Il caso Telecom e l'estetica che va in prescrizione

MorattiLo scorso 18 luglio Emanuele Cipriani ha deposto a Milano nel corso del processo Telecom, e ha dichiarato che le indagini illecite su De Santis e Moggi vennero commissionate e realizzate nell'interesse dell'Inter. Ieri nella continuazione della sua deposizione è stato controinterrogato dagli avvocati delle difese. E Cipriani ha fatto alcune importanti dichiarazioni. L'ipotesi iniziale da cui è partita l'attività di dossieraggio, ha raccontato Cipriani, era che De Santis fosse al soldo di "qualcuno" e per indagare in modo approfondito venne suggerito da Tavaroli allo stesso Cipriani di controllare anche il presidente della Reggina Lillo Foti. Oltre a Foti, Cipriani indagò sugli ipotetici rapporti di De Santis con GEA World. GEA World era la società di procuratori in cui operava anche Moggi Jr. "Non ne venne fuori nulla" ha dichiarato in aula Cipriani.
Il nome di Foti è una novità, mentre già si sapeva che la GEA era stata "monitorata".

Il fatto più rilevante che emerge dal processo Telecom in corso a Milano è che le deposizioni sentite ad oggi sono tutte concordi nell'indicare nell'Inter e in Moratti gli ispiratori delle attività di dossieraggio. E questo è un primo punto fermo.

Altra notizia che ricaviamo è che gli spiati sono stati poi tutti indagati a Napoli nel processo Calciopoli. Alcuni degli spiati sono stati indagati anche a Roma nel processo a GEA World.
Il tutto sappiamo sarebbe nato dalle ipotetiche rivelazioni di Nucini a Facchetti. Sappiamo che Nucini dichiara al tribunale di Napoli che i fatti sarebbero avvenuti nel 2003 (Nucini colloca l'ipotetico incontro con Moggi in un hotel di Torino nel settembre 2003). Dal processo Telecom apprendiamo però che Tavaroli venne convocato negli uffici Saras di Moratti a fine 2002. E l'attività di dossieraggio si svolse nei primi mesi del 2003. Dunque ben prima che gli ipotetici fatti riferiti da Nucini fossero avvenuti. Quindi a Tavaroli Moratti e Facchetti a fine 2002 parlano di fatti che sarebbero accaduti (a dar credito a Nucini) nel 2003. All'Inter, evidentemente, oltre ad essere "onesti", sono anche preveggenti! Le rivelazioni di Nucini sono state ritenute non credibili dal tribunale di Napoli. Dunque non sono credibili nemmeno i racconti che individuano nelle parole di Nucini a Facchetti la genesi dell'attività di dossieraggio illegale. E quanto detto viene utilizzato spesso come foglia di fico, per cercare di giustificare ciò che giustificabile non è.

Infine, giusto come promemoria, ricordiamo che per la giustizia sportiva questi fatti sono ormai irrilevanti, sono fatti prescritti. Abbiamo più volte scritto dell'inerzia di Palazzi e di Borrelli (ex capo ufficio indagini della FIGC). Così come abbiamo più volte raccontato della vicenda del famoso incontro della Boccassini con Nucini archiviato a modello 45 e di quello informale che sempre la Boccassini avrebbe avuto con lo stesso Moratti (come ha testimoniato Tronchetti Provera sempre nel processo Telecom di Milano). Sono dunque fatti ormai noti per i nostri lettori. Abete in una sua famosa esternazione ha detto che l'etica non va in prescrizione: in questo caso, oltre all'etica, anche l'estetica è andata prescritta. Nel senso che molti di quelli coinvolti in questa vicenda vi hanno perso la faccia.