Querelate Mario Rossi!

Non so se sia ancora così, ma qualche decennio fa Mario Rossi era il nome più comune in Italia. In pratica il nostro John Smith. Non conosco la reale identità del signor Mario Rossi. O meglio, la sua identità cambia a seconda dei momenti. Meglio ancora: ha tante, forse troppe, diverse identità.
Quella di un noto presentatore tv che non ha mai nascosto di essere tifoso interista, sentendosi quindi autorizzato ad insultarci. Oppure un allenatore di calcio, assai poco vincente, che da decenni (pur professandosi juventino) lancia accuse infondate contro i nostri colori. O anche un giornalista di grido (finto juventino anch'esso) che non perde occasione per sputare veleno contro di noi. Talvolta, può essere il capitano di una squadra avversaria, anche lui avvezzo a dire sciocchezze, peraltro estremamente pericolose, nei nostri confronti. Oppure il direttore di un quotidiano sportivo, abituato a prime pagine a senso unico, ingiustificate e ingiustificabili. O qualche politico che, anziché impegnarsi a cercare soluzioni ai problemi del paese, si impegna in interrogazioni parlamentari insensate o fa dichiarazioni decisamente fuori luogo. O un ex direttore di telegiornale, tifosissimo granata, inascoltabile tanto per la voce quanto per i concetti espressi. Ma anche conduttori ed opinionisti di programmi calcistici, televisivi e/o radiofonici, pronti a farsi portabandiera dell'odio antijuventino. O ancora, un qualsiasi giornalista non juventino della carta stampata o del web, abituato a trasformare quotidianamente la sua frustrazione in livore verso la Vecchia Signora. Oppure un qualsiasi ex calciatore e/o ex allenatore che vanta varie sconfitte brucianti contro i colori bianconeri. Oppure... fate voi.

Ora, una parte della tifoseria juventina vorrebbe far diventare famoso il signor Rossi. Denunciandolo, querelandolo, inibendolo, colpendone "uno per educarne cento", etc... Anzi, in realtà, più che farlo loro, i tifosi vorrebbero che fosse la società Juventus FC SpA ad occuparsene.
Già, perché alcuni tifosi sembrano paventare (non si bene perché) il rischio di nuove calciopoli, processi, retrocessioni, etc. E (non si capisce in base a cosa) pensano di tutelarsi con le querele e le denunce. Come se la coincidenza di interessi tra fattori interni ed esterni realizzatasi nel 2006 fosse ripetibile. Come se la Juventus del 2014 con Agnelli presidente fosse uguale a quella del 2006 con presidente Grande Stevens. O come se fosse il sentimento popolare ad avere il potere di determinare quelle situazioni. Il sentimento popolare non indirizza nemmeno i campionati o le partite. Le moviole di parte e i giudizi faziosi non ci hanno impedito, non ci impediscono e non ci impediranno di vincere.
Io spero davvero che la Juve non si metta a querelare il signor Rossi. Sarebbe un autogoal clamoroso. Perché farlo diventare agli occhi dell'opinione pubblica un martire o un eroe dell'antijuventinità? No, io non lo farei proprio, ma la scelta spetta alla Juve, non certo a me...

Tuttavia, mi torna in mente un esempio. Andreotti (al di là del gradimento e dei giudizi, politici e non) era certamente un vincente. In tutta la sua vita (politica e non) è stato oggetto di battutacce e insulti vari, a volte ironici, a volte sarcastici, a volte no. Ma, da persona intelligente e conscia della propria superiorità, non ha mai querelato nessuno (se non chi lo accusava di circostanze di reato). Alle pressoché quotidiane diffamazioni, invece, come reagiva? Ci ha sempre riso sopra, dicendo ironicamente che "il potere logora chi non ce l'ha". Quello è l'atteggiamento giusto per chi è vincente, ed è in fondo lo stesso atteggiamento mentale che ci appartiene da sempre.
Nella parte di storia della Juve che ho vissuto (Agnelli, Boniperti e Triade compresi), ricordo 2 sole querele.
Una di Boniperti: giusta, contro quei giornali che tentarono di coinvolgere la Juventus nello scandalo del calcioscommesse (quello vero) del 1980. Una dell'Avvocato: sbagliata, contro Zeffirelli, che finì a tarallucci e vino, con il risultato che negli anni successivi Zeffirelli ha continuato a sputare veleno sulla Juve.

