Il processo - Cronaca dell'udienza del 16 novembre 2010

Moggi con i suoi avvocatiUdienza brevissima quella di oggi a Napoli, che abbiamo seguito grazie al consueto contributo di Francesco/Frales.
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j1897network.com - Udienza del 16 novembre 2010

Gli amici della "Combriccola romana" discuteranno del processo anche stasera nella trasmissione "Signora mia". Per commenti alla cronaca in diretta cliccate su questo link:
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Ore 10.10 - Nell'aula 216 le voci che Tavaroli non sarà presente si infittiscono. Il Presidente Casoria inizia l'appello.

Ore 10.16 - Registriamo l'assenza di imputati molto assidui come Moggi e Bergamo. Assenti anche alcuni avvocati. Sembra che per il testimone Bigon ci siano stati problemi di notifica.

Ore 10.22 - L'avvocato Prioreschi produce la raccomandata inviata a Tavaroli, ma il suo difensore ha comunicato che si avvarrebbe della facoltà di non rispondere, quindi non verrà a deporre. C'è un fax di Ciro Venerato, imputato ma anche citato come testimone, che comunica la sua presenza per il 23, causa impegni di lavoro per oggi. Inoltre c'è il fax dell'ingegner De Falco, che comunica un impedimento per oggi. Prioreschi deposita i documenti e dice: "Ambasciator non porta pena".

Ore 10.30 - Difesa Foti: Bigon non è presente, ci sono problemi di notifica, si chiede di  poterlo esaminare il 23.
Il tribunale, preso atto delle giustifiche e dell'incompletezza della notifica, fissa l'udienza del 23 per l'esame dei testi non comparsi ribadendo che entro quella data dovrà essere completato l'esame. Chiede se ci sono imputati disposti a sottoporsi ad esame.
Nessuno risponde.
Entro il 23 dovranno essere depositati anche gli elenchi definitivi delle telefonate da trascrivere. Il giudice Casoria dichiara: "Questo processo deve finire presto. Non ho tempo da perdere".

Ore 10.40 - Avv. Messeri: Bertini vuole fare dichiarazioni spontanee.
Bertini: Ho iniziato a fare l’arbitro a 16 anni. Sono stato abituato a rispettare le regole scritte e non scritte. Sono sempre stato ligio a questo comportamento. Non ho mai fatto parte di nessuna associazione a delinquere. Ogni partita si è sottoposti a delle critiche, e ogni partita si crea una non associazione, perché è una non associazione o dissociazione, perché anche la Juve, come tutte le altre squadre, è stata scontenta del mio arbitraggio e di quello di altri colleghi. L’arbitro va in campo e può sbagliare, ma l’errore dell’arbitro è tanto più rimarcato quanto più visto in tv. Quella è un’altra partita, un altro calcio e l’arbitro non potrà mai essere in comparazione con un sistema del genere, con trenta telecamere e 30 punti di osservazione diversi. L’arbitro sbaglia e anch'io ho sbagliato nella mia carriera, ma l’ho fatto pensando di far bene, prendendo decisioni all’istante; e l’ho fatto anche con la Juve e con Moggi con il quale sono stato associato, ma l’ho fatto sia a favore che contro. Faccio solo rimarcare una cosa: sono stato associato alla Juve nel 2004-2005 per avere arbitrato 5 gare, 3 delle quali della Juve. In quel campionato la Juve ebbe una media punti inferiore di quella del totale del campionato. Con me il Milan, competitore di quel campionato, ottenne più punti della Juve e della sua media complessiva del campionato. Nella gara Juve-Milan mi preme rimarcare una cosa: credo di aver rivisto 15 volte quella gara e non mi do pace. Quella fu una gara arbitrata assolutamente bene, detto dagli osservatori. Ci sono alcuni dati che l’avvocato dirà meglio in discussione. Io in quella stagione ho arbitrato 23 volte in A, ho comminato 35 ammonizioni per la squadra di casa e 41 per quella in trasferta, con una media di 1,52 per la squadra in casa e 1,78 per quella in trasferta. 449 punizioni a favore delle squadre in casa e 437 a favore delle squadre ospiti. 4 rigori in quel campionato, 2 e 2, tre espulsioni, 2 contro la squadra di casa e 1 contro gli ospiti; in Juve-Milan ci furono 42 falli, di cui 15 per la Juve e 27 per il Milan, un ammonito, della Juve, con uno spostamento di circa 4,5 falli in meno alla Juve rispetto alla media e 8 falli in più per la squadra ospite. L’osservatore fu soddisfatto del mio operato. Forse un solo errore commisi: fermare Kakà e non mi ero accorto che era nella condizione di poter continuare a giocare. Ma ero convinto che il fallo fosse duro. Mi riconosco solo questo errore. Per un’altra gara, Inter-Fiorentina in cui avrei ammonito 2 giocatori della Fiorentina, che non avrebbero poi giocato con la Juve, già nel processo sportivo, sentito da Borrelli, potei difendermi portando i filmati della gara e dimostrando che erano due ammonizioni che non potevo esimermi dal fare. In quella gara c’era anche Dainelli che era diffidato e il mio errore forse fu non ammonire anche lui, che commise almeno 5 falli da ammonizione. In Atalanta-Milan commisi l’errore di non espellere Nesta, ma ero a 50 metri, il mio assistente non mi aiutò e commisi quell’errore. Si era sull’1-1- e avrei dovuto lasciare il Milan in 10 uomini. Quella gara era in contemporanea con Juve-Roma. Il Milan vinse 2-1 al 94’ e io fui massacrato anche da Moggi sui giornali. Qui mia controparte la Figc che mi ha assolto nei due processi sportivi: ho pagato molto, quattro anni di vita cancellati, con conseguenze familiari e di lavoro. Confido in un giudizio rapido. Grazie.

L’udienza è tolta.