Il processo - Cronaca dell'udienza del 14 dicembre 2010

Moggi con gli avvocatiUdienza molto breve e pre-natalizia del processo Calciopoli che abbiamo seguito, in collaborazione con gli amici del forum www.tifosibianconeri.com, grazie al consueto contributo dall'aula 216 di Francesco (Frales).
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tifosibianconeri.com - Udienza del 14 dicembre 2010.

Come sempre gli amici della "Combriccola romana" monitoreranno i Vostri commenti sul nostro blog alla ricerca di spunti per la trasmissione "Signora mia", in onda stasera, che si annuncia molto interessante per la presenza degli avvocati Gallinelli e Prioreschi, di Massimo De Santis, di Nicola Penta e del nostro Salvatore Cozzolino. Per commenti alla cronaca in diretta cliccate su questo link:
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Coda delle testimonianze: nella scorsa udienza la difesa di Mazzei ha chiesto, per oggi, di poter ascoltare Luci che, come Nicchi, aveva mandato una giustificazione. Il presidente Casoria aveva dato il suo benestare. Poi si dovrebbe passare alle dichiarazioni spontanee degli imputati e, in seguito, agli interrogatori degli imputati, che però non sono obbligati a rispondere ai pm.

Sempre relativamente alla scorsa udienza vogliamo ritornare a quanto accaduto nelle prime battute e che grandi giornali con due inviati in aula, come Galdi e Piccioni per la Gazzetta, non hanno riportato, lasciando all'oscuro milioni lettori su un fatto che potrebbe avere sviluppi, perché non è una inezia che l'avvocato Prioreschi abbia fatto mettere a verbale l'impossibilità di trovare alcune telefonate. Ricordiamo dalla scorsa udienza:
Avv. Prioreschi: Presidente, io volevo far rilevare a verbale una circostanza: noi abbiamo trovato nel CD dei brogliacci alcune telefonate tra Facchetti ed il designatore Pairetto che, poi, nei file audio non vengono... non siamo riusciti a... non ci sono, insomma, ecco. Questo avviene anche per altre telefonate tra altri indagati ed imputati di questo processo. Ci sono alcuni brogliacci e non ci sono i relativi file audio. Adesso questo è soltanto per farlo rilevare a verbale, poi le considerazioni...

Siamo riusciti ad avere uno di questi brogliacci (clicca per vederlo): come è possibile vedere il chiamante è un numero intestato all'Inter, non c'è nessuna descrizione, seppur minima, che aiuti a intuire il possibile contenuto della telefonata (quindi per gli investigatori, evidentemente, non c'era nulla da annotare di quella comunicazione). Per scoprirne il contenuto occorreva ascoltarla, come è stato per moltissime. Sul brogliaccio, in alto, c'è il numero di progressivo della telefonata, ma quando i consulenti sono andati a cercare la telefonata con quel progressivo non l'hanno trovata. Ci è stato riferito che non si tratta, come pure era avvenuto, di CD illeggibili, perché sullo stesso supporto ci sono file ascoltabili con progressivi precedenti e seguenti.
Su questo fatto c'è stato silenzio da parte della stampa, con unica eccezione Moretti di Tuttosport, che ne aveva dato notizia già il 16 ottobre.

Ore 10.30 - Udienza iniziata da un quarto d'ora.
Manca, anche questa volta, il teste Luci, osservatore arbitrale convocato dall’imputato Titomanlio. Il presidente Casoria è prentoria: "Dobbiamo chiudere questo esame testi. E chiederemo al pm quando intende cominciare la sua requisitoria".
Sono stati ascoltati due assistenti, Carrer e Biasutto su Arezzo-Salernitana da parte dell'avv. di Titomalio: hanno confermato la gestione corretta della gara.
Poi Biasutto viene interrogato anche dall'avv. Gallinelli (difesa De Santis) sulla gara Lecce-Parma. Biasutto dice di non ricordare nulla di particolare su quella gara e che il comportamento dell'arbitro De Santis fu corretto. Dice di ricordare l'atteggiameto di Zeman che si staccò dalla panchina assumendo un atteggiamento di contestazione nei confronti dei suoi calciatori. Come al solito nessuna particolare disposizione di De Santis nella riunione pre-gara: "De Santis ci disse di tenere la massima attenzione al match: usiamo la testa, sapevamo che era una gara importante"; l'atteggiamento complessivo di De Santis fu assolutamente corretto anche nell'occasione dell'espulsione di Contini. Non ricorda l'episodio di Vignaroli.
Avv. Gallinelli: Ricorda se Zeman sostituì Vucinic?
Biasutto: No, non ricordo.
Avv. Gallinelli: E se Morfeo fu ammonito?
Biasutto: Fu espulso, perché allontanò la palla, non vorrei dire stupidaggini, ma credo che fu così.
Avv. Gallinelli: Di che si parlò con l'osservatore?
Biasutto: Di preciso non ricordo ma il suo commento alla gara fu positivo; ricordo la protesta di un dirigente del Parma che si lamentava con De Santis dell'ammonizione dei diffidati, ma questa era una cosa che non conoscevamo. Non dovevamo certo preoccuparci di giocatori diffidati.
Avv. Gallinelli: In che modo protestò questo dirigente?
Biasutto: Entrò in maniera irruenta e aggressiva, tanto che De Santis gli disse chiaro e tondo: "Lei non mi insegna come fare l’arbitro e delle diffide a me non riguarda". E non sapevamo neanche l’esito delle altre gare: si figuri un po'.