Se oggi quereli il signor Rossi di turno, ottieni i seguenti effetti mediatici:
- lo fai diventare importante: ora come ora lo prendono in considerazione solo i suoi seguaci;
- dai una dimostrazione di debolezza: i forti sono superiori a queste cazzatelle;
- fai la figura del potente arrogante, quello che non solo "ruba" ma non permette neanche agli avversari di dirlo;
- metti la società più importante del calcio italiano contro un signor Rossi qualsiasi: lo fai diventare un martire;
- fai in modo che si continui a parlare di qualcosa (di già visto e stravisto) che lascia il tempo che trova;
- spendi inutilmente tempo, energie e soldi in una causa mediaticamente già persa in partenza;
- più ne parli e più gli dai la sensazione di aver colto nel segno: più se ne parla, più l'argomento fa e farà audience;
- dai al signor Rossi la certezza che potrà continuare ad insultarci con il consenso dell'intera opinione pubblica;
- dai ulteriori elementi al sentimento popolare antijuventino per farci odiare sempre più;
- fai la figura del prepotente: se non rispondi, invece, è il signor Rossi ad aver fatto la sua brava figuraccia.

Abbiamo già visto che, anche se gli si risponde civilmente (come fatto da importanti esponenti della società in questi giorni), partono i soliti pipponi sullo Stile Juve che non c'è più, etc... Figuratevi se lo querelassero! Il signor Rossi va solo ignorato. Inutile, anzi controproducente, lamentarsene o fargli da megafono: più gente ne parla (anche in buona fede), più lui diventa importante. La comunicazione funziona così. Bisogna prenderne atto: prima si impara ad ignorare Mario Rossi, e meglio è. Continuerà a sparlare di noi? Certo. E non finché non viene querelato, ma finché si continua a parlarne e a lamentarsene. E finché continueremo a vincere.
Facciamocene una ragione: per le nostre vittorie (che per fortuna sono tante) non riceveremo mai complimenti. Noi per il 70% degli italiani siamo e saremo sempre dei ladri e dei dopati. Anche se querelassimo e denunciassimo il mondo intero. Anzi, in quel caso peggioreremmo la situazione. A meno di non metterci a perdere: allora sì, col tempo ci guarderebbero tutti con simpatia. Solo le vittime e i perdenti sono simpatici ed apprezzati dagli avversari. Bene, preferisco essere antipatico, odiato ed invidiato!

Le reazioni, mediatiche e non, dei vari signor Rossi di fronte alle nostre vittorie, unitamente all'odio generalizzato nei nostri confronti, sono la certificazione della nostra superiorità. Piuttosto che ammetterla, dichiarando implicitamente di non essere all'altezza, meglio insultarci ed accusarci di cose inesistenti. Vince chi è più capace, più competente, più organizzato, più motivato, più forte. Chi pensa (magari perché indotto mediaticamente a farlo) di essere già fortissimo e di non aver bisogno di migliorarsi, di fronte alla sconfitta invece di guardarsi dentro cerca scuse e colpe esterne. E fa il nostro gioco. Noi invece sappiamo (e ho il sospetto che lo sappia anche Mario Rossi) che alla lunga il risultato dipende sempre e solo da noi.
Quindi, godiamoci lo spettacolo, e lasciamo che il signor Rossi (di chiunque si tratti) rimanga il solito, anonimo, patetico rosicone.