La logica è quella del "vincere, non importa come, ma vincere".
Alla Roma non resta che sperare in un facoltoso acquirente.