Avv. Bonatti: Ha mai ricevuto da Pairetto e Bergamo inviti a comportarsi in maniera particolare?
Biasutto: Assolutamente no.
Avv. Bonatti: Le è mai stato proposto di assumere in campo un atteggiamento non ispirato alla correttezza?
Biasutto: No.
Avv. Bonatti: La gestione dei due designatori era ispirata a criteri tecnici, o ha avuto il sospetto che le scelte fossero ispirate da altri fattori?
Biasutto: Le designazioni erano adeguate al nostro rendimento.
Avv. Bonatti: Quindi non ha avuto mai il minimo sospetto?
Biasutto: No.

Avv. Picca: Lei ha detto che non conosceva l'esito delle altre partite?
Biasutto: Sì.
Avv. Picca: Ma al momento finale? O anche durante la gara?
Biasutto: Io personalmente no.
Avv. Picca: Da De Santis vi fu data una indicazione su come doveva finire la gara?
Biasutto: No.
Avv. Picca: Prima della gara o nell'intervallo?
Biasutto: Mai.

Difesa Parte civile: Ricorda una telefonata avuta da De Santis da Bergamo all’una?
Biasutto: No.
Parte civile:Che vuol dire in gergo che un arbitro deve mettersi “in mezzo”?
Biasutto: Mai sentito, non è un gergo arbitrale.
Contestazione dell'avv. Gallinelli.
Presidente Casoria: Precisi la domanda.
Parte civile: Se circola questa espressione.
Biasutto: No, mai sentito.
Parte civile: Nessuna domanda.


Pm: Lei ha detto che Titomanlio era già stato designato per la A, ma poi fu dirottato in B ad Arezzo-Salerrnitana.
Biasutto: No, lui mi disse che per scelta tecnica serviva un assistente di qualità in B e quindi era stato mandato lì.
Pm: Ma lui sapeva anche quale partita di A doveva fare?
Biasutto: No, ma la designazione non era ancora stata fatta, lui sapeva che era giunto il momento per lui di uscire in A, ma poi gli era stati chiesto di andare in B.
Pm: E quali erano i problemi legati alla gara di B che avevano consigliato di mandarlo li?
Biasutto: Questo non lo so, lo sa il designatore, credo che quando ci sono particolare situazioni ambientali mandano assistenti di livello superiore.
Pm: Chi era il dirigente del Parma di cui parlava?
Biasutto: Cinquini.
Pm: Mi ricorda le parole precise che utilizzò?
Biasutto: Quello che ricordo è: "Non è questo il modo di arbitrare", gli aveva condizionato la finale, si trovava con mezza squadra squalificata allo spareggio.

Il Presidente Casoria chiede al pm che tempi ha per la requisitoria, poi si stabilirà l’ordine degli avvocati.
Per la prossima udienza fissata l'11 gennaio 2011 sarà interrogato Luci e poi dichiarazioni spontanee di Cennicola e De Santis.
L’udienza è tolta tra lo sconcerto generale.

L'avvocato Gallinelli non si spiega perchè il presidente Casoria abbia rinviato la dichiarazione spontanea di De Santis alla prossima udienza, visto che oggi l'udienza è finita così presto.
Effettivamente è abbastanza strano, visto che, prima, il presidente aveva detto che chiederà al Presidente del Tribunale di poter fare udienze anche il sabato per finire presto.
Anche il consulente di Moggi, Nicola Penta è un po' incredulo.
A proposito delle dichiarazioni di Biasutto, ad una precisa domanda dell'avvocato Gallinelli se fosse mai stato interrogato in relazione alla gara Lecce-Parma, prima d'ora, ha risposto di "Io non sono mai stato sentito da nessuno né su Lecce-Parma né su altro: né dai carabinieri, né dai pm".

Nicola Penta ci fa notare la stranezza di questo comportamento: "E' come se ci fosse un testimone oculare di un delitto e non venisse ascoltato".